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Agopuntura e costipazione: Un approccio millenario per alleviare i disturbi dell’apparato digerente

La costipazione, una condizione comune che interessa persone di ogni età, può esercitare un impatto significativo sulla qualità della vita. Sebbene esistano diversi approcci volti a trattare questo problema, l’agopuntura, tecnica antica della medicina cinese, è emersa come un’opzione terapeutica efficace e naturale. Approfondiamo come l’agopuntura può donare sollievo a chi soffre di costipazione.

L’agopuntura si fonda sul concetto che l’organismo è percorso da canali energetici, noti come meridiani. Quando tali canali si bloccano o si squilibrano, si ritiene che ne conseguano diverse condizioni sanitarie, tra cui la stitichezza. Durante una seduta di agopuntura, l’agopuntore introduce aghi sottili in punti specifici dei meridiani al fine di ristabilire il flusso armonioso dell’energia.

Nel caso della costipazione, vengono individuati punti chiave nell’addome, negli arti e nelle orecchie, in quanto considerati correlati alla funzione intestinale. La stimolazione di questi punti mediante l’agopuntura può esercitare diversi effetti positivi sull’apparato digerente. In primis, si ritiene che promuova il rilascio di endorfine, neurotrasmettitori che fungono da antidolorifici naturali e possono aiutare a distendere i muscoli intestinali facilitando in tal modo i movimenti peristaltici.

Inoltre, l’agopuntura può influenzare il sistema nervoso autonomo, regolando l’attività parasimpatica e simpatica. Ciò può essere di cruciale importanza per le persone che soffrono di costipazione causata dallo stress o da squilibri del sistema nervoso. L’agopuntura, inducendo uno stato di rilassamento, può contribuire a migliorare la funzione intestinale e ad alleviare la costipazione correlata allo stress.

Studi clinici hanno avvalorato l’efficacia dell’agopuntura nel trattamento della costipazione. La rivista Evidence-Based Complementary and Alternative Medicine ha pubblicato una revisione sistematica che ha rilevato evidenze significative del ruolo che l’agopuntura può avere nell’aumentare la frequenza dei movimenti peristaltici e nel favorire la consistenza delle feci nelle persone affette da costipazione cronica.

Tra i punti chiave dell’agopuntura ricordiamo:

1. Punto di confluenza del Mare Stomaco (CV12): Localizzato al centro dell’addome, questo punto è considerato benefico al fine di alleviare la costipazione e migliorare la funzione digestiva. La stimolazione del CV12 può contribuire ad armonizzare il flusso di energia nell’apparato digerente e promuovere la regolarità intestinale.

2. Punto Tianshu (ST25): Localizzato a circa due dita di distanza da entrambi i lati dell’ombelico, il punto ST25 è noto per la sua capacità di rafforzare l’apparato digerente e di alleviare la costipazione. Si ritiene che la stimolazione di questo punto favorisca la motilità intestinale e l’eliminazione regolare delle feci.

3. Punto Quchi (LI11): Questo punto si individua nella piega del gomito, sul lato esterno del braccio. L’agopuntura nel punto LI11 può contribuire a stimolare la funzione intestinale, promuovendo l’eliminazione degli escrementi e alleviando la costipazione; inoltre, è considerato benefico per equilibrare l’energia nell’intestino crasso.

4. Punto Zusanli (ST36): Localizzato nella parte inferiore della gamba, circa quattro dita sotto il ginocchio, il punto ST36 è noto per le sue proprietà di rafforzamento generale dell’organismo e per la sua capacità di migliorare la funzione digestiva. La stimolazione di questo punto può contribuire ad alleviare la costipazione favorendo la circolazione energetica nell’apparato digerente.

5. Punto Hegu (LI4): Localizzato sul dorso della mano, tra il pollice e l’indice, il punto LI4 è utilizzato comunemente per trattare una serie di problematiche, tra cui la costipazione. Si ritiene che la stimolazione di questo punto favorisca la liberazione dai blocchi energetici nell’intestino e migliori la funzione intestinale.

In sintesi, l’agopuntura propone un approccio unico e olistico al trattamento della costipazione. Trattando non solo i sintomi, ma anche gli squilibri soggiacenti dell’organismo, l’agopuntura può rappresentare una valida integrazione alla gamma di opzioni terapeutiche per chi è alla ricerca di un sollievo naturale e durevole nel tempo dalla stitichezza.

