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Oligoterapia in geriatria

Come è emerso dal precedente articolo “Perché gli oligoelementi hanno risultati così sorprendenti sulla nostra salute?” (9 settembre 2016-Blog Kinepharma), la terapia con oligoelementi può dare ottimi risultati. Esistono due gruppi di popolazione per i quali, se possibile, si raggiungono i traguardi più importanti: i bambini e gli anziani, ai quali più abitualmente si applica questa terapia e con migliori risultati.

In quest’articolo ci concentreremo sulla geriatria:

L’invecchiamento implica una maggiore ossidazione. Le reazioni di ossidoriduzione che avvengono nel metabolismo normale delle cellule producono continuamente radicali liberi che danneggiano i tessuti e che sono responsabili dell’invecchiamento, oltre ad essere riconducibili a diverse malattie; ciò si accentua durante la vecchiaia: non dimentichiamo che ogni cellula è sottoposta a circa 10.000 attacchi di radicali liberi giornalieri ed è proprio in età avanzata che si manifesta questo danno.

Il selenio (Se), ad esempio, gioca un ruolo fondamentale come antiossidante ma non è l’unico. La combinazione rame-oro-argento (Cu-Au-Ag) è simile benché il suo meccanismo d’azione sia differente. Pertanto si potenziano entrambi i prodotti senza che interferiscano tra loro e ottenendo risultati molto buoni, utilizzando quotidianamente una fiala di selenio per almeno tre mesi l’anno e un’altra di Cu-Au-Ag il mattino a digiuno da 2 a 3 volte a settimana.

Inoltre, gli oligoelementi agiscono nell’ambito di altre patologie connesse all’età:

  • Insufficienza cardiaca: il mattino a digiuno una fiala di Cu-Au-Ag, a metà mattinata un’altra di potassio (K) e a metà pomeriggio un’altra di selenio (Se).
  • Perdita di memoria: il mattino a digiuno una fiala di Cu-Au-Ag, a metà mattinata un’altra di fosforo (P) e a metà pomeriggio selenio (Se).
  • Insonnia: il mattino a digiuno una fiala di Cu-Au-Ag, la sera prima di andare a dormire un’altra di litio (Li).
  • Stitichezza: oltre al regime alimentare adeguato e all’assunzione sufficiente di acqua, possiamo utilizzare una fiala di magnesio (Mg) il mattino e a metà pomeriggio un’altra di zolfo (S).
  • Obesità: da 2 a 3 fiale di zinco-nichel-rame (Zn-Ni-Co) per uno-due mesi. Potassio (K) in caso di ritenzione idrica (da 3 a 7 fiale settimanali) e, in caso di ansia, aggiungere tre fiale al giorno di litio (Li).

Questi sono solo alcuni degli usi dell’oligoterapia, ma può essere anche impiegata per altre patologie e in ambito di medicina estetica, come per le alterazioni della pelle, l’alopecia, le vene varicose, l’acne, ecc.

Con il test Kinesiologico, una volta determinata la necessità di oligoelementi mediante la fiala per rilevare la mancanza di minerali e oligoelementi (cuprum metallicum 200 D e cobaltum metallicum 200 D), utilizzeremo un kit di oligoelementi per determinare quale di questi sia il più adeguato.

Si tratta realmente di una terapia che se dovesse diventare prioritaria otterrebbe risultati immediati, perché risponde a una mancanza che deve necessariamente essere compensata in modo rapido nelle cellule.

 

Ángel Salazar

Kinepharma

 

Test chinesiologico per la carenza di sali minerali e di oligoelementi

Solitamente quando si impiega la chinesiologia olistica in ambito chimico, il metodo più semplice per testare la carenza di sali minerali e di oligoelementi consiste nell’uso di una fiala unica. Si tratta di una fiala composta da Cuprum metalicum 200 DH e cobalto metallico 200 DH. Normalmente il filtro deve essere inserito nell’ombelico del paziente, all’interno di un’anella nera o del risuonatore di frequenze. Se c’è AR (Arm Reflex o l’accorciamento del braccio)  significa che è presente una carenza di sali minerali o di oligoelementi.

A partire da questo momento, la cosa più logica è cercare quale sia il sale minerale o l’oligominerale di cui è carente il paziente. E lo si fa in maniera progressiva con un test dei sali minerali o per oligoelementi, fino a capire quale sia prioritario.

