Trattamento dell’arteriosclerosi con l’omeopatia

Da sempre si dice che l’uomo è vecchio quanto le sue arterie. Migliori sono le condizioni delle nostre arterie, maggiori sono le probabilità di una vita lunga e in salute. Ma oggi il principale rischio per la nostra salute riguarda l’arteriosclerosi, prima causa di morte in occidente, oltre a una serie di problematiche legate alla salute quali: ictus, cardiopatie, apoplessie, ipertensione arteriosa, per citarne soltanto alcune.

Il termine arteriosclerosi descrive varie patologie connesse al sistema cardiovascolare e le molte arterie e i vasi sanguigni che lo compongono. Si contraddistingue per l’ostruzione delle arterie del nostro corpo e la sua incidenza aumenta con l’età.

Si tratta di un processo graduale, tramite il quale le nostre arterie perdono elasticità e flessibilità. Tale indurimento non costituisce di per sé una patologia, ma in concomitanza con alti fattori quali tabagismo, stress e una non corretta alimentazione ricca di grassi può diventare in poco tempo un disturbo grave. L’arteriosclerosi può provocare una riduzione dell’irrigazione sanguigna, sclerosi e ispessimento delle pareti delle arterie.

L’arteriosclerosi si differenzia dall’aterosclerosi. Quest’ultima implica l’accumulo di depositi grassi nelle pareti più interne delle arterie di dimensioni medie e grandi. L’aterosclerosi conduce spesso a patologia coronarica, infarto e altre problematiche, poiché determina la comparsa di coaguli di sangue nelle arterie e l’indurimento delle stesse. Tali eventi si verificano tuttavia soltanto in stadio avanzato.

I sintomi più comuni dell’arteriosclerosi dipendono prevalentemente dal fatto che le arterie siano le più colpite, ma solitamente comportano ipertensione, patologia arterioso coronarica, vertigini, impotenza negli uomini e infarto o paralisi in casi estremi.

Trattamento omeopatico dell’arteriosclerosi

In questi anni sono stati effettuati abbastanza studi sulle terapie omeopatiche, con ottimi risultati. Leggiamo dunque maggiori informazioni sull’omeopatia applicata a questa patologia. Si è osservato che con il trattamento omeopatico giusto le modifiche determinate dall’arteriosclerosi possono essere invertite, anche in pazienti con storia familiare positiva. Ciò avviene sempre purché si modifichino le abitudini alimentari e lo stile di vita in generale, inserendo un esercizio fisico moderato. I principali rimedi omeopatici per l’arteriosclerosi sono i seguenti:

Tabacum

Secondo Boger y Cartier, si tratta del rimedio omeopatico più frequentemente consigliato nei casi di angina pectoris con arteriosclerosi delle coronarie e ipertensione arteriosa. La diluizione è solitamente pari a 3 o 4 CH.

Baryta Muriatica

È indicato per i pazienti di età avanzata. Questo farmaco provoca lesioni alle vene e alle aorte, simili a quelle causate dall’ateroma senile. Dal punto di vista della terapia omeopatica è ideale, dal momento che sarebbe difficile trovare un altro farmaco analogo a questo rispetto all’arteriosclerosi. Ciò perché si basa sulla legge dell’analogia, ovvero qualcosa che può provocare la patologia in dosi massicce, con piccole dosi ha un effetto terapeutico. Il concetto è simile a quello dei vaccini.

Risulta pertanto efficace nel trattamento dell’ipertensione arteriosa, della degenerazione vascolare, nelle patologie cerebrali di origine vascolare, negli aneurismi, in caso di nausea, ecc. Viene solitamente utilizzato in dosi pari a 3CH, 6 CH o 30 CH.

Aurum muriaticum

Secondo il dottor Gisevius di Berlino si tratta del rimedio migliore per questa patologia. Lo usa con diluizione 4CH con ottimi risultati e lo consiglia per l’ipertrofia del cuore, per la congestione al petto e per le palpitazioni forti alla testa. È ottimo nelle persone di età avanzata ed è particolarmente indicato per i problemi arteriosi alla testa.

Natrum Iodatum

Estremamente utile nell’ipertensione arteriosa in diluizione 1CH, particolarmente all’inizio del trattamento, passando poi man mano che si procede nel trattamento a 3CH e a 4CH. Il battito rallenta, si fa meno intenso, soprattutto in caso di arteriosclerosi con angina pectoris e in caso di vertigini e dispnea.

