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Dic 31, 2015

Lo sai che esiste uno stretto legame tra il sistema endocrino e i 7 chakra?

Chakra

La parola chakra in sanscrito significa “ruota della conoscenza”. I chakra sono centri energetici in movimento distribuiti nel nostro corpo. Ognuno di essi governa diversi organi, ghiandole, funzioni fisiologiche, emozioni, sentimenti e pensieri.

Benché non si possano toccare, la loro importanza è essenziale poiché collegano i punti vitali di ciascun individuo: le emozioni, la mente, la salute fisica e lo spirito.

A livello fisico i chakra sono collegati al sistema endocrino, formato dagli organi responsabili di produrre e secernere delle sostanze chiamate ormoni nella circolazione sanguigna, con lo scopo di trasmettere messaggi agli organi affinché compiano una determinata funzione. In questo modo, vengono regolate le attività vitali del nostro organismo.

Essi sono legati sia al sistema endocrino che alle emozioni. Quindi, quando uno di questi centri energetici è bloccato per qualche causa, fisica o emotiva, si possono registrare delle disfunzioni degli organi o della psiche, corrispondenti alle aree controllate da ciascun chakra o centro energetico.

In definitiva, ognuno dei 7 chakra governa delle ghiandole del sistema endocrino e a sua volta diverse funzioni psichiche e aree emotive della persona.

La dimensione approssimativa di un chakra è di 10 cme la sua forma assomiglia, secondo gli indù, a una ninfea o a un fior di loto.
Tuttavia, affinché questa ninfea fiorisca, è necessario che si svegli il serpente Kundalini. Questo serpente è la metafora della saggezza e tale saggezza giace addormentata alla base della nostra colonna, in attesa di essere svegliata. Tale risveglio si riferisce al momento in cui avvertiamo il bisogno di ampliare la nostra coscienza, di imparare e di acquisire maggiore saggezza.

Parlando della Kundalini ci riferiamo al Primo chakra, chiamato Muladhara o Chakra della radice, che come abbiamo detto è situato alla base della colonna, il coccige.

Ormoni

Questo primo chakra regola le ghiandole surrenali che si trovano sopra le reni. Tali ghiandole secernono diversi ormoni di grande importanza come quelli che regolano il metabolismo dei grassi, delle proteine o dei carboidrati e controllano l’equilibrio del sale nei liquidi corporei. Inoltre si tratta della ghiandola che produce l’adrenalina, conosciuta come l’ormone primitivo della sopravvivenza che prepara l’organismo alla fuga di fronte a una minaccia.

D’altra parte, il colore di questo chakra è il rosso. Ciò significa che se attraverso un test kinesiologico rileviamo la presenza di uno squilibrio del primo chakra, si può applicare il trattamento dei colori. Per questo, possiamo utilizzare oggetti, occhiali o luci di colore rosso che permettano al paziente di respirare in modo rilassato mentre si concentra su quel colore.

Inoltre il Chakra della radice è collegato alla terra, che simboleggia la sicurezza materiale, gli istinti sessuali e il denaro.

Se questo chakra è in armonia ci mostriamo sicuri di noi, rispettiamo noi stessi e gli altri. Si sviluppa il senso pratico e la gioia di vivere.

Se, al contrario, il Chakra della radice non è in armonia, la persona si sente insicura, ha una bassa autostima e tende all’aggressività.

Puoi rilevare qualsiasi disarmonia realizzando un test kinesiologico con il kit dei chakra e trattare lo squilibrio con la terapia del colore, del suono o con qualsiasi trattamento energetico noto che durante il test muscolare dia una risposta affermativa e si mostri come una soluzione al problema.

D’altra parte, se esiste un problema dei chakra sarebbe interessante realizzare un test del sistema endocrino per verificare se questo è stato in qualche modo colpito. Per farlo, è disponibile il kit di prove del sistema endocrino.

Analía Iglesias (analia@sibuscas.com)

Kinepharma

Dic 24, 2015

Scopri perché l’agopressione è così efficace

Agopressione

Quando parliamo di agopressione facciamo riferimento a quell’insieme di tecniche che, secondo medicina tradizionale cinese, consistono nel colpire lievemente o premere delicatamente con le dita, determinati punti di agopuntura noti anche come “Tecniche di pressione del meridiano”.

 Ma che differenza c’è tra agopressione e agopuntura? Le tecniche di agopressione fanno sì che ogni persona, tramite colpetti o manipolazione di tali punti, possa concentrarsi interiormente sull’argomento specifico che desidera affrontare, pensando a esso o esponendolo ad alta voce. In questo modo è possibile lavorare con maggiore precisione al motivo per il quale la persona si sente male, che si tratti di una fobia, di depressione, rabbia, dolore fisico, ecc.

