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Ott 30, 2015

Che cosa dobbiamo sapere sull’artrite reumatoide?

Artrite Reumatoide

L’artrite reumatoide è una disfunzione del sistema immunitario che provoca debolezza, affaticamento, febbre, anemia e altri problemi, caratterizzata da uno stato infiammatorio che interessa principalmente le articolazioni. È una delle patologie autoimmuni, in cui l’organismo attacca i propri tessuti sani, confondendoli per aggressori esterni.

Per una buona diagnosi kinesiologica delle patologie autoimmuni, si raccomanda la consultazione del nostro breve articolo sulle Patologie autoimmuni in kinesiologia”.

Nella sua forma più lieve, l’artrite reumatoide si caratterizza per la comparsa di disturbi articolari che determinano la perdita di cartilagine ed erosione ossea. Solitamente le aree maggiormente interessate sono mani e piedi, polsi, caviglie, ginocchia, gomiti e spalle.

In base al tipo di artrite da cui si è affetti, la risposta infiammatoria associata alla patologia può manifestarsi in più articolazioni, limitarsi a una sola articolazione o estendersi perfino a muscoli, tendini, legamenti, organi interni e anche alla pelle.

Esistono vari fattori che sembrano influire sull’origine dell’artrite reumatoide:

L’artrite si sviluppa in soggetti predisposti tramite l’azione di un fattore ambientale di tipo batterico, virale, fungino, immunologico o chimico. Tale fattore ambientale produce una risposta immunitaria anomala in cui le difese stesse dell’individuo attaccano l’articolazione, provocando una reazione infiammatoria.

Il fattore genetico è la causa principale della predisposizione di un individuo a contrarre questa patologia.

Anche la scarsa lubrificazione delle articolazioni può concorrere alla sua manifestazione. Il responsabile della lubrificazione delle nostre articolazioni è il liquido sinoviale che, tuttavia, potrebbe perdere la sua funzione benefica a causa di una cattiva alimentazione. Per porvi rimedio, dobbiamo ingerire alimenti ricchi di aminoacidi, acidi grassi essenziali, vitamine, oligoelementi e minerali.

Può esservi anche uno squilibrio ormonale, con conseguenti alterazioni di calcio nell’organismo. Ciò significa che il problema non è la carenza di calcio ma che la sua regolazione si verifica in modo non corretto o non equilibrato, provocando depositi in luoghi sbagliati invece che nelle ossa e nelle articolazioni.

Questo comporterà la creazione di porosità in tali ossa o articolazioni predisponendoli a una maggiore degradazione.

Per evitare questa condizione, è opportuno fare esercizio fisico moderato, non seguire una dieta acidificante, vale a dire evitando caffè, alcol, alimenti con zucchero bianco (raffinato), farine raffinate, non consumare troppa carne né grassi saturi, evitare lo stress eccessivo e mantenere il controllo degli ormoni tiroidei nel sangue, poiché lo squilibrio di questi ormoni si ripercuote a sua volta sulla regolazione del calcio.

alimentazione

Come si può notare, lo stile di vita ha un impatto notevole sullo sviluppo e sul trattamento dell’artrite reumatoide.

Inoltre, è stato osservato che nelle società con un tipo di alimentazione più primitiva non si riscontrano soggetti affetti da artrite reumatoide ed esiste, invece, una relazione diretta con società sviluppate che basano la loro dieta su alimenti industrializzati, raffinati e manipolati.

Pertanto, più la nostra alimentazione è naturale, più il nostro organismo ne gioverà e meno probabilità avremo di contrarla. Allo stesso modo, è bene evitare sostanze tossiche alimentari quali conservanti, coloranti, antiossidanti, aromatizzanti, pesticidi o metalli pesanti.

Una dieta inadeguata è solitamente associata a un deficit di vitamine, minerali e oligoelementi, carenza che va compensata il prima possibile.

Qualora necessario, tra le vitamine che dovremmo apportare in modo complementare vi sono le vitamine C, A, E, D, B2, B5, B6, B12 e l’acido folico. In particolare, la vitamina B5 migliora la rigidità mattutina, il dolore e la limitazione funzionale. Normalmente, nei casi di artrite reumatoide si riscontrano livelli considerevolmente bassi di questa vitamina.

Per quanto riguarda minerali e oligoelementi, giocheranno un ruolo importante calcio, magnesio, silicio, manganese, fosforo, zolfo, fluoro, zinco, rame e boro.