I summenzionati rimedi sono i rimedi specifici che possono risultare necessari durante il trattamento dell’arteriosclerosi nei pazienti. Tuttavia, il trattamento omeopatico deve implicare una terapia costituzionale al fine di invertire le modifiche e arrestare il progredire di qualsiasi patologia, inclusa l’arteriosclerosi.

Tuttavia, in chinesiologia è possibile utilizzare un kit per il test omeopatico per verificare quale sia il trattamento più indicato.

 

Ángel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)

Kinepharma.

Integrazione con acidi grassi essenziali (AGES)

Denominati anche vitamina F, gli AGES sono quegli acidi grassi che l’organismo non è in grado di sintetizzare. L’unico modo di ottenerli è tramite l’alimentazione. L’ideale sarebbe assumere integratori contenenti vitamina E, A, carotene, vitamine del gruppo B, vitamina C e magnesio. In questo modo verranno metabolizzati in modo corretto.

Sono inoltre parte strutturale delle membrane cellulari conferiscono flessibilità e fluidità e proteggono dall’ingresso degli agenti patogeni (virus, batteri e allergeni). Gli AGES aumentano il metabolismo e la produzione energetica. Contribuiscono a sciogliere i grassi del corpo, riducendo i livelli di colesterolo e trigliceridi nel sangue e distribuendo le vitamine liposolubili A, B, E, K tramite l’organismo, proteggendo i neuroni e aiutando a mantenere la temperatura dell’organismo. Sono inoltre importanti nella sintesi degli ormoni adrenalinici e sessuali.

Secondo Ann Louis Gittleman (Super Nutrition for Women) esistono 45 principi nutritivi essenziali per il corretto mantenimento dello stato di salute del nostro organismo. Questi elementi nutritivi comprendono 20 sali minerali, 15 vitamine, 8 amminoacidi e 2 acidi grassi essenziali.

Sono l’acido grasso omega-3 (acido alfa linolenico), che può trasformarsi in acido eicosapentaenoico (EPA) e in acido docosaesaenoico (DHA), e l’acido grasso omega-6 (acido linoleico)  che può trasformarsi in acido gamma linoleico (GLA). Queste due serie di acidi grassi essenziali si trovano naturalmente nei pesci che vivono nelle acque fredde (omega-3) e nelle verdure, nei semi e negli oli vegetali non elaborati (omega-6).

La carenza di acidi grassi essenziali Omega-6 può provocare alterazioni della personalità e del comportamento, alterazioni biliari, inibizione della cicatrizzazione, alterazioni cardiovascolari, ecc..

Mentre le carenze di omega-3 possono provocare alterazioni della crescita, ritardi di apprendimento, formicolii agli arti, alterazione del coordinamento motorio e alterazioni visive, ecc.

È molto importante assumere acidi grassi essenziali con vitamina C e con vitamina E, che ne aumentano l’efficacia. È inoltre molto importante non consumare alimenti fritti, dal momento che l’alterazione che avviene negli oli cotti, a causa delle elevate temperature, oltre a provocare innumerevoli sostanze dannose per l’organismo, alterano l’equilibrio dei grassi nell’organismo.

L’equilibrio tra gli acidi grassi omega-3 e omega-6 pare svolgere un ruolo fondamentale nello sviluppo e nella crescita di alcune forme di cancro, come quello al seno, al colon e alla prostata.

Sebbene siano necessari ulteriori studi per comprendere l’eventuale effetto degli acidi grassi omega-3 nella prevenzione e nel trattamento del cancro, i ricercatori ipotizzano che, in combinazione con altri principi nutritivi (vitamina C, vitamina E, betacarotene, coenzima Q10), possano essere particolarmente validi nella prevenzione e nel trattamento del cancro al seno.

Alcuni studi hanno provato che il consumo quotidiano di acidi grassi a catena lunga omega-3, sia nella forma EPA che nella forma DHA, rallenta o inverte il processo di cancro al colon.

Vediamo dunque quali sono le principali fonti di acidi grassi essenziali:

Per l’omega 3: Le principali fonti di ottenimento sono le seguenti:

  • L’olio di salmone e pesce azzurro.
  • Il lino e i relativi oli (57% di omega 3 e un 16% di omega 6).
  • Semi di Chia (58%-65% di omega 3).
  • Semi di canapa (55%).

