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Patologie autoimmuni nella kinesiologia

Nel libro del Dottor Jean Seignalet “La 3ª Medicina” si pone l’accento sul rapporto diretto tra alimentazione e autoimmunità, e pertanto una serie di problematiche connesse a tale patologia.

In realtà le patologie autoimmuni dipendono sempre a un gran numero di fattori: genetici, immunologici, ormonali, ambientali e psicologici. Ma come indica Seignalet nel suo libro il modo in cui si scatena tale processo e le sue esatte ripercussioni sono chiaramente sconosciuti.

Risulta tuttavia chiaro che una delle cause principali dello scatenarsi di tali patologie si scatena nella membrana dell’intestino tenue e nel colon destro. Non dimentichiamo che questo disturbo ha molto a che fare con tali organi, motivo per il quale è fondamentale che siano in ottimo stato, dal momento che anomalie nella permeabilità della membrana faranno sì che il sistema immunologico possa subire notevoli alterazioni dall’ingresso di molecole e sostanze nel torrente sanguigno. Ciò può determinare una variazione totale delle nostre difese, che finiscono col non riconoscere le cellule dell’organismo stesso. Articolo di Kinepharma dell’8 dicembre 2012 “Intestino permeabile nel processo infiammatorio”.

Se l’autoimmunità è fisiologica, la malattia autoimmune ha natura patologica ed è caratterizzata da una risposta immunitaria indirizzata contro le cellule dell’individuo stesso, creando lesioni o anomalie nel funzionamento degli organi, dal momento che gli anticorpi si manifestano prima come IgM e in seguito come IgG.  Tra le patologie autoimmuni più comuni spiccano le seguenti:

  • Celiachia
  • Artrite reattiva
  • Insufficienza ipofisaria
  • Sclerosi multipla
  • Spondilite anchilosante
  • Miastenia
  • Poliartrite reumatoide
  • Morbo di Crohn
  • E molte altre

Test

Per effettuare un’adeguata diagnosi a livello di autoimmunità è possibile effettuare test con una gamma piuttosto ampia di fiale. Vediamone una serie:

  • Tendenza autoaggressiva: Segna l’autoimmunità. È la fiala allergie inyectopase de Pascoe, che si usa come trattamento per le allergie respiratorie.
  • Disbiosi: Le fiale di Indikan e Scatholum, entrambe D30, rispettivamente per la disbiosi dell’intestino tenue e crasso. Questo indica problemi nell’intestino.
  • Mucosa intestinale: Con tonaca mucosa intestinale e tonaca mucosa coli., rispettivamente per l’intestino tenue e crasso.
  • Sistema immunitario intestinale: Placche di Peyer.
  • Le fiale per un test sull’infiammazione, in particolare le fiale di interferone gamma e interleucina 4, citochine in concentrazioni elevate, aumenteranno la permeabilità della membrana, risultando pertanto fondamentali nelle patologie autoimmuni. Inoltre l’interferone gamma è l’unico interferone ad aumentare l’espressione dei geni HLA di classe II (queste molecole si uniscono ad antigeni esogeni quali batteri, farmaci, pollini, alimenti, ecc.) fondamentale nello sviluppo dell’autoimmunità.

Questi primi quattro fiale sono in un Test basico ampliato. Per il paziente è importante controllare l’alimentazione. Gli elementi più consumati quali cereali, latte, uova e zucchero possono aumentare la carica di antigeni che scatenano il processo autoimmune, oltre a compromettere la membrana intestinale. Sarà pertanto opportuno evitare o perlomeno testare tali prodotti se non è possibile evitare di consumarli.

Si raccomanda inoltre di proteggere la membrana intestinale con acidi grassi omega 3, e integratori quali MSM ó  L-glutatione.

Si dovrà inoltre prestare attenzione a non potenziare ulteriormente il sistema immunitario rinforzandolo, dal momento che si aumenterà la sua reazione nei confronti dell’organismo stesso. Si dovranno pertanto evitare sostanze quali reishi, shitake, maitake, liquerizia, astragalo, echinacea, noni, ecc. Sarà in cambio opportuno cercare immunomodulatori che autoregolino l’immunità, quali zinco, Q10, magnesio, borracina bianca, Vitamine A,E e C, ecc.

