Vitamina B, il nutriente essenziale per contrastare la progressione del morbo di Alzheimer
Una ricerca effettuata dall’Università di Oxford stabilisce che le vitamine del gruppo B possono contrastare la progressione del morbo di Alzheimer. Una scoperta che infonde grandi aspettative nei pazienti il cui deficit cognitivo potrebbe subire un rallentamento. Tale risultanza è l’ultima frontiera relativa alla lotta contro questa malattia di natura neurodegenerativa.
L’importanza della vitamina B nella lotta contro il morbo di Alzheimer
Il Nuffield Department of Clinical Neurosciences dell’università di Oxford è stato incaricato di valutare il ruolo delle vitamine del gruppo B nei pazienti affetti dal morbo di Alzheimer. Il trial clinico è stato condotto su 156 persone con lievi alterazioni cognitive e a elevato rischio di demenza. I risultati esplicitati sono stati molto incoraggianti. La vitamina B ha determinato una diminuzione dell’atrofia cerebrale riducendo la concentrazione di omocisteina. Ovvero, è risultato un fattore decisivo nel rallentare il deterioramento cognitivo causato dal morbo di Alzheimer.
Per contro, i ricercatori hanno inoltre eseguito ulteriori test neurologici che hanno evidenziato quanto sia importante l’assunzione d’integratori vitaminici del gruppo B al fine di contrastare l’atrofia in determinate regioni del cervello.
Che cos’è l’omocisteina?
Si tratta di un aminoacido o composto chimico prodotto dal nostro organismo. Elevati livelli di omocisteina sono correlati direttamente alla sintomatologia del morbo di Alzheimer e a un aumentato rischio d’insorgenza di malattie cardiovascolari come aterosclerosi, ictus e infarto del miocardio. Il motivo principale della presenza di concentrazioni elevate di omocisteina è strettamente associato alla carenza di vitamina B e di acido folico nell’organismo.
Com’è possibile migliorare la nostra salute in tal senso? Grazie agli integratori alimentari e a una dieta basata sull’assunzione di:
Cereali integrali.
Lenticchie.
Riso integrale.
Banane.
Pollo.
Fegato di vitello o di suino.
Prodotti lattiero-caseari.
Asparagi.
Sardine.
Salmone.
Molluschi.
Il modo migliore per preservare la nostra attività cerebrale è consumare vitamine del gruppo B, come le vitamine B6, B9 e B12. Con questa nuova scoperta i ricercatori hanno capito com’è possibile rallentare l’atrofia cerebrale.
Si tratta di una protezione naturale che permette di ritardare l’invecchiamento neuronale. Tuttavia, è importante non superare le dosi di vitamina raccomandate per evitare altri fattori di rischio collaterali.
In definitiva, le persone che presentano bassi livelli di vitamina B12 o folati sono particolarmente a rischio di sviluppare in futuro il morbo di Alzheimer. Una svolta nella lotta contro la demenza senile.
Per monitorare lo stato del nostro sistema neurologico tramite la chinesiologia può essere di aiuto il kit dei filtri per le patologie cerebrali e del sistema nervoso, comprensivo del test sul morbo di Alzheimer.
Se si desidera testare una possibile carenza del complesso vitaminico B, può essere utile utilizzare anche il kit di test delle vitamine.
Tre integratori naturali che attenuano le manifestazioni sintomatiche causate dal morbo di Crohn
Il morbo di Crohn noto anche come enterite regionale è una patologia autoimmune che implica l’infiammazione di qualsiasi parte del tratto gastrointestinale in particolare dell’ileo terminale. Nelle patologie autoimmuni è l’organismo stesso, nello specifico il sistema immunitario, che aggredisce il paziente e nel caso in questione la mucosa intestinale. Come si possono ridurre al minimo le manifestazioni sintomatiche del morbo di Crohn senza ricorrere ai farmaci?
Trattamento non farmacologico per il morbo di Crohn
Purtroppo, il morbo di Crohn è una patologia infiammatoria cronica che ha un’eziologia tuttora sconosciuta. Tuttavia, il suo trattamento è principalmente finalizzato alla palliazione dei suoi sintomi, che generalmente sono:
- Dolore addominale.
- Coliche.
- Inappetenza.
- Dimagrimento.
- Diarrea con o senza presenza di sangue.
- Affaticamento.
Al fine di migliorare la qualità di vita delle persone affette dal morbo di Crohn, sono stati proposti alcuni integratori naturali, la cui efficacia sembra essere stata dimostrata nell’ambito della sperimentazione clinica.
1.- Aloe Vera
È una tra le piante più caldamente consigliate nel trattamento di molti disturbi digestivi. Possiede spiccate proprietà antinfiammatorie che leniscono in larga misura gli effetti del morbo di Crohn. Peraltro, il suo contenuto in antiossidanti riduce anche il sintomo doloroso e l’infiammazione.
2.- Resina di lentisco (mastice di Chio)
È la resina naturale della pianta sempreverde Pistacia lentiscus, un tipo di arbusto che ha origine nell’area mediterranea. Studi scientifici hanno dimostrato che il consumo giornaliero di tre capsule di mastice di Chio riduce significativamente l’attività del morbo di Crohn. Per contro, il peso corporeo dei pazienti aumenta, diminuendo così l’Indice di Rischio Nutrizionale. Ciò è principalmente dovuto al fatto che il consumo di questa pianta riduce il numero evacuazioni giornaliere, favorendo in tal modo l’assorbimento dei nutrienti da parte dell’organismo.
3.- Curcuma
Conosciuto comunemente come zafferano indiano, la curcuma è apprezzata nelle cucine di tutto il mondo per le sue ampie proprietà anti-stress e di contrasto alle patologie infettive. L’efficacia terapeutica della curcuma è stata scientificamente dimostrata in pazienti affetti dal morbo di Crohn. Questa pianta è in grado di ridurre la risposta infiammatoria dell’intestino, nonché l’insorgenza della colite indotta da agenti batterici o chimici.
Indubbiamente, una dieta sana è fondamentale per alleviare i sintomi di questa patologia. Per questo motivo, è importante includere nella dieta anche nutrienti sani come il betacarotene derivato dalle carote, lo yogurt naturale per la sua ricchezza in probiotici, l’aglio per essere un ottimo antibiotico naturale, la cipolla per il contenuto di quercetina, gli acidi grassi polinsaturi come l’olio di pesce, le banane, ecc.
Per chiarire alcune delle cause soggiacenti alla patologia infiammatoria intestinale, si può ricorrere alla chinesiologia. Mediante la realizzazione di un test completo, possiamo esaminare l’intero organismo, prestando particolare attenzione alle singole sezioni dell’apparato digerente, valutare lo stato della mucosa intestinale, il sistema immunitario intestinale, i livelli d’istamina, accertare l’eventuale presenza d’infezioni batteriche, parassiti, lieviti, ecc.
Inoltre, con il test delle infiammazioni possiamo verificare quali processi infiammatori sono in corso.
Senza trascurare di provvedere alla restrizione d’assunzione di quegli alimenti che possono aggravare o acuire la malattia tramite un test delle allergie e delle intolleranze alimentari.
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