Un’altra modalità di esecuzione del test per la carenza di sali minerali consiste nel toccare il 4TR bilateralmente. Nel caso in cui si noti una variazione nelle informazioni, significa che ci troviamo in presenza di una carenza di sali minerali. Il terapeuta può poi procedere con una TL (Terapia di Localizzazione o toccare lievemente un punto) nei punti riflessologici dei sali minerali o usare le fiale per i vari minerali per stabilire quali siano necessari.

Anche per la carenza di oligoelementi esiste un punto indicatore, ovvero il punto intermedio del muscolo sternocleidomastoideo sinistro. In caso di presenza di AR significa che ci troviamo davanti a una carenza di oligoelementi e, come per i sali minerali, cerchiamo le informazioni necessarie e usiamo le fiale per oligoelementi oppure il terapeuta esegue una TL sui rispettivi punti riflessologici.

Per testare la carenza o l’eccesso di sali minerali e di oligoelementi è possibili utilizzare soltanto la TL sui punti riflessologici. Durante la TL eseguita dal terapeuta, la presenza di AR indicherà una carenza di sali minerali o di oligoelementi. Nel caso in cui sia il paziente a eseguire la pressione, la presenza di AR indicherà un eccesso. Non bisogna dimenticare che la carenza di sali minerali e di oligoelementi è solitamente correlata a disturbi della valvola ileocecale e/o della flora intestinale. Spesso è dunque opportuno trattare questi disturbi, prima di somministrare il prodotto. In caso contrario non sarà possibile risolvere le carenze nel paziente.

 

Angel Salazar Magaña

Kinepharma

Set 9, 2016

Perché gli oligoelementi hanno risultati così sorprendenti sulla nostra salute?

oligoelementi

Gli oligoelementi sono metalli e metalloidi che solitamente si trovano nel nostro organismo in piccole quantità e che prendono parte a innumerevoli funzioni in piccole dosi, risultando indispensabili per la vita.

Questi importanti elementi fungono da catalizzatori, ovvero come sostanze chimiche che con la loro mera presenza riescono ad accelerare o a provocare una reazione chimica a temperature inferiori e con il minimo spreco energetico.

Ne sono un esempio le proteine della carne. Per poterle scomporre è necessario l’enzima pepsina, che funge da catalizzatore accelerando la reazione in un paio d’ore. Se non fosse per la pepsina, queste proteine avrebbero bisogno di 3 mesi per essere scomposte.

Gli oligoelementi influiscono dunque sulla composizione di vari sistemi enzimatici, senza i quali si determinerebbe un blocco delle reazioni chimiche e s’innescherebbero vari disturbi con i rispettivi sintomi.

Per svariate cause, molte delle reazioni chimiche del nostro corpo possono risultare estremamente rallentate o bloccate. Ciò può dipendere dal nostro stile di vita, dalle abitudini alimentari, dall’inquinamento, dallo stress, dai farmaci di sintesi, dall’alcol, dal tabacco, dai conservanti, ecc.

funzione catalizzatrice

Tuttavia, se tale blocco riguarda soltanto una piccola parte di tali reazioni non mette a rischio il corretto funzionamento del corpo. Il problema sorge quando tale proporzione aumenta. In tal caso i blocchi provocano una carenza e questa determina a sua volta una patologia dichiarata o un sintomo patologico visibile. Tra le funzioni principali degli oligoelementi troviamo dunque la loro funzione catalizzatrice.

D’altro canto, gli oligoelementi partecipano direttamente alle variazioni metaboliche dei processi vitali indispensabili affinché il nostro organismo funzioni in maniera ottimale.

Senza dubbio, la caratteristica fondamentale degli oligoelementi, che conferisce loro grande importanza in qualità di terapia olistica, è la loro capacità di modificare e rafforzare il terreno individuale ed esclusivo di ogni persona, agevolando in questo modo l’autodifesa rispetto a qualsiasi agente o minaccia.