Per l’omega 6 spiccano:

  • L’olio di semi di ribes nero (44%).
  • L’olio di borragine, (dal 56 al 65%), fondamentalmente acido alfa linoleico.
  • Olio di primula (40-55%).
  • Olio di girasole (57%).

Test e terapia

Il test si effettua con la fiala per la mancanza di acidi grassi essenziali contenuta in un test basico di kinesiologia. Il terapista ottiene spesso buoni risultati con l’impiego degli AGES, a titolo di prevenzione e di aiuto alla salute in generale e in situazioni specifiche di:

  • Alcolismo
  • Cancro al seno
  • Patologie cardiovascolari
  • Protezione del sistema immunitario
  • Candidiasi
  • Sindrome premestruale
  • Obesità
  • Artrite reumatoide e in generale le patologie di origine infiammatoria.
  • Patologie degenerative croniche.

Abituatevi dunque a usare questi prodotti assieme alla vitamina E che ne aumenta l’efficacia, perché nella maggior parte dei casi sono ottimi per i vostri pazienti, ad eccezione di coloro che hanno problemi di coagulazione del sangue o abbiano recentemente subito un intervento chirurgico.

Vi raccomandiamo di leggere l’articolo di Kinepharma del gennaio 2013 “Acidi grassi essenziali”.

 

Ángel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)

Kinepharma.

Fattori che scatenano patologie secondo la medicina cinese

Secondo la medicina cinese, gli agenti sono quei fattori che provocano una deviazione nella linearità od ortopatia, cioè che colpiscono alla salute di un individuo e si differenziano in:

  • Agenti esterni, che in cinese sono noti anche come o sei eccessi climatici.
  • Agenti interni, noti anche come le sette emozioni (movimento interno).
  • Agenti neutri nei quali rientrano i disturbi alimentari, gli eccessi di attività o inattività o gli eccessi sessuali e le lesioni esterne.

I sei eccessi climatici

  • Vento. Può risultare utile immaginare che il paziente sia stato esposto al vento. In questo caso, come avviene per gli altri agenti, non ha importanza se l’evento si sia realmente verificato. I segni tipici di un’aggressione da vento esterno sono i seguenti: mal di testa, congestione nasale, flusso lacrimale, occhi arrossati, mal di gola, tosse irritante, brividi. Approfondendo ulteriormente possono aggiungersi dolori casuali, nevralgie, disturbi articolari, spasmi o paresi, eruzioni cutanee, prurito, febbre. Corrisponde alla funzione energetica del fegato.
  • Freddo. Una prolungata esposizione al freddo determina sintomi quali febbre senza sudori, mal di testa, dolore alla nuca, dolori diffusi al corpo, lingua umida e ricoperta da una patina bianca. Quando avanza verso i meridiani: convulsioni, dolori agli arti, cianosi a labbra e unghie, estremità fredde. Quando la penetrazione del freddo è più profonda si presentano dolori addominali, diarrea, vomito, lingua pallida ricoperta, lingua umida e battito profondo. Corrisponde alla funzione energetica di reni e polmoni.
  • Umidità. La comparsa di sintomi determinati dall’umidità è un chiaro segnale cdi scarsa forza di assimilazione della funzione energetica della milza. Umidità significa mancanza di elaborazione, di pulizia e conseguente permanenza dei residui. Si stabilisce una differenza tra i segni dell’umidità dell’area superiore: nausea, congestione nasale, pelle giallastra, difficoltà respiratorie e nell’area inferiore: gonfiore addominale, disturbi ginecologici, flusso torbido, oltre a umidità esterna, sudorazione generale, grande stanchezza e avvilimento, gonfiore, disturbi articolari costanti e umidità interna: sensazione di compressione al petto e al centro dell’addome, mancanza di appetito, nausea e vomito, diarrea, ecc. Corrisponde alla funzione energetica della milza.
  • Afa estiva. I segni tipici includono febbre, obnubilazione, fiato corto, sudore generale, sete intensa, lingua di colore rosso scuro, lingua ricoperta da una patina giallastra. Corrisponde alla funzione energetica del cuore.
  • Grande secchezza. Si stabilisce una differenza rispetto alla secchezza fredda: lieve mal di testa, brividi, mancanza di sudorazione, tosse, mal di gola, congestione nasale, lingua ricoperta da una patina asciutta e secchezza calda: febbre accompagnata da sudori, mal di gola, tosse secca, dolori al petto, scarsa espettorazione muco-sanguinolenta, secchezza del naso, lingua ricoperta da una patina asciutta e giallastra. Corrisponde alla funzione energetica dei polmoni.
  • Calura. I sintomi tipici sono: febbre alta, grande inquietudine del paziente, sete intensa, mal di gola, arrossamento al viso, sclere arrossate, lingua di colore rosso scuro, lingua ricoperta da una patina giallastra spessa e asciutta. Corrisponde alla funzione energetica del cuore.