Ángel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)

Kinepharma.

 

La depressione in kinesiologia

La Depressione è un male dei nostri tempi, ha cause interne ed esterne sebbene spesso si tratti di una combinazione di entrambi i fattori. Verificheremo dunque con mandragora 60 DH se si tratta di una depressione endogena (cause interne della persona), o 30 DH se si tratta di una depressione esogena o, mediante fattori esterni, esterna alla persona.

Nella Depressione è sempre coinvolto il fegato, organo che solitamente si fa carico dei problemi del sistema endocrino a livello tossico. Sicuramente nel test che effettueremo quest’organo ci chiederà qualcosa a livello di drenaggio e disintossicazione.

Se queste fiale per la depressione confermano i nostri sospetti, dovremmo quindi analizzare il sistema limbico del paziente. È possibile consultare il nostro articolo del 7 maggio 2013 “Tecniche emozionali in kinesiologia”. Se il test corregge il AR, ovvero dà esito positivo, in terapia troveremo sempre qualche oligoelemento.

Una volta riscontrata la depressione è necessario verificare se l’AR (Arm Reflex) si corregge con:

  • Serotonina: Problema alla ghiandola pineale. Si tratta di persone che presentano disturbi del sonno, la cui alimentazione presenta un eccesso di idrati di carbonio e che si mostrano tristi, malinconiche, con la tendenza a chiudersi e a non uscire. Non fanno nulla, nemmeno le cose che amano, hanno tendenza alla staticità. È necessario trattare la parte chimica, un’eventuale intossicazione causata da metalli pesanti, veleni, ecc. Sarà opportuno eseguire un trattamento con test a base di Iperico e 5HtP.
  • Noradrenalina: Problema alle ghiandole surrenali. Si tratta di persone che per parecchi anni hanno praticato sport estremi. Soffrono di lombalgia, problemi alla prostata, esaurimento, impotenza, problemi digestivi, pancreatite, diabete o problemi cardiaci. Si effettueranno test con L- tirosina, L-Fenilalanina, test gingseng (americani, coreano e siberiano) o compresse di surrenali essiccate (cavallo, pecora…). Queste persone dovranno seguire anche terapie di rilassamento, poiché al minimo recupero tendono a ricadere in nuove “emozioni” che porteranno di nuovo all’esaurimento.

Possiamo testare queste fiale con il Test dell´apparato endocrino.

Drenanti e trattamento per il sistema nervoso:

  • Sedatif de Boiron, meglio se in compresse.
  • L-72 di Lehning, funziona come l’iperico.
  • Nervoheel Heel, desomatizza.
  • Reckeweg 14 (R-14) allevia il nervosismo somatico e calma, ansiolitico molto consigliato.
  • Depuranti: quali Scrofularia 2 DH, Bardana 2 DH, Ulivo 2 DH.
  • Litio oligoelemento.

Dopo il trattamento si dovrebbero testare nuovamente la serotonina, l’adrenalina, l’insulina e il glucosio. In caso di assenza dell’AR, l’equilibrio sarà stato ripristinato.

Ángel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)

Kinepharma

I catalizzatori cellulari

Si tratta di elementi che intervengono nelle reazioni cellulari accelerando i vari processi che avvengono all’interno della cellula: degradazione dei prodotti per la loro trasformazione in energia (ciclo di krebs), disintossicazione cellulare, respirazione mitocondriale, trasmissione di impulsi, sintesi e movimento delle proteine. Si può insomma dire che è possibile influire su tutti i processi sostanzialmente funzionali della chimica e della biologia molecolare.

Se tali catalizzatori non funzionano correttamente, si verifica uno stress ossidante e non è possibile controllare e ridurre i prodotti derivanti dall’ossidazione cellulare (radicali liberi). Ciò può provocare danni irreparabili nella cellula e nel suo DNA.

Lo stress ossidante è coinvolto in parecchie patologie, quali l’aterosclerosi, il morbo di Parkinson, la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), la sensibilità chimica multipla, la periodontite, il morbo di Alzheimer e l’invecchiamento.