Integratori naturali in grado di combattere le infezioni del tratto urinario

Le infezioni del tratto urinario sono un problema di salute comune che interessa persone di ogni età e sesso. Tali infezioni, che possono essere dolorose e debilitanti, sovente impongono un trattamento farmacologico, ma sono disponibili anche integratori naturali in grado di giocare un ruolo importante nella prevenzione e nell’attenuazione dei sintomi di queste patologie. In questo articolo esamineremo le infezioni del tratto urinario e alcuni integratori naturali che possono contribuire a combatterle.

Infezioni del tratto urinario: quadro d’insieme

Le infezioni del tratto urinario sono causate generalmente da batteri che vi penetrano e si moltiplicano. I sintomi più ricorrenti includono dolore o bruciore durante la minzione, minzione frequente, urgenza minzionale e, in taluni casi, febbre e dolore al basso ventre. Le infezioni del tratto urinario si classificano in due categorie primarie: le infezioni del tratto urinario inferiori (cistite) e le infezioni del tratto urinario superiori (pielonefrite). La cistite è una patologia più comune e generalmente meno grave della pielonefrite.

Integratori naturali in grado di combattere le infezioni del tratto urinario

  1. Mirtillo rosso: il succo di mirtillo rosso è noto per la sua capacità di prevenire le infezioni del tratto urinario. Contiene proantocianidine, che sono in grado di impedire l’adesione dei batteri alle pareti della vescica e delle vie urinarie. Si ritiene che il mirtillo rosso riduca il rischio di infezione e contribuisca ad alleviare i sintomi in caso di insorgenza di un’infezione.
  2. D-Mannosio: il D-mannosio è uno zucchero naturale contenuto in alcuni frutti, come il mirtillo. Viene utilizzato come integratore per prevenire e trattare le infezioni del tratto urinario. Il D-mannosio contribuisce a eliminare i batteri che causano le infezioni del tratto urinario, poiché si fissano al D-mannosio anziché alle pareti della vescica.
  3. Aglio: l’aglio è noto per le sue proprietà antibatteriche e antinfiammatorie. Si ritiene che possa contribuire a prevenire le infezioni del tratto urinario e ad attenuare i sintomi se le stesse si siano manifestate. Si può consumare crudo o sotto forma di integratore.
  4. Olio di origano: l’olio di origano è un altro integratore naturale in possesso di proprietà antimicrobiche e antinfiammatorie. Può contribuire a combattere i batteri che causano le infezioni urinarie e a ridurre l’infiammazione delle vie urinarie.
  5. Probiotici: i probiotici sono batteri “buoni” che possono contribuire a riequilibrare la flora intestinale e a rafforzare il sistema immunitario. Conservare un sistema immunitario forte è fondamentale per prevenire le infezioni del tratto urinario e i probiotici possono giocare un ruolo importante in tal senso.
  6. Aloe Vera: l’aloe vera è nota per le sue proprietà antinfiammatorie e per la sua capacità di attenuare l’irritazione delle vie urinarie. Può essere consumata sotto forma di succo o di gel.

In ultima analisi, le infezioni urinarie sono patologie comuni e fastidiose, tuttavia sono disponibili integratori naturali che possono contribuire a prevenirle e ad attenuarle.

Se si manifestano alcuni dei sintomi comuni menzionati in precedenza e si ha necessità di una diagnosi rapida ed efficace, è possibile eseguire un rapido test delle urine disponibile nel negozio Kinepharma, un autotest non invasivo, pratico e facile da usare, per individuare le infezioni del tratto urinario (UTI) a carico dell’uretra, della vescica, dell’uretere (il canale che collega la vescica ai reni) e dei reni.

Questa striscia reattiva per le urine ITU verifica la presenza di sangue, proteine, nitriti e leucociti (globuli bianchi) nelle urine, tutti indicatori di una possibile infezione del tratto urinario. I risultati si ottengono a domicilio in 2 minuti e possono essere classificati per colore sulla base di una tabella cromatica fornita con il kit.

L’agopuntura durante il periodo di gravidanza: benefici e punti principali

La gravidanza è un periodo emozionante e di grande trasformazione nella vita di una donna, ma può anche portare con sé una serie di fastidi e criticità fisiche ed emozionali. In tale scenario, l’agopuntura è diventata una terapia complementare di uso frequente ed efficace in grado di alleviare i vari sintomi e migliorare il benessere generale durante la gravidanza. In questo articolo analizzeremo i benefici derivanti da questa pratica in gravidanza e quali sono i punti di agopuntura da trattare.