Lo scopo di tali tecniche consiste pertanto nel dare sollievo o nell’eliminare i disturbi emozionali, psichici o fisici.

L’agopressione ha trovato la sua prima applicazione in occidente negli anni 60, quando la cultura cinese si è estesa oltre i propri confini.  Fin da subito ha esercitato grande fascino la scoperta o la presentazione di un sistema di flussi energetici, similare al sistema circolatorio, nervoso o linfatico che avvolgeva il corpo ed era particolarmente reattivo in determinati punti (punti di agopuntura).

Attualmente le tecniche di agopressione rientrano nella cosiddetta “psicologia energetica”. Tale aspetto della psicologia dimostra che esiste un collegamento diretto tra il sistema energetico del corpo, la psiche, le emozioni e il comportamento.

Il sistema meridiano o il sistema dei flussi energetici sono dunque soltanto altri sistemi che costituiscono l’organismo (linfatico, circolatorio, muscolare, ecc.) e che svolgono una funzione fondamentale nella risoluzione dei problemi di salute. Ed è così perché si tratta del sistema che funge da collegamento tra la parte fisica e la parte mentale, emozionale e spirituale, svolgendo un ruolo fondamentale nell’elaborazione e trasmissione di emozioni e sensazioni fisiche negative, come il dolore.

Secondo Roger Callahan, pioniere della psicologia energetica, “La causa di tutte le emozioni negative o delle patologie risiede nello squilibrio del sistema energetico del corpo”. Si tratta inoltre anche del sistema dal quale è possibile risolvere il problema.

Quando una sensazione o un’emozione, un dolore fisico o un evento è troppo intenso perché sia assimilato, il sistema dei meridiani può smettere di elaborare gli impulsi e bloccarsi. Ovviamente si verifica un cortocircuito nel sistema, che smette di funzionare in modo corretto.

La cosa più difficile del nostro sistema energetico è che quando insorge un problema in un punto, compromette altri meridiani con i quali comunica. In seguito tale cortocircuito viene conservato, assieme alla sensazione o il pensiero di aver causato il problema, tornandosi ad attivare e provocando un nuovo cortocircuito ogni volta che la persona sente di nuovo la stessa sensazione o pensiero.  Con l’agopressione è possibile modificare questo cattivo collegamento conservato e riattivare il circuito per evitare che succeda di nuovo.

tappeto per agopressioneMa per quali problemi è utile l’agopressione?
L’agopressione può essere utilizzata per i problemi più svariati, come ad esempio per porre fine a paure e fobie, per il trattamento di perdite di memoria croniche, per emozioni negative quali tristezza, colpa o ira, per il trattamento del mal di schiena, per tutti i disturbi muscolari, per la gestione dello stress, per migliorare la circolazione linfatica, ecc.

Affinché il trattamento sia efficace, è importante tenere conto del fatto che, più c’è chiaro qual è il problema che dobbiamo risolvere, più efficace e rapida sarà la sua correzione, ovvero meglio conosci il nome del file che stai cercando, prima lo troverai per poterlo modificare.

Come si devono esercitare le pressioni?
Generalmente si esercitano con due dita, nello specifico con indice e medio e si eseguono da 5 a 8 colpetti. In ogni modo è possibile continuare un po’ di più se necessario per ottenere la correzione.

Per praticare l’agopressione è anche possibile usare il tappeto per agopressione, costituito da punte in fibra naturale che poste sotto il corpo provocano una stimolazione nervosa dei principali punti riflessologici, attivando i meridiani di agopuntura del corpo.

Analía Iglesias (analia@sibuscas.com)

Kinepharma

Dic 17, 2015

Come curare la fobia con la kinesiologia

Fobia

La paura è una risposta emotiva in un certo modo adattiva a ciò che ci circonda. Questa emozione innata ci consente di sopravvivere a molte situazioni di pericolo, in quanto la paura è da sempre uno strumento di sopravvivenza, ovvero una reazione che persone e animali mettono in atto in presenza di una minaccia.

Tuttavia, a volte, la paura si estremizza e diventa patologica o si trasforma in fobia.

La paura patologica è quella che supera una certa soglia di normalità, in cui l’essere umano si blocca e diventa incapace di reagire in modo adattivo alle circostanze.

La fobia è una paura molto intensa di qualcosa che in realtà costituisce una minaccia minima o inesistente che può sfociare in un attacco di panico e procurare una sofferenza estrema.