Menetrier, uno dei primi ad aver studiato scientificamente gli oligoelementi, in seguito alle sue meticolose ricerche svolte sui pazienti ha concluso che i risultati positivi che si ottenevano con questa terapia non potevano essere semplicemente connessi all’associare agli oligoelementi i problemi legati alle carenze dei medesimi, ma era necessario tenere conto anche dei terreni organici di ogni singola persona. Giunti a questo punto entrano in scena i 4 gruppi omogenei di pazienti con terreni organici analoghi, noti come diatesi”.

Gli oligoelementi più importanti sono Manganese, Zolfo, Rame, Magnesio, Selenio, Zinco, Cromo, Iodio, Fosforo, Cobalto e Silicio. Alcuni di essi si associano per trattare le varie diatesi. Ad esempio  “Manganese-Rame”, “Manganese-Cobalto” o “Zinco – Rame”, per citarne alcuni.

Per testare la carenza o il fabbisogno di oligoelementi per curare o prevenire qualsiasi problema di salute, è disponibile la fiala per la carenza di oligoelementi e sali minerali, che contiene rispettivamente cuprum a 200 CH e cobaltum 200 CH e che si può trovare in un kit per il test basico.

 

 

Apr 21, 2016

Perchè il cromo è necessario per regolare il nostro livello di zucchero e per dimagrire

cromo, oligominerale

Il cromo è ben noto per l’importante funzione che riveste nel metabolismo degli zuccheri e dei grassi.

Questo oligominerale migliora l’efficienza dell’insulina, un ormone che dirige la circolazione degli zuccheri e dei grassi verso la parte interna delle cellule del nostro corpo, affinché possano essere utilizzati o immagazzinati sotto forma di energia.

Se i nostri livelli di cromo sono bassi, l’insulina non funziona nel modo corretto, creandosi così le condizioni necessarie per la formazione di patologie come il diabete mellito, l’obesità o malattie cardiache.

L’introduzione di cromo nella nostra dieta, allo scopo di controllare il diabete, può anche favorire la perdita di peso e ridurre i livelli di colesterolo. Si pensa, poi, che possa preservare o aumentare la massa corporea non grassa, o meglio mantenerla man mano che si dimagrisce.

Alcuni studi affermano che il consumo di cromo potrebbe agevolare l’aumento della muscolatura o comunque mantenerla nel momento in cui s’inizia a perdere peso. Se si prende in considerazione il ruolo del cromo nel metabolismo degli zuccheri e dei grassi, questa teoria può rivelarsi possibile.

Qualora si voglia perdere peso o massa grassa, è fondamentale seguire una dieta e svolgere esercizio fisico. Anche in questo caso, gli studi sottolineano l’importanza del cromo nella riduzione dell’indice di massa grassa rispetto al muscolo.

Senza dubbio, però, il cromo è in realtà noto per la sua capacità di migliorare l’efficienza dell’insulina.

L’insulina è l’ormone del nostro corpo che aiuta a trasportare gli zuccheri e i grassi alle nostre cellule. Successivamente, le cellule utilizzano o consumano questi zuccheri e questi grassi durante lo svolgimento delle loro funzioni organiche oppure lo immagazzinano sotto forma di energia.

Diciamo che l’insulina rappresenta la chiave che apre la porta della cellula, così che entri il glucosio, che si trova all’esterno (nel torrente sanguigno). Pertanto, quando non si produce sufficiente insulina (diabete di tipo 1) o quando la cellula non la riconosce (diabete di tipo 2), il glucosio (zuccheri e grassi) non può essere introdotto nelle cellule. Questo provoca un innalzamento evidente dei livelli di glucosio nel sangue e, in più, la mancanza di alimento o combustibile necessario affinché la cellula funzioni.

cromo,  frutta secca

Molti studi clinici hanno dimostrato che l’assunzione di cromo migliora l’attività dell’insulina nelle persone affette da diabete. Tutto ciò è molto positivo, dal momento che la bassa produzione d’insulina e la mancanza di sensibilità a questo ormone rappresentano problemi seri in questo scompiglio così comune al giorno d’oggi.

Il cromo è necessario, quindi, per il metabolismo del glucosio. Esso si può trovare in alcuni alimenti, come le prugne, la frutta secca, gli asparagi, le carni magre, i funghi e i grani interi. Tuttavia, la dose giornaliera raccomandata non deve essere raggiunta.

Inoltre, se consumiamo una grande quantità di alimenti zuccherini e carboidrati raffinati, come dolci, pasta o pane bianco, l’insulina perde la sua effettività.