Benefici derivanti dall’agopuntura durante il periodo di gravidanza:

  1. Allevia la nausea e il vomito: l’agopuntura può contribuire a ridurre le nausee mattutine e il vomito che affliggono numerose donne nel primo trimestre. Stimolando determinati punti di agopuntura, è possibile migliorare le funzioni dell’apparato digerente e alleviare questi spiacevoli sintomi.
  2. Riduce lo stress e gli stati ansiosi: la gravidanza può costituire un periodo stressante nella vita di molte donne. L’agopuntura può contribuire a ridurre i livelli di stress e ansia stimolando i punti che promuovono il rilassamento e il rilascio di endorfine, con conseguente miglioramento dell’umore generale.
  3. Dà sollievo dal dolore: l’agopuntura è particolarmente indicata nell’alleviare il mal di schiena, il dolore pelvico e altri tipi di disturbi muscolari e articolari che sovente contraddistinguono la gravidanza. Inoltre, può essere di aiuto nei casi di cefalea tensiva e di altri dolori legati allo stress.
  4. Equilibra la pressione arteriosa: è fondamentale mantenere una pressione sanguigna equilibrata durante la gravidanza. L’agopuntura può contribuire a regolare la pressione sanguigna e a prevenire l’ipertensione gestazionale, con conseguente riduzione del rischio di complicazioni per la madre e il feto.
  5. Prepara al parto: l’agopuntura può favorire la preparazione dell’organismo alla nascita, attraverso la stimolazione dei punti che favoriscono la dilatazione del collo dell’utero e il corretto posizionamento del bambino nello stesso. Può inoltre essere utile per indurre il travaglio in modalità naturale, se necessario.

Punti principali di agopuntura durante il periodo di gravidanza:

  1. Punto Sanyinjiao (SP6): localizzato all’interno della gamba, appena sopra la caviglia, questo punto è noto per alleviare la nausea e il vomito, nonché per promuovere il rilassamento e l’equilibrio emozionale.
  2. Punto Hegu (LI4): questo punto si trova tra il pollice e l’indice. Stimolarlo può contribuire ad alleviare il dolore e la tensione e, se necessario, a indurre il travaglio in tutta sicurezza.
  3. Punto Zusanli (ST36): situato al di sotto del ginocchio, sulla parte esterna della gamba, questo punto è particolarmente benefico per alleviare lo stress, la stanchezza e il dolore alle gambe.
  4. Punto Yongquan (KD1): questo punto si trova sulla pianta del piede e può contribuire a ridurre il gonfiore dei piedi e delle caviglie, un sintomo comune durante il terzo trimestre.
  5. Punto Taiyuan (LU9): questo punto, situato sul polso, può alleviare i problemi respiratori come la tosse e la congestione che possono aggravarsi durante la gravidanza.

In sintesi, l’agopuntura apporta una serie di benefici significativi durante la gravidanza, dall’alleviare la nausea alla riduzione dello stress e del dolore. Grazie all’assistenza di un agopuntore di provata esperienza, numerose donne incinte possono affrontare la gravidanza in condizioni più confortevoli e salutari. Se si sta pensando di praticare l’agopuntura nel periodo della gravidanza, è opportuno affidarsi a un medico e a un operatore qualificato per ottenere i risultati sperati.

Infine, desideriamo sottolineare che in Kinepharma è disponibile un kit completo di kinesiologia che consente di monitorare il neonato e il corretto funzionamento dell’organismo durante il periodo di gravidanza.

Come rilevare l’eventuale presenza di sostanze aggiunte al tuo drink

Quando usciamo a socializzare, dobbiamo essere consapevoli della nostra sicurezza e del nostro benessere. Una preoccupazione diffusa è rappresentata dall’eventualità che qualcuno aggiunga qualche sostanza al  nostro drink a nostra insaputa.

Sono comprensibili quindi i timori legati all’aggiunta di sostanze ai nostri drink senza che ne siamo consapevoli. In questo articolo esamineremo alcune delle sostanze più diffuse che si utilizzano in queste situazioni e proporremo suggerimenti su come identificarle e adottare provvedimenti volti a evitare di diventare vittime di queste pratiche pericolose.

Droghe da stupro:

Tra le sostanze che destano maggiore preoccupazione si annoverano le droghe da stupro come la scopolamina, il GHB (ecstasy liquida) e la ketamina. Tali sostanze sono incolori, inodori e si disciolgono facilmente nei liquidi, il che costituisce una scelta frequente per chi mira a rendere vulnerabili le proprie vittime. Gli effetti di questi farmaci o droghe si manifestano con vertigini, disorientamento, sonnolenza estrema, perdita di memoria e, in alcuni casi, perdita di coscienza.

