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In che modo l’auricoloterapia può esserci d’aiuto nel trattamento delle patologie

Come ben sapete, l’auricoloterapia è una tecnica terapeutica che agisce su alcuni punti dell’orecchio esterno che vengono sollecitati al fine di diagnosticare e trattare diversi disturbi. Conosciuta anche come medicina auricolare, questa metodica ha dimostrato i suoi notevoli benefici per la salute. Vediamo come agisce e quali patologie può mitigare.

 Che cos’è l’auricoloterapia?

È Il ricorso all’agopuntura praticata nell’area dell’orecchio esterno, tale tecnica cominciò ad essere utilizzata nell’antica Cina. Tuttavia, la sua recente evoluzione è stata sviluppata su iniziativa del neurologo Dr. Paul Nogier.

Per comprendere appieno questa tecnica è necessario chiarire che il nostro orecchio racchiude un microsistema che riflette tutti gli organi, le strutture ossee ecc. presenti nel corpo umano in cui si osservano diverse mappature cerebrali evidenziate dal neuroscienziato canadese Wilder Penfield. Tali mappature sensoriali si proiettano su diverse aree del nostro organismo, in particolare nell’orecchio.
Un trattamento auricoloterapico consiste nella punturazione di diversi punti dell’orecchio esterno e di altre parti del corpo utilizzando aghi chirurgici monouso o sfere magnetiche metallizzate.

Pertanto, tutte le patologie che sono legate ad uno squilibrio organico, possono essere trattate con questa metodologia.

 L’auricoloterapia apporta sempre un beneficio. Sia che si tratti di curare, fermare il progredire della patologia, od ottenere un semplice miglioramento dei sintomi, ecc. Tali condizioni dipenderanno sempre dalla gravità e dalla cronicità della stessa nonché dalle precedenti condizioni di salute del paziente.

Patologie che possono essere trattate mediante auricoloterapia

L’effetto terapeutico dell’agopuntura praticata sull’orecchio esterno è stato documentato nel trattamento di patologie come:

  • Stati d’ansia e stress.
  • Emicrania e cefalee.
  • Paralisi facciale.
  • Rinite e sinusite.
  • Fischio all’orecchio (acufene).
  • Sindrome di Ménière.
  • Alcune tipologie di sordità.
  • Dolori cervicali.
  • Asma bronchiale.
  • Ipotensione essenziale.
  • Patologie del colon.
  • Disturbi mestruali.
  • Malpresentazione fetale.
  • Prostatite cronica.
  • Disfunzione erettile.
  • Eiaculazione precoce.
  • Infertilità maschile e femminile.
  • Malattie dermatologiche.
  • Supporto in materia di tossicodipendenza da droghe, alcool e tabacco.

Si potrebbero aggiungere ulteriori patologie a questo elenco, in quanto ogni giorno, si registrano nuovi risultati positivi dell’auricoloterapia sulla nostra salute i quali vengono pubblicati sul sito web dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

L’agopuntura è una componente della medicina tradizionale cinese che non distingue tra patologie, ma piuttosto tra diversi tipologie di pazienti. In altre parole, ogni caso deve sempre essere valutato individualmente e in modo personalizzato, al fine di trovare la migliore soluzione al problema.

 

Mag 26, 2017

La tiroide e il Triplice Riscaldatore

La Tiroide e il Triplice Riscaldatore

La tiroide è una ghiandola a forma di farfalla posta nella parte anteriore del collo. Nonostante le piccole dimensioni rispetto agli altri organi del corpo, gli ormoni che produconointeressano tutte le cellule dell’organismo.

Ci sono otto meridiani di agopuntura collegati direttamente o indirettamente alla tiroide intorno al collo: quello dei Reni, del Fegato, della Cistifellea, della Vescica, dello Stomaco, della Milza, dell’Intestino Tenue e il Triplice Riscaldatore.

Per questo motivo, un disturbo legato a uno di questi meridiani può influire negativamente sulla funzione della ghiandola tiroidea.

Di conseguenza, per prevenire una qualsiasi disfunzione della tiroide è necessario estendere la diagnosi e il relativo trattamento a più di un meridiano.

Tuttavia, la ghiandola tiroidea è regolata dal meridiano Triplice Riscaldatore, conosciuto anche come Sanjiao.

