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Omeopatia per la cura dell’occhio

Chi non hai mai avuto problemi agli occhi?. Molti bambini, soprattutto in estate, si svegliano con un occhio o con entrambi gli occhi arrossati, come appiccicosi, occhi rossi, classici sintomi di congiuntivite o di “occhio rosa”, che è un’infiammazione della congiuntiva (la sottile membrana che copre la superficie interna delle palpebre e la parte bianca del globo oculare).

Si tratta di un disturbo piuttosto fastidioso, e lo dico per esperienza personale, dal momento che la mia passione per il nuoto fa sì che spesso il cloro mi provochi irritazioni agli occhi, disturbi oculari di tutti i tipi e secchezza.

Questi disturbi, se non risolti velocemente, possono diventare quasi cronici poiché una volta alterato l’equilibrio di questa parte del corpo, qualsiasi fattore irritante (inquinamento, polvere, fumo o altri fattori) accelerano l’infiammazione e l’infezione dell’occhio.

Se non risolti in breve tempo daranno sicuramente luogo una congiuntivite, infiammazione della congiuntiva, o a una cheratite, che è l’infiammazione della cornea.

Le cause della congiuntivite possono essere di due tipi:

Infettiva

  • Batterica
  • Virale
  • Parassitaria
  • Micotica

Non infettiva

A partire da un’irritazione continua provocata da un’attività come il nuoto, nella quale l’occhio è a contatto con l’acqua che contiene cloro o per altri motivi, come la mancanza di liquido lacrimale o problemi di rifrazione dell’occhio non corretti.

  • Allergico
  • Tossico (causato da agenti irritanti quali il fumo, l’inquinamento ambientale, la polvere, ecc.)

I sintomi tipici che si presentano nei pazienti sono gli occhi arrossati e le palpebre appiccicose al mattino, a causa dell’incremento delle secrezioni dell’occhio.

Si possono verificare anche gonfiore dell’occhio (blefarite), che risulterà parzialmente chiuso, sensazione della presenza di un corpo estraneo e pressione nell’occhio e sensazione di bruciore. Tali sintomi possono tuttavia cambiare da un paziente all’altro. In alcuni casi si presentano anche fotofobia e lacrimazione.

Rimedi omeopatici per la cura dell’occhio

L’omeopatia può sicuramente migliorare questi sintomi e curare con successo la congiuntivite e le problematiche legate all’occhio. Vediamo alcuni rimedi per trattare questi disturbi agli occhi:

Apis mellifica:

Palpebre gonfie, occhi con congiuntive molto arrossate, quasi scarlatte come si trattasse di carne viva, specialmente agli angoli dell’occhio. È possibile che siano presenti bruciore, palpebre appiccicose e lacrimazione. La persona che ha bisogno del rimedio si sente spesso irritabile.

Arsenicum album:

Bruciore agli occhi, con lacrimazione acida-acre. Palpebre rosse, soprattutto sui bordi, edematose, irritate, granulose. Infiammazione esterna molto dolorosa con fotofobia e lacrimazione.

Belladonna:

I pazienti che hanno bisogno di questo rimedio presentano spesso arrossamento agli occhi, come fossero iniettati di sangue. Può presentarsi anche un dolore pungente all’occhio, accompagnato da una sensazione di calore. Il paziente può presentare anche febbre. È molto utile nei casi in cui la comparsa dei sintomi è molto rapida.

Eufrasia:

È utile in caso di lacrimazione che brucia sulla pelle degli occhi e della zona circostante. A volte si forma una secrezione verdastra o biancastra, accompagnata da una sensazione di sabbia negli occhi. Può verificarsi anche una lieve e costante secrezione dal naso.

Argentum nitricum:

Questo rimedio si usa quando le palpebre presentano gonfiore e secrezione giallastra simile a pus, arrossamento della parte bianca dell’occhio (sclera) e degli angoli interni. Gli occhi possono presentarsi stanchi e doloranti a causa di luce e calore. Servono compresse fredde e aria fresca.