In definitiva, l’assenza di cromo nel nostro organismo sembra aumentare il rischio di resistenza all’insulina, comportando a lungo andare lo sviluppo dei diabeti, malattie coronariche, così come la tendenza all’obesità addominale.

Pertanto, sia che lo si faccia per migliorare la dieta o come complemento allo scompiglio provocato dal diabete, è importante verificare i nostri livelli di cromo attraverso la chinesiologia, così come realizzare un test completo del sistema endocrino, con lo scopo di diagnosticare possibili carenze a livello delle ghiandole surrenali e del pancreas.

 Analía Iglesias (analia@sibuscas.com)

Kinepharma

Mar 3, 2016

L’importanza dello zinco e come testarne la carenza grazie alla kinesiologia

L'importanza dello zinco

Questo importante oligoelemento fu scoperto nel 1869 come fattore essenziale per la crescita delle piante; nel 1886 fu isolato per la prima volta nelle alghe marine, come il fucus, e più tardi fu individuato nei cereali, nei legumi e in quasi 100 piante commestibili a foglia verde.

Tuttavia, fino al 1950 non si accertò la presenza di zinco nei capelli e nel sangue, fatto che permise di rilevare gravi carenze in molte persone.

Cause delle carenze

Il maggior problema della carenza di zinco rispetto agli altri oligoelementi è la difficoltà della diagnosi, poiché in genere i sintomi sono comuni ad altre malattie.

La causa più comune della carenza è la mancanza di assorbimento del minerale, molto frequente in bambini e anziani.

I bambini alimentati con latte artificiale in genere soffrono di carenza di zinco, ma ciò può essere evitato mediante l’assunzione di integratori di minerali o l’utilizzo di latte arricchito.

Anche l’alcol provoca delle carenze dovute a un’eliminazione maggiore rispetto a quanto ingerito. Lo stesso accade con l’assunzione continuativa di alcuni farmaci, tra cui gli anticoncezionali.

Perché è importante lo zinco?

Lo zinco è necessario per lo sviluppo ottimale di importanti funzioni organiche. Tra queste vi è il corretto funzionamento dell’apparato genitale, specialmente quello maschile, infatti lo zinco interviene sulla formazione del liquido seminale e sul buon funzionamento della prostata.

Inoltre, protegge gli acidi nucleici DNA e RNA, così come la membrana delle cellule.

Stimola il sistema immunitario attraverso i linfociti T-4.

Regola il pancreas, l’ipofisi e gli organi genitali.

È importantissimo per la crescita dei bambini.

Mantiene le ghiandole surrenali in buono stato e ne conserva la capacità di adattamento.

Mantiene in buono stato gli organi del gusto, dell’olfatto e della vista.

Previene l’invecchiamento prematuro.

Se realizzando il test sugli organi si rileva un’anomalia di una ghiandola, del pancreas o dell’ipofisi, è opportuno eseguire il test kinesiologico delle carenze per verificare se il problema è attribuibile alla mancanza di zinco.

Test diagnostic basic élargi


Alcuni sintomi che ci permettono di rilevarne la carenza sono:

Macchie bianche sulle unghie.

Cattiva guarigione delle ferite.

Infezioni ricorrenti.

Senso del gusto poco sviluppato.

Perdita improvvisa dell’olfatto.

Anoressia.

Ritardo nella crescita del bambino.

Scarsa produzione di sperma.

Infertilità maschile.

Caduta dei capelli.

Anemia.

Inoltre, è opportuno eseguire il test delle carenze di minerali e oligoelementi per verificare i livelli di zinco nelle persone alcoliste, colpite da dismenorrea, malattie epatiche e renali, stress, diabete, caduta dei capelli, acne e, soprattutto, in caso di disturbi relativi a fertilità, impotenza o frigidità, essendo conosciuto come l’oligoelemento della riproduzione.

Test kinesiologico delle carenze di minerali e oligoelementi

Per rilevare la carenza di minerali è a disposizione il test generale dei minerali e oligoelementi nel kit per il Test di base ampliato.

Nel caso in cui si rilevi un problema nel campo chimico del nostro paziente, sarà possibile collocare questo test nel chakra dell’ombelico. In caso di modifica dell’AR, ci troveremo di fronte a una carenza di minerali o di oligoelementi.

