I resti archeologici organici analizzati dimostrano l’assenza di malattie tumorali nelle civiltà antiche
Molti ricercatori e archeologi hanno rinvenuto le stesse evidenze. Il 99% dei reperti fossili e le analisi effettuate su soggetti sottoposti a mummificazione non mostrano nei tessuti tracce di malattie tumorali. Questo dato implica una domanda: Perché non vi è traccia di malattie tumorali nelle civiltà antiche? Tutto pare indicare che la rivoluzione industriale ha contrassegnato un vero e proprio spartiacque nella genesi di questa malattia mortale.
Le origini del cancro come malattia moderna
Il medico, professore e paleopatologo Michael Zimmerman e la sua collega Rosalie David sono i ricercatori incaricati di certificare le evidenze delle malattie tumorali nelle società preindustriali. Gli studi effettuati hanno dimostrato che il cancro è una malattia recente, con solo l’1% d’incidenza su tutti i reperti fossili e le mummie analizzate con la più avanzata tecnologia digitale.
Le conclusioni indicano un aumento significativo delle malattie tumorali dalla prima rivoluzione industriale. Queste sono le premesse a sostegno della teoria elaborata dai due ricercatori:
- Inquinamento, radiazioni, sostanze chimiche e metalli pesanti sono elementi letali che non esistevano nelle civiltà antiche.
- Il consumo di alimenti trasformati è una delle abitudini introdotte dalla modernizzazione industriale. Prima della Rivoluzione Industriale, non esisteva alcun alimento diverso da quello che la natura metteva a disposizione degli esseri umani.
- Anche la mancanza di esercizio fisico è una conseguenza di una società modernizzata. La presenza di veicoli a motore ha ridotto considerevolmente la vita attiva della popolazione.
- Inoltre, i campi elettromagnetici come pure le emissioni radianti sono responsabili dell’aumento delle probabilità d’insorgenza delle malattie tumorali. L’esposizione prolungata a segnali wi-fi, microonde, telefoni cellulari, computer portatili, ecc. è responsabile di alterazioni della funzione ormonale dell’organismo, nonché di processi infiammatori, alterazioni cellulari, coaguli ematici, danni al DNA, ecc.
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Infine, la modernizzazione delle industrie ci ha condotto a una sorta di allontanamento dall’ambiente naturale. Le civiltà antiche invece erano intimamente legate al proprio ambiente naturale; camminare a piedi nudi o non indossare vestiti comportano importanti benefici per la salute. È consigliabile, infatti, aumentare il livello di contatto con l’ambiente naturale per mitigare i danni da emissioni radianti e campi elettromagnetici. Per contro, le civiltà antiche trascorrevano più ore esposte alla luce solare, ciò garantiva una corretta disponibilità di vitamina D3. Bassi livelli di tale vitamina sono stati associati a una maggiore incidenza di malattie tumorali nella nostra società.
La concezione della moderna medicina punta a un ritorno al modello di vita dei nostri antenati per conciliare la presenza delle nuove tecnologie con la salute.
Riflessologia plantare, per prendersi cura del proprio cuore
La riflessologia plantare è una tecnica terapeutica che, tramite micro-stimolazione puntiforme (pressione) invia stimoli all’intero organismo. Le aree note come zone riflesse corrispondono, in tale pratica, alle differenti parti del nostro organismo. In questo contesto, dedicheremo particolare attenzione al punto riflesso che influisce, in particolare, sulla salute cardiaca.
Punto riflesso cardiaco nella riflessologia plantare
La pianta del piede sinistro è il punto riflesso corrispondente al muscolo cardiaco. In particolare si colloca nel plantare mediale, sotto il secondo dito del piede denominato secondo una convenzione internazionale Digitus Secundis Pedis. Poco più in basso, in direzione del tallone, si trova il punto riflesso corrispondente al fegato. Per una buona salute cardiovascolare è necessario stimolare entrambe le aree.
L’insufficienza cardiaca è una patologia severa caratterizzata dall’incapacità di fornire il sangue in quantità adeguata al muscolo cardiaco per garantirne il corretto funzionamento. Tale insufficienza determina una riduzione delle prestazioni cardiache. Per mitigare tali problematiche e assicurarci una buona qualità di vita è necessario stimolare le aree sopra menzionate.
Benefici della riflessologia plantare a livello cardiaco
Le persone con problemi cardiaci, sovente, si sentono affaticate, poco attive, deboli e stanche. Ciò accade perché il cuore non riceve sangue a sufficienza. La riflessologia plantare apporta notevoli benefici riducendo i fattori di rischio cardiaco come indicato di seguito:
- Eseguendo una pressione sull’area del piede sinistro corrispondente al muscolo cardiaco si migliora la circolazione sanguigna. Il trattamento di questa parte dell’organismo convoglia sangue ricco di ossigeno alle arterie principali, favorendo così l’attività ghiandolare.
- Le manipolazioni e la pressione sulla parte riflessa del fegato situata al centro del piede destro contribuiscono al suo corretto funzionamento. Non dimenticate che il fegato è uno degli organi che proteggono il muscolo cardiaco, filtrando le tossine, disintossicando l’organismo e favorendo il deposito delle vitamine A, D, E e K.
Fortunatamente, la riflessologia plantare ha evidenziato negli anni i suoi benefici per la salute. Mediante massaggi praticati in diverse aree delle piante dei piedi, è possibile prevenire alcune malattie, compresi i problemi cardiaci. Una pratica millenaria ancora non valorizzata pienamente in tutte le sue reali potenzialità
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