Eccessivo consumo di alcol:

Sebbene l’alcol sia una sostanza legale e largamente consumata, un consumo eccessivo o non desiderato può essere pericoloso. Può capitare che qualche malintenzionato tenti di aumentare la quantità di alcol nei tuoi drink senza che te ne accorga, così da farti ubriacare più rapidamente e renderti vulnerabile. Se gli effetti generati dal consumo di alcol sono più marcati del previsto o fuori dall’ordinario, è bene prendere in considerazione la possibilità che la bevanda sia stata adulterata.

Droghe ricreative:

Talvolta persone malintenzionate possono addizionare alle bevande droghe ricreative, come la cocaina o l’ecstasy, a insaputa delle altre persone. Tali sostanze possono avere effetti stimolanti o euforizzanti, ma possono anche rivelarsi pericolose e causare gravi danni alla salute.

Misure preventive da adottare per evitare l’adulterazione delle bevande:

Per tutelarti dall’adulterazione delle bevande, considera l’opportunità di adottare le seguenti accortezze:

– Non lasciare mai il tuo drink incustodito.

– Ordina i tuoi drink direttamente al barman o serviti da solo/a.

– Stappa o apri la tua bottiglia oppure la tua lattina ed evita di accettare drink o bevande già aperte da sconosciuti.

– Resta nei pressi di amici fidati e informali se percepisci qualcosa di insolito nella tua bevanda o nel contesto circostante in cui ti trovi.

– Fidati del tuo istinto: se qualcosa non ti convince, evita di consumare la bevanda e chiedi immediatamente aiuto.

– Non condividere o accettare bevande da sconosciuti.

È fondamentale essere attenti e consapevoli dei pericoli esistenti, tuttavia, grazie alla consapevolezza e alle giuste precauzioni, come ad esempio non lasciare le bevande incustodite e frequentare amici fidati, è possibile ridurre il rischio di cadere vittima di questa pratica pericolosa. Dai sempre la priorità alla tua sicurezza e al tuo benessere quando esci a socializzare.

Noi di Kinepharma abbiamo introdotto un nuovo test o saggio chimico da utilizzare per il rilevamento di sostanze stupefacenti contenute nelle bevande. È costituito da un kit di cinque strisce. Inserendo una striscia nella bevanda puoi verificare con facilità che la stessa non contenga alcuna sostanza indesiderata.

La salute delle donne dopo i 50 anni


Gli effetti indotti dal processo di invecchiamento e dagli squilibri ormonali implicano disturbi legati al sistema circolatorio (pressione alta), disturbi metabolici (colesterolo alto, metabolismo rallentato e cattiva digestione, intolleranza al glucosio, calvizie, secchezza vaginale, cefalee, vampate di calore), problematiche muscolo-scheletriche (osteoporosi, artrite, perdita di massa muscolare), alterazioni dell’umore (ansia, depressione), problemi cognitivi (stanchezza mentale, smemoratezza, deficit di attenzione e apprendimento) nonché ripercussioni dovute allo stress cronico (mancanza di sonno, scarsa efficienza fisica, sistema immunitario deficitario). Senza tralasciare che ciò implica un impatto psicologico che può essere ugualmente rilevante.

L’importanza di un multivitaminico
Un buon multivitaminico specificamente studiato per le donne può migliorare la funzione cognitiva, l’umore e ridurre l’affaticamento psichico, supportare il normale metabolismo energetico e contribuire al corretto funzionamento del sistema nervoso e dovrebbe prevedere, tra gli altri, i seguenti nutrienti:

Ginseng siberiano (E. senticosus).
Ginseng siberiano (E. senticosus). Tradizionalmente questa pianta viene impiegata da lungo tempo e la ricerca scientifica contemporanea ne sostiene l’utilizzo storicamente popolare come tonico e stimolante per accrescere l’energia fisica e l’adattamento allo stress quotidiano, inoltre può contribuire a diminuire la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa alta indotta dallo stress, in particolare nelle donne.


Mirtillo rosso (Oxycoccus spp) e Fiore di Ibisco (Hibiscus rosa sinensis).
Sono ottimi antiossidanti che possiedono proprietà antibatteriche e favoriscono la salute delle vie urinarie. Secondo gli studi clinici, l’uso regolare del mirtillo rosso ha un blando effetto protettivo contro lo sviluppo di infezioni del tratto urinario.

Acido Folico.
Apportando quantità giornaliere adeguate è possibile migliorare i livelli ematici di omocisteina, prevenendo il fattore di rischio connesso alle malattie correlate all’età.