Per verificare la presenza di una carenza di zinco, determineremo le informazioni e utilizzeremo il filtro dello zinco del kit dei minerali; se l’AR cambierà nuovamente, ciò indicherà la carenza di zinco dell’individuo.


Analía Iglesias ( analia@sibuscas.com)

Kinepharma

Set 24, 2015

Cosa si capisce per diatesi e che peso ha nella nostra salute

diatesi

L’oligoterapia è bassata nel studio degli oligoelementi essenziali per raggiungere il ricupero della salute, in funzione del terreno organico d’ogni persona.

Gli oligoelementi, nonostante sono presenti nel nostro organismo in piccoli parti, sono il complemento essenciale affinché siano dati in forma giusta tutte le reazioni chimiche che permettono  che nostro organismo esega ogni delle sue funzione.

Gli oligoelementi aiutano il lavoro delle enzime, incaricate di dare luogo a queste reazioni. Il complesso di queste reazioni chimiche constituisce il metabolismo del nostro corpo.

Ognuno di no abbiamo diversi metabolismi, cioè, le reazioni metaboliche o enzimatiche sono dati in forma diferente. La vita del organismo umano, non è più che il risultato delle piccole vite degli innumerabili cellule che lo formano. Il ruolo di ogni cellula e quello di continuare compiendo il suo proprio ciclo vitale, in caso che suo mezzo di vita sia opportuno.

Le caratteristiche biologiche, genetiche e psiquiche specifiche che ci definono come individuo, permettono che le nostre enzime e cellule del corpo lavorano in una direzione o un’altra. In un altro modo, tutti questi fattori individuali confirmano quello che si conosce come il terreno organico.

Considerando le caratteristiche del nostro terreno organico, avremmo più o meno facilità per mantenerci sani, oltre più o meno predisposizione per soffrire certe malattie o disfunzione nel nostro organismo.

Il Dottore Menétrier, si ha centrato nel studio del terreno di ogni dei suoi  pazienti, per determinare il tratamento giusto per le loro malattie.

Ha realizzato un’investigazione di carattere empírico sulle caratteristiche terapeutiche degli oligoelementi nel Instituto Pasteur a Parigi. Cosí, ha somministrato in un modo sistematico, certi oligoelementi a gruppi omogenei di pazienti, cioè, a gruppi di pazienti con terreni organici similari, controllando che per la stessa malattia non servono come cure gli stessi oligoelementi.

Quindi le risposte positive al tratamento con oligoelementi non potevano essere vinculate solo ai problemi di assenza degli oligoelementi, ma dovevano intrattenere uno stretto rapporto con il terreno organico di ogni paziente.

terreno organico, oligoterapia

Menétrier ha chiamato ai cuatro gruppi omogenei della sua investigazione col termino “diatesi”, questo termino fa riferimento alla predisposizione per contrarre una determinata afezione patologica, considerando fattori ereditari, della ricettività o resistenza a certe dolenze e del attegiamento, tanto fisico come psicologico.

Le cuatro diatesi, respondono bene al tratamento con sali diluiti di Manganese, Manganese-Rame, Manganese-Cobalto e Rame-Oro-Argento. Così:

Diatesi numero 1 corrisponde al Manganese

Diatesi numero 2 corrisponde al Manganese-Rame

Diatesi numero 3 corrisponde al Manganese-Cobalto

Diatesi numero 4 corrisponde al Rame-Oro-Argento

Alternamente, possiamo fare una subdivisione:

Diatesi 1 e 2, sono considerate come “Giovani Diatesi”. Siccome le persone che formano parte di questo grupo omogeneo hanno mostrato segni di vitalità e di capacità di autodifesa, organica e psicologica.

Diatesi 3 e 4, si chiamano “Vecchi Diatesi”, perche sono giuste per le persone che hanno un logoramento dei sistemi di difesa, così delle strutture del loro organismo.

Cioè, nella infancia e nella gioventù è normale corrispondersi con le due prime diatesi, tendendo a passare alle altre due nel trascorso della vita.

Se regolarizzamo il metabolismo, prima che una disfunzione diventi lesiva, ci possiamo mantenere nelle prime due diatesi per un periodo più lungo.

