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Lug 13, 2018

Come ricostituire la flora intestinale dopo la terapia antibiotica

la flora intestinale dopo la terapia antibiotica

Gli antibiotici concorrono a eliminare i batteri nocivi consentendo di salvare vite umane, ma il loro effetto è indubbiamente non selettivo. Le forme batteriche benefiche, che risiedono nel tratto intestinale e che sono essenziali per la buona salute dell’organismo, vengono distrutte insieme ai batteri patogeni.
Questo è controproducente per il nostro intestino e per la salute generale dell’organismo. Fortunatamente, esistono diversi metodi per ripristinare la flora intestinale dopo l’assunzione di antibiotici.

Indicazioni e suggerimenti per ricostituire la flora intestinale dopo la terapia antibiotica

I probiotici sono la chiave di volta per ripristinare il microbioma intestinale dopo la somministrazione di antibiotici.

I probiotici sono forme batteriche benefiche che si trovano naturalmente negli alimenti fermentati. Devono essere ingeriti quotidianamente per ristabilire la proliferazione batterica benefica nel tratto gastrointestinale, la quale è stata compromessa dalla somministrazione di antibiotici. Tale risultato può essere ottenuto con alimenti fermentati, anche definiti come “alimenti vivi” e integratori probiotici.

Dopo la somministrazione di antibiotici, è fondamentale introdurre gradualmente vari alimenti fermentati nella propria dieta. Non concentrarsi su un particolare alimento, ma piuttosto alternarlo ad altri e sperimentare gli effetti benefici indotti. Diversificare è la chiave per mantenere un intestino sano e un forte sistema immunitario.

Ogni tipo di alimento fermentato contiene i propri ceppi di batteri, utili nella “semina” per cominciare a riequilibrare il proprio “giardino” intestinale. Di seguito, alcuni alimenti fermentati tra cui scegliere:

  • yogurt
  • latticello
  • kefir
  • zuppa di barbabietola
  • Crauti
  • kimchi
  • miso
  • kombucha

I probiotici

I probiotici sotto forma di integratori devono essere assunti regolarmente dopo l’utilizzo degli antibiotici. Essi forniscono un apporto costante di batteri benefici. Si consiglia di assumere, per ogni settimana di assunzione di antibiotici, almeno un mese di integratori probiotici.

Di seguito sono elencati alcuni dei ceppi batterici da ricercare in un probiotico di qualità.

  1. acidophilus
  2. fermentum
  3. plantarum
  4. rhamnosus
  5. salivarius
  6. bifidum
  7. Longum
  8. Lactis
  9. Casei
  10. Helveticus

I ceppi devono essere protetti in capsule gastro-resistenti in modo tale che gli acidi presenti nello stomaco non siamo in grado di attaccarli e che possano raggiungere, non digeriti, l’intestino crasso e il colon.

Affinché i batteri si reinsedino nuovamente nell’intestino dopo l’assunzione di antibiotici, devono essere “alimentati” con prodotti ad elevato contenuto di fibre.

I batteri benefici nell’intestino si nutrono di fibre non digeribili, cioè composti e fibre che il nostro organismo non può digerire ma che sono utilizzabili come alimento per i batteri benefici.
I batteri scompongono queste fibre durante il processo di fermentazione. I sottoprodotti di questo processo di fermentazione includono diverse vitamine e composti che supportano il nostro sistema immunitario e acidi grassi essenziali che forniscono energia alle cellule che compongono la parete intestinale.

Di seguito alcuni esempi di alimenti ad elevato contenuto di fibre che contribuiscono a migliorare la salute intestinale: asparagi, carciofi, zucchine, cavoli, cipolle, aglio, porri, legumi, noci, semi, banane verdi, frutti interi.

Si consiglia inoltre di acquistare frutta e verdura di produzione locale.

La frutta e la verdura coltivate a livello locale contengono batteri e organismi del suolo che sono tipici del clima e dell’ambiente in cui vi trovate. Fanno parte dell’ecosistema personale e possono contribuire a rendere l’organismo più compatibile al polline o agli allergeni locali.
Si può assumere il brodo d’ossa, questo è un probiotico naturale ed è ricchissimo di collagene curativo.
La frutta e la verdura cotte al forno sono più facilmente digeribili di quelle crude.
In particolare, è possibile consumare le mele cotte al forno, il procedimento di cottura aiuta a rilasciare la pectina che contribuisce a regolarizzare le funzioni intestinali.

 Si consiglia di aggiungere un po’ di olio extra vergine di cocco ai piatti bolliti o stufati. L’olio di cocco è una delle principali fonti di acidi grassi a catena media (MCT/MCFA).

La sovra-produzione di gas intestinale si forma quando i batteri benefici scompongono le fibre alimentari attraverso la fermentazione ed è uno dei sintomi più comuni quando si inizia ad utilizzare i probiotici.

L’eccesso di gas può essere particolarmente accentuato dopo un ciclo di antibiotici, quando è mutato l’intero ph intestinale. Occorre comprendere che la presenza di gas è fisiologica ed è un segnale che i batteri benefici stanno agendo efficacemente. Normalmente, dopo due o quattro settimane, il ph si normalizza e tale processo si riduce.

È possibile introdurre nell’alimentazione i probiotici gradualmente, o se lo si ritiene necessario, non assumerli per un giorno o due in modo tale da far progredire l’attività batterica più lentamente.

 

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