Altro aspetto importante da non sottovalutare è il controllo degli alimenti che tendono a causare allergie. In alcuni casi, la persona potrebbe non essere consapevole del fatto che un alimento le stia provocando una particolare intolleranza e che semplicemente eliminandolo dalla sua dieta potrebbe prodursi un miglioramento sostanziale della patologia e persino la sua remissione.

Nel tempo, si è inoltre riscontrato che problemi nella flora intestinale possono causare permeabilità intestinale provocando il passaggio nel sangue di sostanze tossiche che possono accumularsi nelle nostre ossa e articolazioni. Quando il nostro sistema immunitario avverte questi aggressori esterni, come reazione attacca il nostro stesso organismo. Pertanto, è importante mantenere in costante equilibrio la flora intestinale di altre mucose e della pelle.

 Analía Iglesias (analia@sibuscas.com)

Kinepharma

Ott 22, 2015

La kinesiologia applicata può regolare il nostro orologio interno?

orologio interno

Quando parliamo di ritmi biologici, bioritmi, ci riferiamo a un orologio interno, tipico di tutti gli esseri viventi, che ci consente di seguire un ritmo costante di attività per mantenere la omeostasi o l’equilibrio nel funzionamento interno del nostro organismo.

Esiste un ritmo giornaliero, settimanale e annuale che ci regola a nostra insaputa. Tuttavia, interrompere la regolarità di questo orologio interno, può, a lungo termine, essere la causa di vari disordini a livello psico-fisico.

Le persone che viaggiano spesso per lavoro e sono soggetti a fusi orari diversi o coloro che cambiano turno di lavoro settimanalmente o mensilmente rischiano di deregolamentare il loro orologio interno e di manifestare alcuni problemi di salute.

Questi disturbi possono essere di natura molto diversa: sintomi di affaticamento, disorientamento e insonnia, disturbi psichiatrici e neurologici, così come bipolarismo e alcuni disturbi del sonno che possono degenerare in potenziali patologie viscerali e che, a lungo termine, portano potenzialmente a conseguenze multi-sistemiche.

Il ritmo biologico ci indica quando è il momento di riposare e quando dobbiamo metterci in moto, ovvero, i periodi di sonno e di veglia.

Il nostro sistema nervoso ha il compito di rilevare i cambiamenti di luce durante il giorno, esortando la ghiandola pineale a secernere melatonina alla percezione del buio.

Tutti gli essere viventi seguono un ritmo interno. I fiori delle piante si aprono al mattino e si chiudono col sopraggiungere del buio, ritirando gran parte delle sostanze contenute nelle parti esposte fino alle radici o ai bulbi durante la notte. Gli animali, per esempio gli uccelli migratori, seguono cicli esatti e precisi nelle loro migrazioni annuali.

Conseguentemente, anche noi, dobbiamo saper ascoltare il nostro orologio interno e concederci un periodo di riposo quando necessario. Questo ci consente di recuperare le energie così che il nostro sistema continui a funzionare nel modo corretto.

E, per quanto forziamo la nostra macchina, la nostra energia non è illimitata e, esattamente come la nostra auto ha bisogno di riposare, anche a noi serve un riposo settimanale e annuale mediante il quale ridurre il corso dell’incessante attività e riposarci, fisicamente o mentalmente.

Se interrompiamo questo ritmo naturale, il corpo ci chiederà in qualche modo di riprenderlo, attraverso la fatica o una determinata forma patologica.

ruota muscolare

La kinesiologia applicata ritiene che esista una correlazione diretta tra i muscoli, gli organi e i meridiani di agopuntura. Tale legame ci permette di conoscere, realizzando il test muscolare, lo stato di forza o debolezza del muscolo esaminato e dell’organo meridiano associato.

La kinesiologia applicata è quindi uno strumento favoloso per restituire l’energia di quegli organi e meridiani che hanno smesso di seguire il ritmo biologico e non stanno funzionando in simbiosi con il resto degli organi.

Il corpo, nel tentativo di ottimizzare l’energia disponibile e trasmettere a ogni organo tutta quella necessaria, fa appello al cosiddetto ritmo circadiano periferico o degli organi. Questo ritmo, si riferisce all’orario naturale prestabilito di maggiore attività per ognuno degli organi del nostro corpo.

Su tale ritmo circadiano periferico si basa il concetto della ruota muscolare con la quale opera la kinesiologia applicata.

Analía Iglesias (analia@sibuscas.com)

Kinepharma

Ott 15, 2015

Per chi è consigliabile la soia?

