Tossine non-fisiche

Il dizionario definisce la parola “tossina” come “veleno” e il “veleno” è: una sostanza che una volta introdotta o assorbita dall’organismo vivo distrugge la vita o ne danneggia la salute.

Ma a cosa ci riferiamo con la parola sostanza? In generale, ci si riferisce a qualcosa fisicamente presente come il mercurio, l’arsenico e il monossido di carbonio.  I mezzi offerti dalla scienza ci consentono di conoscere queste sostanze e la loro azione. Tali sostanze sono note in quanto causano problemi a tutti gli esseri umani e sono, in un modo o nell’altro,  ostili alla vita umana.

Vi sono altre sostanze fisiche che agiscono come tossine su individui con caratteristiche specifiche, ad esempio il glutine per i celiaci o gli allergeni per i soggetti allergici. Queste ultime non colpiscono tutti allo stesso modo, ma in un determinato soggetto possono agire provocandone la morte o  danneggiandone la salute. Molte di queste sostanze possono avere addirittura benefici per il resto delle persone.

Le ultime ricerche hanno dimostrato che fumare marijuana può migliorare la salute mentale.  Al momento non è chiaro se lo stato psicologico del fumatore dipenda da un effetto diretto sul cervello o, come si suppone, principalmente da un effetto sul corpo eterico.

Oltre a poter essere suscettibili alle tossine tangibili o fisiche, i corpi sottili possono essere influenzati anche dalle tossine non-fisiche.

Tossine non-fisiche

La maggior parte delle persone limitano la propria idea di tossina solo alle sostanze fisiche, nonostante vi siano molte altre cose che possono avere un determinato effetto sull’energia del corpo, distruggendo la vita o danneggiando la salute.

Il nostro corpo eterico è in pericolo quando lavoriamo come terapisti: a volte trascorriamo molto tempo lavorando nel campo energetico, con accesso a zone di energia alterata. Se non prestiamo la dovuta attenzione, il nostro campo sottile, cioè la nostra struttura eterea, potrebbe essere soggetta ad alterazioni, facendo si che uno stato di malattia e senza armonia possa essere considerato normale. Questi modelli di energia non sono sostanze fisiche, però il loro effetto è altrettanto tossico.

A volte dei colleghi terapisti commentano casi in cui un paziente con una malattia grave ha copiato il modello energetico di qualcuno vicino, acquisendo una dinamica propria della malattia.

Un collega mi raccontò che quando lavorava come terapista, molto impegnato visitando un gran numero di clienti, ebbe la brillante idea di trascorrere del tempo con persone sane con energia positiva ogni settimana. Mi disse che ciò non aveva benefici solo sulla sua salute ma anche a livello economico in quanto evitava di ammalarsi.

Mi commentò: alcuni anni fa, visitai una nuova cliente che aveva avuto la tosse per molti mesi. Le lastre mostrarono la presenza di qualcosa nel lobo inferiore di entrambi i polmoni. Mi disse che aveva assunto antibiotici e un broncodilatatore, che non avevano sortito nessun tipo di effetto. Naturalmente lei e la sua famiglia sospettavano il peggio, mi commentò che anche il suo fidanzato aveva avuto la tosse come lei per cinque mesi.  La prova muscolare dimostrò che il suo sistema di energia aveva acquisito il modello di energia della tosse del suo fidanzato e che ciò non era causato da un processo infettivo normale, bensi da una forma di inquinamento dell’energia. Usai dei procedimenti di kinesiologia per disconnetterla da questo modello di energia negativa, riattivando in lei i meccanismi salutari comuni. Una settimana dopo mi chiamò per comunicarmi che si era recuperata del tutto.

Molte famiglie presentano processi allergici simili perchè si trasmette sempre più energia negativa che positiva, senza il coninvolgimento di nessun virus o batterio. Mi sono ritrovato con situazioni simili in coppie sposate, forse perchè più vicine a livello emotivo. Tutto ciò è trasferibile a:

  • Modelli emotivi tossici: relazioni distruttive che causano dolore e angoscia. Il risentimento, l’ira, la paura, etc.
  • Modelli mentali tossici: molte persone parlano a sè stessi in un certo modo, questi messaggi mentali hanno un effetto tossico sulla persona.

Ciò lo possiamo testare con un kit di chakra o meridiani di agopuntura che ci consentono di capire se a livello energetivo vi è un’alterazione.

 

Ángel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)

Kinepharma.

Benefici della luce del sole

La regolare esposizione al sole ha effetti molto positivi per l’organismo, grazie alla lunghezza d’onda della luce ultravioletta dagli effetti genocidi, che combatte con successo ed efficacia germi, acari, funghi, batteri e virus. La luce del sole, grazie al potente effetto stimolante del sistema immunologico, è uno dei principali inibitori delle malattie.