Di solito dovremmo inquadrare alla persona in due diatesi, prima in quella che le corresponde in essenza, e poi in quella che le corresponde in questo punto preciso della sua vita.

Grazie al test kinesiologico, possiamo determinare in modo preciso la diatesi predominante di ogni paziente e raccomandare il tratamento più efficace in ogni caso.

Nel nostro articolo anteriore intitolato “Diatesi in Kinesiologia” puoi conoscere un po’ di più sull modo di diagnosticare la diatesi è vedrai ogni tipo di diatesi in profondità.

Analía Iglesias (analia@sibuscas.com)

Kinepharma

Set 10, 2015

Cure per il diabete con la medicina naturale

Il diabete è un disturbo metabolico caratterizzato dall’aumento dei livelli di zucchero nel sangue. Dipende semplicemente dal fatto che il pancreas non produce l’insulina sufficiente o combinata con una resistenza all’azione dell’insulina da parte delle cellule del corpo.

Nell’articolo del 26 giugno 2015 dal titolo “Trattamento del diabete applicando la biodecodifica” si trovano informazioni più dettagliate sulle caratteristiche di questa malattia sempre più comune.

Oltre al trattamento con insulina si aggiunge l’esigenza di apprendere nuove abitudini alimentari, strettamente volti a mantenere i giusti livelli di zucchero. Al fine di stabilire quale sia la dieta più indicata, si dovrà tenere conto delle esigenze caloriche di ciascun individuo, in funzione del suo stile di vita e del peso.

Raccomandazioni dietetiche

Seguire una corretta alimentazione consentirà di ottenere un buono stato nutrizionale e mantenere la persona diabetica al peso ideale, evitando o riducendo le eventuali complicanze tipiche di questa patologia.

Dalla  terapia dietetica è possibile ottenere alcune importanti raccomandazioni:

Per seguire una corretta dieta per il diabete è fondamentale eliminare tutti gli alimenti ricchi di zucchero: dolci, bevande zuccherine o alcoliche, miele, marmellata e zucchero raffinato e di canna. È sempre possibile usare il fruttosio per edulcorare alimenti o bevande.

D’altro lato è necessario ridurre il consumo di idrati di carbonio e sostituire gli alimenti raffinati, quali pane bianco, pasta, riso e oli con alimenti integrali e oli vegetali spremuti a freddo, come ad esempio l’olio d’oliva extra vergine.

Aumenteremo l’assunzione di alimenti che contengono proteine, per poter compensare l’eventuale carenza calorica, sostituendo in prevalenza i grassi saturi con grassi monosaturi e polinsaturi.

Ciò dipende dal fatto che il glucosio tende ad addensare il sangue, agevolando l’accumulo dei lipidi (lipoproteine) sulle pareti arteriose. Un’eccessiva assunzione di grassi saturi potrebbe dunque provocare arteriosclerosi, trombosi, infarto, cecità o cancrena alle estremità, ovvero mani e piedi.

Consumeremo pertanto proteine ricche di grassi polinsaturi, ovvero pesce, ricco di omega 3, o verdure, tra le quali spicca la soia, che oltre a contenere tante proteine e grassi polinsaturi contiene vitamine A, E, B e sali minerali. E se si consuma la carne è bene preferire pollo o tacchino per il ridotto contenuto in grassi saturi.

Infine è possibile consumare senza limiti tutti quegli alimenti dal ridotto indice glicemico, tra i quali troviamo legumi quali lenticchie, ceci, fagioli secchi o soia, tutti gli alimenti integrali, frutta come mela, pompelmo, pera, ciliegie, kiwi, arancia o prugna, oltre a tutte le verdure ad eccezione di barbabietola, carota o patate, che devono essere assunte in quantitativi moderati.

Piante medicinale e oligoelementi

A integrazione della dieta si raccomanda l’assunzione di lievito di birra e germe di grano, entrambi ricchi in vitamina B1, che hanno effetti simili a quelli di insulina e vitamina E, che è ipoglicemizzante. Inoltre il lievito di birra contiene cromo, regolatore del livello di glucosio.