Sette emozioni

Sotto forma di movimenti interni o commozione interna, queste forze sono in grado di determinare un’eteropatia come agente endogeno.

  • Desiderio o anelito. Questa espressione di sentimenti nel senso di un intenso vissuto emotivo corrisponde alla funzione energetica del cuore.
  • Rabbia, agitazione, ira. L’eccessiva eccitazione corrisponde alla funzione energetica del fegato.
  • La preoccupazione. Determina una ripercussione sugli eventi ritmici nella funzione energetica dei polmoni.
  • Pensare, meditare. Questa emozione contraddistingue la forza di integrazione, la forza di trasformazione e la forza di assimilazione dell’individuo. Per tale motivo corrisponde alla funzione energetica della milza.
  • Il lutto. Corrisponde alla funzione energetica dei polmoni.
  • Paura. La paura e l’ansia inibiscono le manifestazioni della vita e determinano una paralisi dei movimenti interni. Il timore corrisponde pertanto alla funzione energetica dei reni.
  • Spavento, shock. Un evento che provoca spavento o shock blocca il flusso Qi e compromette le funzioni energetiche di cuore e reni.

Oltre ai sintomi descritti per una migliore definizione della diagnosi energetica, è possibile usare un Test di meridiani di  agopuntura, utilizzando le fiale più adeguate per confermare la diagnosi.

Questo articolo trae spunto dal libro Atlante di agopuntura (Atlas de acupuntura) di Carl-Hermann Hempen.

 

Ángel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)

Kinepharma.

Correzione dell’aura e delle relative alterazioni

L’aura è il campo energetico emanato da tutti gli esseri viventi. Più precisamente si tratta di una radiazione elettromagnetica che ci circonda e ci fornisce informazioni su che le emette. Tutti abbiamo un’aura, anche il pianeta Terra. Anche gli oggetti hanno una loro aura, sebbene a differenza di quella degli esseri umani rimanga inalterata nel tempo.

Ogni persona, animale e e vegetale ha un’aura diversa. A volte mostra più di uno strato di luce attorno alla stessa persona. Tutti noi abbiamo vari strati aurei, perché l’aura è suddivisa in sette strati strettamente connessi ai sette chakra che conosciamo. Si tratta della concretizzazione della luce che viene verso di noi e che esprimiamo esternamente in funzione del nostro livello di frequenza. Siamo esseri fatti di luce e la densità e il colore dell’aura dipendono dalla frequenza. Siamo venuti in questa vita con una missione e nel corso della vita variamo la nostra frequenza.

In Kinesiologia Holistica per verificare se esiste un problema sull’aura si userà il seguente mudra: mettiamo la mano a forma di conca e con la parte cubicale tocchiamo il viso del paziente. Vediamo alcuni dei problemi che si possono riscontrare con l’aura:

Aura spostata

L’aura si trova più o meno a un palmo dal corpo, fa parte del corpo astrale. È come un sensore che arriva prima del fisico e ci colloca nello spazio. Ci invia messaggi inconsci in merito alla vicinanza di altri corpi (oggetti).

Per essere efficace deve essere in armonia con il nostro corpo. Quando subiamo un incidente automobilistico o colpiamo un oggetto in maniera brusca, il nostro corpo viene immediatamente frenato ma la nostra aura prosegue per inerzia attraversandolo fino a una distanza specifica che può dipendere dalla velocità. Quando arriva a quel punto subisce una retrocessione, che si ripete all’avanti e all’indietro, perdendo forza ogni volta che viene ricollocato, cercando l’armonia con il corpo. A volta la raggiunge, altre volte no.

Quando l’aura non è correttamente posizionata diciamo che è spostata. Ciò fa sì che perda la sua efficacia e si ha la sensazione di essere ubriachi, in condizioni di squilibrio, urtiamo mobili e porte come se non fossimo in grado di prendere bene le distanze rispetto a ciò che ci circonda, ci cadono gli oggetti dalle mani, come se fossimo maldestri, abbiamo una sensazione di vertigini quando ci pieghiamo, ecc.