Purtroppo negli ultimi decenni si è diffusa l’idea che la luce del sole abbia un effetto negativo sulla salute. Tale idea è fomentata dalla medicina convenzionale, soprattutto dagli specialisti di oncologia e dai produttori di creme e prodotti per la protezione solare. Essi non offrono in realtà argomenti validi, dal momento che non esiste una sola prova scientifica che dimostri che la luce del sole, in seguito ad esposizione moderata, provochi il cancro. Al contrario, la vitamina D che si genera quando si prende il sole aumenta l’immunità evitando la formazione di tumori, oltre a combattere ogni tipo di patologia.

In pochi sanno che purtroppo lo spettro ultravioletto della luce del sole è quello più facile da eliminare tramite i vetri delle finestre, gli occhiali da sole, gli indumenti e soprattutto le lozioni. Prima del 1930, quando non esistevano gli antibiotici, le comunità scientifica e medica, almeno in Europa, erano in grado di apprezzare il potere curativo del sole, dal momento che la terapia basata sull’esposizione al sole (la cosiddetta elioterapia) era considerata uno degli strumenti più efficaci contro le malattie infettive.

Alcuni studi hanno mostrato che i pazienti esposti all’irraggiamento solare in modo controllato subiscono una riduzione della pressione arteriosa nonché dei livelli di colesterolo nel sangue, facendo sì che il zucchero sia metabolizzato con maggiore facilità nelle persone diabetiche e che si innalzino i livelli di globuli bianchi, che consentono di combattere meglio le malattie.

Il medico e scrittore Auguste Rollier è stato uno dei medici più famosi ad aver utilizzato l’elioterapia. Ha iniziato a farlo nella sua clinica di Leysin in Svizzera nel 1903 e dopo pochi anni dirigeva oltre 36 cliniche, la maggior parte delle quali situate a un’altitudine superiore ai 1500 m sul livello del mare, che consentiva ai pazienti di ricevere un maggior quantitativo di raggi UV. Utilizzò questa terapia per trattare patologie quali la tubercolosi, il rachitismo, il vaiolo, il lupus, ecc.

Rollier aveva seguito le orme del medico danese Niels Finsen, che nel 1930 vinse il Premio Nobel per il trattamento della tubercolose con la luce ultravioletta. Rollier scoprì che i bagni di sole nelle prime ore del mattino, unitamente a una dieta nutritiva, apportavano i risultati migliori. La sorprendente cura della tubercolosi e di altre malattie ottenute da questi medici occuparono le prime pagine dei giornali dell’epoca.

Nel 1933 si era riscontrato che la luce del sole e i relativi trattamenti costituivano una terapia ideale per oltre 165 diverse patologie. Tuttavia nel 1954, in seguito alla morte di Rollier e al crescente potere dell’industria farmaceutica, l’uso dell’elioterapia iniziò a subir una rapida discesa. Nel decennio del 1960, i miracolosi farmaci creati da Rollier si sostituirono al fascino medico nei confronti del potere curativo del sole e nel decennio del 1980 si iniziò a bombardare sempre più la popolazione con l’informazione secondo cui i bagni di sole comportavano l’enorme rischio di contrarre tumori alla pelle.

Benefici della luce ultravioletta, tra gli altri:

  • Migliora i risultati degli elettrocardiogrammi
  • Riduce la pressione arteriosa e il battito cardiaco a riposo
  • Migliora il rendimento del cuore quando necessario
  • Riduce il colesterolo quando opportuno
  • Aumenta le riserve di glicogeno nel fegato
  • Equilibra il livello di zucchero nel sangue
  • Aumenta l’energia, la resistenza e la forza muscolare
  • Migliora la resistenza dell’organismo rispetto alle infezioni causate dall’aumento del livello di linfociti e dei fagociti
  • Aumenta la capacità di trasporto dell’ossigeno nel sangue
  • Aumenta gli ormoni sessuali
  • Aumenta la tolleranza allo stress e riduce la depressione.

Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Cancro nel marzo 2002, un’esposizione insufficiente e la riduzione dei raggi ultravioletti possono costituire un fattore di rischio nell’Europa occidentale e nel Nord America. Lo studio ha evidenziato almeno 13 tipi di tumori connessi alla mancanza di luce solare, la maggior parte all’apparato riproduttivo e digestivo, in ordine di importanza: il cancro alla mammella, al colon e alle ovaie, seguito dai tumori a vescica, utero, esofago, retto e stomaco. È inoltre risaputo che la luce solare previene la sclerosi multipla, le cardiopatie, la gastrite e il diabete.

È inoltre noto che tali terapie costituiscono, assieme a una corretta alimentazione a base di abbondanti frutta e verdura e povera in proteine animali, oltre alla pratica di attività sportive salutari, costituiscono gli elementi ideali per mantenersi sani e in forma a lungo.

 

Ángel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)

Kinepharma.

Ioide

A livello evolutivo, lo ioide potrebbe rispecchiare nell’uomo ciò che rimane della carena degli uccelli. La sua funzione sarebbe connessa a livello propriocettivo con la statica del movimento. Questo particolare osso del corpo umano, delle dimensioni di una noce, ha due importanti caratteristiche che lo contraddistinguono dalle restanti ossa :

  • Dipende da gruppi muscolari per restare in posizione, non essendo unito ad alcun altro osso.
  • Sia l’osso ioide che la parte anteriore del collo e del viso sono sorretti da muscoli flessori. Nel resto del corpo è attiva l’azione agonista-antagonista.

