Il rapporto che intercorre tra le malattie autoimmuni e l’intestino
Le malattie autoimmuni, come la maggioranza delle malattie croniche, sono in aumento, soprattutto negli ultimi 10 anni e nei paesi a sviluppo avanzato.
Sono molteplici le possibili cause alla base dell’insorgenza di tale malattia. Tuttavia, una dieta inadeguata, unitamente allo stress cronico e a un’accresciuta tossicità ambientale, possono condurre a un incremento della permeabilità intestinale oppure essere responsabili di fenomeni infiltrativi a livello delle pareti intestinali.
La sindrome dell’intestino permeabile può determinare disfunzioni immunitarie e pone le basi per lo sviluppo e il progredire delle malattie autoimmuni.
Quando il corpo è in salute, il sistema immunitario svolge un eccellente lavoro di protezione dell’organismo nei confronti di eventuali organismi patogeni. Tale sistema è deputato alla produzione di anticorpi che agiscono contro virus, batteri, parassiti e altri agenti patogeni, inoltre, contribuisce a contenere efficacemente gli episodi infiammatori.
Una malattia autoimmune si sviluppa quando il sistema immunitario produce erroneamente autoanticorpi (cellule immunitarie autoimmuni) diretti contro elementi che compongono l’organismo umano come cellule, tessuti o organi.
Tali autoanticorpi e altre cellule immunitarie tendono ad attaccare, secondo il peculiare tipo di malattia autoimmune, alcune parti dell’organismo. Generalmente, i fenomeni autoimmuni possono determinare problematiche ai seguenti tessuti, sistemi e organi:
- tessuto cutaneo
- sistema nervoso centrale (in particolare il cervello)
- articolazioni
- sistema muscolare
- apparato digerente (in particolare l’intestino)
- sistema nervoso periferico (in particolare le fibre nervose)
- Altre tipologie di tessuti e organi
Si è appurato che esistono più di 80 malattie autoimmuni classificate, alcune più rare di altre. Tra le malattie autoimmuni più comuni troviamo:
- Tiroidite di Hashimoto o Tiroidite Cronica Autoimmune
- Artrite Reumatoide
- Sclerodermia
- Diabete di tipo 1 o Diabete Mellito
- Sclerosi multipla
- Celiachia
- Morbo di Crohn
- Colite ulcerosa
- Lupus
- Esofagite eosinofila
- Morbo di Basedow-Graves
- Sclerosi lichenica
- Psoriasi
La notizia positiva è che se si sviluppa una malattia autoimmune, è possibile evitare l’insorgenza e la sua evoluzione e persino giungere alla cessazione dell’autoimmunità con appropriate modifiche alla dieta e allo stile di vita cosi come utilizzando integratori alimentari ed erboristici appropriati per ciascun caso specifico.
L’intestino permeabile può causare non solo la comparsa di disturbi peculiari del tratto digestivo, ma anche disturbi di carattere sistemico.
Di norma le cellule che rivestono l’intestino sono saldamente connesse tra loro e formano una sottile barriera che trattiene le sostanze nocive all’interno del tratto gastrointestinale.
In condizioni di stress cronico, cattive abitudini alimentari come il consumo di zucchero e di alimenti trasformati nonché in caso di esposizione a tossine presenti nell’ambiente come il glifosato o i metalli pesanti, tale parete cellulare di contenimento, tende a deteriorarsi non svolgendo correttamente la propria funzione e dunque le sostanze nocive come batteri, elementi di decomposizione alimentare e sostanze indesiderate penetrano liberamente nei tessuti e nel flusso sanguigno circostante.
Quando ciò accade, il sistema immunitario si attiva e inizia a produrre cellule immunitarie tra cui gli anticorpi diretti contro questi organismi e sostanze estranee (antigeni). A volte il sistema immunitario si confonde e inizia ad attaccare i tessuti organici anziché l’antigene.
Il fenomeno è classificato come mimetismo molecolare, ovvero quando un antigene estraneo condivide similitudini strutturali con gli autoantigeni.
La risultante di tale azione è la sovra-attivazione del sistema immunitario nei confronti degli autoantigeni o dei tessuti organici, con conseguente comparsa di uno stato infiammatorio.