 Vitamina D3.
La carenza di vitamina D3 è un problema ampiamente diffuso e aggrava l’osteopenia, l’osteoporosi e l’incidenza di fratture nella popolazione adulta; è stata inoltre associata a un aumento del rischio di malattie legate a una funzionalità inadeguata del sistema immunitario.

Vitamine B12 e B2.
La carenza di vitamina B12 è maggiormente frequente con l’avanzare dell’età e può avere implicazioni per la corretta salute cognitiva e psichica. È consigliabile combinarla con la vitamina B2 per correggerne la carenza.

All’elenco precedente vanno aggiunti nutrienti e piante come l’equiseto dei campi (Equisetum arvense), il coenzima Q10, il betacarotene, il ferro, il magnesio, il manganese, il rame, il cromo, il boro, lo zinco, lo iodio, la colina, l’inositolo, il selenio, il molibdeno, le vitamine C, E e K e le vitamine B1, B3 e B5.

Trattamento naturale dell’allergia primaverile

 Sono diversi i rimedi naturali che si possono utilizzare per ovviare agli effetti causati dalle allergie primaverili. Tra questi ricordiamo:

Le soluzioni fisiologiche o saline sono particolarmente indicate per liberare le narici dal polline, lenire la mucosa, alleviare la congestione nasale e limitare gli starnuti. Sono altrettanto benefiche a livello oculare.

Assumere una quantità sufficiente di vitamina C, così da mantenere un sistema immunitario efficiente, combattere le infiammazioni e alleviare i sintomi allergici grazie alla sua capacità antiossidante. La si può reperire sotto forma di integratori o assumere tramite alimenti ricchi di vitamina C come agrumi, fragole, kiwi, peperoni, ecc.

Un valido aiuto naturale è la quercetina, un bio-flavonoide sorprendentemente contenuto nelle cipolle; si tratta di un potente inibitore dell’istamina, una sostanza rilasciata dal sistema immunitario nel corso di una reazione allergica e che provoca, tra l’altro, disturbi quali prurito alle narici, produzione eccessiva di muco o secchezza delle fauci.

L’effetto della quercetina è potenziato dalla combinazione con la vitamina C, rendendola una sostanza ideale da abbinare al nostro multivitaminico.

I suffumigi di foglie di eucalipto liberano le vie respiratorie e favoriscono l’espulsione del muco. Mettere 10 foglie di eucalipto a un litro di acqua bollente e lasciare in infusione per 3 minuti prima di inalare. Coprire il capo con un asciugamano e inalare il vapore profondamente per qualche minuto.

Aceto di mele: assumere due cucchiaini diluiti in acqua, 3 volte al giorno; serve a migliorare la respirazione e a mitigare il mal di gola.

Infusi: determinate piante hanno effetti antistaminici e antinfiammatori e sono in grado di ridurre la sintomatologia allergica, come ad esempio: tè all’ortica verde, rooibos (tè rosso), menta piperita, tè verde, curcuma, zenzero, liquirizia, eucalipto ed eufrasia.

Probiotici: contribuiscono a regolarizzare il sistema immunitario, che è in parte responsabile delle reazioni allergiche. Possono essere assunti sotto forma di prodotti in polvere o capsule, oppure integrati nell’alimentazione come yogurt, kefir, crauti, miso, kombucha e sottaceti.

Curcuma: possiede notevoli proprietà antinfiammatorie e antistaminiche. Può essere assunta come integratore o aggiunta (con il pepe) ai pasti o come curry.

Oli essenziali: tra i più utilizzati ricordiamo l’olio essenziale di menta piperita.
Si utilizza versando alcune gocce di olio essenziale di menta piperita in acqua bollente e inalandone i vapori.
Le medesime caratteristiche si ritrovano nell’olio di eucalipto che può essere miscelato con olio d’oliva allo scopo di decongestionare le vie nasali (una goccia di olio di eucalipto in un cucchiaio di olio d’oliva e frizionare delicatamente l’interno delle narici con un cotton fioc).

Come alimentarsi per preservare la salute dentale

Calcio, magnesio e fosforo

I minerali indispensabili per denti e ossa in salute sono calcio, fosforo e magnesio, in proporzione rispettivamente 2:2:1.

Il calcio non può operare efficacemente senza gli altri minerali e, per questo motivo, non ha senso assumere molto calcio, naturale o integrato, singolarmente, senza contemplare l’assunzione degli altri due.

Alimenti ricchi in calcio: formaggio, mandorle, nocciole, sesamo, pistacchi, fichi, ceci, bietole, spinaci.

Alimenti ricchi in magnesio: anacardi, mandorle, avocado, semi di zucca, spinaci, cacao, ceci, lenticchie, fagioli, noci, banane.