Il Triplice Riscaldatore

Il Triplice Riscaldatore è un meridiano yang che appartiene all’elemento del Fuoco e che è accoppiato al Meridiano Maestro Cuore, che è unyin. Il suo momento di massima attività va dalle 21 alle 23, mentre 12 ore dopo si ha il suo momento di attività più bassa.
Non è collegato a un organo o a una struttura fisica in particolare perché la sua attività dipende da un insieme di funzioni dell’organismo.

Più concretamente, il suo nome fa riferimento ai tre segmenti del corpo che questo meridiano coordina in modo da mantenere l’omeostasi.

Questi tre segmenti sono chiamati “riscaldatori” e sono situati nel torace, nell’addome e nel bacino.

Partendo dalla parte esterna del dito anulare (1TR) e passando per il dorso della mano fino a raggiungere l’estremità esterna del sopracciglio (23TR) troviamo i tre riscaldatori, che si differenziano secondo le funzioni che regolano.

Riscaldatore Superiore:si occupa del trasporto dell’energia e del sangue necessari a tutte le parti del corpo. Gli organi che coordinano sono posti nella zona toracica ed è collegato al meridiano del Polmone e del Cuore.

Riscaldatore Medio: collabora alla digestione e all’assorbimento degli alimenti. Gli organi che coordinano sono posti nell’addome. Questo riscaldatore è collegato al meridiano dello Stomaco e della Milza.

Riscaldatore Inferiore: fornisce il flusso di energia necessario per la metabolizzazione dell’acqua, la sua conservazione e la sua secrezione sotto forma di urina. Gli organi in questione si trovano nella zona del bacino. Il riscaldatore inferiore è collegato ai meridiani dei Reni e della Vescica.

Analía Iglesias
analia@sibuscas.com

 

 

 

 

Geopatologie e consigli pratici

La geopatologia, di cui molte volte non ci si rende conto, viene solitamente avvertita nella propria casa o nel proprio ufficio. Per questo motivo, quando facciamo un viaggio è importante utilizzare il mudra per verificare il nostro corretto rilassamento. Se, per esempio, in una camera manifestiamo un AR (Arm Reflex o l’accorciamento del braccio), è necessario cambiare sistemazione affinchè questo AR sparisca, in modo da dormire meglio e assicurare il nostro equilibrio energetico.

Per realizzare il mudra, bisogna collocare il dito indice sul pollice, il medio sotto al pollice, l’anulare sul pollice e il mignolo dritto. Quando il paziente presenta un AR, significa che è affetto da una geopatologia, che provoca un cambio di informazione all’interno del nostro organismo.

Possiamo anche utilizzare la fiala di Silice 60 DH o, in alternativa, di Lithium carbonicum D60, entrambe contenute in un kit di geopatologie.

I disturbi più comuni che le geopatologie possono presentare sono:

  • Insonnia
  • Astenia ad alzarsi o cronica
  • Mal di testa o di schiena ad alzarsi
  • Dolori reumatici
  • Problemi circolatori o cardiaci (tachicardia senza causa apparente)
  • Nervosismo, irritabilità
  • Depressione
  • Compromissione del sistema immunitario, malattie autoimmuni o degenerative

 

Consigli

Se abbiamo intenzione di cambiare casa, è fondamentale verificare la qualità biologica del luogo, per accettarsi che non si trovi nelle vicinanze di linee di alta tensione o trasformatori e che non sia caratterizzato da forti anomalie geobiologiche, tra cui i corsi d’acqua sotterranei.

Innanzitutto, vanno evitati i punti geopatogeni connessi alle stanza in cui dormiamo, lavoriamo o viviamo per diverse ore al giorno. I dispositivi che emettono radiazioni elettromagnetiche, come strumenti per ascoltare musica, televisioni, radio, computer e cellulari, devono essere allontanati da questi luoghi.

Dormire con la finestra aperta purifica l’ambiente dalle radiazioni ed evita di respirare aria rarefatta. E’ consigliabile preferire fibre naturali a vestiti sintetici e mobili trattati antisetticamente nella propria abitazione, soprattutto in camera da letto.

 

Angel Salazar Magaña

Kinepharma.

 

Ott 8, 2016

Il quinto chakra per imparare a esprimere chi siamo e cosa sentiamo

 

Il quinto chakra lo troviamo nella gola. Regola le parti del corpo che lo circondano, come la gola, il collo, la nuca, le corde vocali, la voce, i bronchi, la trachea, l’esofago, la mandibola, i denti, la tiroide e le orecchie.