La persona che ne soffre evita in ogni modo di venire a contatto con l’oggetto o la situazione fobica. Questa sensazione di fuga è incontrollabile e influenza, in funzione dei casi, la qualità della vita delle persone che ne soffrono.

Nonostante gli adulti siano consapevoli del fatto che tali timori siano irrazionali, spesso il fatto di dover affrontare, o anche il semplice pensare di dover affrontare l’oggetto o la situazione causa di fobia, provoca in loro uno stato di ansia intensa o un attacco di panico.

Tra le fobie più comuni si riscontrano la paura di luoghi elevati, scale mobili, tunnel, guidare, spazi ristretti come ascensori, aghi, acqua, volare, serpenti, cani, ragni o ferite sanguinanti.

Panico e ansia intensa originati dalla fobia, provocano sintomi o reazioni fisiche, quali:

– Sudorazione
– Respirazione anomala o affanno
– Battito del cuore accelerato
– Tremori
– Vampate di calore o brividi
– Sensazione di soffocamento
– Dolori o oppressione al petto
– Farfalle nello stomaco
– Intorpidimento o formicolio
– Secchezza delle fauci
– Confusione e disorientamento
– Nausea
– Mal di mare
– Mal di testa

Ascensori, fobia

Test

Attraverso un test kinesiologico possiamo curare le fobie per fare in modo che le persone smettano di soffrire di questa paura irrazionale e paralizzante.

Prima di cominciare il test, dovremo verificare se esista un “Ribaltamento psicologico”, vale a dire, se il soggetto non riesce a superare la fobia perché, inconsapevolmente, questa gli è utile o vantaggiosa per raggiungere un qualche scopo, per esempio, riuscire a richiamare l’attenzione, ricevere amore, riposare, avere considerazione, ecc.

Dopo aver eliminato qualsiasi motivo inconsapevole vantaggioso, la persona che soffre della fobia dovrà pronunciare una volta una frase positiva che identifichi la paura intensa che le provoca tale fobia, per esempio “mi sento tranquillo quando guardo in basso da un luogo elevato”.

Dopo aver pronunciato la frase testeremo le braccia. Se si ottiene un AR, ci troveremo di fronte a una fobia e registreremo le informazioni per lavorare con queste.

Tutte le fobie interessano un meridiano in particolare. Per riuscire a curare la fobia, in primo luogo dovremo individuare il meridiano che è interessato dalla stessa.
A questo scopo, possiamo utilizzare il test dei meridiani, collocando i filtri uno a uno sul paziente fino a trovare quello che modifica l’AR: questo sarà quello da curare.

Per il trattamento della fobia:

Innanzitutto, testeremo i fiori di Bach che ci portano le emozioni o sensazioni necessarie per correggere la fobia.

In secondo luogo, dovremo stimolare mediante tapping (picchiettamento) il primo punto dell’agopuntura del meridiano interessato.

Effettuiamo il tapping su entrambi i lati del corpo contemporaneamente. Mentre realizziamo il tapping, il soggetto deve ripetere la frase positiva utilizzata all’inizio del test, vale a dire “mi sento tranquillo quando guardo in basso da un luogo elevato”.

Dopo 1 o 2 minuti di trattamento, verificheremo di nuovo facendo ripetere la frase.
Se l’AR è stato corretto, significherà che abbiamo ottenuto il risultato sperato.

Analía Iglesias (analia@sibuscas.com)

Kinepharma

Dic 10, 2015

In che modo i radicali liberi incidono sul nostro organismo interno

radicali liberi

I radicali liberi sono molecole instabili e altamente reattive. Il motivo di questa instabilità risiede nel fatto che i radicali liberi sono atomi o gruppi di atomi ai quali manca un elettrone, ossia presentano un elettrone libero spaiato con capacità completa di appaiarsi. Per raggiungere il loro obiettivo, circolano nel nostro corpo con l’intenzione di rubare un elettrone alle molecole stabili.

Quest’azione produce una reazione a catena. L’elettrone riesce a stabilizzare il suo stato elettrochimico ma lascia dietro di sé una nuova molecola instabile alla quale manca l’elettrone, che inizierà a sua volta la ricerca di un’altra molecola da privare del suo elettrone. Come si può osservare, un solo radicale libero avvia una catena reattiva interminabile.
Sapendo ciò, è facile immaginare l’importante ripercussione a livello di distruzione cellulare di cui soffre il nostro organismo a causa di un eccesso di radicali liberi. Nonostante la breve vita dei radicali liberi (microsecondi), essi riescono a colpire rapidamente l’ambiente cellulare.

Tuttavia, non significa che per natura i radicali liberi siano negativi per il nostro organismo. Quest’ultimo li produce in quantità moderate per la lotta contro virus e batteri.