Alimenti ricchi in fosforo: semi di girasole, uova, derivati della soia, formaggio.

 Vitamine liposolubili

Le vitamine fondamentali per la salute oro-dentale sono tre: la vitamina A, la vitamina D e la vitamina K2, le quali sono tutte liposolubili.

Vitamina A

La vitamina A è fondamentale per la costituzione delle mucose e dei tessuti, come denti e ossa, per il corretto sviluppo del feto e del sistema immunitario.

È una vitamina liposolubile contenuta nei grassi animali, nel retinolo e nei vegetali noti come betacarotenoidi (carote e patate dolci).

Alimenti ricchi in vitamina A: Carota, patata dolce, zucca, spinaci, pomodoro, burro, formaggio ottenuto da latte crudo.

Vitamina D

La vitamina D è fondamentale per l’assorbimento del calcio, il corretto funzionamento del sistema immunitario, il metabolismo, la regolazione del glucosio presente nel sangue e le funzioni cerebrali.

La vitamina D di cui necessitiamo la dovremmo ricavare dall’esposizione alla luce solare. Purtroppo, spendiamo poche ore del nostro tempo all’aria aperta e ricorriamo agli alimenti per assimilare questa vitamina.

Le fonti alimentari ottimali che contengono vitamina D provengono da prodotti di origine animale: uova, formaggi.

È presente anche in organismi vegetali come i funghi (D2), ma è più complicata da assimilare. In effetti, gli alimenti forniscono solo il 10% del totale delle vitamine di cui necessitiamo per il nostro fabbisogno.

La ricetta ideale per mantenere un livello adeguato è seguire una dieta ricca di antiossidanti (che si rinvengono nelle vitamine A, C, E, nel betacarotene, nello zinco e nel selenio) e di grassi salubri, la quale ci consente di predisporre l’organismo ad assorbire meglio i raggi solari. Occorre esporsi al sole durante le prime ore del giorno, a mezzogiorno (circa dieci minuti) e in tarda giornata, durante il tramonto.

Alimenti contenenti vitamina D: Funghi, formaggio ottenuto da latte crudo e, in misura minore, uova.

Spezziamo una lancia a favore dei grassi

I grassi saturi sono grassi estremamente stabili e, quando vengono assunti, conferiscono proprietà di stabilità, rigidità e struttura alle cellule del nostro organismo. Questo gruppo di elementi è costituito da prodotti di origine animale.

I grassi insaturi, invece, sono più duttili e contribuiscono a rimuovere i composti non necessari dalla cellula. In particolare, è possibile reperirli nell’olio d’oliva, nell’avocado, nell’olio di canapa, nei semini e nella frutta a guscio.

Le membrane cellulari necessitano di entrambi i tipi di grassi per essere stabili, flessibili e salubri.

Nei grassi insaturi è presente un sottogruppo costituito dai grassi polinsaturi. Gli omega 3 e 6 giocano un ruolo importante nei processi infiammatori. Il rapporto in natura è 1:1 e tale è la proporzione che dovremmo assumere.

Gli omega-3 sono conosciuti per il loro potere antinfiammatorio e si trovano nei semi di lino, canapa, noci e chia.

Gli omega-6 stimolano la risposta infiammatoria e si trovano nelle arachidi, nelle noci, nelle mandorle, nei semini di sesamo e di zucca.

L’importanza delle vitamine B per il cervello

Affinché il nostro cervello si conservi giovane e sano e gli apparati e le strutture che lo compongono operino in modo ottimale, sono indispensabili sostanze nutritive essenziali. Le più importanti sono le vitamine, sostanze chimiche vitali essenziali che non possono essere sintetizzate dall’organismo e devono essere ricavate tramite gli alimenti.

Il complesso vitaminico B è un elemento di fondamentale importanza per il cervello. Si tratta di un gruppo ampio di otto vitamine idrosolubili, che comprende le vitamine B1 (tiamina), B2 (riboflavina), B3 (niacina), B5 (acido pantenoico), B6 (piridossina), B7 (biotina), B9 (acido folico) e B12 (cobalamina). Ciascuna ha un proprio ruolo nella regolazione dei processi dell’organo e nel loro complesso assolvono a diverse funzioni essenziali che ne assicurano il corretto funzionamento.

 In quanto vitamine idrosolubili, non vengono accumulate nell’organismo. Ciò implica che devono essere continuamente reintegrate, poiché quelle non utilizzate vengono eliminate dall’organismo nelle urine entro poche ore.