La funzione di questo osso all’interno del corpo umano ha inoltre due peculiarità che lo differenziano da tutte le altre ossa:

  • Grazie all’azione del muscolo omoioideo si verifica un movimento ritmico connesso alla respirazione, che agisce sul flusso sanguigno nella ghiandola tiroide (emodinamica).
  • È direttamente connesso alla statica del movimento.

La posizione specifica dell’osso ioide e la sua funzione in qualità di osso fluttuante posizionato nella parte anteriore della gola presuppone che le problematiche dell’articolazione temporo-mandibolare (TPM) e quelle provocate dagli squilibri nella dominanza cerebrale lo coinvolgano sempre e notevolmente nei problemi di lateralità, coordinazione ed equilibrio.

Test e trattamento

Si svolge muovendo l’osso ioide in tutte le direzioni. In caso di problema in qualche gruppo di muscoli flessori dello ioide, muoveremo delicatamente l’osso nelle quattro direzioni (in alto, in basso, a destra e a sinistra). In questo modo sapremo quali sono i muscoli contratti.

A nivel energético

El tratamiento consiste en hacer tapping (golpear suavemente) sobre el vientre del músculo, con lo que relajamos y reducimos su tono muscular. También podemos tensar el hioides en el sentido que quite el AR (Arm Reflex) y pedir al paciente que trague.

A livello emozionale

È possibile eseguirlo con fiori di Bach o mediante integrazione emozionale, seguita dalla liberazione delle tensioni emozionali secondo le ormai note “Tecniche emozionali nella chinesiologia” Blog Kinepharma, 7 Maggio 2013.

A livello biochimico

Lo squilibrio muscolare può derivare da una carenza in sali minerali. Nel caso in cui risulti dunque prioritario il trattamento chimico, si dovrà testare la carenza dei minerali. Qualora tale test dia esito positivo, si dovrà utilizzare un kit di minerali o se del caso un kit di Sali di Shussler.

 

Angel Salazar (angelsalamag@gmail.com)

Kinepharma.

Metafore del meridiano del cuore

Paradossalmente, secondo la medicina cinese le funzioni del Cuore sono scarse rispetto ad altri organi, ma la loro importanza e il loro corretto funzionamento a livello fisiologico sono vitali. Nella medicina cinese è un centro emozionale di saggezza, il “Governatore Supremo”, a dirigere con chiarezza le azioni.

Funzioni del cuore da testare in situazione di squilibrio:

  • Inserisce lo Shen. Lo spirito (Shen) vive nel cervello e nel cuore. La prima mente discerne gli eventi della vita e assume consapevolezza dei medesimi. La seconda mente mette in equilibrio i sentimenti ed è in grado di esprimerli con sincerità.
  • Controlla i vasi sanguigni. Se l’energia (Qi) del cuore è debole lo sarà anche il polso.
  • Comanda il sangue. Qui il Qi si trasforma da alimento in Sangue, determinando la forza di costituzione della persona.
  • Controlla il gusto, la parola e il sorriso.
  • Controlla il sudore. Il cuore detesta il calore.

Se il cuore vive uno squilibrio energetico si crea uno stato di sovraeccitazione, euforico, di agitazione o allegria smisurata, l’umore diventa variabile e passa da un’estremità all’altra, si possono raggiungere stati isterici. Si perde completamente il controllo. L’energia del cuore fluisce in maniera più lenta e si congestiona, provocando irregolarità nel ritmo cardiaco che si traducono in palpitazioni, tachicardia, nervosismo e insonnia.

Un cuore energeticamente equilibrato a livello somato-psichico induce a uno stato di serenità e generosità; saper dare e ricevere amore. L’energia equilibrata ed espansiva del cuore agevola una personalità dotata di chiarezza di idee, grande capacità di comprensione e assimilazione.

Il cuore corrisponde all’elemento Fuoco, la sua energia è espansiva, rapida e ascendente.

Metafore dell’elemento Fuoco:

  • Sei pieno di energie e provi passione per la vita?
  • Sei molto passionale e “caloroso” con le persone che ti circondano o al contrario sei “freddo” e incapace di mostrare le emozioni?
  • Pensa al Fuoco, cosa significa per la tua vita?.

Metafore del meridiano del Cuore:

  • Esiste un conflitto tra il tuo pensiero logico e la tua intuizione o tra le tue conoscenze e le tue emozioni?
  • Sei connesso con la tua anima nella vita quotidiana?
  • Sei in grado di riconoscere come ti senti e di comunicarlo agli altri?

Metafore del muscolo Sub-scapolare:

  • Nascondi qualcosa agli altri?
  • C’è qualcosa che dovresti raccontare?
  • Esiste qualche conflitto tra ciò che senti e ciò che pensi?