L’aura può spostarsi anche durante il sonno. Quando effettuiamo viaggi astrali involontari, se qualcosa ci mette in allarme torniamo bruscamente al corpo fisico. Hai mai avuto la sensazione di cadere dal letto o di urtare qualcosa? Anche in questo caso si tratta di uno spostamento dell’aura.

Il test si esegue facendo una scansione della mano sul corpo. Se l’indicatore varia è presente uno spostamento aurico. In caso contrario si tratta di cicatrice aurica. In caso di spostamento dell’aura si metteranno gli indici e il cuore in posizione 41VB, superficialmente su entrambi i piedi (bilaterale), da 30 secondi a 1 minuto.

Cicatrice aurica

L’aura è molto sensibile e quindi difficile da danneggiare. In alcune culture quando si eseguono sedute di guarigione e si lavora a livello aurico si presta molta attenzione e non danneggiarla. Si usano piume, le esalazioni dei profumi, il suono, il colore, ecc. In occidente andiamo ad agire sul corpo, dando meno importanza all’aurico, e ciò ha delle conseguenze. Se abbiamo subito un intervento chirurgico, nel punto in cui abbiamo subito il taglio fisico è stata tagliata anche l’aura. La cicatrice unisce la componente fisica, ma lascia un’apertura aurica ed energetica (meridiani e nadis) con le conseguenti alterazioni degli organi e delle parti del corpo che si trovano nel raggio d’azione. Ad esempio a livello della testa si potrebbero verificare alterazioni psichiche.

Abbiamo già visto nel punto precedente come si esegue il test per sapere se è presente una cicatrice aurea. Per verificarne la posizione è bene eseguire una scansione più lenta e su tratti più piccoli, ad esempio su un braccio, un ginocchio, ecc. fino a trovare il punto del corpo preciso.

Il trattamento viene eseguito tenendo la mano sulla cicatrice dai 30 secondi a 1 minuto, sebbene sia possibile effettuare varie volte il simbolo dell’infinito sulla cicatrice. È inoltre necessario verificare la presenza di energie che interferiscono (abbassamento astrale, emozioni nocive, sprechi energetici,…) considerando che lo squilibrio energetico che si determina può far sì che le altre energie suddividano il punto in cui si crea il problema.

Possiamo anche usare un kit di chakras, per vedere che strato sta colpendo l´aura spostata o la cicatrice aurica.

 

Ángel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)

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L’esercizio moderato migliora i trattamenti contro il cancro

Una ricerca dell’Università Statale del Kansas offe informazioni alternative per i pazienti affetti da cancro: Una camminata o una passeggiata lenta eseguite regolarmente possono rappresentare la chiave per migliorare i trattamenti contro il cancro.

Brad Behnke, professore associato di fisiologia dell’esercizio, e i suoi collaboratori hanno dimostrato che l’esercizio moderato svolto in modo regolare migliora l’ossigenazione del tumore, consentendo un miglioramento dei trattamenti nei pazienti affetti da tumore. Behnke ha ricevuto una sovvenzione di 750.000 dollari dalla Società Americana per il Cancro per studiare l’esercizio moderato come modo di far sì che i radio-trattamenti siano più efficaci, in particolare per i tumori difficili da trattare.

“Se possiamo aumentare l’efficacia del trattamento di radiazione, allora la prognosi del paziente sarà migliorata”. “L’esercizio ha effetti secondari sempre positivi rispetto ad altri trattamenti che potrebbero avere effetti collaterali dannosi”. L’esercizio è un tipo di terapia da cui traggono beneficio innumerevoli sistemi nel copro e può cambiare costantemente il contesto del tumore.”

L’Istituto Nazionale per il Cancro degli Stati Uniti raccomanda l’esercizio ai pazienti affetti da cancro e a quelli che hanno superato la malattia, ma sono poche le ricerche che mostrano cosa accade all’interno dei tumori durante l’esercizio. Ciò ha portato Behnke a unire la propria esperienza nella fisiologia integrativa alla ricerca sul cancro. ha ricevuto anche il sostegno del Centro di Ricerca sul Cancro dell’università di Johnson.