Il cervello, un organo per sua natura delicato, è caratterizzato da esigenze complesse e necessita di un mantenimento continuativo onde evitare la comparsa di anomalie. Il suo funzionamento regolare richiede una notevole quantità di energia. La tiamina, la riboflavina e l’acido pantenoico giocano un ruolo essenziale nel metabolismo energetico, convertendo gli alimenti in energia.

 L’ossigenazione cerebrale è un altro processo vitale e viene garantita dai globuli rossi. Senza il contributo delle vitamine B6 e B12, che stimolano la produzione di globuli rossi, il trasporto di ossigeno non avrebbe luogo. L’assenza delle vitamine B6 e B12 causa anemia.

La depurazione del sangue è fondamentale per il corretto funzionamento cerebrale. Concentrazioni elevate di omocisteina, un aminoacido presente nel sangue, hanno un effetto tossico. Questo amminoacido danneggia i vasi sanguigni cerebrali, generando lesioni cerebrali, deterioramento cognitivo e compromissione delle capacità mnemoniche. Le vitamine B6, B9 e B12 consentono di metabolizzare l’omocisteina, riducendone la concentrazione nel sangue.

 Gli alimenti ricchi di vitamine del gruppo B sono numerosi e vari, e per la maggior parte sono largamente diffusi. Sono presenti, se assunti, nei cereali integrali, nelle crucifere, nelle verdure a foglia verde, negli alimenti fermentati come il kefir, i crauti, il kimchi e il miso, nei legumi, nella frutta, nel lievito, nella frutta a guscio e nei semi, oltre che nella carne e nel pesce.

 Le uova e i latticini sono un’ottima fonte di vitamine B1, B2, B6 e B12. Oltre alla vitamina B12, apportano tiamina, riboflavina, niacina e, in misura minore, acido folico.

 I cereali integrali e i loro derivati sono una buona fonte di vitamine B1, B2 e B3.

I legumi come fagioli, fave, soia, piselli, lenticchie e ceci sono particolarmente ricchi di questo gruppo vitaminico e sono un’ottima fonte di acido folico.

La frutta e la verdura contengono, con l’eccezione della B12, quantità variabili di vitamine del gruppo B. L’avocado è un frutto che contiene le vitamine B1, B2, B3 e B9. Le banane apportano il 35% del fabbisogno giornaliero di vitamina B6. Le verdure a foglia verde, come broccoli, bietole o spinaci, sono ricche di acido folico, in particolare se consumate crude.

Noci, mandorle, nocciole, arachidi e semi di girasole, zucca o lino apportano un’elevata quantità di vitamine B3, B6 e B9.

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Che cos’è la cromoterapia e a cosa serve?

La cromoterapia consiste in una medicina alternativa o naturopatia che si avvale della visualizzazione dei colori in cui è suddiviso lo spettro della luce solare con lo scopo di migliorare le condizioni di salute del paziente. Si è dimostrato che l’incidenza dei colori su una superficie genera una vibrazione in grado di influenzare l’organismo degli individui. In questa occasione, noi di Kinepharma desideriamo fornirvi maggiori informazioni su questa tecnica e sui suoi benefici.

Che cos’è la cromoterapia

Il ricorso ai 7 colori dello spettro solare (ogni colore svolge una diversa funzione terapeutica) allevia numerosi disturbi. La cromoterapia è un trattamento complementare basato sulle onde emesse dai colori. Tali onde agiscono sulle cellule dell’organismo, migliorando il bilanciamento tra corpo e mente.

I colori sono stati di vitale importanza per il genere umano fin dall’antichità. Nel panorama della medicina alternativa, i colori sono divenuti uno strumento terapeutico complementare ad altre metodologie. In cromoterapia i 7 colori corrispondono ai sette chakra principali. Come agisce questa terapia?

Rosso

Questo colore trasmette energia e apporta vigore. Viene utilizzato per trattare l’apatia fisica, il raffreddore, l’ipotensione e le atonie.

Giallo

Il giallo è un colore purificante che apporta allegria ed entusiasmo. Viene utilizzato per migliorare l’umore, anche se in eccesso può risultare fastidioso per alcuni individui.

Arancione

In questo colore confluiscono le proprietà del rosso e del giallo. L’arancione favorisce la salute emotiva, la creatività e la comunicazione. Contrasta i blocchi mentali, ma una quantità eccessiva può provocare agitazione.

Blu

Il blu è un antidolorifico naturale. Stando a uno studio dell’Università del Pakistan, questo colore potrebbe contribuire a mitigare il dolore. Il blu è indicato nei casi di stress e stanchezza.