Trattandosi dell’organo con il quale pensiamo le emozioni, useremo il kit dele emozioni positive e negative per stabilire quale di esse crea squilibrio.

 

Maria Josefa Obiol Saiz.

 

Fissaggi vertebrali

La colonna è costituita da una serie di articolazioni che determinano certi movimenti o il fissaggio della colonna. La colonna vertebrale presenta un’articolazione tra le strutture vertebrali, tra i vari processi, nonché articolazioni date dalle medesime faccette articolari.

L’articolazione intervertebrale corrisponde all’unione tra le strutture vertebrali di due vertebre contigue, mantenendosi stabilizzata prevalentemente dalla muscolatura, che le conferisce la stabilizzazione dinamica o di movimento. Esiste anche una stabilizzazione passiva determinata dai legamenti: legamento longitudinale anteriore, grande legamento, uniforme, rettangolare ecc.

Il mal di schiena del quale soffrono spesso i nostri pazienti è la conseguenza di un deficit di mobilità di qualche struttura, non necessariamente nel punto dolorante. Quando si manifesta uno stato doloroso, si assiste a un segnale che comunica che il corpo non è in grado di continuare a compensare determinate anomalie della struttura dal momento che non tutti gli elementi si trovano al posto giusto. Per questo motivo si manifesta il dolore, che è una conseguenza dell’eccessiva tensione che i muscoli esercitano per mantenere immobile la zona.

L’origine non è sempre vertebrale, può provenire da piccole alterazioni agli organi digestivi, respiratori, pelvici, da posture non corrette o da una non corretta deambulazione. Se tali strutture sono irritate per arco riflesso, provocano il fissaggio di una vertebra, che può trovarsi nella zona dolorante o distante da essa.

Ciò determina la presenza di due vertebre unite e che dunque si muovono al contempo perché sono bloccate dal momento che costituiscono un fissaggio. Si tratta di una lesione di gruppo. Un fissaggio è sempre caratterizzato da una debolezza muscolare bilaterale. Tale insieme di muscoli deboli a livello bilaterale indica la presenza di un fissaggio e in quale vertebra:

  • Psoas problemi in D11 y D12
  • Gluteo maggiore problemi in C2
  • Deltoidi problemi in D3 y D4
  • Rotondo grande problemi in D2
  • Trapezio inferiore problemi in D6
  • Piramidale problemi in L5
  • Ischio tibiale problemi in L4 y L5

Test e trattamento

Ricordiamo che i fissaggi non si manifestano con la terapia di localizzazione (TL) ma quando provocati. Per provocare due ossa unite è necessario spingerne una verso destra e una verso sinistra, in modo tale da ottenere un AR (Arm Reflex).

Si spinge una vertebra verso sinistra e l’altra verso destra e si ottiene l’AR . Spingendo in senso contrario l’AR scompare.

Il trattamento si esegue nel senso del muscolo forte (in assenza di AR), spingendo le apofisi spinose quando il paziente espira e sostenendole quando inspira, procedendo ad ogni espirazione per tre o quattro volte.

Test complementare

Si esegue posizionando un oggetto nero a circa 20 cm di distanza dagli occhi del paziente. Se si osserva un AR significa che ci sono problemi di fissaggi, fattore primario per il trattamento.

Per testare lo stato delle vertebre è possibile utilizzare le fiale per i dischi intervertebrali e le vertebre di un kit per organi.

 

Ángel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)

Kinepharma.

 

Ad opera di microrganismi a trasmissione aerea

Secondo una relazione pubblicata nel periodico britannico The Guardian, il 25 maggio 2006, il microbiologo e dottore Dale Griffin, del Servizio Geologico degli Stati Uniti, batteri e funghi provenienti dall’Africa sono in grado di viaggiare per migliaia di chilometri. Le tormente tipiche delle aree desertiche possono trasportare gli organismi fino a 5 chilometri d’altezza. Il Dottor Griffin illustrava come, probabilmente. Il 10% di tali organismi è in grado di sopravvivere alla radiazione solare:

“Su 40 campioni d’aria prelevati in mezzo all’Atlantico, 24 hanno rivelato la presenza di significative quantità di microbi vivi, tra cui ben 26 colonie di batteri e 83 di funghi. Tali colonie includevano ceppi suscettibili di essere causa di malattia nell’essere umano, nell’animale e nelle piante. Un grammo di terreno tipico del Sahara contiene fino a un miliardo di batteri e gli esami condotti ipotizzano che circa due miliardi di tonnellate di particelle di terreno si trasmettono per via aerea intorno al pianeta ogni anno. Il Dottor Griffin e il suo team hanno sfruttato i test genetici per stabilire l’origine esatta degli organismi”.

Alcuni dei test che si realizzano nel Regno Unito per verificare la presenza di funghi e batteri hanno rivelato come taluni pazienti fossero stati esposti a organismi che, teoricamente, in ragione della loro localizzazione geografica, avrebbero reso impossibile tale esposizione. Tale analisi ha evidenziato pertanto le ragioni di un tale fenomeno.