I problemi di salute che possono nascere da un blocco del quinto chakra sono l’ipertiroidismo e l’ipotiroidismo, il mal di gola, la faringite, la perdita della voce, il raffreddore, problemi di udito, brusii e fischi nelle orecchie.

Quando ci fa male la gola, dobbiamo domandarci che emozione non siamo riusciti ad esprimere. Se si manifesta un ipotiroidismo o una difficoltà nel deglutire, la domanda che dobbiamo farci è che circostanza o situazione della nostra vita non abbiamo digerito o mandato giù.

Nel caso dei problemi di udito o brusii, si tende a mascherare la paura. Secondo la medicina tradizionale cinese, l’udito e il rene appartengono allo stesso meridiano, collegato all’emozione della paura. In momento o periodi di stress possiamo notare un carenza di udito che colpirà questo chakra.

Il chakra Vishuddha o quinto chakra è legato al secondo e al terzo. Quando tratteniamo un’emozione o non la possiamo esprimere, la nostra creatività viene limitata e bloccata, impedendoci di godere della vita e facendoci sentire insicuri.

Per questo motivo, quando una persona presenta un blocco nel chakra gola, è necessario lavorare anche sul secondo e sul terzo chakra.

Gli obiettivi del Vishuddha sono la comunicazione e la creatività. Tuttavia, il quinto chakra fa riferimento all’espressione di noi stessi attraverso la creatività, mentre nel secondo la creatività si basa sull’imparare a vivere a pieno la vita.

Il suo colore è l’azzurro nelle varie gradazioni: turchese, celeste o indaco.

L’azzurro è un colore che trasmette, ispira, comunica. Per questo, molti esperti in comunicazione e intelligenza emotiva consigliano questo colore per campagne pubblicitarie o loghi.

E’ il colore della fede, della fiducia. Ci aiuta ad ascoltare la nostra voce interiore, ispirandoci.

Il senso relazionato al quinto chakra è l’udito, dal momento che per comunicare è necessario ascoltare, soprattutto la nostra voce interiore, la voce del nostro io.

Riassumendo, possiamo dire che attraverso il primo chakra impariamo a sopravvivere, soddisfacendo i nostri bisogni fondamentali, mentre con il secondo possiamo imparare a godere della vita. Il terzo ci insegna a gestirci e attraverso il quarto liberiamo il nostro io.  Infine, il quinto chakra, Vishuddha, ci invita a esprimere ciò che siamo, ossia trasmettere il nostro essere, comunicando.

Poter dare voce alla nostra verità, i nostri valori e trovare la nostra voce interiore è un bisogno vitale di questo chakra. E’ governato dalle facoltà mentali superiori, grazie alle quali possediamo la capacità d’osservazione, di sintesi e di essere oggettivi. Durante tutta la nostra vita, abbiamo a che fare con diverse credenze, persone, sensazioni, discipline che ci aiutano a trarre conclusioni, a discernere tra il giusto e lo sbagliato, creando una nostra opinione sulle cose.

In fin dei conti, poter ascoltare, esprimere o manifestare la verità interiore è l’obiettivo del quinto chakra.

 

Lug 15, 2016

Tutto quello che devi sapere sul Meridiano del Polmone

Tutto quello che devi sapere sul Meridiano del Polmone

La settimana scorsa vi abbiamo fatto un breve riassunto su alcuni meridiani. Tuttavia, questa settimana vi proponiamo un approfondimento sul meridiano del Polmone.

Il meridiano del Polmone è un meridiano ying, che è opposto al suo meridiano yang, quello dell’intestino grasso.

Il muscolo collegato al meridiano del polmone e che dobbiamo testare con la kinesiologia è il dentato anteriore. E’ situato nella parte laterale superiore del tronco e ha il compito di fissare la scapola al trapezio, permettendo così l’utilizzo del braccio.

Come ben sappiamo, la respirazione è un atto fondamentale per vivere. In più, la nostra forma di inspirare ed espirare può offrirci informazioni su come ci sentiamo, anche quando non siamo coscienti dell’emozione che proviamo in quel momento.