Quindi, i radicali liberi sono creati dal nostro organismo come meccanismo di difesa. Tuttavia, dopo aver compiuto la funzione per la quale sono stati creati, questi vengono neutralizzati dagli enzimi SOD “Superossido dismutasi, glutatione perossidasi e catalasi”.

Tali enzimi hanno la capacità di disarmare i radicali liberi senza destabilizzare il loro stato corporeo.

Dunque, il nostro organismo è preparato a controllare i propri radicali liberi. Tuttavia, non dispone di risorse sufficienti per far fronte a un loro eccesso.

Quando l’organismo deve sopportare per lunghi periodi di tempo un eccesso di radicali liberi prodotti da fattori esterni come la contaminazione dell’atmosfera, i metalli pesanti, le radiazioni, il fumo di tabacco, gli oli vegetali idrogenati come la margarina, gli acidi grassi “trans” come i grassi manipolati della carne o dei latticini, ecc. si produce una serie di danni organici.

antiossidanti

Che danni causano al nostro organismo?

  • Rubano gli elettroni dei lipidi e delle proteine dalla membrana dell’altra cellula, che danneggiandosi non potrà compiere le sue funzioni come lo scambio di nutrienti e la pulizia dei materiali di scarto, impossibilitando il processo di rigenerazione e riproduzione cellulare.
  • Quando entrano nella cellula, attaccano il DNA (materiale genetico) che fornisce la matrice della replicazione cellulare, impedendo la riproduzione della cellula.
  • Quando rubano l’elettrone alle cellule del tessuto collagene della pelle contribuiscono al processo d’invecchiamento della stessa. Ossia, il danneggiamento delle cellule provoca perdita di elasticità, pelle secca e rugosa.
  • Si producono anche danni maggiori, ad esempio quando le cellule perdono la capacità di “riconoscere” quelle vicine e crescono in modo anomalo. Questa proliferazione senza controllo si genera nei tumori benigni o maligni.
  • Nelle malattie croniche come la malattia cardiovascolare, l’alzheimer, problematiche cerebrovascolari, l’epatite, l’ipertensione, l’artrite reumatoide, il lupus, il diabete mellito, la malattia parodontale, la colite ulcerosa, l’aterosclerosi, l’insufficienza renale cronica e molte altre, è stata determinata una relazione diretta con l’eccesso di radicali liberi nell’organismo.

Quindi, per evitare che i radicali liberi rubino gli elettroni alle nostre cellule e si trasformino in un vero pericolo per la nostra salute, è importantissimo seguire una dieta ricca di alimenti antiossidanti.

Quali sono questi antiossidanti e in quali alimenti si possono trovare?

–          Nei caroteni o nella provitamina A: carota, mango, pomodoro, melone, albicocca, pesca, zucca e spinacio.

–          Nella vitamina E: oli vegetali con prima spremitura a freddo come l’olio d’oliva, di girasole, di germe di grano. Nel germe dei cereali integrali, nella frutta e nella verdura, quali avocado, patata dolce, asparagi e anche spinaci.

–          Nella vitamina C o acido ascorbico: peperone verde, kiwi, limone, fragola, cavolfiore, cavoletto di Bruxelles, arancia, pomodoro, rapa e melone.

–          Nel selenio: cereali integrali come frumento, orzo, fiocchi d’avena e riso. L’aglio, il tuorlo, gli champignon e i prodotti del mare contengono selenio; l’aragosta, i gamberi e il merluzzo.

–          Nei flavonoidi: tè verde, uva nera, vino rosso (moderatamente), erba medica, prezzemolo, broccoli, cipolla, lattuga, zucchina, agrumi e alcuni frutti, quali mela, pera e ciliegia.

Ricordiamo che la nostra salute dipende direttamente dalla salute delle nostre cellule. Se non facciamo in modo che queste siano sane, difficilmente potremo esserlo noi.

Per determinare concretamente di quali antiossidanti necessita il nostro organismo possiamo realizzare il test kinesiologico utilizzando la fiala di radicali liberi in un test basico, così come le fiale di SOD, GPSx nel test del sistema endocrino e le fiale di  minerali vitamine.

Oltre a scoprire quali sono gli antiossidanti necessari, è anche importante conoscere i meccanismi di disintossicazione dell’organismo per depurarlo dalle sostanze tossiche create dall’eccesso di radicali liberi.

Analía Iglesias (analia@sibuscas.com)

Kinepharma

Dic 3, 2015

L’importanza dell’equilibro tra ioni positivi e negativi

ioni positivi e ioni negativi

Gli ioni positivi e negativi sono presenti naturalmente nell’aria che respiriamo. In particolare, in condizioni normali ed equilibrate dell’atmosfera, la percentuale è di uno ione positivo per ogni quattro ioni negativi.