Un ulteriore studio realizzato nel 2014 da un team internazionale di scienziati, tra i quali alcuni ricercatori dell’Università della California, San Diego, ha rilevato che la probabile causa della Sindrome di Kawasaki (EK) in Giappone, è un agente patogeno trasportato dal vento e proveniente de una fonte localizzata nel nordest della Cina. La Sindrome di Kawasaki è una misteriosa malattia infantile in grado di danneggiare in modo permanente le arterie coronariche.

La Sindrome di Kawasaki è fra le cause più comuni di cardiopatia acquisita nei bambini. Si tratta di una malattia difficile da diagnosticare e, in assenza di un trattamento idoneo, il 25 percento dei bambini affetti può sviluppare complicazioni quali attacchi cardiaci, insufficienza cardiaca congestiva o morte prematura. La percentuale di prevalenza dell’EK è in aumento tra i bambini di Asia, Stati Uniti ed Europa Occidentale. Si prevede che entro il 2020, un adulto su 1600 dell’intera Unione Europea sarà affetto dalla Sindrome.

Gli esperti di un team multidisciplinare hanno comunicato che le prove raccolte suggeriscano che la causa più plausibile dell’EK sia una “tossina modificata o una molecole ambientale” originaria del Nordest della Cina, possibilmente associata a Candida, la quale è stata messa in correlazione con la vascolite coronarica di Kawasaki nell’ambito di test condotti su topi.

Il tutto serve a dimostrare come svariate particelle siano in grado di viaggiare nell’atmosfera e quali siano le possibile ripercussioni sulla salute. La polvere vulcanica, per esempio, è in grado di viaggiare per migliaia di chilometri, attraversando i quattro continenti in tutta semplicità. I campioni di polvere prelevati nell’area della Falesia Lewis/Ghiacciaio Beardmore nell’Antartide sono stati identificati quali un mix di cenere vulcanica, probabilmente di origine australiana.

La contaminazione industriale viaggia quindi più rapidamente dell’uomo. Batteri, candide e particelle di polvere vengono trasportate per migliaia di chilometri e la loro trasmissione non si limita all’aria, ma agli indumenti di quanti viaggiano da un paese all’altro o al trasporto di merci.

Si raccomanda quindi di prevenire possibili contagi, mantenere alte le difese immunitarie e testare sempre la presenza di batteri e candide con un kit basico.

 

Ángel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)

Kinepharma.

 

Fattori principali per la tutela della salute

Ricordo che un amico kinesiologo affermava che se le persone fossero veramente consapevoli della loro salute e di tutto ciò che si potrebbe fare per prevenire problemi futuri, non sussisterebbe la necessità di curare nessuno, o almeno con l’urgenza con la quale interveniamo nella maggior parte dei casi.

Probabilmente per tale motivo la medicina convenzionale si è specializzata nel trattamento dei sintomi senza fermarsi ad analizzare l’origine dei problemi dell’uomo. Forse dovremmo renderci conto che il problema proviene da molti settori e soprattutto dal non conoscere noi stessi. Dovremmo essere più esigenti con la nostra medicina, chiedere di essere curati in modo più olistico e completo, attraverso la prevenzione continua per poter affrontare i nostri problemi alla radice.

Se la persona diventa un tutt’uno con il proprio essere, è improbabile che abbia abitudini poco sane per la propria salute, comprendendo inoltre che la mente e il corpo sono intereconnessi tra loro, fanno parte della stessa energia di cui siamo fatti e che a sua volta costituisce l’intero universo.

Considerando aspetti più pratici, dal mio punto di vista i fattori principali per controllare il nostro futuro stato di salute sono:

  • Stile di vita: svolgere attività fisica o sedentarietà, abitudini dannose, tipo di alimentazione, lavoro, vita sociale, ecc.
  • Stato d’animo a lungo termine: tendenza generale della persona, non è importante avere una brutta giornata di tanto in tanto, ma avere uno stato d’animo positivo e vivere una vita felice, raggiungere un determinato livello sotto il quale il nostro equilibrio e la nostra salute sarebbero in pericolo.
  • Sistema immunitario: esso è relazionato a molti altri fattori. Inanzitutto, è in stretta connessione con il fattore sopra descritto, ma anche con lo stress, l’alimentazione e lo stile di vita (attività fisica moderata e abitudini sane).
  • Stato generale degli organi emuntori e del sistema linfatico: è molto importante che le principali armi di pulizia dell’organissmo siano in buone condizioni di salute (reni, fegato, intestino, polmoni, pelle e sistema linfatico).
  • Grado di tossicità nella cellula: L’attività metabolica dell’organismo genera radicali liberi che con l’alimentazione (conservanti, residui di pesticidi, eccesso di proteine e alimenti in generale, la loro alterazione a temperature elevate, ecc), l’nquinamento ambientale e interno causato dal nostro metabolismo alterato (ad esempio in caso di stress) impediscono alla cellula di alimentarsi, respirare correttamente ed eliminare i propri rifiuti.