Per la medicina tradizionale cinese, la respirazione è una delle manifestazioni del QI, l’energia vitale. Prendiamo l’energia attraverso i polmoni, la usiamo e successivamente la liberiamo con l’espirazione. La respirazione è un costante intercambio tra le frontiere, fisiche e psichiche.

Quando controlliamo la nostra respirazione, è necessario stabilire se avviene con facilità, se è tranquilla e ritmica, se il ventre si solleva o se, al contrario notiamo che l’aria ristagna e che quindi che non viene rilasciata e che non si respira con una certa libertà o fluidità.

Quest’ultimo caso può indicare, ad esempio, depressione, solitudine o tristezza.

La parte inferiore e laterale del polmone il diaframma, ne incentiva il movimento e, a ogni respirazione, esercita pressione sugli organi dell’addome, ossia lo stomaco, la milza, la cistifellea, il fegato, l’intestino crasso e tenue, i reni e la vescica, così come il cuore. Quando espiriamo, il diaframma si rilassa e lascia più spazio agli organi. Ogni volta che respiriamo, gli organi dell’addome si rivitalizzano come se ricevessero un piccolo massaggio.

la respirazione

Tutti gli organi mantengono sempre, e nel migliore dei casi, un movimento leggero. Sia il sangue che la linfa circolano grazie al movimento circolatorio, in modo che le impurità possano assimilare meglio le tossine ed eliminarle attraverso l’intestino.

Pertanto, se trattiamo il meridiano del polmone, ci prendiamo cura e rafforziamo la flessibilità vitale delle relazioni tra gli organi, ma più generalmente anche il nostro organismo.

L’agopuntura è un buon strumento per trattare quei punti del meridiano che richiedono una stimolazione per ristabilire il flusso normale di energia. I punti di agopuntura del meridiano del polmone curano principalmente malattie e problemi alle vie respiratorie, come ad esempio tosse, dolore al petto, mal di gola, rigonfiamento delle tonsille, starnuti, febbre, polipi nasali, congestione nasale e scoli nasali.

Può poi trattare problemi strutturali, come dolore alla spalla, al gomito e alla zona alta del braccio, rendendone difficile l’elevazione, difficoltà nello stendere e piegare le dita della mano e dolore alla zona alta della schiena.

Alcuni problemi emotivi relazionati al meridiano del polmone possono essere la depressione, la claustrofobia, l’agorafobia, la confusione mentale, la mancanza di memoria, l’insonnia e la sonnolenza.

Come vediamo, essere coscienti di come respiriamo e rieducare il nostro modo di inspirare ed espirare può portare cambiamenti evidenti sia a livello fisico che a livello emozionale. Da qui, l’importanza di praticare tecniche come la meditazione, il mindfulness, lo yoga o il taichí chi kung, che aiutano a rilassarci e a respirare in maniera corretta.

Lug 8, 2016

I meridiani in kinesiologia

I meridiani in kinesiologia

I meridiani sono canali energetici che percorrono il corpo umano come un sistema fluviale. Si ramificano come affluenti o ruscelli fino a raggiungere tutte le cellule che risiedono nel tragitto del meridiano.

Tutti i meridiani, ad eccezione del triplice riscaldatore, portano il nome degli organi a cui sono collegati: polmone, cistifellea, cuore, stomaco, sistema cardiovascolare, intestino tenue, milza, fegato, reni, vescica, intestino crasso.

Il nome è utilizzato come collegamento all’organo e come espressione psichica, mentale e spirituale della nostra vita.

I dodici meridiani sono anche classificati secondo i 5 elementi: metallo, terra, fuoco, acqua e legno.

I meridiani principali partono dal ventre e si ramificano lungo il tronco fino alla testa e agli arti.  A seconda delle caratteristiche, si dividono in meridiani ying e yang, opposti ma complementari. Nello yin c’è un po’ di yang e nello yang c’è sempre un po’ di ying.

Come sappiamo la kinesiologia applicata ci permette di eseguire una diagnosi completa di ciascuno dei meridiani grazie alla ruota muscolare.

Per testarli dobbiamo seguire il percorso completo del meridiano bilateralmente o unilateralmente nella direzione corretta con le nostre mani, oppure utilizzare i filtri di diagnosi del test dei meridiani dell’agopuntura.

