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L’importanza dell’oligoterapia in chinesiologia

Gli oligoelementi sono quegli elementi che si trovano negli esseri viventi in concentrazioni inferiori a 1 mg/Kg rispetto al peso corporeo e presentano le seguenti caratteristiche:

  • Hanno una notevole importanza biologica, al punto che senza di loro l’organismo non può effettuare i propri cicli vitali.
  • Un oligoelemento indispensabile non può essere sostituito da un altro.
  • Influiscono direttamente sul metabolismo.

È stato Jaques Ménétrier, padre dell’oligoterapia, a utilizzare nel 1942 i dati sino ad allora ottenuti, con una prospettiva terapeutica e creando trattamenti per innumerevoli patologie.

Oggi questa terapia viene utilizzata sostanzialmente in quattro discipline:

  • Pediatria.
  • Geriatria.
  •  Estetica.
  • Medicina sportiva.

Viene inoltre considerata alla stregua di un farmaco in paesi importanti quali il Brasile o la Francia, per citarne alcuni.

Gli oligoelementi essenziali sono: Fluoro, Cobalto, Cromo, Rame, Ferro, Iodio, Manganese, Molibdeno, Nichel, Vanadio, Zinco e Selenio.

Sono essenziali perché oltre ad essere presenti in tutti i tessuti sani degli organismi viventi hanno una concentrazione tissutale relativamente costante. La loro carenza determina varie alterazioni strutturali e fisiologiche. Il loro apporto previene o cura patologie provocate da tale carenza. Tuttavia nelle terapie se ne usano altri che pur non essendo essenziali hanno grande importanza terapeutica, come il potassio (K), lo zolfo (S), il litio (Li), il Bismuto (Bi), ecc.

Comportamento degli oligoelementi

Il loro principale ruolo biologico dipende dalla loro capacità di agire in qualità di cofattori enzimatici. Sviluppano quindi la loro funzione catalitica (modulano le reazioni chimiche). Per poter funzionare e svolgere il loro compito, gli enzimi hanno bisogno di una componente non proteica quindi o si uniscono a una sostanza organica, come ad esempio una vitamina, assumendo il nome di coenzima, oppure si uniscono a una molecola non organica, in questo caso un oligoelemento, assumendo il nome di cofattore.

È molto importante sapere che ci sono enzimi che hanno bisogno di vari elementi in qualità di cofattori. In tal caso si parla di associazioni di oligoelementi. Tra le più comuni troviamo: Manganese-Cobalto (Mn-Co), Rame- Oro-Argento (Cu-Au-Ag), Manganese-Rame (Mn-Cu), Nichel-Cobalto (Ni-Co), Zinco-Rame (ZN-Cu), ecc.

Tali preparazioni vengono elaborate in gluconati che ne agevolano l’assorbimento e in concentrazioni molto diverse a seconda dell’oligoelemento, ma sempre piuttosto basse.

È noto il loro impiego nelle varie diatesi già viste nel nostro articolo del 14 agosto 2013 “Diatesi in chinesiologia”.

Il loro uso è frequente anche in geriatria, in particolare per quanto riguarda il selenio, (Se) per le sue caratteristiche antiossidanti e antinvecchiamento, e l’associazione rame-oro-argento (Cu-Au-Ag) per la sua notevole azione attivatrice delle funzioni dell’organismo e in particolare del sistema immune (sindrome di disadattamento).

Come anche in pediatria per attivare i sistemi endocrini che coinvolgono l’asse ipofisi-surrenale o ipofisi-genitale (Diatesi 5) con oligoelementi quali lo Zinco-Rame (Zn-Cu), o lo Zinco-Nichel-Rame (Zn-Ni-Co), per regolarizzare stati di ipofunzione pancreatica.

 

Test

Per testare la carenza di oligoelementi è possibile usare la fiala per le carenze di oligoelementi e sali minerali che contiene rispettivamente cuprum 200 CH e cobaltum 200 CH, che si può trovare in un Test basico. È poi possibile lavorare con marchi quali Labcatal, Biótica, ecc.

Ángel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)

Kinepharma


Patologie autoimmuni nella kinesiologia

Nel libro del Dottor Jean Seignalet “La 3ª Medicina” si pone l’accento sul rapporto diretto tra alimentazione e autoimmunità, e pertanto una serie di problematiche connesse a tale patologia.

In realtà le patologie autoimmuni dipendono sempre a un gran numero di fattori: genetici, immunologici, ormonali, ambientali e psicologici. Ma come indica Seignalet nel suo libro il modo in cui si scatena tale processo e le sue esatte ripercussioni sono chiaramente sconosciuti.