Esistono inoltre innumerevoli piante medicinali dal forte effetto ipoglicemizzantecome il copalchi e il travalera, entrambe popolarmente note come insulina vegetale, o la gymnema silvestre, che oltre ad essere ipoglicemizzante ha la facoltà di rigenerare le cellule beta del pancreas, incaricate di sintetizzare e secernere l’insulina. Sono poi ottimi integratori per i diabetici anche piante più comuni, quali noce, eucalipto o carciofo.

Tra gli oligoelementi, lo Zinco – Nichel – Cobalto spicca per la sua utilità nelle disfunzioni ipofisi-pancreatiche, regolando in buona parte i livelli di glucosio nel sangue e riducendo l’ansia da dolce. È possibile effettuare una verifica in tal senso utilizzando un kit per il sistema endocrino.

Analía Iglesias (analia@sibuscas.com)

Kinepharma

Trattamenti con acqua di mare

Le cellule del nostro corpo sono circondate da un fluido: il fluido interstiziale. Attualmente sappiamo che l’acqua di mare contiene più di 75 elementi chimici della tavola periodica degli elementi di Mendeléiev. Tutti questi elementi sono fondamentali per il corretto funzionamento del nostro organismo. Tra questi bisogna rimarcare il sodio, il più abbondante, che, insieme al potassio, si occupa della regolazione della quantità di acqua presente nei nostri tessuti; il calcio, che contribuisce alla formazione delle ossa e partecipa attivamente a molte reazioni metaboliche come quelle che facilitano la contrazione muscolare e la coagulazione del sangue; il magnesio, responsabile della regolazione del metabolismo del calcio; il silicio, che si trova nelle ossa, nelle unghie e nei capelli ed agisce sul sistema immunitario e lo iodio, che è l’elemento specifico dell’acqua di mare.

Il pH dell’acqua salata è di 7.2; lo stesso del corpo umano. Al suo interno possono vivere perfettamente i globuli bianchi, a differenza della soluzione salina, comunemente usata, che ha un pH di 5.5 (pH acido).

In Canada e in altri paesi (non in Europa) è legale persino iniettarla. Nel XX secolo, lo scienziato francese René Quinton (1867-1925) rimarcò le proprietà curative dell’acqua di mare nella pubblicazione del suo famoso Metodo Marino. Salvò migliaia di bambini malati iniettandogli acqua salata. Gli dedicarono un monumento e lo nominarono Ufficiale della Legion d’Onore. In Francia fino agli anni 80 la prescriveva la previdenza sociale fino a quando non fu proibito iniettare qualsiasi sostanza che non fosse stata sterilizzata. L’acqua di mare perde le sue proprietà quando supera i 40 gradi centigradi, di conseguenza non può essere utilizzare.

Mariano Arnal, nel suo libro “Come bere acqua di mare” parla delle sue eccellenti proprietà. Tra esse bisogna evidenziare:

  • La proprietà alcalinizzante/regolatrice dell’ambiente interno.
  • La proprietà disinfettante e cicatrizzante.
  • La proprietà disintossicante e purgante. Per la pulizia dell’intestino propria dello yoga (Shank Prakshalana).

Nel suo libro Mariano Arnal sostiene che se si considera che la quantità di sale consigliata al giorno è di 9 grammi e la quantità di sale per litro di acqua di mare è di 36 grammi di sale per litro; la quantità raccomandata di acqua di mare da ingerire è di ¼ di litro di acqua di mare con ¾ di litro di acqua o succo.

TEST

Useremo un campione di sale marino naturale. Se dà AR, effettueremo il test per cambiamento di indicatore:

  • Diversi campioni a diverse concentrazioni di sale marino in acqua minerale (1 g/l, 3 g/l, 6g/l, 9 g/l).
  • Quanta acqua alla concentrazione adeguata dovrebbe essere consumata quotidianamente in ml.
  • Per quanto tempo bisogna continuare il trattamento.

A tal fine si utilizeranno bolle o fiale vuote che saranno riempite con acqua di mare alle concentrazioni sopra indicate o con acqua pura e sale marino non raffinato.

In pratica osserveremo che i clienti spesso necessitano meno di un litro al giorno a concentrazioni molto più basse di quelle raccomandate da Mariano Arnal. Ciò è dovuto, nella maggior parte dei casi, al consumo eccessivo di sale raffinato. Consigliamo l’abolizione totale di quest’ultimo dalla dieta. Ripeteremo nuvamente il test dopo minimo 21 giorni.

