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Mag 26, 2016

Individuare le geopatie con la kinesiologia

Individuare le geopatie con la kinesiologia

Numerosi studi e il passare del tempo hanno dimostrato quanto sia importante vivere e lavorare in un luogo energicamente equilibrato.

Al giorno d’oggi è risaputo che l’uomo si trova in una posizione di sottomissione all’azione delle innumerevoli forze energetiche, tanto naturali quanto artificiali, alle quali il nostro corpo deve adattarsi attraverso l’autoregolazione delle sue funzioni organiche per non causare alcun danno.

Tuttavia, solitamente una persona non è cosciente di essere sottomessa  a questo tipo di perturbazioni energetiche e convive con la geopatia per anni, portando il suo corpo a lavorare il doppio e a consumare più dell’energia necessaria per mantenere stabile il suo stato organico.

Le radiazioni e i campi energetici finiscono per pregiudicare i processi biochimici ed energetici  delle cellule del nostro organismo, colpendo soprattutto il sistema immunitario e minacciando fortemente l’equilibrio  del sistema endocrino e ormonale.

Il nostro organismo possiede la capacità di adattarsi per poter vivere,  ma nonostante questo ogni  cambiamento comporta un dispendio di energia, così come tutti i processi biochimici. Sottoporre, però, il corpo ad adattamenti e compensazioni continui durante i processi organici affinchè si adegui agli effetti della geopatia porta a una spesa di energia  così grande che alla fine l’organismo non riesce a recuperare.

A questo punto, iniziano a presentarsi le conseguenze di vivere in un habitat geopatico.

Recuperare l’energia di adattamento persa nel compensare questo tipo di manifestazioni significa sopravvivere per la persona.

Per questo motivo, è molto importante considerare sempre la possibilità che la causa di un qualsiasi disturbo o malattia possa essere una geopatia.

La prima cosa da fare è localizzare la zona geopatica e trasferire il nostro luogo di riposo o di lavoro in una zona più sana, in modo da essere meno esposti. Inoltre, se si è rimasti per lungo tempo in questo posto, sicuramente dovremo aiutare il nostro organismo a riprendersi, attraverso la ricerca di carenze a livello olistico, ossia nel campo chimico, energitico, strutturale ed emozionale.

Dobbiamo verificare lo stato di tutti i sistemi del nostro corpo, organo per organo, e individuare quello che ha bisogno di essere curato e in che campo.

A livello chimico, si dovrà rimediare alla mancanza di micronutrienti, vitamine, minerali, oligoelementi ed enzimi, che si sono esauriti durante il tentativo di adattamento e al forte stress vissuto per tutto il tempo.

Inoltre, sarà necessario stimolare o drenare le vie di eliminazione di ciascun circuito danneggiato in modo da depurarlo e incentivarne il corretto funzionamento.

corrente sotterranea di gas

Test per individuare le geopatie

Per verificare se una persona vive o lavora in una zona geopatogena, possiamo utilizzare il filtro della geopatia.

Al momento del test, se il filtro della geopatia sullo stomaco del paziente ne modifica l’AR, allora esiste un problema di questo tipo.

Lasciamo il filtro in posizione per stabilire la geopatia e collochiamo ad uno ad uno i filtri dei differenti tipi di geopatia, tra cui ricordiamo:

La rete di Hartmann, il reticolo di Curry,  la geopatia Yin o corrente d’aqua sotterranea e la geopatia Yang o corrente sotterranea di gas, d’aria, depositi di sali o di minerali nel sottosuolo.

Il filtro che modificherà nuovamente l’AR indicherà, quindi, da dove proviene la geopatia.

Mag 19, 2016

Il sistema immunitario e la kinesiologia

Il sistema immunitario e la kinesiologia

Il sistema immunitario ha il compito di realizzare tutti i meccanismi di difesa per proteggere il nostro corpo dall’invasione di microrganismi (batteri, virus e funghi) che causano malattie, cellule che diventano maligne e cancerogene oppure cellule considerate estranee perché ricevute da un trapianto.

Se manteniamo il sistema immunitario in ottimo stato, saremo in grado di respingere o restare immuni di fronte alle minacce più importanti per la nostra salute.

Gli organi di difesa principali nell’esercizio delle funzioni immunitarie sono il timo, la milza, le tonsille e i gangli linfatici. Tuttavia, il sistema immunitario non è solo un piccolo gruppo di organi che operano in modo coordinato ma crea anche una rete interattiva di molti organi e miliardi di cellule con libertà di movimento e milioni di milioni di molecole che fluttuano liberamente in varie zone diverse del corpo, pronte a difenderci da qualsiasi attacco o agente estraneo.

Il sistema immunitario protegge il nostro organismo mettendo in atto tre meccanismi diversi:

– Attraverso le barriere esterne dell’organismo.