Sempre che non sia ripristinata la corretta tenuta intestinale impedendo la permeabilità, prevarrà questo circolo vizioso di attivazione e disfunzione immunitaria con conseguente persistenza dei sintomi della malattia autoimmune.
Dieta alimentare
Di seguito alcune delle principali variazioni nella dieta (per un mese o più secondo i casi, raccomandate a chi soffre di una malattia autoimmune:
- Eliminare completamente i cereali, compresi quelli senza glutine.
- Eliminare completamente le leguminose (lenticchie, ceci, ecc.).
- Eliminare completamente i prodotti lattiero-caseari
- Eliminare completamente le solanacee (patate, peperoni, pomodori, melanzane).
- Eliminare completamente gli alimenti contenenti zucchero (è consentita la frutta e piccole quantità di miele, sciroppo d’acero e dolcificanti di produzione non industriale come la stevia).
- Eliminare le uova
- Eliminare l’alcool e la caffeina
Si possono tranquillamente mangiare:
- Ortaggi (escluse le solanacee)
- Frutti
- Frutta a guscio/semi (con moderazione e preferibilmente lasciati in precedenza ad ammollare)
- Carne e pescato di qualità
- Grassi sani
Stile di vita
È altrettanto importante gestire lo stress che si manifesta nel corso della propria vita. Un fattore di stress acuto non danneggia il tratto digestivo, ma uno stress cronico a lungo termine può indebolire la barriera intestinale il che porta a disfunzioni immunitarie e alla sindrome dell’intestino permeabile.
È consigliabile affidarsi a pratiche meditative, yoga, passeggiate nella natura o sulla spiaggia, agopuntura, massaggi rilassanti, in definitiva a tutto ciò che può contribuire a mantenersi rilassati.
Tossine
Sono molte le tossine ambientali, come i metalli pesanti, muffe/micotossine e prodotti chimici industriali e/o agricoli che possono innescare la sindrome autoimmune. È fondamentale evitare il più possibile tali e altre tossine. Per questo, è opportuno consumare alimenti biologici nella misura delle proprie possibilità.
Per effettuare un test kinesiologico al fine di diagnosticare eventuali disfunzioni del sistema immunitario e dello stato di salute intestinale, è possibile utilizzare le fiale del test del sistema immunitario e le fiale del test basico ampliato, con cui è possibile controllare lo stato della mucosa intestinale, del sistema immunitario intestinale, del colon, nonché di altri organi e tessuti organici.
Che cosa sta causando la mia artrite?
Il termine artrite proviene dalla parola greca “arthron” (articolazione) a cui è applicato il suffisso “ite” che in medicina indica uno stato infiammatorio. La parola artrite significa letteralmente “infiammazione dell’articolazione”. Possono tuttavia insorgere e sussistere differenti tipologie di artralgie:
Osteoartrite o Osteoartrosi
Si tratta della forma più comune di artrite articolare, è una malattia degenerativa che si manifesta dopo i 50 anni di età causando caratteristiche alterazioni della cartilagine, con assottigliamento, fissurazione, formazione di osteofiti marginali e zone di osteosclerosi subcondrale nelle aree di carico.
Artrite reumatoide
Questa forma di artrite si manifesta sotto forma di poliartrite infiammatoria cronica, anchilosante e progressiva a patogenesi autoimmunitaria. Ciò significa che è lo stesso sistema immunitario responsabile della degenerazione dei tessuti dell’organismo. Nello specifico, a differenza dell’osteoartrosi, il sistema immunitario attacca la membrana sinoviale, che ricopre le articolazioni provocando dolore, infiammazione e gonfiore.
Gotta
Gli individui in presenza di iperuricemia, ovvero di elevati livelli di acido urico presenti nel sangue, possono sviluppare questo tipo d’artrite. Tale patologia è di derivazione metabolica. L’acido urico, può depositarsi sotto forma di caratteristici microscopici cristalli aghiformi riscontrabili nel liquido sinoviale che causano l’infiammazione dell’articolazione e dolore acuto.
Borsite
Questa artralgia è un processo infiammatorio a carico della borsa sierosa di un’articolazione. La borsa sierosa o borsa sinoviale è una piccola sacca contenente un liquido viscoso rivestita da una membrana detta membrana sinoviale. La funzione di tale liquido viscoso è di lubrificare e proteggere dagli urti le aree in cui vi è la presenza di muscoli o tendini che, altrimenti, sfregherebbero contro l’osso o altre fasce muscolari. Tale artralgia si manifesta frequentemente colpendo le articolazioni scapolo-omerale (della spalla), rotulea (del ginocchio) o l’articolazione omero-ulnare, l’articolazione omero-radiale e l’articolazione radio-ulnare prossimale (le articolazioni che formano il gomito).