Verde

Questo colore si raggiunge grazie al giallo e al blu, quindi placa la stanchezza fisica e mentale. È considerato la tonalità dell’ottimismo e della speranza, ma utilizzato in eccesso può deprimere o debilitare il paziente.

Viola

Il viola favorisce la capacità di ispirazione, rasserena e distende, riducendo l’ansia, la paura e le problematiche legate alla memoria.

Come si esercita la cromoterapia

Esistono diverse modalità di applicazione al paziente dei benefici della cromoterapia. Eccone alcune:

  • Tramite bagni di luce colorata, mediante lampadine o filtri che applicano il colore adeguato.
  • Attraverso tessuti di colore naturale che avvolgono il corpo della persona (compreso l’uso di indumenti).
  • Mediante elementi decorativi domestici.
  • Tramite elisir cromatici da bere o da utilizzare per il bagno, che caricano l’acqua con la vibrazione del colore prescelto.
  • Introducendo l’alimentazione cromatica mediante una dieta che contenga una maggiore quantità di cibo del colore desiderato.
  • Grazie al ricorso alla cromopuntura e all’applicazione di luce colorata sui punti designati.

Una seduta di cromoterapia dura dai 30 ai 60 minuti e deve essere effettuata solo da personale qualificato.

L benefici offerti dalla kinesiologia nel trattamento della malattia di Parkinson

kinesiologia y parkinson

La malattia di Parkinson è una malattia neurodegenerativa progressiva e invalidante, caratterizzata da tremori a riposo, rigidità muscolare, lentezza dei movimenti volontari (bradicinesia), postura incurvata, alterazione dei riflessi posturali, assenza di espressività facciale (ipomimia), ecc. Questa malattia è tra le patologie più ricorrenti nelle persone aventi un’età pari o superiore ai 65 anni. La kinesiologia è una branca della medicina in costante crescita, supportata da un numero sempre maggiore di avalli scientifici, consentendo di conseguire risultati più efficaci. Questi sono i benefici offerti dalla kinesiterapia nel trattamento della malattia di Parkinson. 

Che cos’è il Parkinson e come si manifesta?

La malattia di Parkinson è una patologia cronica a evoluzione lenta e progressiva. Possono essere osservati diversi stadi di sviluppo di questa patologia la quale influisce sulla motilità delle persone e, in ultima istanza, sulla loro qualità di vita complessiva. 

Stadio I

All’esordio della patologia, i sintomi si manifestano tipicamente su un solo lato del corpo. Questa stadiazione solitamente si protrae per circa tre anni. 

Stadio II

Si tratta dello stadio in cui i tremori si manifestano su entrambi i lati del corpo, ma risultano sempre più marcati sul lato in cui si è originata la patologia. La sua durata è di circa 6 anni. 

Stadio III

In questo stadio si manifestano le prime difficoltà di equilibrio, accelerazione della deambulazione in modo inconsapevole e, di conseguenza, cadute pericolose. La durata di questa stadiazione è di circa 6 anni. 

Stadio IV

Il paziente si immobilizza durante il tentativo di muoversi, si manifesta l’insonnia e la mancanza di capacità di svolgere attività in autonomia. In questo stadio il paziente deve essere assistito; la sua durata è di circa 9 anni. 

Stadio V

In questa fase della malattia di Parkinson, il paziente è costretto su una carrozzina o è allettato e deve essere costantemente assistito da una o più persone. La durata di quest’ultimo stadio è di circa 14 anni.  

In che modo la kinesiologia è di beneficio nel trattamento della malattia di Parkinson

Si è dimostrato che i pazienti affetti da Parkinson conseguono una migliore qualità di vita se iniziano il trattamento kinesiologico non appena la malattia viene diagnosticata. Il ruolo del terapeuta in tali casi consiste in:

Riabilitazione motoria

Innanzitutto, è fondamentale comprendere l’ambiente in cui il paziente si muove, affinché il chinesiologo possa determinarne l’accessibilità nei confronti dello stesso. Ciò consente di pianificare una tabella di esercizi fisici funzionali di difficoltà crescente che offrono soluzioni alle disabilità rilevate in una prima valutazione. 

Trattamento del dolore e dei sintomi associati

Il massaggio è uno dei trattamenti più efficaci a favore di questi pazienti. Per contro, la mobilità manuale passiva è utile nel prevenire l’insorgenza di disfunzioni muscolari e nel preservare il range di movimento. Sono spesso utilizzate dal terapeuta anche altre metodologie, quali l’agopuntura e la puntura con ago a secco.

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