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Dic 26, 2018

Perché gli integratori a base di vitamina B12 contengono cianuro?

integratori a base di vitamina B12

All’insaputa della maggioranza dei consumatori, il cianuro si trova in una vasta gamma di vitamine e alimenti sotto forma di cianocobalamina.
Fortunatamente, ha un potenziale di dannosità estremamente basso poiché il cianuro è organicamente legato alla cobalamina (vitamina B12), che contribuisce a eliminarlo dall’organismo. Tuttavia, tale molecola si eliminerà in modo adeguato, a condizione che, l’organismo sia in buona salute e fisiologicamente risponda in maniera ottimale e che la persona non sia esposta in modo significativo al cianuro o a composti xenobiotici correlati.

La cianocobalamina si rinviene nel 99% delle vitamine contenenti B12 presenti sul mercato, poiché è relativamente economica (estratta dai fanghi di depurazione attivi o prodotta mediante sintesi chimica totale) e stabile (non deperibile).
Nonostante la sua ampia diffusione, non è la forma ideale di assunzione di vitamina B12, poiché il cianuro deve essere eliminato dalla cobalamina prima che possa svolgere le sue indispensabili funzioni biologiche nell’organismo. Sebbene siano in corso molte ricerche sul valore potenziale della vitamina B12 associata al cianuro, essa può potenzialmente causare problematiche ed eventuali danni.

Di fatto, quando una persona soffre di avvelenamento da cianuro, come a volte accade dopo l’inalazione di fumi o vapori contenenti tale sostanza e viene dunque sottoposta a terapia, che sostanza gli viene somministrata? L’Idrossicobalamina è sostanzialmente una forma naturale della vitamina b12 la quale legandosi con facilità al cianuro si trasforma in cianocobalamina (rendendolo dunque depurabile e idoneo a essere eliminato). Tale sostanza è poi rapidamente espulsa dall’organismo attraverso i polmoni e i reni.

Vitamina B12

Le persone con un carico corporeo maggiore o una maggiore esposizione al cianuro, come i fumatori, hanno meno probabilità di essere effettivamente in grado di depurare il cianuro in eccesso che assumono tramite la propria dieta o tramite gli integratori, rendendo i livelli solo apparentemente benefici riscontrati in alcune vitamine e alimenti un problema reale.

In realtà, questa non è la prima volta che emerge la possibile tossicità della cianocobalamina. Già nel 1992 è stato pubblicato un rapporto della Royal Society of Medicine degli Stati Uniti, in cui si sostiene la tesi della sospensione di questa sostanza dall’utilizzo negli integratori vitaminici. Un ulteriore ricerca pubblicata nel 1997 sulla rivista Blood, ha dimostrato che la cianocobalamina “antagonizza la vitamina B12 in vitro e causa la morte cellulare per carenza di metionina“.
Il cianuro in forma non vitaminica, ovviamente, è estremamente tossico. È interessante notare che la cianocobalamina è classificata come un pericoloso inquinante ambientale (se disperso in atmosfera) noto per causare gravi problemi di salute.

Un approccio completamente diverso per mantenere livelli adeguati di vitamina B12 è il sostegno al microbiota intestinale, tali batteri benefici infatti, sono responsabili della produzione di questa indispensabile vitamina. Ad esempio, il Lactobacillus reuteri è stato studiato per le sue proprietà generatrici di vitamina B12. Altre risorse alimentari utilizzabili come fonte di B12 bio-disponibile sono i funghi bianchi (champignon)la spirulina e la clorella.

 La forma biochimica ideale della vitamina B12 come integratore è rappresentato dalla metilcobalamina, che, sebbene più costosa, è in grado di essere assorbita molto bene a livello sublinguale diventando prontamente disponibile dalle cellule sotto forma di metile.
Si deve inoltre rilevare che la categoria di farmaci noti come inibitori della pompa protonica (bloccanti del reflusso gastro-esofageo) impediscono l’assorbimento della vitamina B12 così come gli alimenti cucinati nel microonde subiscono l’inattivazione di tale vitamina.

 Infine, occorre tener presente che se durante l’esecuzione del nostro test delle vitamine, osserviamo una carenza di vitamina B12, dobbiamo valutare se il problema deriva dal tipo di dieta (dieta ipo-proteica) del paziente o eseguire un test dell’apparato digestivo per valutare la possibilità di un eventuale problema a carico delle mucose, infezioni latenti, metalli pesanti o qualsiasi altra causa che ne abbia ridotto la capacità di assorbimento.

