Diagnosticare il livello di stress con la tecnica di pre-stress in kinesiologia
Molte persone soffrono di stress. La nostra routine è solitamente caratterizzata da azioni quotidiane che tutti i giorni provocano in noi stress. Oggigiorno, siamo così abituati a essere stressati che la possibilità di passare del tempo in completo relax ci destabilizza.
Lo stress è una reazione fisiologica dell’organismo, nel quale intervengono diversi meccanismi di difesa grazie ai quali affrontiamo quelle situazioni percepite come pericolose o che richiedono uno sforzo (fisico, di attenzione, di memoria, ecc…).
Possiamo quindi dire che è una reazione a un problemache si presenta.Alcuni sintomi son facili da identificare, come il nervosismo, l’inquietudine e l’ansia, mentre altri meno, basti pensare all’ aumento delle pulsazioni e della sudorazione o alla dilatazione delle pupille.
Nonostante sia una reazione naturale e necessaria per la nostra sopravvivenza, il ritmo di vita e l’eccesso di obblighi provocano un abuso del sistema di difesa e porta con sé problemi di salute.
Quando questo meccanismo avviene troppo spesso, si manifesta un sovraccarico per l’organismo che crea tensione e provoca alcune malattie che ostacolano il corretto sviluppo e il buon funzionamento del corpo.
I primi sintomi che percepiamo sono, ad esempio, problemi di memoria, difficoltà di concentrazione e sbalzi di umore.
Le situazioni che ci causano stress sono varie e molteplici, soprattutto quando qualcosa non va, quando dobbiamo affrontare un cambiamento, iniziare un nuovo lavoro, chiudere una relazione, sposarci, fare un esame, un trasloco, accettare una malattia, quella di un familiare o la perdita di un caro.
Lo stress produce poi alcuni disturbi, come la perdita o la caduta dei capelli, la depressione, l’obesità o il sovrappeso, la diminuzione del desiderio sessuale e della fertilità, un ciclo mestruale irregolare, l’acne, l’ulcera, l’insonnia, problemi digestivi e malattie cardiache.
Ci sono persone che manifestano i disturbi provocati da stress solo nel momento in cui si trovano nella situazione scatenante. Se ciò accade, durante il test kinesiologicodell’AR il paziente non darà risposte affermative in relazionealle parti del corpo implicate. Il test muscolare, ossia quello sui muscoli collegati alla sintomatologia da stress, daranno un AR come risposta, dimostrandosi forti.
Per aiutare il corpo a ricordare un qualunque tipo di stress, possiamo utilizzare la tecnica del pre-stress.
Questa tecnica consiste nello stimolare i punti pre-stress mediante il tapping:
9VC
24VC
26VG
Dopo aver realizzato il tapping in questi tre punti, il nostro corpo ha riattivato o ricordato le reazioni latenti che ci provoca la situazione stressante, mostrandoci quali muscoli sono deboli e sui quali dobbiamo lavorare.
Abbiamo a disposizione circa 20 minuti per realizzare nuovamente il test muscolare. Grazie allo stimolo dei punti pre-stress, verificheremo che i muscoli, gli organi e i meridiani deboli che prima non davano risposta con un AR, ora lo fanno.
Tutto quello che devi sapere sul Meridiano del Polmone
La settimana scorsa vi abbiamo fatto un breve riassunto su alcuni meridiani. Tuttavia, questa settimana vi proponiamo un approfondimento sul meridiano del Polmone.
Il meridiano del Polmone è un meridiano ying, che è opposto al suo meridiano yang, quello dell’intestino grasso.
Il muscolo collegato al meridiano del polmone e che dobbiamo testare con la kinesiologia è il dentato anteriore. E’ situato nella parte laterale superiore del tronco e ha il compito di fissare la scapola al trapezio, permettendo così l’utilizzo del braccio.
Come ben sappiamo, la respirazione è un atto fondamentale per vivere. In più, la nostra forma di inspirare ed espirare può offrirci informazioni su come ci sentiamo, anche quando non siamo coscienti dell’emozione che proviamo in quel momento.
Per la medicina tradizionale cinese, la respirazione è una delle manifestazioni del QI, l’energia vitale. Prendiamo l’energia attraverso i polmoni, la usiamo e successivamente la liberiamo con l’espirazione. La respirazione è un costante intercambio tra le frontiere, fisiche e psichiche.
Quando controlliamo la nostra respirazione, è necessario stabilire se avviene con facilità, se è tranquilla e ritmica, se il ventre si solleva o se, al contrario notiamo che l’aria ristagna e che quindi che non viene rilasciata e che non si respira con una certa libertà o fluidità.
Quest’ultimo caso può indicare, ad esempio, depressione, solitudine o tristezza.
La parte inferiore e laterale del polmone il diaframma, ne incentiva il movimento e, a ogni respirazione, esercita pressione sugli organi dell’addome, ossia lo stomaco, la milza, la cistifellea, il fegato, l’intestino crasso e tenue, i reni e la vescica, così come il cuore. Quando espiriamo, il diaframma si rilassa e lascia più spazio agli organi. Ogni volta che respiriamo, gli organi dell’addome si rivitalizzano come se ricevessero un piccolo massaggio.