Parlano di lesione cellulare, affinché il danno cellulare si manifesti devono prima essere verificate le lesioni enzimatiche e chimiche, ovvero si dovrà previamente alterare il metabolismo biochimico e in particolare un sistema biochimico basico delle cellule, prima del danno cellulare. Effettivamente il primo fattore che compare quando si verifica una lesione del ciclo di Krebs per una di queste cause è l’alterazione funzionale, dunque se ci troviamo dinnanzi a un paziente che presenta una patologia funzionale abbiamo tutto il diritto di pensare che sicuramente ci saranno alterazioni alle funzioni enzimatiche e catalitiche che possono indurre o favorire tale tipo di alterazioni.

L’organismo cerca di compensare gli squilibri e quando si verifica un malfunzionamento alle vie aerobiche, il copro cerca di utilizzare le vie anaerobiche. Come ad esempio avviene nel caso dell’encefalopatia ipossico-ischemica, nella quale la via anaerobica non soltanto è meno efficiente per quanto riguarda la produzione di energia, ma è anche tossica e genera un accumulo di cataboliti, produce acidificazione del sistema e disfunzioni alla cellula. Il persistere della tendenza al blocco del ciclo di Krebs potrebbe provocare danni e regressioni alla struttura cellulare.

Test

Per verificare questo tipo di squilibri responsabili di molte anomalie metaboliche e patologie degenerative è possibile utilizzare un kit di catalizzatori intermedi, con fiale quali:

Glyoxal: un aldeide che rappresenta le molecole coloranti organiche. Ha un effetto catalizzatore, sbloccando i sistemi enzimatici danneggiati, in particolare a livello della catena respiratoria. Si tratta di un rimedio per patologie gravi, che mostrano una tendenza degenerativa.

Trichinoyl: costituito da una struttura fenolica che vanta sei gruppi carbonilici attivi efficienti in qualità di datori di elettroni. Ne deriva che la tricina è importantissima per prevenire la degenerazione e la neoplasia.

La terapia può essere sviluppata mediante l’omeopatia. La società tedesca Heel elabora prodotti che attivano enzimi quali il Coenzyme compositum, Ubichinon compositum o il Glyoxal, compositum de Heel.

 

Ángel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)

Kinepharma.

 

L’importanza del test delle infiammazioni

Una delle principali analisi effettuate in kinesiologia, è l’infiammazione, come abbiamo visto nel nostro articolo del 18 febbraio 2013 “L’infiammazione e cancro,” Harold Dvorak professore di patologia alla Harvard, nel suo articolo “I tumori: le ferite che non guariscono “(Tumors: wounds that do not heal). In questo articolo il professore ha dimostrato che i meccanismi coinvolti nei processi infiammatori e tumori sono sorprendentemente molto simili. Ma l’infiammazione è importante non solo nei processi tumorali, ma tutti i tipi di malattie degenerative, malattie circolatorie come l’aterosclerosi, la sindrome metabolica in, infezioni e molte altre malattie. Da qui l’importanza di questo test. Le fiale principale, si trovano in un test delle infiammazione e sono:

  • CRP: La proteina C-reattiva è un esame generale per verificare se c’è un’infiammazione in tutto il corpo. Non è un esame specifico; ovvero, può rivelare se vi è un’infiammazione in qualche parte del corpo, ma non può indicarne l’esatta localizzazione. Tuttavia, si usa fondamentalmente per verificare l’esacerbazione di malattie infiammatorie come l’artrite reumatoide, il lupus o la vasculite. A lungo termine livelli elevati possono causare un infarto.
  • PG2: Prostaglandine procedenti dagli omega 6 che stimolano l’infiammazione e sono arrestati dai PG1 e dai PG3 provenienti dagli omega 3. È la prostaglandina più importante nel processo infiammatorio, produce vasodilatazione e dolore, sebbene aumenti anche la permeabilità vascolare. Sono responsabili di allergie, dell’aumento del colesterolo, di tensione arteriosa e di dolore e provengono fondamentalmente dai grassi di origine animale.
  • Kinin: Il sistema kallikrein-kinin include un insieme di proteine, e quando è attivato conduce alla liberazione dei kinin vasoattivi. I Kinin sono coinvolti in molti processi fisiologici e patologici, compresi quelli della regolazione della pressione arteriosa e del flusso (attraverso la modulazione della via di renina-angiotensina), della coagulazione del sangue, della proliferazione cellulare e dello sviluppo, dell’angiogenesi, delle apoptosi e del processo infiammatorio, che include reazioni di danno cellulare, coagulazione e fibrinolisi, attivazione del complemento, secrezione delle citochine e liberazione delle proteasi. La sua azione nelle cellule endoteliali porta alla vasodilatazione, all’aumento della permeabilità vascolare, alla liberazione dell’attivatore del tessuto del plasminogeno (tPA), alla produzione di ossido nitrico (NON) e alla mobilizzazione dell’acido arachidonico.
  • Leukotriene 4: I leucotrieni   sono   ormoni  he derivano dall’acido arachidonico e sono prodotti dai globuli bianchi. Una delle loro funzioni è quella di innescare contrazioni nei muscoli lisci che ricoprono la trachea. La loro sovrapproduzione è una causa importante dell’infiammazione nell’asma e nella rinite allergica.
  • IL-4,5,6,10 (TH2). Modulano e in un certo modo inibiscono l’infiammazione, trattandosi di citochine dall’attività antinfiammatoria e dall’effetto immunosoppressore che impediscono la crescita cellulare e sopprimono la secrezione di altre citochine.

  • IL-2: Chiamato anche modulatore immune è l’interleuchina-2 ed è una proteina componente delle citochine del sistema immunitario. Si  comporta come fattore di sviluppo dei linfociti T, induce tutti i tipi di sottopopolazioni di linfociti ed attiva la proliferazione di linfociti B. IL-2 stimola il sistema immunitario e aumenta il numero di cellule CD4 (cellule T di ausilio).
  • IL-1,6,8: Sono citochine (proteine) proinfiammatorie. Entrambe, insieme alla PCR, sono segnali di identificazione di infezioni.
  • TNF-α: È una proteina del gruppo delle citochine liberate dalle cellule del sistema immunitario che interviene nell’infiammazione e nella distruzione articolare secondarie all’artride reumatoide, così come in altre patologie.
  • NF KAPPA B: Il cancro attiva la sua secrezione, chiave per il suo sviluppo ed estensione, è un complesso proteico che  controlla la trascrizione del DNA. È la sostanza più proinfiammatoria che esista. Si trova nella maggior parte dei tipi di cellule animali ed è implicato nella risposta cellulare di fronte a stimoli come lo stress, le citochine, la radiazione ultravioletta, LDL ossidate e antigeni batteri e virali. Gioca un ruolo chiave nella regolazione della risposta immunitaria dovuta all’infezione (le catene leggere kappa sono componenti cruciali delle immunoglobuline). La regolazione difettosa del F-N-Kb è in relazione, come abbiamo detto, con il cancro, ma oltre a ciò anche con malattie infiammatorie e autoimmuni, shock  setticemico, infezioni virali o uno sviluppo immunitario inadeguato. Inoltre è implicato nei processi di plasticità sinaptica e della memoria.
  • Interferone gamma: È un potente attivatore di macrofagi, stimola i neutrofili e i linfociti B oltre a indurre la sintesi di IL-1 y TNF-α.Vanta potenti funzioni antivirali e antiproliferanti nonché proprietà immunomodulanti. Altera inoltre la sintesi di collagene e regola la sintesi e l’attività di altre citochine, in particolare IL-1, IL-2 e TNF-α. È dunque in grado di indicare la presenza di infezioni o tumori.

 

Ángel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)

Kinepharma.

 

Intossicazione cellulare e relativo trattamento

In svariate occasioni il nostro organismo si trova intossicato. L’inquinamento ambientale e alimentare, tra le altre cause, favorisce l’accumulo di maggiori quantità di determinate sostanze nocive, in precedenza insignificanti del nostro organismo, nella fattispecie metalli pesanti e microparticelle di inquinanti ambientali quali pollini e una grande varietà di polveri industriali come l’asbesto e i derivati minerali. Questi si aggiungono alle sostanze già tradizionalmente esistenti, quali i granelli di polline, le spore, le diatomee, i granelli di amido, ecc.