 

Dic 13, 2018

13 Proprietà terapeutiche basate su prove scientifiche dell’olio di cocco

olio di cocco

 

Nonostante l’olio di cocco abbia sofferto di un certo disconoscimento a causa di alcune interpretazioni non veritiere negli ultimi anni, di rado riceve il riconoscimento che realmente merita. Non solo è un grasso saturo “buono” ma è anche un eccezionale agente terapeutico con molteplici e utili impieghi per la salute.

Tra gli esempi di come questo grasso saturo “buono” agisce in modo salutare sull’organismo, citiamo:

  • Brucia i grassi: Paradossale, vero? Un grasso saturo che può accelerare la riduzione del grasso presente nella zona addominale. Per confermare tale effetto esistono attualmente due studi scientifici comprovati i quali dimostrano che solamente due cucchiai il giorno (30 ml), sia negli uomini sia nelle donne, sono in grado di ridurre la massa grassa addominale in un intervallo di tempo che varia da 1 e 3 mesi.
  • Potenziamento cerebrale: Una ricerca pubblicata nel 2006 sulla rivista Neurobiology of Aging ha dimostrato che la somministrazione di trigliceridi a catena media (che si trovano più frequentemente nell’olio di cocco) in 20 soggetti affetti dal morbo di Alzheimer o da lieve deterioramento cognitivo ha portato a un aumento significativo dei corpi chetonici (ad appena 90 minuti dal momento del trattamento) associabili a un miglioramento cognitivo quantitativamente misurabile in soggetti affetti da disfunzione cognitiva non severa.
  • Elimina la pediculosi: In combinazione con spray di anice, l’olio di cocco è più efficace come trattamento dell’insetticida permetrina.
  • Guarisce le ferite: Il cocco è stato utilizzato da tempo immemore per accelerare la guarigione delle ferite. Tre dei meccanismi individuati alla base di questi effetti curativi, sono la capacità di accelerare la ri-epitelizzazione, migliorare l’attività degli enzimi antiossidanti e stimolare l’ulteriore reticolazione del collagene all’interno del tessuto da riparare.
    L’olio di cocco inoltre ha dimostrato di operare sinergicamente con trattamenti tradizionali, ad esempio la sulfadizina argentica, velocizzando il recupero dalle ferite causate da ustioni.
  • Alternativa ai FANS: I farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) sono farmaci impiegati per trattare sia il dolore sia l’infiammazione.
    Tuttavia, è stato dimostrato che l’olio di cocco possiede proprietà antinfiammatorie, analgesiche e antipiretiche, il che lo rende un’alternativa valida ai farmaci convenzionali.
  • Attività anti-ulcerosa: È interessante notare che il latte di cocco (che include componenti dell’olio di cocco) ha dimostrato di essere altrettanto efficace del classico sucralfato (complesso anti-ulceroso).
  • Proprietà terapeutiche basate su prove scientifiche dell'olio di cocco
  • Anti-micotico: nel 2004, 52 ceppi di Candida sono stati isolati ed esposti all’olio di cocco. Nelle risultanze è stato osservato che la specie più nota, la Candida albicans, presenta la suscettibilità maggiore a tale esposizione.
    I ricercatori hanno raccomandato l’olio di cocco per affrontare il trattamento delle infezioni fungine in considerazione della particolare resistenza di alcune specie di Candida che risultano essere meno sensibili ad altri farmaci antimicotici.
  • Aumento del testosterone: è stato dimostrato che l’olio di cocco riduce lo stress ossidativo a livello testicolare, con conseguente aumento significativo dei livelli di testosterone.
  • Riduzione del gonfiore della prostata: è stato dimostrato che l’olio di cocco riduce l’ipertrofia prostatica benigna indotta dal testosterone.
  • Miglioramento del livello di lipidi nel sangue: L’olio di cocco ottimizza costantemente il rapporto LDL/HDL nel sangue di chi lo utilizza. A tale proposito, l’olio di cocco non deve essere considerato come “un grasso saturo che ostruisce le arterie”.
  • Assorbimento di sostanze nutritive liposolubili: Recentemente è stato dimostrato che l’olio di cocco è più efficace dell’olio di cartamo nel migliorare l’assorbimento dei carotenoidi presenti nel pomodoro.
  • Benessere osseo: È stato dimostrato che l’olio di cocco riduce lo stress ossidativo intra-osseo, prevenendo danni strutturali a carico dell’osso osteoporotico.
  • Filtro solare: L’olio di cocco neutralizza i raggi UV fino al 30%

Naturalmente, quando parliamo di olio di cocco, ci riferiamo solo a una componente dell’incredibile palma da cocco. Ad ogni modo, ogni componente, comprese la fibra del guscio di coccola proteina e l’acqua di cocco, hanno applicazioni terapeutiche attualmente confermate solamente da riscontri empirici.

 

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