Risulta tuttavia chiaro che una delle cause principali dello scatenarsi di tali patologie si scatena nella membrana dell’intestino tenue e nel colon destro. Non dimentichiamo che questo disturbo ha molto a che fare con tali organi, motivo per il quale è fondamentale che siano in ottimo stato, dal momento che anomalie nella permeabilità della membrana faranno sì che il sistema immunologico possa subire notevoli alterazioni dall’ingresso di molecole e sostanze nel torrente sanguigno. Ciò può determinare una variazione totale delle nostre difese, che finiscono col non riconoscere le cellule dell’organismo stesso. Articolo di Kinepharma dell’8 dicembre 2012 “Intestino permeabile nel processo infiammatorio”.

Se l’autoimmunità è fisiologica, la malattia autoimmune ha natura patologica ed è caratterizzata da una risposta immunitaria indirizzata contro le cellule dell’individuo stesso, creando lesioni o anomalie nel funzionamento degli organi, dal momento che gli anticorpi si manifestano prima come IgM e in seguito come IgG.  Tra le patologie autoimmuni più comuni spiccano le seguenti:

  • Celiachia
  • Artrite reattiva
  • Insufficienza ipofisaria
  • Sclerosi multipla
  • Spondilite anchilosante
  • Miastenia
  • Poliartrite reumatoide
  • Morbo di Crohn
  • E molte altre

Test

Per effettuare un’adeguata diagnosi a livello di autoimmunità è possibile effettuare test con una gamma piuttosto ampia di fiale. Vediamone una serie:

  • Tendenza autoaggressiva: Segna l’autoimmunità. È la fiala allergie inyectopase de Pascoe, che si usa come trattamento per le allergie respiratorie.
  • Disbiosi: Le fiale di Indikan e Scatholum, entrambe D30, rispettivamente per la disbiosi dell’intestino tenue e crasso. Questo indica problemi nell’intestino.
  • Mucosa intestinale: Con tonaca mucosa intestinale e tonaca mucosa coli., rispettivamente per l’intestino tenue e crasso.
  • Sistema immunitario intestinale: Placche di Peyer.
  • Le fiale per un test sull’infiammazione, in particolare le fiale di interferone gamma e interleucina 4, citochine in concentrazioni elevate, aumenteranno la permeabilità della membrana, risultando pertanto fondamentali nelle patologie autoimmuni. Inoltre l’interferone gamma è l’unico interferone ad aumentare l’espressione dei geni HLA di classe II (queste molecole si uniscono ad antigeni esogeni quali batteri, farmaci, pollini, alimenti, ecc.) fondamentale nello sviluppo dell’autoimmunità.

Questi primi quattro fiale sono in un Test basico ampliato. Per il paziente è importante controllare l’alimentazione. Gli elementi più consumati quali cereali, latte, uova e zucchero possono aumentare la carica di antigeni che scatenano il processo autoimmune, oltre a compromettere la membrana intestinale. Sarà pertanto opportuno evitare o perlomeno testare tali prodotti se non è possibile evitare di consumarli.

Si raccomanda inoltre di proteggere la membrana intestinale con acidi grassi omega 3, e integratori quali MSM ó  L-glutatione.

Si dovrà inoltre prestare attenzione a non potenziare ulteriormente il sistema immunitario rinforzandolo, dal momento che si aumenterà la sua reazione nei confronti dell’organismo stesso. Si dovranno pertanto evitare sostanze quali reishi, shitake, maitake, liquerizia, astragalo, echinacea, noni, ecc. Sarà in cambio opportuno cercare immunomodulatori che autoregolino l’immunità, quali zinco, Q10, magnesio, borracina bianca, Vitamine A,E e C, ecc.

Ángel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)

Kinepharma.

 

La depressione in kinesiologia

La Depressione è un male dei nostri tempi, ha cause interne ed esterne sebbene spesso si tratti di una combinazione di entrambi i fattori. Verificheremo dunque con mandragora 60 DH se si tratta di una depressione endogena (cause interne della persona), o 30 DH se si tratta di una depressione esogena o, mediante fattori esterni, esterna alla persona.

Nella Depressione è sempre coinvolto il fegato, organo che solitamente si fa carico dei problemi del sistema endocrino a livello tossico. Sicuramente nel test che effettueremo quest’organo ci chiederà qualcosa a livello di drenaggio e disintossicazione.

Se queste fiale per la depressione confermano i nostri sospetti, dovremmo quindi analizzare il sistema limbico del paziente. È possibile consultare il nostro articolo del 7 maggio 2013 “Tecniche emozionali in kinesiologia”. Se il test corregge il AR, ovvero dà esito positivo, in terapia troveremo sempre qualche oligoelemento.