Protocollo e test

Partendo da questa base, la cosa più importante sarà:

  • Conoscere le abitudini del nostro paziente (alimentazione, attività fisica, idratazione, abitudini tossiche ..): E ‘importante formulare un questionario e creare una scheda del cliente.
  • Conoscere lo stato d’animo del paziente a lungo termine: dobbiamo rivedere le fiale della psiche, la depressione endogena o esogena nel caso in cui si verifichi un’alterazione del suo stato d’animo.
  • Conoscere lo stato del suo sistema immunitario: abbiamo bisogno di sapere se è malato continuamente (bassa immunità) oppure no. Si devono rivedere la fiala del reticolo endoteliale, già noto come Sistema fagocitario mononucleare (MPS), quelle del sistema immunitario intestinale, del timo, della milza, del pancreas, del midollo osseo e dell’autoimmunità. Ciò ci fornirà una visione generale sulle condizioni del sistema immunitario del paziente. Non dimentichiamo che il sistema immunitario, il sistema endocrino e il sistema limbico sono strettamente interconnessi e un cambiamento in uno qualsiasi di questi tre sistemi influenza i restanti.
  • Revisione degli organi emuntori, come già abbiamo detto con le fiale del rene, del fegato, dell’intestino, dei polmoni, della pelle e del sistema linfatico.
  • Analizzare la tossicità cellulare del paziente: arrivati a questo punto, ho ottenuto già alcune informazioni sulle sue abitudini. Saprò se il mio paziente è vegetariano o no, se mangia proteine in eccesso, se consuma zuccheri e farine raffinate o sostanze tossiche come alcool, tabacco ecc, se non svolge attività fisica o non beve abbastanza acqua.

Inoltre saprò se il suo fegato e il suo sistema linfatico sono in buone condizioni. Se entrambi risultano essere congestionati, è probaile che l’eccesso di rifiuti del metabolismo cellulare insieme alle sostanze tossiche che l’organismo non ha potuto assimilare, stanno provocando un “soffocamento cellulare”, in quanto la cellula essendo circondata da materia proteica non assimilata non è in grado di eseguire correttamente nè le sue funzioni metaboliche e nè lo scambio di ossigeno e nutrienti. Ciò si può esaminare con un kit di base e uno di catalizzatori intermedi.

 

Ángel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)

Kinepharma.

Digiuno

Molta gente ha iniziato a mostrare interesse per i benefici del digiuno da maggio 2010, quando  sul quotidiano francese Le Figaro è apparsa la storia di Prahlad Jani, indiano di 82 anni, che raccontò di aver trascorso più di 70 anni senza acqua né cibo.

Jani che dagli 8 anni d’età intraprese la vita da monaco errante, iniziò un lungo digiuno che arriva fino ai nostri giorni questo giorno. La sua storia è stata verificata da un team di 35 scienziati dell’organizzazione Defense Research & Development Organization of India.

L’esperimento che è durato 15 giorni, comprendeva imaging a risonanza magnetica (MRI), analisi del sangue, misurazioni del cervello e dell’attività cardiaca di Jani. Il team di ricercatori non ha trovato nessuna prova in grado di dimostrare che Jani avesse mangiato o bevuto qualcosa durante i 15 giorni di esperimento. I medici hanno affermato che dopo essere digiunato per due settimane, l’ottantenne indù era più sano di una persona di 40 anni.

In Europa già dall’inizio del XX secolo ha avuto inizio la ricerca e l’applicazione della terapia del digiuno. Queste indagini sono state avviate in Russia e in Germania, con eccellenti risultati su pazienti affetti da qualsiasi tipo di malattia, come l’asma, malattie psichiatriche, tumori e malattie degenerative.

Sessant’anni fa, in contrasto con la pratica abituale,  il dottor Korsakov di Mosca, consentí a un paziente con disturbi mentali, che non voleva mangiare, di continuare in quello stato. I risultati ottenuti furono spettacolari: in tre settimane, il paziente si riprese, fu dimesso e ritornò ad una vita normale.

Il documentario “Il digiuno, una nuova terapia“, trasmesso sulla rete franco-tedesca ARTE nel marzo del 2012, mostra chiaramente come si fanno questi digiuni e i controlli effettuati, descrivendo attraverso i suoi protagonisti i fantastici risultati ottenuti con la terapia del digiuno.

Attualmente nell’ambito della ricerca spiccano l’Istituto CNRS di Strasburgo e il Dipartimento di Medicina Naturale dell’ospedale universitario “Charité” di Berlino. Per quanto riguarda il campo della terapia si distinguono la clinica Goriachinsk in Russia, ai piedi del  lago Baikal e la clinica Buchinger in Germania (1953) e Marbella (1973), che d più di 60 anni, cura tutti i tipi di pazienti con ottimi risultati.

Processo del digiuno

Innanzitutto bisogna specificare che il digiuno prolungato deve essere effettuatto sotto controllo medico e di solito va da cinque giorni a tre settimane a seconda della gravità della malattia. A volte deve essere ripetuta una seconda fase di digiuno, dopo che sia trascorso un po’ di tempo.