Mercurius solubilis:

I pazienti che hanno bisogno di questo rimedio spesso si sentono male e sono sensibili a caldo e freddo. La secrezione è di colore giallastro e può irritare le palpebre e i margini dell’occhio. Si possono verificare anche eruzioni attorno agli occhi e alle palpebre.

Echinacea:

Si combina con gli altri rimedi per trattare le infezioni degli occhi. Contribuisce ad eliminarne le cause.

Pulsatilla:

Questo rimedio si usa quando sono presenti cospicue secrezioni dense e giallastre negli angoli interni degli occhi, oltre a bruciore. Può essere presente un’infiammazione nell’area lacrimale. Le compresse fredde applicate sugli occhi sono in questi casi una buona soluzione.

Le varie aziende omeopatiche quali Lehning,  Heel,  Boiron offrono alcuni prodotti che combinano vari dei summenzionati rimedi per trattare questi disturbi. Tra questi desideriamo mettere in evidenza la soluzione oftalmica di Boiron, indicata per l’irritazione degli occhi e per i disturbi oculari in generale.

In chinesiologia prenderemo in esame le condizioni dell’occhio con il kit per gli organi nel quale troviamo la fiala per l’occhio in toto, il cristallino, la retina ecc.

 

Ángel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)

Kinepharma.

 

 

Il paradosso delle diluizioni nei rimedi omeopatici

La medicina omeopatica mostra una grande differenza rispetto a quella allopatica, poiché il prodotto è terapeuticamente tanto più potente quanto più è diluito, al contrario dei rimedi chimici solitamente utilizzati nella medicina ufficiale, poiché la loro diluizione fa sì che risultino meno attivi e pertanto abbiano un minore potere curativo.

Ciò dipende dal fatto che si tratta di rimedi “dinamici” che agiscono a un livello più profondo rispetto alla biochimica. Tale livello, detto “dinamico”, fa sì che il rimedio sia più potente, sebbene contenga un minore quantitativo di sostanza. Lo stesso Hahnemann rimase inizialmente sorpreso da questo risultato, poiché all’inizio era interessato a diluire la dose quanto possibile, al fine di ridurre i danni che il prodotto potrebbe causare nel paziente.

A partire da quel momento cambiò tutta la sua filosofia sulla terapia, come di legge in un articolo del 1827 nel quale Hahnemann esprimeva le sue perplessità in merito al potere terapeutico della diluizione su un farmaco frantumato. Dichiarava che la dose dinamica nelle diluizioni che andavano oltre le leggi della chimica non mostrava lo stesso comportamento rispetto alle dosi solitamente utilizzate, in modo tale che l’utilizzo di rimedi appropriati nella miscela fortemente diluita non creava un problema, ma al contrario rafforzava il miglioramento.

Questo è il paradosso dell’omeopatia e dei suoi rimedi e che risulta tanto incomprensibile e frustrante per la maggior parte dei medici che si sono formati in occidente. Per loro l’idea che o rimedi molto diluiti possano produrre forti effetti curativi pare essere priva di ogni senso dal punto di vista della fisica newtoniana.

Ciò è poi stato condiviso da altri medici come Wilhelm Lux (1796-1849), uno dei collaboratori di Hahnemann. Egli supponeva che tutte le patologie contagiose recano in sé il veicolo della propria cura. Per questo motivo ha sperimentato un rimedio contro il carbonchio, diluendo fino a 30 una goccia di sangue di un animale colpito dalla malattia”.

La sua conclusione fu la stessa di Hahnemann: le diluizioni elevate erano più potenti rispetto a quelle ridotte, dunque il loro potere farmacologico era più forte. Lo denominò “aumento energetico della diluizione”, mettendo in risalto l’importanza di tali processi di potenziamento.

Di fatto oggi le patologie croniche vengono trattate nell’omeopatia con l’uso delle diluizioni più alte, partendo ad esempio da 30 DH.