Tutti gli organi mantengono sempre, e nel migliore dei casi, un movimento leggero. Sia il sangue che la linfa circolano grazie al movimento circolatorio, in modo che le impurità possano assimilare meglio le tossine ed eliminarle attraverso l’intestino.
Pertanto, se trattiamo il meridiano del polmone, ci prendiamo cura e rafforziamo la flessibilità vitale delle relazioni tra gli organi, ma più generalmente anche il nostro organismo.
L’agopuntura è un buon strumento per trattare quei punti del meridiano che richiedono una stimolazione per ristabilire il flusso normale di energia. I punti di agopuntura del meridiano del polmone curano principalmente malattie e problemi alle vie respiratorie, come ad esempio tosse, dolore al petto, mal di gola, rigonfiamento delle tonsille, starnuti, febbre, polipi nasali, congestione nasale e scoli nasali.
Può poi trattare problemi strutturali, come dolore alla spalla, al gomito e alla zona alta del braccio, rendendone difficile l’elevazione, difficoltà nello stendere e piegare le dita della mano e dolore alla zona alta della schiena.
Alcuni problemi emotivi relazionati al meridiano del polmone possono essere la depressione, la claustrofobia, l’agorafobia, la confusione mentale, la mancanza di memoria, l’insonnia e la sonnolenza.
Come vediamo, essere coscienti di come respiriamo e rieducare il nostro modo di inspirare ed espirare può portare cambiamenti evidenti sia a livello fisico che a livello emozionale. Da qui, l’importanza di praticare tecniche come la meditazione, il mindfulness, lo yoga o il taichí chi kung, che aiutano a rilassarci e a respirare in maniera corretta.
Come può la kinesiologia aiutarci a combattere l’allergia al polline?
L’arrivo della primavera è solitamente accompagnato dall’arrivo delle allergie stagionali. Proprio per questo motivo è definita la stagione delle allergie stagionali per antonomasia, in particolare dell’allergia al polline.
Non appena gli alberi cominciano a fiorire e il polline a circolare nell’aria, chi soffre di allergia inizia il proprio rito annuale fatto di muco e starnuti.
Sebbene non esista una cura definitiva per le allergie primaverili, si può combatterne gli effetti in diversi modi.
In questo periodo dell’anno, gli starnuti diventano un’abitudine, proteggendo il corpo tramite l’espulsione per via nasale di possibili batteri e virus. Quando nel naso entra una particella irritante, si attiva nel cervello il segnale dello starnuto, in particolare nel tronco cerebrale inferiore. Questi segnali vengono inviati rapidamente, in modo da, attraverso un impulso, farci chiudere ermeticamente la gola, gli occhi e la bocca ed evitare così l’entrata dell’agente esterno.
Successivamente, i muscoli del torace si contraggono velocemente per rilasciare l’aria trattenuta e la gola si rilassa affinchè essa possa uscire. Grazie a questo meccanismo, l’aria, la saliva e il muco sono costretti a uscire dalla bocca e dal naso.
Attraverso uno starnuto è possibile espellere più di 100.000 germi a una velocità di100 km/h.
Il Polline è uno dei responsabili dell’allergia primaverile e degli starnuti. Come ben sappiamo, il polline proveniente dagli alberi, dai pascoli e dalle erbe spontanee. Esso viene liberato nell’aria con lo scopo di fertilizzare altre piante. Quando i granuli di polline si depositano nella cavità nasale di una persona allergica, viene inviato un segnale d’allarme al sistema immunitario.
Il sistema immunitario identifica, per errore, il polline come invasore e invia anticorpi. Generalmente, gli anticorpi hanno il compito di riconoscere e attaccare i batteri, i virus e qualsiasi organismo causante malattie, ma in questo caso il loro obiettivo è il polline.
Per attaccare l’allergene, viene rilasciata nel sangue una sostanza chiamata istamina, che favorisce l’aumento della secrezione nasale, del prurito agli occhi e di altri sintomi allergici.
Esistono molti tipi di polline in quanto le piante impollinano in diversi periodi dell’anno. A seconda dei mesi in cui si soffre d’allergia, si può risalire al tipo di polline in questione. Alcuni degli alberi responsabili di una grande quantità di polline rilasciato nell’aria in primavera sono: l’Alisso, il Frassino, il Pioppo, il Faggio, il Cedro, il Cipresso, l’Olmo, il Noce, il Ginepro, l’Acero, il Gelso,la Quercia, l’Olivo,la Palma, il Pino e il Salice.
Con la kinesiologia si può verificare se la sintomatologia è dovuta effettivamente a un’allergia al polline e, soprattutto, determinare da quale albero o pianta proviene il polline che la causa. Per fare ciò, utilizziamo il kit del test diagnostico per allergie a pollini con provette contenenti le principali piante, alberi, graminacee, cerali ed erbe che più comunemente colpiscono le persone.
Un altro aspetto importante che deve essere valutato durante il test diagnostico è lo stato del nostro sistema immunitario, così da determinare se sta effettivamente reagendo alla presenza del polline. In tal caso, passeremo all’utilizzo del Kit dell’immunità, costituito da provette contenenti i principali anticorpi e altri elementi correlati al sistema immunitario.
Analía Iglesias (analia@sibuscas.com)
Kinepharma
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