Benefici della soia

 La soia è una pianta appartenente alla famiglia delle leguminose, originaria dell’Asia, utilizzata da migliaia di anni. A partire dal 1950 la sua coltura ha iniziato ad assumere rilevanza a livello mondiale.

Le varietà di soia sono tre: la soia verde e la soia gialla, le più commercializzate, e la soia rossa o azuki, meno comune, ma proveniente, come le altre due, dal centro della Cina e della Corea.

Questo alimento vegetale si distingue principalmente per il suo alto contenuto di proteine di buona qualità, superiore a quello delle carni di normale consumo.

Cento grammi di soia contengono l’equivalente di 34,74 grammi di proteine mentre 100 grammi di carne di vitello apportano solo 20 grammi di proteine. Per questo motivo, il consumo di soia riveste una notevole importanza nelle diete vegetariane, sia sotto forma di legume o germoglio, sia come formaggio (tofu), olio o latte.

Il seme della pianta, o seme di soia, contiene un ormone simile agli estrogeni che si rivela molto efficace nel contrastare i disturbi legati alla menopausa femminile e all’andropausa maschile.

In questa fase della vita, il corpo blocca la produzione di estrogeno e la soia contribuisce a compensarne la carenza in modo naturale.

È inoltre consigliabile effettuare un Test dell´apparato endocrino per tenere sotto controllo e regolare tali squilibri ormonali responsabili in modo particolare dell’insorgenza di alcuni disturbi nelle donne.

Un altro grande vantaggio della soia è il suo alto contenuto di fibra: 100 grammi di soia forniscono 20 grammi di fibra, e sotto questo aspetto si rivela una preziosa alleata per contrastare molti problemi di salute.

  • L’elevato apporto di fibra favorisce la prevenzione o la regressione della stitichezza.
  • Rallenta il passaggio di glucosio o zucchero nel sangue, impedendo i picchi glicemici che destabilizzano i livelli di glucosio nei diabetici. Pertanto, è un alimento particolarmente appropriato per il trattamento del diabete.
  • Riduce i livelli di colesterolo e previene l’arteriosclerosi.

 Grazie alla sua concentrazione di isoflavoni, la soia è un alimento cardioprotettore. È ricca di acidi grassi polinsaturi, considerati “grassi buoni”. A partire dai 40 anni si raccomanda il consumo di olio di soia per i suoi effetti benefici contro ipercolesterolemia, ateromatosi, arteriosclerosi, ipertensione arteriosa, problemi circolatori e iperuricemia.

Tofu

Inoltre, dopo uova e sesamo, è il nutriente più ricco di lecitina. Risale all’anno 1952 la scoperta dell’importante contributo della lecitina nella cura delle lesioni cerebrali e ancora oggi viene utilizzata con grande efficacia e successo per problemi cardiovascolari e del sistema nervoso. Contribuisce anche alla pulizia del fegato e a purificare i reni.

Con il 23,5% di idrati di carbonio è assolutamente indicata nelle diete per diabetici o persone obese.

È particolarmente ricca di minerali alcalinizzanti come potassio, fosforo, calcio, magnesio, ferro, zolfo, fluoro, rame e zinco.

Fonte di vitamine A, B, E, D e K che contribuisce in misura notevole all’apporto vitaminico nel corpo, il suo consumo è particolarmente appropriato per le donne durante la gravidanza, per lo sviluppo, per le emorragie, per la diarrea cronica o per i malati epatici.

Grazie al basso contenuto di sodio e cloro, la soia è un valido alleato per le diete senza sale. Povera di amido e senza glutine né lattosio, è un alimento adatto per chi soffre di celiachia o intolleranze al lattosio.

Va detto che i semi di soia risultano difficili da digerire, ovvero richiedono una digestione molto lunga, e per questo motivo possono causare flatulenza. Questo piccolo inconveniente, non è una peculiarità esclusiva della soia ma è tipica di tutti i legumi ed è dovuta alla cellulosa della loro buccia esterna.

Di conseguenza, prima di cucinarli, si raccomanda di lasciarli in ammollo per intenerirli leggermente, e di procedere quindi a una cottura prolungata. Per facilitarne la digestione, è fondamentale masticarli e insalivarli bene.

Analía Iglesias (analia@sibuscas.com)

Kinepharma

Ott 8, 2015

La febbre ha effetti benefici?

Febbre

La febbre è un meccanismo di difesa, regolato in modo molto preciso, messo in atto dal nostro organismo in risposta a fattori esterni, dannosi per la nostra salute.