Impieghi dell’omeopatia in unzione della diluizione

La conclusione di tutto ciò è dunque che le informazioni omeopatiche possono essere modulate con le varie diluizioni utilizzate. Per tale motivo gli impieghi dell’omeopatia variano in funzione delle potenze utilizzate:

  • Le basse diluizioni, comprese tra 1 e 8 DH, stimolano le funzioni fisiologiche, più orientate all’organo interessato dal problema e nelle patologie acute.
  • Le diluizioni intermedie, comprese tra 8 e 30 DH, regolano le funzioni fisiologiche, che presentano una maggiore estensione sintomatica. Inducono il sistema interessato al recupero, trattandosi di patologie acute che possono diventare croniche in un futuro prossimo.
  • Le diluizioni elevate, oltre 30 DH, agiscono nell’ambito della persona nel suo insieme, a livello di tutto l’organismo. Tratta sia il rapporto multisistemico degli organi sia la modalità di razione psicologica del paziente rispetto alla patologia e al suo stato d’animo. Viene utilizzata nelle patologie croniche, con un effetto durevole e un forte effetto mentale.

 

Ángel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)

Kinepharma.

Trattamento dell’arteriosclerosi con l’omeopatia

Da sempre si dice che l’uomo è vecchio quanto le sue arterie. Migliori sono le condizioni delle nostre arterie, maggiori sono le probabilità di una vita lunga e in salute. Ma oggi il principale rischio per la nostra salute riguarda l’arteriosclerosi, prima causa di morte in occidente, oltre a una serie di problematiche legate alla salute quali: ictus, cardiopatie, apoplessie, ipertensione arteriosa, per citarne soltanto alcune.

Il termine arteriosclerosi descrive varie patologie connesse al sistema cardiovascolare e le molte arterie e i vasi sanguigni che lo compongono. Si contraddistingue per l’ostruzione delle arterie del nostro corpo e la sua incidenza aumenta con l’età.

Si tratta di un processo graduale, tramite il quale le nostre arterie perdono elasticità e flessibilità. Tale indurimento non costituisce di per sé una patologia, ma in concomitanza con alti fattori quali tabagismo, stress e una non corretta alimentazione ricca di grassi può diventare in poco tempo un disturbo grave. L’arteriosclerosi può provocare una riduzione dell’irrigazione sanguigna, sclerosi e ispessimento delle pareti delle arterie.

L’arteriosclerosi si differenzia dall’aterosclerosi. Quest’ultima implica l’accumulo di depositi grassi nelle pareti più interne delle arterie di dimensioni medie e grandi. L’aterosclerosi conduce spesso a patologia coronarica, infarto e altre problematiche, poiché determina la comparsa di coaguli di sangue nelle arterie e l’indurimento delle stesse. Tali eventi si verificano tuttavia soltanto in stadio avanzato.

I sintomi più comuni dell’arteriosclerosi dipendono prevalentemente dal fatto che le arterie siano le più colpite, ma solitamente comportano ipertensione, patologia arterioso coronarica, vertigini, impotenza negli uomini e infarto o paralisi in casi estremi.

Trattamento omeopatico dell’arteriosclerosi

In questi anni sono stati effettuati abbastanza studi sulle terapie omeopatiche, con ottimi risultati. Leggiamo dunque maggiori informazioni sull’omeopatia applicata a questa patologia. Si è osservato che con il trattamento omeopatico giusto le modifiche determinate dall’arteriosclerosi possono essere invertite, anche in pazienti con storia familiare positiva. Ciò avviene sempre purché si modifichino le abitudini alimentari e lo stile di vita in generale, inserendo un esercizio fisico moderato. I principali rimedi omeopatici per l’arteriosclerosi sono i seguenti:

Tabacum

Secondo Boger y Cartier, si tratta del rimedio omeopatico più frequentemente consigliato nei casi di angina pectoris con arteriosclerosi delle coronarie e ipertensione arteriosa. La diluizione è solitamente pari a 3 o 4 CH.