Il nostro organismo presenta una serie di sostanze che agiscono come barriera impedendo l’ingresso di agenti dannosi esterni o consentendo l’uscita di quelli individuati all’interno del corpo. Alcune di queste sono le lacrime degli occhi, i villi del naso, gli enzimi presenti nella saliva della bocca, le mucosità delle pareti del sistema respiratorio, gli acidi e i batteri benefici dell’apparato digerente, le ghiandole sebacee della pelle o le mucosità e i batteri della zona genitale.

– Attraverso un meccanismo di risposta infiammatoria.

Nel caso in cui i microrganismi riescano ad attraversare le barriere esterne del corpo, si produce immediatamente una reazione infiammatoria nella zona infettata. Si libera una sostanza chimica chiamata istamina che produce l’infiammazione, attivando i fagociti che raggiungono la zona in cui si è verificata la penetrazione dei microbi e li distruggono.

– Attraverso l’azione dei fagociti o globuli bianchi e dei linfociti.

I fagociti sono globuli bianchi che raggiungono istantaneamente le zone dell’infezione. Stabiliscono un contatto con il microrganismo inglobandolo al loro interno dove viene “digerito” e quindi eliminato come rifiuto.

I linfociti sono le cellule più abbondanti del sistema immunitario. Molti milioni di questi perlustrano continuamente il corpo, alla ricerca di qualsiasi nemico invasore. I linfociti sono presenti soprattutto nelle ghiandole, nella milza, nel timo e nel fegato.

fagociti o globuli bianchi

Test per rilevare carenze nel sistema immunitario.

Oltre alle ghiandole e alle parti del corpo menzionate come il timo, la milza e i vari gangli, che sono strettamente vincolati al sistema di difesa, dobbiamo anche tenere in considerazione il midollo spinale e le ghiandole surrenali che possono provocare disfunzioni nello sviluppo delle azioni del sistema immunitario.

Conseguentemente, per eseguire una diagnosi dello stato del nostro sistema immunitario possiamo utilizzare i filtri del kit del sistema immunitario, in cui testeremo i principali elementi che formano parte dello stesso. Se uno di questi modifica l’AR, significa che esiste una carenza in questo sistema.

Quindi dovremmo testare gli organi inclusi nel buon funzionamento di questo e localizzare se ve ne sia qualcuno che sta operando in eccesso o in difetto.

Infine, cercheremo un trattamento appropriato per fortificare o ristabilire il funzionamento del sistema immunitario.

Analía Iglesias (analia@sibuscas.com)

Kinepharma

Mag 12, 2016

L’importanza dei Sali di Schüssler e come diagnosticare carenze in Kinesiologia

Sali di Schüssler

I Sali di Schüssler possono rivelarsi molto utili per la cura di molte malattie croniche e per evitare la formazione di malattie funzionali, ossia patologie che ostacolano il buon funzionamento di alcuni dei nostri organi.

I Sali di Schüssler non sono altro che il frutto delle ricerche approfondite del dottor Wilhelm Heinrich Schüssler (1821-1898) che, insieme ad altri specialisti del tempo, diede vita a quella che oggi conosciamo come “biochimica”.

Schüssler iniziò le sue ricerche con l’obiettivo di creare una terapia che semplificasse gli infiniti rimedi dell’omeopatia.

Per portare a termine i suoi studi, si dedicò all’analisi delle ceneri dei corpi cremati. Scoprì che nei diversi tessuti e organi dell’essere umano predominano differenti sali minerali. Per questo motivo, i sali presenti in un particolare tessuto avrebbero potuto rappresentare una soluzione nel caso di una malattia riguardante il tessuto stesso.

Il Dottor Schüssler registrò numerose cartelle cliniche, appartenenti alle persone le cui ceneri venivano analizzate, prendendo in forte considerazione la loro data di nascita e il tipo di malattie che avevano contratto. Grazie a ciò, dimostrò che tutti i pazienti presentavano quantomeno la carenza di un sale fondamentale o base e di uno secondario o complementare. Queste carenze di sali minerali nei tessuti, poi, coincidevano con le malattie sofferte.

biochimica

La biochimica di Schüssler afferma che, nella composizione del nostro organismo, esistono in forma naturale 12 sali minerali, fornitici anche attraverso l’alimentazione, a partire dai quali si possono elaborare rimedi al fine di normalizzare le funzioni alterate del corpo, stimolandone il recupero.

Per esempio;

–          se durante il processo di crescita e di formazione delle ossa interviene, tra gli altri sali, il fosfato di calcio, è comprensibile e necessario fornire questa sostanza all’organismo in caso di rottura o di osteoporosi, in modo da permettere un corretto recupero.

–          se i sali che intervengono nel tessuto muscolare sono il fosfato di magnesio e il fosfato di potassio, si può giungere alla conclusione che possano essere utilizzati in modo soddisfacente nel caso si verifichino problemi alla muscolatura.

Un altro passo importante è stato quello di realizzare che, se i sali si presentano sotto forma di polvere, si diluiscono nell’acqua e si bevono a piccoli sorsi, la maggior parte di essi viene assorbita dalla mucosa orale. In questo modo, non seguendo il lento processo digestivo, l’acido cloridrico presente nello stomaco non interferisce e l’assorbimento è sicuramente maggiore.