Tali particelle agiscono tramite un processo cosiddetto “per-adsorbimento“, entrando nel sistema digestivo, penetrando attraverso la membrana intestinale e irrompendo infine nel torrente sanguigno influendo sull’immunità della persona e compromettendo il sistema linfatico. Possono provocare ostruzione dei vasi sanguigni, anche a livello cerebrale, causando problemi ai capillari e di conseguenza varie alterazioni funzionali (la progressiva perdita di memoria, ad esempio). Articolo del blog Kinepharma dell’8 dicembre 2012 “Intestino permeabile della membrana celulare

Quando tutte queste circostanze si combinano all’attività biologica che genera anche residui e tossine endogene, quali acido lattico, urea, Co2, ammoniaca e l’eccesso di determinati ormoni (squilibrio ormonale), per citarne alcune, si verifica un’intossicazione cellulare. Anche un’alimentazione troppo ricca di proteine che “sporcano” la cellula e di grasso che aumenta il processo “per-adsorbimento” agevolano tale processo.

Le cellule sono state sottoposte per parecchio tempo ad elevati livelli di tossine e ciò si manifesta con svariati sintomi, quali:

  • Mal di testa o dolori muscolari,
  • Disturbi nervosi, irritabilità,
  • Ansia, depressione, stanchezza,
  • Malessere generale,
  •  Ritenzione di liquidi,
  • Invecchiamento precoce a livello di pelle e capillare e
  • Patologie degenerative di tipo neurologico o cancro.

Test e trattamento

Il test può essere effettuato con la fiala di intossicazione chimica, e la fiala di fenolo a 6 DH è in un kit basico. A volte si verificano tossicità da infezioni virali, batteriche, da candida o parassiti. Nel caso della candida si utilizzerà la fiala di candida 3AG, che ci indicherà la presenza della relativa tossina a livello sistemico, ovvero in tutto l’organismo.

In ogni caso sarà necessario agire con sostanze drenanti, molti liquidi e un’alimentazione adeguata:

  • Innanzitutto si dovranno evitare le sostanze solitamente tossiche ma socialmente accettate, quali alcol, tabacco, caffè.
  • Come altresì latte, zucchero, farine raffinate, che sono grandi allergeni. Il latte potrà essere sostituito con latte di riso, avena o mandorle.
  • Come già detto in precedenza si dovranno evitare i grassi, in particolare di natura animale, e un’eccessiva assunzione di proteine, cercando di consumare almeno uno dei tre pasti quotidiani senza proteine. Sarà possibile consumare oli con prima spremitura a freddo, come l’olio d’oliva e di semi, in particolare quello di semi di lino, evitando i cibi fritti che ossidano i loro componenti e producono quantità ancora maggiori di tossine.
  • Sarà altresì necessario seguire un’alimentazione depurativa a base di antiossidanti, che neutralizzano i radicali liberi e trascinano le tossine fuori dal corpo, poiché sono naturali, freschi, privi di prodotti chimici e non soggetti a processi artificiali: frutta, verdura, in particolare crescione, mela, succo di limone, sedano, cipolla, ecc.
  • Gli enzimi, dissolvendo gli immunocomplessi e colpendo le patologie degenerative quali l’Artrite reumatica, agiscono dissolvendo i prodotti dell’infiammazione e trasportandoli all’esterno, evitando di farli arrivare all’intestino sotto forma di grandi molecole. Agevolano la digestione delle proteine, riducendo gli edemi e inibendo le trombosi, agevolando dunque il trasporto e l’eliminazione delle sostanze. Le più note sono la bromelaina dell’ananas e la papaina della papaya.
  • Infine si dovranno utilizzare i drenanti del fegato (cardo mariano, dente di leone, desmodium…), dei reni (solidago, berberis, uva ursina, ginepro…) o della vescica (boldo, genziana, chelidonium…) e del sistema linfatico, come il drenante omeopatico lymphomyosot Heel.
  • Si dovrà inoltre aumentare il consumo di acqua di buona qualità, nell’ordine dei 2/3 litri al giorno, anche sotto forma di infuso purché non di sostanze contenenti caffeina, come il tè.
  • E l’aria pura e dello sport, aiuterà ad eliminare le tossine.