Baryta Muriatica

È indicato per i pazienti di età avanzata. Questo farmaco provoca lesioni alle vene e alle aorte, simili a quelle causate dall’ateroma senile. Dal punto di vista della terapia omeopatica è ideale, dal momento che sarebbe difficile trovare un altro farmaco analogo a questo rispetto all’arteriosclerosi. Ciò perché si basa sulla legge dell’analogia, ovvero qualcosa che può provocare la patologia in dosi massicce, con piccole dosi ha un effetto terapeutico. Il concetto è simile a quello dei vaccini.

Risulta pertanto efficace nel trattamento dell’ipertensione arteriosa, della degenerazione vascolare, nelle patologie cerebrali di origine vascolare, negli aneurismi, in caso di nausea, ecc. Viene solitamente utilizzato in dosi pari a 3CH, 6 CH o 30 CH.

Aurum muriaticum

Secondo il dottor Gisevius di Berlino si tratta del rimedio migliore per questa patologia. Lo usa con diluizione 4CH con ottimi risultati e lo consiglia per l’ipertrofia del cuore, per la congestione al petto e per le palpitazioni forti alla testa. È ottimo nelle persone di età avanzata ed è particolarmente indicato per i problemi arteriosi alla testa.

Natrum Iodatum

Estremamente utile nell’ipertensione arteriosa in diluizione 1CH, particolarmente all’inizio del trattamento, passando poi man mano che si procede nel trattamento a 3CH e a 4CH. Il battito rallenta, si fa meno intenso, soprattutto in caso di arteriosclerosi con angina pectoris e in caso di vertigini e dispnea.

I summenzionati rimedi sono i rimedi specifici che possono risultare necessari durante il trattamento dell’arteriosclerosi nei pazienti. Tuttavia, il trattamento omeopatico deve implicare una terapia costituzionale al fine di invertire le modifiche e arrestare il progredire di qualsiasi patologia, inclusa l’arteriosclerosi.

Tuttavia, in chinesiologia è possibile utilizzare un kit per il test omeopatico per verificare quale sia il trattamento più indicato.

 

Ángel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)

Kinepharma.

Integrazione con acidi grassi essenziali (AGES)

Denominati anche vitamina F, gli AGES sono quegli acidi grassi che l’organismo non è in grado di sintetizzare. L’unico modo di ottenerli è tramite l’alimentazione. L’ideale sarebbe assumere integratori contenenti vitamina E, A, carotene, vitamine del gruppo B, vitamina C e magnesio. In questo modo verranno metabolizzati in modo corretto.

Sono inoltre parte strutturale delle membrane cellulari conferiscono flessibilità e fluidità e proteggono dall’ingresso degli agenti patogeni (virus, batteri e allergeni). Gli AGES aumentano il metabolismo e la produzione energetica. Contribuiscono a sciogliere i grassi del corpo, riducendo i livelli di colesterolo e trigliceridi nel sangue e distribuendo le vitamine liposolubili A, B, E, K tramite l’organismo, proteggendo i neuroni e aiutando a mantenere la temperatura dell’organismo. Sono inoltre importanti nella sintesi degli ormoni adrenalinici e sessuali.

Secondo Ann Louis Gittleman (Super Nutrition for Women) esistono 45 principi nutritivi essenziali per il corretto mantenimento dello stato di salute del nostro organismo. Questi elementi nutritivi comprendono 20 sali minerali, 15 vitamine, 8 amminoacidi e 2 acidi grassi essenziali.

Sono l’acido grasso omega-3 (acido alfa linolenico), che può trasformarsi in acido eicosapentaenoico (EPA) e in acido docosaesaenoico (DHA), e l’acido grasso omega-6 (acido linoleico)  che può trasformarsi in acido gamma linoleico (GLA). Queste due serie di acidi grassi essenziali si trovano naturalmente nei pesci che vivono nelle acque fredde (omega-3) e nelle verdure, nei semi e negli oli vegetali non elaborati (omega-6).

La carenza di acidi grassi essenziali Omega-6 può provocare alterazioni della personalità e del comportamento, alterazioni biliari, inibizione della cicatrizzazione, alterazioni cardiovascolari, ecc..