Ogni meridiano agisce e controlla aspetti diversi del nostro lato fisico ed emotivo. Di seguito sono riportati alcuni aspetti rilevanti che regolano 5 dei 14 meridiani esistenti.

Meridiano del cuore-Fuoco-Yin-Sottoscapolare

Questo meridiano ha la capacità di agire sui cinque sensi e anche sulla circolazione sanguigna, sul cervello, sulla mente, sulle emozioni e sul ragionamento.

È responsabile del controllo degli spasmi e dei disordini degli organi dell’addome e del torace, dei disturbi cardiaci e digestivi, dell’esaurimento nervoso, dell’ansia, dell’ipersensibilità, della fatica e della mancanza di volontà.

 

Meridiano dell’intestino tenue-Fuoco-Yang-Quadricipiti

Agisce sulle funzioni intellettive e sul metabolismo generale, sulla digestione e sulla circolazione sanguigna.

È responsabile di controllare il completo utilizzo di tutto ciò che ingeriamo, i problemi muscolari e articolari, i disturbi circolatori, visivi e mestruali. Sul versante emotivo, controlla l’inquietudine ingiustificata, la depressione e l’angoscia continuativa.

5 elementi

Meridiano della milza/pancreas-Yin-Terra-Gran dorsale

È legato alla vita affettiva, alle secrezioni ormonali e ai processi di digestione che terminano nell’intestino tenue.

Controlla i disturbi gastrici che hanno origine nel sistema nervoso e organico, con sintomi come l’inappetenza, la mancanza di saliva, problemi di succhi gastrici, insufficienza digestiva o cattivo gusto in bocca, tra gli altri.

Questo meridiano, inoltre, influisce sui problemi della colonna vertebrale o delle articolazioni e, se trattato, aiuta a combattere le manifestazioni psicologiche come l’insonnia, l’inquietudine o la malinconia.

Meridiano dello stomaco-Yang-Terra-Grande pettorale clavicolare

Naturalmente, agisce soprattutto sull’appetito e sul processo digestivo, e include gli organi che vanno dall’esofago al duodeno. Agisce anche sul ciclo mestruale femminile e su alcuni organi interni come le ovaie.

Controlla le crisi digestive di qualunque tipo (vomito, gas, eruttazione, nausea, ecc.), la tendenza all’anemia e i disturbi nevrotici in generale.

 

Meridiano del fegato-Yin-Legno-Gran pettorale sternale

Agisce sui processi metabolici, in particolare quelli digestivi, creando energia difensiva, arricchendo il sangue e mantenendo la potenza fisica.

Bisogna prenderlo in considerazione quando sorgono problemi di tipo sessuale, come impotenza o frigidità, infezioni epatiche, dolori reumatici e muscolari, febbri anomale e nelle persone propense al sovrappeso, alla dipendenza da alcol e zucchero e a determinate eccitazioni di tipo emotivo.

Giu 17, 2016

Punti riflessi neurolinfatici in kinesiologia

il sistema linfatico

Nel campo della kinesiologia applicata, il sistema linfatico e i suoi punti riflessi acquistano grande importanza.

Come saprete, il sistema linfatico fa parte dell’apparato circolatorio del corpo umano. È formato dai vasi linfatici, dai nodi e dai capillari e la sua importante funzione è quella di ripulire i tessuti da tutti gli elementi tossici e dai residui metabolici che vengono generati e accumulati.

Il drenaggio avviene attraverso un’azione di pompaggio che resta in funzione, principalmente, grazie alla contrazione dei vasi linfatici, al polso arterioso, all’attività muscolare e alla compressione del tessuto quando si esercita una pressione dall’esterno del corpo.

Nonostante la sua azione permanente di pompaggio, il sistema linfatico agisce lentamente poiché durante le sue funzioni di pulizia deve elaborare e scomporre alcune particelle, come ad esempio le proteine, che non possono entrare nel sistema sanguigno a causa della loro dimensione o complessità.

A causa di questa funzione di drenaggio e della lentezza dei suoi processi, in caso di eccessiva tossicità il sistema linfatico può bloccarsi e causare problemi in qualsiasi zona del nostro organismo.

È qui che entra in scena l’utilità dei punti riflessi neurolinfatici. Si tratta dei commutatori del sistema linfatico, che possono variare il flusso del sistema attraverso i nervi simpatici e spinali.