Con la scoperta della diluizione omeopatica dei sali minerali, vennero rivelati i Sali di Schlüsser, 12 importanti minerali che armonizzano il metabolismo, dal momento che stimolano e regolano la sua capacità autocurativa senza rischi di effetti collaterali.

Ma come possiamo diagnosticare le carenze di sali minerali attraverso la kinesiologia?

Test diagnostico per le carenze di Sali di Schüssler

Per sapere esattamente di quale Sale ha bisogno il nostro corpo, collocheremo sopra il nostro ombelico il filtro diagnostico dei Sali di Schlüssler allo stato neutro, in modo da identificare una possibile carenza di sali minerali. Il cambiamento dell’AR ne indica la presenza.

Successivamente, facciamo passare ognuno dei 12 filtri di Sali di Schlüssler per determinare qual è quello necessario alla cura della nostra carenza.

Possiamo anche far passare direttamente i 12 filtri di Sali di Schlüssler, senza il bisogno di alcun filtro diagnostico, e verificare seduta stante quale sale può migliorare la nostra salute.

Analía Iglesias (analia@sibucas.com)

Kinepharma

Mag 5, 2016

Rilevare metalli pesanti attraverso la kinesiologia

alimentazione, metalli pesanti

I metalli pesanti provengono in gran parte dalla contaminazione ambientale prodotta dalle industrie. Una volta depositati nell’aria, nell’acqua e nella terra, sono soliti giungere a noi attraverso l’agricoltura, l’allevamento o la pesca, quindi con la nostra alimentazione quotidiana.

Per questo motivo, possono essere assorbiti durante la digestione o entrare dalle vie respiratorie sotto forma di fumo e polvere, mentre è più difficile che avvenga un assorbimento per via cutanea.

I metalli tossici che più comunemente ci colpiscono sono: l’Arsenico, l’Alluminio, il Piombo, il Mercurio, il Cadmio, il Nichel e il Rame.

L’Arsenico proviene per lo più dai pesticidi, dagli insetticidi e dall’acqua.

L’Alluminio si trova in quasi tutti gli utensili da cucina, nelle lattine, nei fogli di alluminio e negli antiacidi.

Il Piombo proviene dai gas di scarico delle macchine, dalle vernici, dalle tubature dell’acqua, dalle ossa di vitello, ecc.

Per quanto riguarda il Mercurio, esso è contenuto nell’amalgama dentale, nel pesce, nei molluschi e nelle alghe.

Il Cadmio si trova nel fumo delle sigarette. Il Nichel nei trucchi e il Rame nelle tubature di rame.

Una volta entrati nel nostro organismo, si uniscono alla prima proteina del sangue, per poi diffondersi nei diversi organi e tessuti, a seconda delle loro proprietà.

I metalli pesanti vengono eliminati principalmente per via renale (urina), come nel caso del mercurio e del cadmio, oppure per via biliare (cistifellea – fegato – feci), come nel caso dell’arsenico o dell’alluminio che vengono espulsi attraverso le feci.

Rilevare metalli pesanti

Testare la presenza di metalli pesanti con la kinesiologia

L’intossicazione da metalli pesanti è un problema molto comune al giorno d’oggi. Tuttavia, è difficile da identificare attraverso una semplice analisi delle urine o del sangue, dal momento che tendono a sedimentarsi nel nostro organismo e non vengono eliminati così facilmente. Per questo motivo, la kinesiologia gioca un ruolo molto importante nella diagnosi di questo problema.

Sebbene si possa realizzare un test completo su tutti gli organi per determinare dove si siano accumulati i metalli, quelli solitamente più colpiti sono il fegato, i reni e il cervello. Subito dopo segue la ghiandola tiroidea.

Pertanto, questi organi saranno la nostra priorità al momento della realizzazione del test diagnostico.

Per realizzare il test diagnostico di metalli pesanti con la kinesiologia olistica, stendiamo le braccia e poi le incrociamo. L’eventuale cambiamento dell’AR segnalerà la presenza di metalli pesanti.

Successivamente, dobbiamo verificare quale metallo ha colpito l’organismo. Per fare questo, proviamo tutti i testimoni di metalli pesanti del Test di Base.

Quando sappiamo il tipo di metallo, lasciamo il testimone sul paziente sdraiato e passiamo al secondo punto importante: identificare quali sono gli organi compromessi. Per fare ciò, poniamo i testimoni di ogni organo sul paziente con le braccia tese e testiamo. Il testimone che modifica nuovamente l’AR ci indicherà l’organo che deve essere curato e liberato dai metalli pesanti.

Per una purificazione dell’organismo dai metalli pesanti, si consiglia di realizzare un trattamento con alghe come la chlorella, piante come il cardo mariano, o l’aglio selvatico. Possiamo poi utilizzare i testimoni delle piante depurative o drenanti del test generale di fitoterapia.

Analía Iglesias (analia@sibuscas.com)

Kinepharma

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