Mentre le carenze di omega-3 possono provocare alterazioni della crescita, ritardi di apprendimento, formicolii agli arti, alterazione del coordinamento motorio e alterazioni visive, ecc.

È molto importante assumere acidi grassi essenziali con vitamina C e con vitamina E, che ne aumentano l’efficacia. È inoltre molto importante non consumare alimenti fritti, dal momento che l’alterazione che avviene negli oli cotti, a causa delle elevate temperature, oltre a provocare innumerevoli sostanze dannose per l’organismo, alterano l’equilibrio dei grassi nell’organismo.

L’equilibrio tra gli acidi grassi omega-3 e omega-6 pare svolgere un ruolo fondamentale nello sviluppo e nella crescita di alcune forme di cancro, come quello al seno, al colon e alla prostata.

Sebbene siano necessari ulteriori studi per comprendere l’eventuale effetto degli acidi grassi omega-3 nella prevenzione e nel trattamento del cancro, i ricercatori ipotizzano che, in combinazione con altri principi nutritivi (vitamina C, vitamina E, betacarotene, coenzima Q10), possano essere particolarmente validi nella prevenzione e nel trattamento del cancro al seno.

Alcuni studi hanno provato che il consumo quotidiano di acidi grassi a catena lunga omega-3, sia nella forma EPA che nella forma DHA, rallenta o inverte il processo di cancro al colon.

Vediamo dunque quali sono le principali fonti di acidi grassi essenziali:

Per l’omega 3: Le principali fonti di ottenimento sono le seguenti:

  • L’olio di salmone e pesce azzurro.
  • Il lino e i relativi oli (57% di omega 3 e un 16% di omega 6).
  • Semi di Chia (58%-65% di omega 3).
  • Semi di canapa (55%).

Per l’omega 6 spiccano:

  • L’olio di semi di ribes nero (44%).
  • L’olio di borragine, (dal 56 al 65%), fondamentalmente acido alfa linoleico.
  • Olio di primula (40-55%).
  • Olio di girasole (57%).

Test e terapia

Il test si effettua con la fiala per la mancanza di acidi grassi essenziali contenuta in un test basico di kinesiologia. Il terapista ottiene spesso buoni risultati con l’impiego degli AGES, a titolo di prevenzione e di aiuto alla salute in generale e in situazioni specifiche di:

  • Alcolismo
  • Cancro al seno
  • Patologie cardiovascolari
  • Protezione del sistema immunitario
  • Candidiasi
  • Sindrome premestruale
  • Obesità
  • Artrite reumatoide e in generale le patologie di origine infiammatoria.
  • Patologie degenerative croniche.

Abituatevi dunque a usare questi prodotti assieme alla vitamina E che ne aumenta l’efficacia, perché nella maggior parte dei casi sono ottimi per i vostri pazienti, ad eccezione di coloro che hanno problemi di coagulazione del sangue o abbiano recentemente subito un intervento chirurgico.

Vi raccomandiamo di leggere l’articolo di Kinepharma del gennaio 2013 “Acidi grassi essenziali”.

 

Ángel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)

Kinepharma.

Fattori che scatenano patologie secondo la medicina cinese

Secondo la medicina cinese, gli agenti sono quei fattori che provocano una deviazione nella linearità od ortopatia, cioè che colpiscono alla salute di un individuo e si differenziano in:

  • Agenti esterni, che in cinese sono noti anche come o sei eccessi climatici.
  • Agenti interni, noti anche come le sette emozioni (movimento interno).
  • Agenti neutri nei quali rientrano i disturbi alimentari, gli eccessi di attività o inattività o gli eccessi sessuali e le lesioni esterne.