Una volta riscontrata la depressione è necessario verificare se l’AR (Arm Reflex) si corregge con:

  • Serotonina: Problema alla ghiandola pineale. Si tratta di persone che presentano disturbi del sonno, la cui alimentazione presenta un eccesso di idrati di carbonio e che si mostrano tristi, malinconiche, con la tendenza a chiudersi e a non uscire. Non fanno nulla, nemmeno le cose che amano, hanno tendenza alla staticità. È necessario trattare la parte chimica, un’eventuale intossicazione causata da metalli pesanti, veleni, ecc. Sarà opportuno eseguire un trattamento con test a base di Iperico e 5HtP.
  • Noradrenalina: Problema alle ghiandole surrenali. Si tratta di persone che per parecchi anni hanno praticato sport estremi. Soffrono di lombalgia, problemi alla prostata, esaurimento, impotenza, problemi digestivi, pancreatite, diabete o problemi cardiaci. Si effettueranno test con L- tirosina, L-Fenilalanina, test gingseng (americani, coreano e siberiano) o compresse di surrenali essiccate (cavallo, pecora…). Queste persone dovranno seguire anche terapie di rilassamento, poiché al minimo recupero tendono a ricadere in nuove “emozioni” che porteranno di nuovo all’esaurimento.

Possiamo testare queste fiale con il Test dell´apparato endocrino.

Drenanti e trattamento per il sistema nervoso:

  • Sedatif de Boiron, meglio se in compresse.
  • L-72 di Lehning, funziona come l’iperico.
  • Nervoheel Heel, desomatizza.
  • Reckeweg 14 (R-14) allevia il nervosismo somatico e calma, ansiolitico molto consigliato.
  • Depuranti: quali Scrofularia 2 DH, Bardana 2 DH, Ulivo 2 DH.
  • Litio oligoelemento.

Dopo il trattamento si dovrebbero testare nuovamente la serotonina, l’adrenalina, l’insulina e il glucosio. In caso di assenza dell’AR, l’equilibrio sarà stato ripristinato.

Ángel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)

Kinepharma

Il pericolo della disinfestazione

Da anni seguo con interesse gli studi e le convinzioni della Dottoressa Hulda Clark. Questa fisiologa canadese ha potuto verificare, grazie alla sua professione, come parecchie patologie, tra le quali svariate tipologie di cancro, siano strettamente connesse a un parassita e a un veleno.

Questi inquinanti aprivano il varco all’ospite, rendendogli possibile l’ingresso in un determinato organo. Qui aveva poi origine la patologia, supportata anche da un’alimentazione non corretta e dagli agenti inquinanti circostanti.

Sebbene i suoi rimedi siano un po’ “estremi”, è sufficiente dire che per seguire i suoi consigli dovremmo dedicarci soltanto a tale attività, a causa della miriade di abitudini che dovremmo cambiare. Tuttavia, secondo il mio punto di vista, sono molti i consigli che potrebbero aiutarci nella nostra salute quotidiana se applicati di tanto in tanto a titolo preventivo rispetto a eventuali patologie.

La Dottoressa Clark proponeva un Programma antiparassitari a base di erbe: chiodi di garofano per le uova, assenzio per le larve e tintura di noce per i parassiti adulti.

Pochi giorni fa ho iniziato questo programma, nell’ambito del mio programma di salute annuale, e avevo dimenticato che una volta uccisi i parassiti si presentano problemi collaterali:

  •  Si generano tossine quali l’ammoniaca. Quando i parassiti muoiono si generano queste sostanze, neutralizzabili con l’amminoacido ornitina.
  • Non appena eliminati gli ospiti, il virus dell’influenza comune e altri batteri quali salmonelle o shigelle “salteranno” all’interno dell’organismo, essendo a loro volta parassiti nei nostri ospiti.

Nulla di più vero e autentico, lo sto verificando su me stesso, dal momento che il quarto giorno dall’inizio del programma antiparassitari si è presentata una tremenda influenza, della quale sto ancora subendo i nefasti effetti.

 

Test e trattamento

Se viene riscontrata la presenza di parassiti effettuando il test con kit dei parassiti, è importante iniziare un programma disinfestante.

Innanzitutto è necessario alzare le difese immunitarie. Una volta effettuata la disinfestazione sarà poi opportuno assumere drenanti per reni e fegato, provando dente di leone, cardo mariano, berberis e solidago tra gli altri, che elimineranno i veleni dal nostro organismo.

È inoltre necessario assumere l’ornitina per eliminare l’ammoniaca che viene rilasciata dai parassiti al momento della morte e l’N-acetilcisteina, potente disinfestante cellulare, che oltre a bloccare i veleni è un ottimo antinfiammatorio.

Ho inoltre, per l’influenza messo in pratica qualche rimedio casalingo: un’ora prima di andare a dormire, taglia una cipolla a metà è sistemala in un piatto sul comodino, vicino al cuscino. Questo rimedio aiuta a dilatare e aprire le vie respiratorie, consentendo di respirare meglio e ridurre la tosse, per non parlare del suo enorme potere antivirale. Nel mio caso ha fatto miracoli.

 

Ángel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)

Kinepharma

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