 Il digiuno non è la cura, però crea le condizioni essenziali affinchè l’organismo possa curarsi solo, in quanto tutte le tossine accumulate a causa della cattiva alimentazione, lo stress, e l’inquinamento sono rimossi ed eliminati.

Il peggio arriva il secondo o terzo giorno che è conosciuto come “crisi di acidosi“, il corpo accumula corpi chetonici, ciò non significa che la reazione del sangue sia acido, in realtà si trata di una diminuzione di alcalinità dovuta all’eliminazione di calcio e magnesio per neutralizzare i suddetti corpi chetoni. Questa fase si verifica quando il corpo ha esaurito le riserve di glicogeno e comincia a trasformare i grassi in energia.

Secondo lo pneumologo Dr. Sergei Osinin, che da quarant’anni studia gli effetti del digiuno su pazienti asmatici, non si verifica nessun incidente, constatando che le cellule polmonari migliorano dopo 12 giorni di digiuno eliminando completamente l’istamina responsabile dell’ipersecrezione e gli spasmi muscolari.

Altri benefici del digiuno sono:

  • Interruzione delle cattive abitudini alimentari;
  • Eliminazione della dipendenza da cibo e  additivi tossico come caffè, tabacco, alcool, ecc.;
  • Disintossicazione, depurazione e pulizia del corpo;
  • Perdita di peso, effetto di ringiovanimento;
  • Aumento dell’efficacia del sistema immunitario e una maggiore resistenza alle malattie;
  • Riduzione delle infiammazioni e del dolore;
  • Pulizia degli organi emuntori come fegato, reni, intestino, pelle e polmoni;
  • Riduzione delle allergie;
  • Miglioramento della pelle (eczema, psoriasi, orticaria, ecc.);
  • Miglioramento dell’acutezza dei sensi (udito, vista e gusto);
  • Diminuzione dello stress e miglioramento dell’umore e del sonno;
  • Maggiore lucidità, concentrazione e aumento della memoria;
  • Maggiore equilibrio emotivo;
  • Miglioramento delle funzioni digestive;
  • Eliminazione della costipazione, riparazione della flora intestinale e eliminazione della candida

E molti altri.

Nei prossimi articoli vedremo qual è il procedimento migliore per iniziare questo tipo di terapia e le fasi da seguire.

 

Ángel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)

Kinepharma.

 

Palati

In kinesiologia olistica si considera che abbiamo sette livelli o sette mondi che vanno dal mondo minerale a quello spirituale e sono:

  • Mondo minerale: obbedisce alle funzioni di base. Il test da effettuare è il test muscolare.
  • Mondo vegetale: corrisponde al sistema vegetativo, al rapporto organico e all’attività midollare. Sarebbe la parte emotiva delle emozioni non coscienti che si sentono. Il test da effettuare è quello della lunghezza delle gambe.
  • Mondo animale: corresponde al sistema endocrino ed è collegato alle strategie che utilizziamo per vivere. Il test da effettuare corrisponde a quello della lunghezza delle braccia.
  • Palato duro: corrisponde all’ipofisi o ghiandola pituitaria, all’identificazione personale, alle emozioni sociali e al nostro riconoscimento interiore.
  • Palato molle: corrisponde all’epifisi o alla ghiandola pineale ed è la conoscenza della nostra evoluzione ed il  rapporto con il mondo esterno.
  • Mondo spirituale: sono i livelli sottili e causali che in principio sono esaminati con terapie diverse dalla Kinesiologia come reiki, la psicologia trascendentale, ecc.

Test

Pertanto nel test dei palati ciò che effettiamo è da un lato l’identificazione dell’essere umano in rapporto alla società nel proprio contesto personale e dall’altro la relazione che ha con il mondo interiore.

In questo caso il protocollo di Kinesiologia lo realizziamo attraverso tre test:

  • Il paziente allunga le mani. Il terapista tira e le unisce; il paziente rilassa le braccia e il terapista tira nuovamente, sia che il test dia o no AR, si continua (Arm Reflex).
  • Il paziente si tocca con la lingua il palato duro (ipofisi-ghiandola pituitaria), che è l’identificazione personale, il rapporto con noi stessi, con il nostro mondo interiore. Il test si effettua con gli occhi aperti e chiusi. Sia che il test dia o no AR, il terapista continua.
  • Il paziente si tocca con la lingua il palato molle (epifisi-ghiandola pineale) che è il rapporto con il mondo esterno. Il test va effettuato con gli occhi aperti e chiusi.

Se il paziente non ha dato AR in nessun test, si continua con il protocollo. Se dà AR in qualche test, si effettua il super test di localizzazione terapeutica (STL). Con la mano al contrario rivolta in alto e molto tesa come se fosse una calamita, cerco per zone senza toccare il paziente e testo qual è quella che dà l’AR maggiore. In seguito, quando la trovo, metto la mano sopra, toccando leggermente la zona con la mano girata verso l’alto e registro. Dopodiché, tiro le braccia fino a quando l’AR non va via, (lo annullo). Bisogna identificare l’AR fino a che non svanisce e si somatizzi il problema.