Se malauguratamente si sperimenta una di tali patologie, la prima cosa da fare è individuare l’origine del problema al fine di intervenire adottando un trattamento adeguato.
La kinesiologia può essere di grande aiuto a tale scopo. Mediante un test generale e completo, è possibile individuare la causa principale o le cause dell’artrite.
Il test può essere utilizzato per accertare il possibile accumulo di tossine o metalli pesanti, problemi relativi alle mucose intestinali, intolleranze o allergie alimentari, batteri, candida, parassiti, virus, squilibri del sistema immunitario, carenze nutrizionali e altre possibili cause che causano i processi infiammatori nell’organismo.
In più, si possono adottare metodologie idonee ad attenuare le artralgie:
Come attenuare i dolori articolari in modo naturale
Reidratare le articolazioni
Le articolazioni sono capsule chiuse che necessitano di fluidi, il che rende la disidratazione a loro carico un aspetto spesso trascurato. Per tale ragione è necessario assumere almeno sei-otto bicchieri d’acqua al giorno per attenuare i dolori articolari in modo naturale.
Dieta: alimenti che riducono l’infiammazione
La dieta giornaliera deve essere costituita da alimenti che siano in grado di ridurre l’infiammazione. Alcuni alimenti ideali a tale scopo includono:
- Frutta (in particolare kiwi, ciliegie, papaia)
- Verdure (in particolare broccoli, porri, cipolle)
- Pesce (in particolare salmone, merluzzo, tonno)
- Brodo d’ossa (contiene gli stessi elementi presenti nelle articolazioni ed è molto semplice da preparare).
Benefici salutari della curcuma
Le proprietà antinfiammatorie della curcuma la rendono un integratore efficace per attenuare i dolori e le rigidità articolari. Ricerche preliminari cellulari suggeriscono che i curcuminoidi, precursori presenti nella curcuma stimolano una risposta antinfiammatoria ostacolando la produzione dell’enzima COX-2.
Assumere integratori a base di curcuma per via orale al fine di contrastare l’infiammazione può contribuire a ridurre il malessere articolare in tutto l’organismo. Si può iniziare con 2-3 capsule giornaliere. Se si desidera trattare articolazioni specifiche, è possibile procedere anche per via topica.
Per ottenere il composto da applicare per via topica, mescolare due cucchiai di polvere di curcuma e un cucchiaio di succo di limone. Aggiungere a questo composto una piccola quantità di acqua bollente per ottenere una pasta omogenea e consistente.
Esercizi specifici per contrastare le artralgie
Con l’avanzare dell’età, le artralgie e la rigidità articolare aumentano a causa del naturale deterioramento della cartilagine, il tessuto connettivo di sostegno presente nelle articolazioni.
Le articolazioni sollecitate frequentemente tendono a mantenersi in salute più a lungo, il motivo principale è che il movimento aiuta a garantire un’adeguata nutrizione della cartilagine. La cartilagine assorbe i nutrienti dal liquido sinoviale circostante. Tuttavia, è necessario, poiché il fluido sia assorbito in misura sufficiente, che l’articolazione venga sollecitata con regolarità in tutto il suo arco di movimento.
Effettuare esercizi articolari in acqua, camminare o praticare esercizi di estensione sono abitudini che possono contribuire a migliorare il contrasto all’artrite.
Acido ialuronico
Si conducono molte ricerche sull’acido ialuronico e del suo utilizzo in caso di artralgie. È stato dimostrato che molti integratori a base di acido ialuronico assunti per via orale sono di ausilio nel trattamento dell’artrite.
Glucosammina
Le proteine che compongono la cartilagine sana si legano all’acqua e creano la lubrificazione essenziale per il benessere articolare. Quando tali proteine vengono scomposte senza essere in grado di svolgere la loro funzione, si manifesta dolore cronico e rigidità.
Gli integratori di glucosammina apportano benefici alle articolazioni fornendo tali proteine essenziali atte a prevenire il processo di deterioramento della cartilagine.
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