“Mi sono interessato per scoprire cosa succede all’interno del tumore durante e dopo l’esercizio come mezzo per migliorare i risultati del trattamento”, ha dichiarato Behnke.

Per le ultime ricerche, Behnke sta utilizzando modelli di tumori alla prostata per trovare il modo di migliorare l’ossigenazione dei tumori. Quando un tumore è ipossico o presenta un ridotto livello di ossigeno, spesso è molto aggressivo. E questo perché l’ossigeno è fondamentale in questa patologia, dal momento che aiuta a distruggere le cellule tumorali. Ne deriva che i tumori che presentano una scarsa ossigenazione sono spesso resistenti alle terapie tradizionali contro il cancro, come la radioterapia e gli interventi. Per tale motivo la respirazione a ossigeno concentrato è sempre più utilizzata per migliorare l’ossigenazione delle cellule tumorali prima del trattamento.

“Se miglioriamo tutti i sistemi del corpo (polmoni, cuore e vasi sanguigni) con l’esercizio, possiamo sfruttare la disfunzione vascolare del tumore e migliorare il flusso di sangue nello stesso”, sostiene Behnke. “Il tumore diventa la via meno resistente per l’elevata richiesta cardiaca dell’esercizio, traducendosi in un sostanziale aumento di ossigenazione del tumore durante e dopo l’attività.”

Ma la chiave è l’esercizio moderato. Un esercizio troppo scarso può non avere alcun effetto, ma l’esercizio eccessivo può avere un effetto negativo e può chiudere il flusso sanguigno alla regione del tumore o mettere in pericolo il sistema immunologico.

Secondo Behnke l’esercizio moderato è da intendersi come un’attività che sfrutta dal 30 al 60% della capacità aerobica della persona. L’attività di per sé non deve essere stressante e in linea di massima può essere svolta da tutti, come una camminata o una passeggiata lenta.

La ricerca ha inoltre dimostrato che l’esercizio moderato può aiutare i pazienti affetti da cancro a contrarrestare alcuni effetti secondati del trattamento, come lo scarso afflusso di sangue, l’affaticamento, la cachessia e la perdita di massa muscolare. Ciò ha condotto molti ricercatori a classificare questa terapia come “terapia dell’esercizio aerobico” per i pazienti affetti da cancro.

“In realtà non esiste alcun effetto secondario negativo dell’esercizio di intensità moderata”, ha detto Behnke. “L’esercizio spesso viene prescritto per migliorare gli effetti secondari del cancro e il trattamento. Ma ciò che l’esercizio fa all’interno del tumore porta già di per sé grandi benefici.”

Raccomandiamo di leggere l’articolo di Kinepharma del 28 dicembre 2012, “Li tre aspetti fondamentali da testare nel cancro

Ángel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)

Kinepharma.

Test delle allergie

La maggior parte delle allergie aeree e l’asma in Europa si sono moltiplicate per 4 negli ultimi 30 anni, colpendo tra il 15 e il 40 per cento della popolazione. Sono i giovani a soffrire maggiormente del crescente numero di casi di allergia, uno su tre dei quali sono bambini. Negli ultimi 10 anni le reazioni allergiche nei bambini si sono moltiplicate per sette. Molte di queste persone soffrono inoltre di ipersensibilità agli additivi chimici degli alimenti comuni, ai coloranti artificiali e ai conservanti, tra gli altri.

I materiali degli imballaggi alimentari contengono innumerevoli agenti inquinanti ambientali, come ad esempio quelli delle bottiglie o gli involucri di plastica, per non parlare delle emissioni dei tubi di scarico, dei pesticidi, dei vapori che esalano dalle vernici e dai tappeti e di altri prodotti chimici ambientali a cui la maggior parte di noi sono esposti quotidianamente. Sarebbe dannoso che il corpo non reagisse dinnanzi all’attacco di massa dei veleni che deve affrontare ogni giorno. Spesso crescere in un ambiente troppo sterile può far sì che i sistemi immunitari reagiscano in maniera eccessiva quando vengono a contatto con sostanze innocue.

La lavorazione e le modifiche genetiche apportate agli alimenti o la età in cui si inserisce per la prima volta un alimento solido nella dieta dei neonati possono essere fattori che contribuiscono all’aumento delle allergie. Tra gli alimenti più comuni che provocano reazioni allergiche troviamo il latte, le uova, le arachidi, la frutta secca, il pesce, i frutti di mare, la soia e il grano (glutine). Questi alimenti provocano il 90% delle reazioni allergiche in Occidente.