 

Maria Josefa Obiol Saiz.

Collaboratrice Kinepharma.

 

L’importanza dell’oligoterapia in chinesiologia

Gli oligoelementi sono quegli elementi che si trovano negli esseri viventi in concentrazioni inferiori a 1 mg/Kg rispetto al peso corporeo e presentano le seguenti caratteristiche:

  • Hanno una notevole importanza biologica, al punto che senza di loro l’organismo non può effettuare i propri cicli vitali.
  • Un oligoelemento indispensabile non può essere sostituito da un altro.
  • Influiscono direttamente sul metabolismo.

È stato Jaques Ménétrier, padre dell’oligoterapia, a utilizzare nel 1942 i dati sino ad allora ottenuti, con una prospettiva terapeutica e creando trattamenti per innumerevoli patologie.

Oggi questa terapia viene utilizzata sostanzialmente in quattro discipline:

  • Pediatria.
  • Geriatria.
  •  Estetica.
  • Medicina sportiva.

Viene inoltre considerata alla stregua di un farmaco in paesi importanti quali il Brasile o la Francia, per citarne alcuni.

Gli oligoelementi essenziali sono: Fluoro, Cobalto, Cromo, Rame, Ferro, Iodio, Manganese, Molibdeno, Nichel, Vanadio, Zinco e Selenio.

Sono essenziali perché oltre ad essere presenti in tutti i tessuti sani degli organismi viventi hanno una concentrazione tissutale relativamente costante. La loro carenza determina varie alterazioni strutturali e fisiologiche. Il loro apporto previene o cura patologie provocate da tale carenza. Tuttavia nelle terapie se ne usano altri che pur non essendo essenziali hanno grande importanza terapeutica, come il potassio (K), lo zolfo (S), il litio (Li), il Bismuto (Bi), ecc.

Comportamento degli oligoelementi

Il loro principale ruolo biologico dipende dalla loro capacità di agire in qualità di cofattori enzimatici. Sviluppano quindi la loro funzione catalitica (modulano le reazioni chimiche). Per poter funzionare e svolgere il loro compito, gli enzimi hanno bisogno di una componente non proteica quindi o si uniscono a una sostanza organica, come ad esempio una vitamina, assumendo il nome di coenzima, oppure si uniscono a una molecola non organica, in questo caso un oligoelemento, assumendo il nome di cofattore.

È molto importante sapere che ci sono enzimi che hanno bisogno di vari elementi in qualità di cofattori. In tal caso si parla di associazioni di oligoelementi. Tra le più comuni troviamo: Manganese-Cobalto (Mn-Co), Rame- Oro-Argento (Cu-Au-Ag), Manganese-Rame (Mn-Cu), Nichel-Cobalto (Ni-Co), Zinco-Rame (ZN-Cu), ecc.

Tali preparazioni vengono elaborate in gluconati che ne agevolano l’assorbimento e in concentrazioni molto diverse a seconda dell’oligoelemento, ma sempre piuttosto basse.

È noto il loro impiego nelle varie diatesi già viste nel nostro articolo del 14 agosto 2013 “Diatesi in chinesiologia”.

Il loro uso è frequente anche in geriatria, in particolare per quanto riguarda il selenio, (Se) per le sue caratteristiche antiossidanti e antinvecchiamento, e l’associazione rame-oro-argento (Cu-Au-Ag) per la sua notevole azione attivatrice delle funzioni dell’organismo e in particolare del sistema immune (sindrome di disadattamento).

Come anche in pediatria per attivare i sistemi endocrini che coinvolgono l’asse ipofisi-surrenale o ipofisi-genitale (Diatesi 5) con oligoelementi quali lo Zinco-Rame (Zn-Cu), o lo Zinco-Nichel-Rame (Zn-Ni-Co), per regolarizzare stati di ipofunzione pancreatica.

 

Test

Per testare la carenza di oligoelementi è possibile usare la fiala per le carenze di oligoelementi e sali minerali che contiene rispettivamente cuprum 200 CH e cobaltum 200 CH, che si può trovare in un Test basico. È poi possibile lavorare con marchi quali Labcatal, Biótica, ecc.

Ángel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)

Kinepharma


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