Non si trovano nei vasi linfatici, quindi non agiscono direttamente sul flusso della linfa (il liquido circolante nel sistema linfatico), bensì, se stimolati, attivano una rete di impulsi nervosi che riesce a sbloccare il sistema linfatico di quella zona.

Punti riflessi neurolinfatici in kinesiologia

La stimolazione di questi punti riflessi neurolinfatici porta alla diminuzione o all’aumento del flusso della linfa e alla creazione di un nuovo equilibrio della capacità di drenaggio degli organi o dei tessuti interessati.

Di solito si trovano nella parte anteriore del corpo, lungo gli spazi intercostali fino al pube, e nella parte posteriore del corpo lungo la spina dorsale. È il caso dei punti NL di muscoli come il grande pettorale clavicolare, il grande rotondo, il gran dorsale o il sottoscapolare, tra tanti altri.

Tuttavia, alcuni sono localizzati su gambe e braccia, come ad esempio i punti NL della zona anteriore del muscolo tensore della fascia lata, che si trova sul lato esterno della gamba, dal ginocchio all’anca.

Quando realizziamo il test della ruota muscolare e localizziamo i muscoli deboli da trattare con priorità, la persona sottoposta al test deve toccare i punti NL del muscolo. Successivamente, chiederemo al corpo se sia necessario trattare i punti riflessi NL. Se la risposta è affermativa, per trattare i punti riflessi neurolinfatici dovremo massaggiarli delicatamente senza esercitare una pressione eccessiva, con la punta delle dita e ruotando in senso orario. Realizzando il trattamento rafforziamo il muscolo e miglioriamo il funzionamento dell’organo ad esso collegato.

 

Giu 12, 2016

Recupera il chi o l’energia vitale grazie al terzo chakra

Il terzo chakra, Manipura, si trova nella zona del plesso solare, all’altezza della bocca dello stomaco.

Questo controlla il fegato, la cistifellea, il pancreas e il sistema digerente. È anche associato alle ghiandole surrenali e ai reni, ma soprattutto ci protegge dalle energie negative a livello psichico che rappresentano un rischio per noi stessi.

Il Manipura funge da sistema immunitario psichico e dell’insieme dei chakra, e si chiude quando rileva un pericolo innalzando la sua temperatura ed espandendo l’energia protettiva al secondo e al quarto chakra.

Un sintomo della chiusura del terzo chakra è un dolore acuto allo stomaco che non è legato alla sensazione di fame.

Funge da catalizzatore o da traduttore delle informazioni energetiche tra i chakra, ossia, se il Manipura funziona correttamente avrà il potere di catalizzare le informazioni spirituali provenienti dai tre chakra superiori e di inviarle tradotte ai 2 inferiori. In questo modo le informazioni spirituali o la nostra saggezza intrinseca, provenienti dai chakra superiori, sono utilizzate da quelli inferiori per agire secondo ciò che detta il cuore, creando un equilibrio tra quello che pensiamo e il modo in cui agiamo.

Inoltre, allo stesso modo, traduce e trasmette le informazioni del corpo dal primo e dal secondo chakra ai chakra superiori.

terzo chakra

 Il Manipura, che significa “gemma brillante”, è considerato il centro da cui viene emanata l’energia vitale o quello che la medicina tradizionale cinese conosce come il chi vitale.

Il suo colore è il giallo, che simboleggia la mente, e comprende aspetti strettamente mentali come la memoria, il pensiero logico e razionale o l’azione e gli aspetti più spirituali come la saggezza e l’intuizione. Inoltre, gli viene attribuito il colore viola per la sua capacità di trasformare i pensieri e i modi di agire favorendo la connessione con il nostro vero io.

È connesso al senso della vista, regolata, secondo la MDC, dal fegato. La vista è intesa come la capacità di osservare, il passaggio che precede qualsiasi decisione della nostra vita. Ci permette di scegliere e di vedere con chiarezza il percorso corretto tra tutti quelli possibili. Ci aiuta a pianificare le nostre vite nella forma corretta, a stabilire un obiettivo fondamentale e a inseguirlo partendo dalla saggezza, tenendo conto delle nostre possibilità e delle circostanze.

Quindi, se il primo chakra agisce su tutti gli aspetti vincolati alla nostra sopravvivenza più terrena e il secondo chakra ci aiuta a distinguere tra il piacere e il dolore e ad assimilare le nostre esperienze di vita, il terzo ci permette di crescere come individui e ci rende liberi.