Adesso cerco con il cerchio un nuovo AR che corrisponderebbe agli organi colpiti da somatizzazione, lo registro con gli occhi aperti e chiusi e cerco le cure adeguate. Questo dovrebbe essere sufficiente per correggere i problemi identificati a questo livello.

Ancora una volta effettuo solo i test che hanno dato come risultato AR. Quest’ultimo dovrebbe essere svanito, ma nel caso in cui dovesse ripresentarsi, ripeto l’STL ed applico il trattamento adeguato, fino a quando non annullo l’AR in questa parte del protocollo.

 

Ángel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)

Kinepharma.

Aspetti da considerare sul test degli alimenti

Quando si esegue un test sugli alimenti dobbiamo innanzitutto fare una distinzione tra allergia alimentare e intolleranza. L’allergia colpisce il sistema immunitario per cui vi è una produzione di fattori immunologici e istamina.

Molti alimenti che mangiamo contengono proteine che all’inizio sono estranee all’organismo. Queste proteine sono assimilate dall’organismo in seguito alla loro scomposizione in amminoacidi, i quali sono poi ristruttutati secondo uno schema altamente individualizzato, determinato dalla genetica di ogni individuo. Attraverso questo processo, tali proteine si trasformano in proteine proprie dell’organismo, favorendo in tal modo l’assimilazione degli alimenti nell’organismo.

Le proteine che durante il processo di digestione non si scompongono completamente o parzialmente nello stomaco, ma rimangono per così dire estranee all’organismo, passano al sistema immunitario dell’intestino che è altamente sviluppato e con l’ausilio di speciali leucociti del sangue, i linfociti T soppressori, sono trasformate in proteine tollerabili, cioè compatibili con le nostre proteine.

Se a causa di qualche errore congenito o acquisito del sistema di difesa dell’organismo, le proteine rimangono estranee all’organismo, queste ultime agiscono come veri e propri antigeni provocando reazioni infiammatorie con la conseguente liberazione di sostanze vasoattive, vale a dire reazioni allergiche. La loro manifestazione patologica si verifica nel tratto digestivo e consiste essenzialmente in una permeabilità elevata ed un’insufficienza funzionale della mucosa intestinale.

Al contrario l’intolleranza è la capacità di ingerire quantità normali di cibo per ragioni non correlate al sistema immunitario. La reazione conseguente all’ingestione dell’alimento si produce con ritardo (dopo alcuni giorni), o quando si ingerisce una quantità maggiore dello stesso.  L’intolleranza al lattosio per esempio rientra in questa categoria. Il prodotto a cui si è intolleranti è un pericolo a lungo termine in quanto danneggia il sistema digestivo e quello fisiologico, ma non provoca lo stesso danno che causa un prodotto a cui si è allergici.

Sia per l’intolleranza sia per l’allergia, quando si esegue il test conviene partire da un AR (Arm Reflex) provocato dalle fiale, o dal punto del corpo che le definisce. Questo perchè se si parte ad esempio da un AR nascosto e la fiala del prodotto in concreto lo corregge, è propabile che il corpo abbia bisogno di questo prodotto, non perché lo danneggi.

A volte accade che ciò che pensiamo sia una intolleranza alimentare è semplicemente una combinazione erronea degli alimenti che mangiamo; nel 1951 il Dr. Herbert Shelton della Scuola di Salute di San Antonio (Texas) pubblicò il libro “La combinazione degli alimenti” in cui descrisse le regole di base, tuttora vigenti, della giusta combinazione degli stessi. Sarebbero errate le seguenti combinazioni:

  • Combinazione di acidi con amidi, ad esempio limoni, ananas, pompelmo con patate.
  • Combinazione di proteine con amidi, ad esempio pasta con carne.
  • Combinazione di proteine con diverse proteine, ad esempio carne di vitello con carne di maiale.
  • Combinazione di acidi con proteine, ad esempio pomodori con carne.
  • Combinazioni di grassi con proteine, ad esempio burro e tutti i tipi di salse di olii con noci, formaggio, uova e carne.
  • Combinazione di zuccheri con proteine, ad esempio salse dolci o marmellate con carne.
  • Combinazione di zuccheri con amidi, ad esempio zuccheri con pasta.
  • Combinare melone e anguria con altri alimenti.

Per questo è necessario sapere che tipo di alimenti assume il paziente, e in particolare come  combina gli stessi. Molte persone hanno scoperto che realmente il melone non gli faceva male, semplicemente lo mangiavano in combinazione con altri prodotti. Anguria e melone devono essere consumati in pasti separati, eliminando in questo modo tutti i problemi digestivi: produzione di gas intestinali, eruttazione, acidità, etc.

Possiamo controllare queste combinazioni incompatibili, utilizzando le fiale di un test delle intolleranze alimentari e combinando diverse fiale di prodotti ai quali i pazienti non sono intolleranti come proteine, carboidrati, zuccheri e grassi.

 

Ángel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)

Kinepharma.

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