Quando la temperatura corporea aumenta a causa della febbre, si producono dei processi di combustione nell’organismo e i rifiuti trattenuti al suo interno vengono degradati e consumati sotto forma di energia come via di eliminazione.
In altre parole, tutte quelle tossine che abbiamo accumulato e che rimangono intrappolate nel nostro organismo, vengono degradate per effetto della combustione prodotta dall’elevata temperatura interna.

Spesso, a causa di una cattiva alimentazione o dell’ambiente circostante, tendiamo a generare tossine che si depositano in zone troppo profonde e che, in molti casi, sono eccessivamente grandi e impossibili da espellere tramite le normali vie di evacuazione o eliminazione.
La febbre fa sì che queste particelle si riducano di dimensione, si stacchino e possano essere eliminate.

Possiamo quindi affermare chiaramente, che malgrado i sintomi più o meno acuti che manifestiamo in presenza di febbre, tali sintomi fanno parte di una reazione benefica e consapevole del corpo che ci permette di realizzare una pulizia e depurazione interna.
Dopo questo processo naturale, si potrebbe dire che il nostro organismo ha portato a termine la sua “messa a punto” per continuare a funzionare nel modo corretto.

Tuttavia, cosa accade a livello anatomico perché la febbre possa compiere la sua funzione depurativa?
Ebbene, quando il nostro sistema immunitario aumenta la temperatura corporea, l’organismo si sente minacciato dal calore eccessivo. Per compensare questo calore e riuscire a mantenere il suo equilibrio termico, l’organismo risponde con tre reazioni diverse.

Vasi sanguigni

Da un lato, i nostri vasi sanguigni si dilatano, ossia, aumentano di dimensione così da aprirsi, per certi versi, verso l’esterno in modo da non trattenere il calore.

Con l’aumento delle dimensioni, aumenta il flusso sanguigno che scorre al loro interno, il sangue circola più facilmente e rapidamente restando in costante movimento, esso rimane freddo e di conseguenza raffredda al suo passaggio i vasi sanguigni.

Questa reazione dei vasi sanguigni, si produce principalmente nei capillari. Ricordiamo che i capillari sono minuscoli vasi sanguigni che collegano i nostri organi con le vene e le arterie principali del corpo.
Di conseguenza, quando questi capillari si dilatano, il sangue che irrora il resto del corpo riesce ad accedere agli angoli più impenetrabili dell’organo in questione, trasportando con sé le tossine accumulate al suo interno per rilasciarle nella circolazione sanguigna ed essere successivamente eliminate.
I capillari rimasti ostruiti per l’eccesso di tossine, irrorati nuovamente dal sangue, tornano a funzionare correttamente e rimangono liberi così da consentire il trasporto ottimale delle sostanze nutritive necessarie al tessuto organico che collegano.

La seconda reazione consiste nell’accelerazione della circolazione sanguigna. Come si è detto nel paragrafo precedente, il sangue scorre più rapidamente nel tentativo di impedire che rimanga troppo tempo in contatto con la fonte di calore, raffreddando i tessuti surriscaldati.
Questa velocità, tuttavia, non solo contribuisce al raffreddamento ma permette anche il trascinamento dei rifiuti incrostati nelle pareti dei vasi sanguigni.

La terza e ultima reazione è interpretata dalla nostra pelle, che inizia a traspirare eccessivamente in modo che l’organismo possa cedere all’esterno il calore accumulato attraverso l’evaporazione. Ciò significa che sudiamo per perdere calore e, durante il processo, eliminiamo gran parte delle tossine.

Per conoscere il livello di rifiuti che sta accumulando il nostro organismo, in kinesiologia è possibile realizzare il test delle tossine e stabilire se sia necessario procedere con una pulizia  di “messa a punto”.

Analía Iglesias (analia@sibuscas.com)

Kinepharma

Ott 1, 2015

Quali reazioni provoca lo stress nel nostro corpo e quali principi nutritivi sono efficaci per mitigarne l’effetto?

 Stress

Lo stress è una risposta automatica del nostro organismo quando si presentano circostanze minacciose o provocatorie.

Nella preistoria l’uomo attivava questa risposta spontanea del corpo quando aveva bisogno di fuggire da un predatore o combattere per proteggersi da un pericolo imminente.
Oggi le situazioni che allertano il nostro organismo per aiutarlo a superare le difficoltà sono molto diverse, ma la reazione organica è la medesima.

Potremmo dire che lo stress si verifica quando le circostanze della nostra vita superano la nostra capacità di affrontarle e chiediamo dunque al nostro corpo un maggiore sforzo, sia esso di natura fisica o psicologica.