Grazie alla volontà individuale operiamo delle scelte, agiamo e ci assumiamo la responsabilità di chi siamo, delle nostre decisioni e azioni. Il Manipura ci aiuta a capire con chiarezza dove dirigere questa volontà.

Qui emerge la nostra forza interna, la perseveranza per continuare ad andare avanti nonostante le difficoltà e gli ostacoli. Ci permette di trasformarci e di rinascere dalle nostre ceneri, come una fenice.

Inoltre, è legato all’accettazione e al riconoscimento. Se il terzo chakra è equilibrato siamo in grado gestire le relazioni dal nostro centro, non temiamo il rifiuto e le critiche, siamo capaci di creare la nostra identità, senza il bisogno di riconoscimento e accettazione dell’ambiente circostante.

Come abbiamo visto, controllare lo stato di questo chakra con il nostro test kinesiologico è importante se la persona ha delle difficoltà a vivere la sua vita, manca di energia vitale o di volontà e desidera imparare a prendere decisioni senza paura, partendo dalla sua identità o essenza.

Mag 26, 2016

Individuare le geopatie con la kinesiologia

Individuare le geopatie con la kinesiologia

Numerosi studi e il passare del tempo hanno dimostrato quanto sia importante vivere e lavorare in un luogo energicamente equilibrato.

Al giorno d’oggi è risaputo che l’uomo si trova in una posizione di sottomissione all’azione delle innumerevoli forze energetiche, tanto naturali quanto artificiali, alle quali il nostro corpo deve adattarsi attraverso l’autoregolazione delle sue funzioni organiche per non causare alcun danno.

Tuttavia, solitamente una persona non è cosciente di essere sottomessa  a questo tipo di perturbazioni energetiche e convive con la geopatia per anni, portando il suo corpo a lavorare il doppio e a consumare più dell’energia necessaria per mantenere stabile il suo stato organico.

Le radiazioni e i campi energetici finiscono per pregiudicare i processi biochimici ed energetici  delle cellule del nostro organismo, colpendo soprattutto il sistema immunitario e minacciando fortemente l’equilibrio  del sistema endocrino e ormonale.

Il nostro organismo possiede la capacità di adattarsi per poter vivere,  ma nonostante questo ogni  cambiamento comporta un dispendio di energia, così come tutti i processi biochimici. Sottoporre, però, il corpo ad adattamenti e compensazioni continui durante i processi organici affinchè si adegui agli effetti della geopatia porta a una spesa di energia  così grande che alla fine l’organismo non riesce a recuperare.

A questo punto, iniziano a presentarsi le conseguenze di vivere in un habitat geopatico.

Recuperare l’energia di adattamento persa nel compensare questo tipo di manifestazioni significa sopravvivere per la persona.

Per questo motivo, è molto importante considerare sempre la possibilità che la causa di un qualsiasi disturbo o malattia possa essere una geopatia.

La prima cosa da fare è localizzare la zona geopatica e trasferire il nostro luogo di riposo o di lavoro in una zona più sana, in modo da essere meno esposti. Inoltre, se si è rimasti per lungo tempo in questo posto, sicuramente dovremo aiutare il nostro organismo a riprendersi, attraverso la ricerca di carenze a livello olistico, ossia nel campo chimico, energitico, strutturale ed emozionale.

Dobbiamo verificare lo stato di tutti i sistemi del nostro corpo, organo per organo, e individuare quello che ha bisogno di essere curato e in che campo.

A livello chimico, si dovrà rimediare alla mancanza di micronutrienti, vitamine, minerali, oligoelementi ed enzimi, che si sono esauriti durante il tentativo di adattamento e al forte stress vissuto per tutto il tempo.

Inoltre, sarà necessario stimolare o drenare le vie di eliminazione di ciascun circuito danneggiato in modo da depurarlo e incentivarne il corretto funzionamento.

corrente sotterranea di gas

Test per individuare le geopatie

Per verificare se una persona vive o lavora in una zona geopatogena, possiamo utilizzare il filtro della geopatia.

Al momento del test, se il filtro della geopatia sullo stomaco del paziente ne modifica l’AR, allora esiste un problema di questo tipo.

