Palati

In kinesiologia olistica si considera che abbiamo sette livelli o sette mondi che vanno dal mondo minerale a quello spirituale e sono:

  • Mondo minerale: obbedisce alle funzioni di base. Il test da effettuare è il test muscolare.
  • Mondo vegetale: corrisponde al sistema vegetativo, al rapporto organico e all’attività midollare. Sarebbe la parte emotiva delle emozioni non coscienti che si sentono. Il test da effettuare è quello della lunghezza delle gambe.
  • Mondo animale: corresponde al sistema endocrino ed è collegato alle strategie che utilizziamo per vivere. Il test da effettuare corrisponde a quello della lunghezza delle braccia.
  • Palato duro: corrisponde all’ipofisi o ghiandola pituitaria, all’identificazione personale, alle emozioni sociali e al nostro riconoscimento interiore.
  • Palato molle: corrisponde all’epifisi o alla ghiandola pineale ed è la conoscenza della nostra evoluzione ed il  rapporto con il mondo esterno.
  • Mondo spirituale: sono i livelli sottili e causali che in principio sono esaminati con terapie diverse dalla Kinesiologia come reiki, la psicologia trascendentale, ecc.

Test

Pertanto nel test dei palati ciò che effettiamo è da un lato l’identificazione dell’essere umano in rapporto alla società nel proprio contesto personale e dall’altro la relazione che ha con il mondo interiore.

In questo caso il protocollo di Kinesiologia lo realizziamo attraverso tre test:

  • Il paziente allunga le mani. Il terapista tira e le unisce; il paziente rilassa le braccia e il terapista tira nuovamente, sia che il test dia o no AR, si continua (Arm Reflex).
  • Il paziente si tocca con la lingua il palato duro (ipofisi-ghiandola pituitaria), che è l’identificazione personale, il rapporto con noi stessi, con il nostro mondo interiore. Il test si effettua con gli occhi aperti e chiusi. Sia che il test dia o no AR, il terapista continua.
  • Il paziente si tocca con la lingua il palato molle (epifisi-ghiandola pineale) che è il rapporto con il mondo esterno. Il test va effettuato con gli occhi aperti e chiusi.

Se il paziente non ha dato AR in nessun test, si continua con il protocollo. Se dà AR in qualche test, si effettua il super test di localizzazione terapeutica (STL). Con la mano al contrario rivolta in alto e molto tesa come se fosse una calamita, cerco per zone senza toccare il paziente e testo qual è quella che dà l’AR maggiore. In seguito, quando la trovo, metto la mano sopra, toccando leggermente la zona con la mano girata verso l’alto e registro. Dopodiché, tiro le braccia fino a quando l’AR non va via, (lo annullo). Bisogna identificare l’AR fino a che non svanisce e si somatizzi il problema.

Adesso cerco con il cerchio un nuovo AR che corrisponderebbe agli organi colpiti da somatizzazione, lo registro con gli occhi aperti e chiusi e cerco le cure adeguate. Questo dovrebbe essere sufficiente per correggere i problemi identificati a questo livello.

Ancora una volta effettuo solo i test che hanno dato come risultato AR. Quest’ultimo dovrebbe essere svanito, ma nel caso in cui dovesse ripresentarsi, ripeto l’STL ed applico il trattamento adeguato, fino a quando non annullo l’AR in questa parte del protocollo.

 

Ángel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)

Kinepharma.

Leave a comment

You must be logged in to post a comment.

  • Spagnolo
  • Francese
  • Italiano

Recent Comments

    Archives