Purtroppo è molto difficile poter condurre una vita costantemente senza stress. Ci sono sempre situazioni che possono provocarci stress nel corso della giornata.

Possiamo dire che esistono tre tipi di stress:

–  Stress interno: è quello che si verifica all’interno del corpo, a livello organico.

–  Stress esterno: è quello più noto, ovvero lo stress derivante da cause esterne che improvvisamente ci creano stress, come il clacson di un’auto o l’assalto di un ladro.

–  Stress psicologico: si genera in presenza di situazioni negative o comunque che provocano emozioni.
Situazioni che provocano emozioni stressanti, come la preparazione di un esame, l’arrivo di parenti che non si vedono da tanto tempo, un nuovo lavoro o anche uno stress negativo, come la mancanza di lavoro, rapporti negativi, ecc.

Indipendentemente dal tipo di stress che viviamo, gli effetti sugli organi e le funzioni corporali si presentano in maniera analoga.

Sono il  cuore e il sistema cardiovascolare gli organi che esercitano il maggiore sforzo in queste situazioni. Ma anche il sistema immunitario vede ridotte le proprie capacità, poiché l’organismo, cercando di individuare le priorità, decide di impiegare più energia in altre funzioni organiche fondamentali per superare la situazione di pericolo o di stress. Ciò comporta un abbassamento delle difese immunitarie in caso di infezioni di ogni tipo o malattie varie.

Adrenalina

In circostanze di stress, parte dell’attività dell’organismo viene generata dalle ghiandole surrenali. La funzione di queste ghiandole è quella di regolare il metabolismo e di mantenere l’organismo in situazioni di stress tramite la sintesi principale di glucocorticoidi, come il cortisolo e catecolamine, quali adrenalina, noradrenalina e dopamina.

–  I Glucocorticoidi vengono rilasciati quando determinati stimoli estremi come le emozioni intense provocano uno stato di stress.  L’effetto del loro rilascio non pare aiutare contro lo stress, ma senza dubbio provoca una riduzione delle funzioni del sistema immunitario, impedendo la generazione delle cellule che producono gli anticorpi e inibendo i processi antinfiammatori che ci proteggono da virus, batteri, funghi, ecc.

–  L’ Adrenalina è un ormone vaso-attivo o vaso-dilatatore che viene rilasciato in situazioni di allerta e che consente al corpo di fornire una risposta rapida in caso di pericolo.  L’aspetto negativo è che più adrenalina rilasciano le ghiandole surrenali, maggiore sarà lo stato di stress.

–  La Noradrenalina aumenta lo stato di veglia e dunque lo stato di allerta dell’individuo, da cui deriva la difficoltà di conciliare il sonno.

–  La Dopamina provoca l’aumento della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa.

 La ghiandola surrenale svolge dunque un ruolo importante nelle situazioni di stress.

Esiste una serie di principi nutritivi utili per il trattamento dello stress e per aiutare gli organi che prendono parte a tale reazione.

Le vitamine A, C ed E, sali minerali quali selenio, germanio, zinco, rame e manganese combattono i radicali liberi che si producono nelle situazioni di stress. Tali antiossidanti si trovano in kiwi, prugne, pomodori, ortaggi arancioni, gialli, rosso e verde scuro, semi di sesamo, di girasole e di zucca e il pesce.

La vitamina B5, C e il magnesio sono necessari per il corretto funzionamento delle ghiandole surrenali.
Pertanto, per aiutare a controllare gli effetti dello stress a cui ci esponiamo quotidianamente, è importante inserire nella nostra dieta alimenti che contengano questi re principi nutritivi.

–   Gli alimenti notoriamente ricchi in vitamina C sono il kiwi, gli agrumi, le patate e i peperoni.

–   Gli alimenti ricchi in magnesio sono i cereali, gli ortaggi a foglia verde, i germi di grano, la soia, le mandorle, il baccalà e lo sgombro.

–   Gli alimenti ricchi in vitamina B5 sono i cereali integrali, gli ortaggi a foglia verde, la carne e i latticini.

Attraverso ciò che mangiamo mettiamo a disposizione dell’organismo le armi per difendersi e mantenersi in condizioni ottimali.  Non dobbiamo dunque relegare la nostra alimentazione in secondo piano, poiché da essa dipende la maggior parte dei processi organici che se mancano comportano un rischio per la salute.

Analía Iglesias (analia@sibuscas.com)

Kinepharma

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