Lasciamo il filtro in posizione per stabilire la geopatia e collochiamo ad uno ad uno i filtri dei differenti tipi di geopatia, tra cui ricordiamo:

La rete di Hartmann, il reticolo di Curry,  la geopatia Yin o corrente d’aqua sotterranea e la geopatia Yang o corrente sotterranea di gas, d’aria, depositi di sali o di minerali nel sottosuolo.

Il filtro che modificherà nuovamente l’AR indicherà, quindi, da dove proviene la geopatia.

Mag 12, 2016

L’importanza dei Sali di Schüssler e come diagnosticare carenze in Kinesiologia

Sali di Schüssler

I Sali di Schüssler possono rivelarsi molto utili per la cura di molte malattie croniche e per evitare la formazione di malattie funzionali, ossia patologie che ostacolano il buon funzionamento di alcuni dei nostri organi.

I Sali di Schüssler non sono altro che il frutto delle ricerche approfondite del dottor Wilhelm Heinrich Schüssler (1821-1898) che, insieme ad altri specialisti del tempo, diede vita a quella che oggi conosciamo come “biochimica”.

Schüssler iniziò le sue ricerche con l’obiettivo di creare una terapia che semplificasse gli infiniti rimedi dell’omeopatia.

Per portare a termine i suoi studi, si dedicò all’analisi delle ceneri dei corpi cremati. Scoprì che nei diversi tessuti e organi dell’essere umano predominano differenti sali minerali. Per questo motivo, i sali presenti in un particolare tessuto avrebbero potuto rappresentare una soluzione nel caso di una malattia riguardante il tessuto stesso.

Il Dottor Schüssler registrò numerose cartelle cliniche, appartenenti alle persone le cui ceneri venivano analizzate, prendendo in forte considerazione la loro data di nascita e il tipo di malattie che avevano contratto. Grazie a ciò, dimostrò che tutti i pazienti presentavano quantomeno la carenza di un sale fondamentale o base e di uno secondario o complementare. Queste carenze di sali minerali nei tessuti, poi, coincidevano con le malattie sofferte.

biochimica

La biochimica di Schüssler afferma che, nella composizione del nostro organismo, esistono in forma naturale 12 sali minerali, fornitici anche attraverso l’alimentazione, a partire dai quali si possono elaborare rimedi al fine di normalizzare le funzioni alterate del corpo, stimolandone il recupero.

Per esempio;

–          se durante il processo di crescita e di formazione delle ossa interviene, tra gli altri sali, il fosfato di calcio, è comprensibile e necessario fornire questa sostanza all’organismo in caso di rottura o di osteoporosi, in modo da permettere un corretto recupero.

–          se i sali che intervengono nel tessuto muscolare sono il fosfato di magnesio e il fosfato di potassio, si può giungere alla conclusione che possano essere utilizzati in modo soddisfacente nel caso si verifichino problemi alla muscolatura.

Un altro passo importante è stato quello di realizzare che, se i sali si presentano sotto forma di polvere, si diluiscono nell’acqua e si bevono a piccoli sorsi, la maggior parte di essi viene assorbita dalla mucosa orale. In questo modo, non seguendo il lento processo digestivo, l’acido cloridrico presente nello stomaco non interferisce e l’assorbimento è sicuramente maggiore.

Con la scoperta della diluizione omeopatica dei sali minerali, vennero rivelati i Sali di Schlüsser, 12 importanti minerali che armonizzano il metabolismo, dal momento che stimolano e regolano la sua capacità autocurativa senza rischi di effetti collaterali.

Ma come possiamo diagnosticare le carenze di sali minerali attraverso la kinesiologia?

Test diagnostico per le carenze di Sali di Schüssler

Per sapere esattamente di quale Sale ha bisogno il nostro corpo, collocheremo sopra il nostro ombelico il filtro diagnostico dei Sali di Schlüssler allo stato neutro, in modo da identificare una possibile carenza di sali minerali. Il cambiamento dell’AR ne indica la presenza.

Successivamente, facciamo passare ognuno dei 12 filtri di Sali di Schlüssler per determinare qual è quello necessario alla cura della nostra carenza.

Possiamo anche far passare direttamente i 12 filtri di Sali di Schlüssler, senza il bisogno di alcun filtro diagnostico, e verificare seduta stante quale sale può migliorare la nostra salute.

Analía Iglesias (analia@sibucas.com)

Kinepharma

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