Disidratazione e sovrappeso

L’equilibrio idrico dell’organismo è un elemento fondamentale nel benessere delle persone, molte patologie sono riconducibili a tale circostanza, infatti, una delle verifiche che viene effettuata come pre-test prima di eseguire il test kinesiologico è quella di accertare se l’organismo è idratato o meno, questa verifica è effettuata tirando leggermente i capelli del paziente e osservando se sussiste una risposta RA (Arm Reflex), in caso la risposta sia positiva emerge una condizione organica di disidratazione.
Il corretto equilibrio idrico organico è un aspetto fondamentale dello stato di salute. Curiosamente, la disidratazione è spesso legata al sovrappeso. Uno dei motivi per cui così tante persone soffrono di scarsa idratazione e disidratazione è l’elevato consumo di bevande gassate contenenti sostanze stimolanti come le bevande a base di cola, caffè, tè e altre bibite analcoliche. Queste persone utilizzano questi tipi di bevande come opzione principale per dissetarsi.
Le bevande citate in precedenza sono tutte considerevolmente diuretiche e quindi stimolano la minzione. Ad esempio, la teina presente nel tè o la caffeina contenuta nel caffè sono neurotossine che l’organismo raccoglie e cerca di eliminare non appena ne avverte la presenza, tramite via ematica; tale operazione provoca l’intossicazione dell’organismo.
Il modo migliore per scartare queste tossine dal sangue è quello di incrementare il consumo di acqua, diluendole e facilitandone la loro eliminazione tramite l’urina. Non va sottovalutata l’importanza di idratarsi con una quantità sostanziale di acqua, tra i tre quarti di litro e un litro e mezzo a seconda della persona e delle circostanze. Come è noto l’organismo è costituito da un’alta percentuale di acqua che varia tra il 70 e l’80% a seconda dell’età della persona; una percentuale analoga a quella contenuta nel nostro pianeta.

Ognuna delle decine di miliardi di cellule dell’organismo dipende da questo fluido purificante che dialoga con le cellule e che dona la vita; è estremamente importante e svolge innumerevoli funzioni come l’attivazione di migliaia di reazioni enzimatiche.
Spesso le cellule disidratate per proteggersi dalla perdita d’acqua rendono le loro membrane virtualmente impermeabili alla dispersione attirando al contempo i lipidi in eccesso, compreso il colesterolo. È semplicemente un meccanismo di sopravvivenza, ma con conseguenze molto gravi a lungo termine. Nelle persone fortemente disidratate tale impermeabilizzazione impedisce alle scorie metaboliche di fuoriuscire dalle cellule con conseguenze molto gravi, poiché alcune potrebbero mutare in cellule cancerose per sopravvivere all’ambiente tossico.
Inoltre, la disidratazione suscita il desiderio di alimenti salati, per questo motivo i prodotti con sale aggiunto sono così irresistibili, come popcorn, patatine fritte e snack vari. Questi alimenti, come sappiamo, sono tra i principali responsabili dell’aumento di peso e dell’obesità. I reni necessitano di trattenere questo prezioso liquido captando una quantità sufficiente di sale o di sodio e lo fanno sfruttando i sali immagazzinati nell’organismo. Questa condizione, a sua volta, amplifica gli effetti di un organismo già disidratato.
Poiché il corpo trattiene sempre più acqua o umidità attraverso l’assunzione di cibo, l’acqua si accumula nel fluido esterno delle cellule poiché, come abbiamo detto prima, le membrane impermeabili delle cellule non sono in grado di assorbire l’acqua di cui hanno così tanto bisogno.
Se questa situazione si cronicizza, dopo molti anni possiamo invertire la tendenza solo gradualmente. Un apporto repentino di acqua può causare congestione linfatica, infiammazione e talvolta persino la morte. Questa condizione è denominata “avvelenamento da acqua”, un disturbo potenzialmente grave delle funzioni cerebrali che si verifica quando il normale equilibrio elettrolitico dell’organismo crolla a causa della rapida assunzione di acqua.
È preferibile procedere gradualmente da una grave disidratazione a una reidratazione avvalendosi della consulenza di un operatore sanitario.
Sia l’acqua che i sali sono assolutamente necessari per equilibrare il metabolismo idrico e per generare sufficiente energia idroelettrica per preservare l’attività cellulare. Bere acqua ed eliminare le bevande stimolanti e debilitanti sono generalmente il primo passo nel trattamento di qualsiasi patologia. In taluni casi sarà sufficiente un’adeguata idratazione e riposo.
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