 

Ángel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)

Kinepharma.

 

 

Blocchi emozionali

Secondo il padre della psicologia transpersonale Ken Wilber, come descritto nel suo libro “No Boundary”, ogni blocco, tensione o pressione del corpo consiste sostanzialmente nel contenimento muscolare di un impulso o sentimento tabù. Questi blocchi o “frange di tensione” nascono dalla lotta tra due insiemi di muscoli, uno dei quali cerca di scaricare l’impulso mentre l’altro cerca di inibirlo.

Una tensione attorno agli occhi racchiude probabilmente un desiderio di piangere. Una tensione dolorosa alle tempie dipende molto probabilmente dalla repressione del desiderio inconscio di gridare, urlare o addirittura ridere. Una tensione alle spalle e al collo (fatto molto normale di questi tempi) indica irritazione, rabbia e ostilità represse. Se ciò si verifica sul diaframma significa che la persona trattiene e comprime cronicamente il respiro per riuscire a controllare emozioni ribelli. La tensione alla base pelvica o al basso ventre significa che la persona ha interrotto qualsiasi contatto consapevole con la propria sessualità, che rende la zona rigida e tesa per impedire che la forza vitale del respiro e l’energia vi fluiscano attraverso. La persona scollegherà anche qualsiasi sensazione alle gambe.

Per comprendere il significato del blocco è necessario osservare in quale parte del corpo si verifica. Tale parte del corpo sarà quella nella quale si presume che la relativa emozione sia in fase di soppressione e contenimento (Alexander Lowen e Stanley Keleman).

È fortemente probabile che si sia consolidato un blocco da oltre 15 anni, quindi non è possibile attendersi che possa dissolversi in quindici minuti. Dunque è necessario localizzare i blocchi per poi eliminarli.

Quando si studiano questi blocchi ci si rende conto che in realtà sono tutti di natura muscolare, ovvero che interessano muscoli scheletrici, tutti oggetto di controllo volontario. In realtà ciò significa che i responsabili dei blocchi siamo noi stessi, sebbene in realtà non ne siamo consapevoli. Per tale motivo non è possibile eliminarli semplicemente rilassandoli, ma è necessario lavorare in maniera più profonda.

Test e terapia

Per quanto riguarda i test è possibile utilizzare la fiala per i blocchi emozionali contenuta nel kit emozionale, sebbene in qualità di chinesiologi intuiremo senza bisogno di ulteriori conferme che ci sono aree del corpo che presentano questi problemi.

Il primo aspetto consisterà pertanto nel localizzare i blocchi, prenderne consapevolezza, quindi nel vedere e verificare come sia il soggetto stesso a determinarli. Quando si giunge al momento in cui la persona riesce davvero a comprendere di essere lei stessa a determinarli, solo allora sarà possibile arrestare il processo.

Nel momento in cui si diventa consapevoli del blocco e dei muscoli coinvolti, si cerca di far sì che il paziente li contragga e li tenda in maniera cosciente: in altre parole inizierà a ricordare in che modo ha determinato una tensione sulla zona in questione. La totale sensazione di detta consapevolezza rilascerà energia dalla lotta muscolare che provocava e tale energia sarà riversata a beneficio della persona.

È tuttavia necessario ricordare che tali blocchi svolgevano una funzione importante: soffocavano i sentimenti e le emozioni considerati tabù, in realtà pericolosi o inaccettabili per la persona. Ciò significa che per eliminare tali blocchi in maniera permanente la persona interessata dovrà aprirsi costantemente a tali emozioni che venivano represse. Ma si tratta di un’altra questione che dovremo affrontare con metodi diversi.

Disporremo già di informazioni molto importanti per capire che tipo di emozioni determinavano tali blocchi, verificando quali aree del corpo coinvolgevano e che tipo di azioni limitavano. La liberazione di tali blocchi si esprime di solito con una scarica di energia emozionale, con un accesso di pianto, urla, rabbia, ecc. e in generale con la soddisfazione di aver superato una paura.

 

Angel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)

Kinepharma S.L.