I sei eccessi climatici

  • Vento. Può risultare utile immaginare che il paziente sia stato esposto al vento. In questo caso, come avviene per gli altri agenti, non ha importanza se l’evento si sia realmente verificato. I segni tipici di un’aggressione da vento esterno sono i seguenti: mal di testa, congestione nasale, flusso lacrimale, occhi arrossati, mal di gola, tosse irritante, brividi. Approfondendo ulteriormente possono aggiungersi dolori casuali, nevralgie, disturbi articolari, spasmi o paresi, eruzioni cutanee, prurito, febbre. Corrisponde alla funzione energetica del fegato.
  • Freddo. Una prolungata esposizione al freddo determina sintomi quali febbre senza sudori, mal di testa, dolore alla nuca, dolori diffusi al corpo, lingua umida e ricoperta da una patina bianca. Quando avanza verso i meridiani: convulsioni, dolori agli arti, cianosi a labbra e unghie, estremità fredde. Quando la penetrazione del freddo è più profonda si presentano dolori addominali, diarrea, vomito, lingua pallida ricoperta, lingua umida e battito profondo. Corrisponde alla funzione energetica di reni e polmoni.
  • Umidità. La comparsa di sintomi determinati dall’umidità è un chiaro segnale cdi scarsa forza di assimilazione della funzione energetica della milza. Umidità significa mancanza di elaborazione, di pulizia e conseguente permanenza dei residui. Si stabilisce una differenza tra i segni dell’umidità dell’area superiore: nausea, congestione nasale, pelle giallastra, difficoltà respiratorie e nell’area inferiore: gonfiore addominale, disturbi ginecologici, flusso torbido, oltre a umidità esterna, sudorazione generale, grande stanchezza e avvilimento, gonfiore, disturbi articolari costanti e umidità interna: sensazione di compressione al petto e al centro dell’addome, mancanza di appetito, nausea e vomito, diarrea, ecc. Corrisponde alla funzione energetica della milza.
  • Afa estiva. I segni tipici includono febbre, obnubilazione, fiato corto, sudore generale, sete intensa, lingua di colore rosso scuro, lingua ricoperta da una patina giallastra. Corrisponde alla funzione energetica del cuore.
  • Grande secchezza. Si stabilisce una differenza rispetto alla secchezza fredda: lieve mal di testa, brividi, mancanza di sudorazione, tosse, mal di gola, congestione nasale, lingua ricoperta da una patina asciutta e secchezza calda: febbre accompagnata da sudori, mal di gola, tosse secca, dolori al petto, scarsa espettorazione muco-sanguinolenta, secchezza del naso, lingua ricoperta da una patina asciutta e giallastra. Corrisponde alla funzione energetica dei polmoni.
  • Calura. I sintomi tipici sono: febbre alta, grande inquietudine del paziente, sete intensa, mal di gola, arrossamento al viso, sclere arrossate, lingua di colore rosso scuro, lingua ricoperta da una patina giallastra spessa e asciutta. Corrisponde alla funzione energetica del cuore.

Sette emozioni

Sotto forma di movimenti interni o commozione interna, queste forze sono in grado di determinare un’eteropatia come agente endogeno.

  • Desiderio o anelito. Questa espressione di sentimenti nel senso di un intenso vissuto emotivo corrisponde alla funzione energetica del cuore.
  • Rabbia, agitazione, ira. L’eccessiva eccitazione corrisponde alla funzione energetica del fegato.
  • La preoccupazione. Determina una ripercussione sugli eventi ritmici nella funzione energetica dei polmoni.
  • Pensare, meditare. Questa emozione contraddistingue la forza di integrazione, la forza di trasformazione e la forza di assimilazione dell’individuo. Per tale motivo corrisponde alla funzione energetica della milza.
  • Il lutto. Corrisponde alla funzione energetica dei polmoni.
  • Paura. La paura e l’ansia inibiscono le manifestazioni della vita e determinano una paralisi dei movimenti interni. Il timore corrisponde pertanto alla funzione energetica dei reni.
  • Spavento, shock. Un evento che provoca spavento o shock blocca il flusso Qi e compromette le funzioni energetiche di cuore e reni.

Oltre ai sintomi descritti per una migliore definizione della diagnosi energetica, è possibile usare un Test di meridiani di  agopuntura, utilizzando le fiale più adeguate per confermare la diagnosi.

Questo articolo trae spunto dal libro Atlante di agopuntura (Atlas de acupuntura) di Carl-Hermann Hempen.

 

Ángel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)

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