Già nel 1910, Albert Einstein sosteneva che le proprietà salutari dell’aria di montagna di Davos fossero dovute alla quantità di elettricità contenuta nell’atmosfera stessa.

Uno ione è un atomo con una determinata carica elettrica (positiva o negativa); nell’atomo, il numero di protoni (+) è sempre uguale a quello degli elettroni (-), vale a dire che possiede cariche equilibrate (neutro).

Quando, per un qualsiasi motivo, perde un elettrone, l’atomo che prima era neutro diventa uno ione positivo perché predomina la carica positiva, e, al contrario, diventa uno ione negativo se acquisisce più di un elettrone.

Gli ioni si formano spontaneamente in natura per varie ragioni, per esempio per fenomeni meteorologici come tempeste, fulmini, vento o pioggia. Possono anche prodursi a causa di radiazioni terrestri o cosmiche, così come nelle cascate, nelle onde del mare e, naturalmente, da alberi e piante.

Un eccesso di ionizzazione positiva dell’aria è dannoso sia per l’essere umano, sia per gli animali e le piante. Alcuni dei sintomi più comuni sono stanchezza, mal di testa, soffocamento, allergie, tendenza a deprimersi, nervosismo e insonnia.

La concentrazione eccessiva di ioni positivi ha subito un incremento negli ultimi tempi come risultato dello sviluppo tecnologico della società umana ed è tipica in tutte le città in quanto la contaminazione atmosferica distrugge gli ioni negativi presenti.

Anche prima di una tempesta si verifica un aumento degli ioni positivi e per questo ci capita di vedere i bambini più agitati del solito. Dopo la pioggia si verifica un aumento degli ioni negativi.

le cascate

L’acqua in movimento, per esempio la pioggia, farsi una doccia, le onde del mare o le cascate producono molti ioni negativi, un fenomeno dovuto all’“effetto Lenard” secondo cui una goccia d’acqua spezzandosi presenta cariche negative nei frammenti più leggeri, che sono quelli che respiriamo.

Anche nell’aria di campagna e di montagna la presenza di ioni negativi è predominante. Caricare energeticamente il nostro corpo con questo tipo di ioni durante la respirazione ha un impatto benefico sulla nostra salute e migliora il nostro stato d’animo e il funzionamento generale del nostro organismo.

Quando respiriamo, alterniamo l’inalazione di aria da una narice all’altra ogni 20 minuti circa.

Secondo la tradizione indù, ogni inalazione dalla narice sinistra carica il corpo con ioni negativi mentre quando avviene dalla narice destra si introducono ioni positivi. Questa alternanza genera una corrente elettrica che fluisce lateralmente alla colonna da cui entrano.

Con ogni esalazione si esalano anche gli ioni negativi dalla narice sinistra e gli ioni positivi dalla destra.

Questo comporta che l’ostruzione di una narice crei uno squilibrio ionico.

È importante mantenere questo equilibrio di polarità se vogliamo avere la mente lucida e uno stato ottimale di salute e di carica energetica.

Per determinare l’esistenza di un eventuale squilibrio nella nostra polarità, possiamo realizzare un semplice test kinesiologico, costituito da 4 semplici passaggi.

1º. Inspirare dalla narice sinistra, tenendo tappata contemporaneamente la destra.
Se il test risulta positivo, significa che è presente un eccesso di ioni negativi.

2º. Espirare dalla narice destra, tenendo tappata contemporaneamente la sinistra.
Se il test risulta positivo, si avrà un eccesso di ioni negativi.

3º. Inspirare dalla narice destra, tenendo tappata contemporaneamente la sinistra.
Se il test risulta positivo, si avrà un eccesso di ioni positivi.

4º. Espirare dalla narice destra, tenendo tappata contemporaneamente la sinistra.
Se il test risulta positivo, significa che sono presenti troppi ioni positivi.

Se alla fine, ci troviamo con un eccesso di ioni negativi, dovremo assumere calcio; se, al contrario, l’eccesso è di ioni positivi il trattamento per riequilibrarci sarà a base di potassio.

Per realizzare questo test, consigliamo il kit del test sali di Schüssler, poiché è composto da tre test di calcio (Calcium) e tre di potassio (Kalium).

Per determinare la dose, consulta la sezione relativa ai test e alla posologia del nostro articolo del 9 aprile 2013 “I sali di Schüssler in Kinesiologia”.

Analía Iglesias (analia@sibuscas.com)

Kinepharma

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