L’asma e il suo trattamento chinesiologico

L’asma è una patologia cronica delle vie respiratorie il cui sintomo principale consiste nell’infiammazione e nell’iperattività delle medesime. Le persone che soffrono di asma alle vie respiratorie presentano gonfiore a causa dell’infiammazione e ciò provoca una sovra-reazione all’inalazione di qualsivoglia sostanza. Per tale motivo questi sintomi si presentano molto frequentemente nelle persone allergiche.

Quando si verifica questa reazione, i muscoli che circondano le vie respiratorie si contraggono. Ciò comporta un restringimento dei polmoni e il fatto che ai medesimi arrivi meno aria. L’infiammazione accentua il problema, restringendo ulteriormente le vie respiratorie. Le cellule delle vie respiratorie possono produrre più muco del solito. Tale liquido appiccicoso e denso può contribuire a restringerle ulteriormente. Il summenzionato processo avviene sostanzialmente nei condotti più sottili, con una manifestazione di ulteriori problemi causati dal restringimento descritto.

L’asma colpisce le persone adulte, ma si tratta in particolare di una patologia che riguarda i bambini. I fattori che determinano l’asma sono vari e spesso sconosciuti. Nella maggior parte dei casi l’asma è cronica e incurabile. Per questo motivo è indispensabile imparare a convivere con tali fattori.

Gli attacchi asmatici

 Le crisi asmatiche si verificano nello specifico in primavera o in autunno, o in condizioni climatiche avverse, quali temporali, pioggia e in altri casi semplicemente in presenza di aria fredda. Gli attacchi asmatici si manifestano con la puntuale e acuta comparsa di tosse, pressione a livello del petto, sibili e forte sensazione di soffocamento.

A volte possono essere provocati anche da iperventilazione, da alcuni farmaci o prodotti chimici, esercizio fisico estenuante, cali di zucchero, infezioni alle vie respiratorie (bronchite), emozioni intense e stati emotivi (ansia, preoccupazioni e stati d’ansia), pelo di animali e in generale tutto quanto possa provocare una iper-reazione delle vie respiratorie o un’allergia.

I più comuni sintomi dell’asma sono i seguenti:

  • Impulso alto, oltre le 90 pulsazioni al minuto.
  • Tosse ed espettorazione.
  • Difficoltà respiratoria.
  • Sibili nell’espirazione o nell’ispirazione.
  • Dispnea o affaticamento.

Per cercare di mitigare gli attacchi asmatici dobbiamo evitare tutti i fattori descritti e che potrebbero scatenare una crisi. È pertanto necessario tenere sotto controllo gli agenti inquinanti dell’aria, come altresì il rapporto con gli animali domestici o regolare l’attività fisica in base alle specifiche condizioni fisiche. Si tratta di elementi fondamentali dei quali tenere conto.

Al fine di controllare gli attacchi d’asma risulta altresì fondamentale tenere conto della temperatura alla quale ci esponiamo, nonché le situazioni climatiche non favorevoli quali i temporali, come altresì prestare attenzione all’assunzione di alimenti o farmaci che ci provocano allergia. Tutti questi fattori, assieme ad altri, possono influire sulla maggiore presenza e virulenza degli attacchi d’asma.

Si rende infine necessario sottolineare che determinati stati anemici negativi o uno stato psicologico generale negativo possono risultare fattori scatenanti decisivi per gli attacchi d’asma.

Ci sono una serie di rimedi casalinghi che può essere buono in questa malattia:

  • Preparare un tè con tre grammi di petali di papavero in un litro di acqua bollente e prendere due cucchiai ogni ora.
  • Fare fumi di foglie di salvia secche e leggermente tritati.
  • L’applicazione di un cataplasma di fango calda sul petto per 20 minuti senza raffreddare e risciacquare con acqua calda.
  • Fare bagni di sole, preferibilmente dove non si esegue ventoso e può sfruttare al meglio del raggio solare.

Test

Il test viene effettuato con il kit per le patologie dell’apparato respiratorio e nella fattispecie con la fiala di asma. Sarà poi opportuno valutare se la causa della patologia sia una bronchite o un altro fattore che comprometta il sistema respiratorio, come la polmonite, l’enfisema, ecc.

 

Angel Salazar (angelsalamag@gmail.com)

Kinepharma.

 

 

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