Ci sono poi le allergie primaverili. Solitamente nel periodo della fioritura delle piante molte persone sono allergiche a ogni tipo di polline, ma tutto ciò ha una causa comune: La sempre maggiore difficoltà del fegato di elaborare le tossine.Molte persone hanno potuto constatare che dopo un’intera vita senza problemi di questo tipo, in età intermedie o avanzate iniziano  soffrire di allergie. Nella maggior parte dei casi ciò dipende da un accumulo di calcoli biliari nel fegato. Ne deriva l’importanza di mantenere una ridotta tossicità nell’organismo e se del caso di effettuare una pulizia epatica, come abbiamo già spiegato negli articoli precedenti.

Di fatto è possibile che le reazioni allergiche derivanti dalla congestione dl fegato e la debolezza del sistema digerente e che sicuramente non sono scomparse, siano responsabili della generazione di nuovi calcoli biliari.

Tuttavia, una volta alterato il sistema immunologico, sono necessari altri rimedi per convincere le cellule del sistema immunologico affinché smettano di produrre anticorpi contro gli antigeni presenti, ad esempio nel caso della polvere, del polline, del pelo di animale (come il gatto) o di alimenti come il latte, il grano, le arance, i pomodori, ecc. Qui si potrebbe parlare di una terapia energetica basata sulla biorisonanza o sull’omeopatia.

Negli ambienti della medicina naturale è noto che la maggior parte delle persone che soffrono di una patologia cronica o dilunga durata soffrono di una o più allergie. Anche le persone con otturazioni odontoiatriche fatte con malte a base di mercurio sono allergiche a molti più prodotti, ma soprattutto al latte e ai suoi derivati.  Anche i malati di AIDS e di cancro soffrono di allergie a vari prodotti, tra cui spiccano il latte, il grano e la menta.

Test

Per testare le allergie sono disponibili varie fiale, come quelle per l’allergia comune, ovvero l’Histaminum D30 e D60, ma anche la fiala di Istidina. Ma è possibile usare anche un kit per allergie ai pollini se il problema si verifica in primavera, dal momento che molto probabilmente dipenderà da qualche tipo di polline.

Una delle fiale che useremo nel testare le allergie sarà quella di Dimaval e quella di Clorella vulgaris, prodotti particolarmente indicati in caso di metalli pesanti, che come abbiamo già visto in precedenza aumenta la sensibilità del corpo che soffre di allergie, in particolare al latte.  Se il test è positivo, la priorità consisterà sicuramente nell’eliminare i metalli pesanti come fase preliminare per correggere questa disfunzione del sistema immunitario.

Per maggiore informazione sull il test delle allergie, raccomandiamo leggere l’articolo di kinepharma del 11 di  Giugno 2015 “Test allergologici in chinesiologia” e il articolo di ottobre 2012 “Le allergie alimentari“.

 

Ángel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)

Kinepharma.

I meccanismi di disintossicazione dell’organismo

L’organismo ha la capacità di eliminare tutte le impurità e le tossine che accumula nel corso del processo di vita. L’organo più importante per questa “pulizia” è il fegato. La disintossicazione è un processo metabolico che consente di trasformare le tossine in prodotti che possono essere eliminati direttamente tramite l’intestino o i reni.

La maggior parte delle tossine sono liposolubili quando sono presenti in eccesso e non possono essere direttamente trasportate dal sangue vengono stoccate nel tessuto adiposo. Lo scopo della disintossicazione epatica consiste nel rendere solubili queste molecole in modo che possano essere eliminate.

L’attività metabolica associata a questa pulizia necessita di tantissima energia, secondo il dottor Fievet l’80% dell’energia (ATP) necessaria per il funzionamento dell’organismo. In questo processo è possibile individuare tre fasi:

  • Fase I: Attivazione.
  • Fase II: Unione.
  • Fase III: Trasporto ed eliminazione.

Nella fase di attivazione si ossidano le tossine liposolubili tramite una serie di enzimi detti citocromi P450. I prodotti di questo processo metabolico sono instabili e se non vengono metabolizzati rapidamente danno vita ai cosiddetti radicali liberi, determinando il cosiddetto stress ossidativo che provoca innumerevoli problemi di salute.

Per questo motivo la fase di unione riduce i prodotti ossidati nella fase precedente tramite ossidanti che captano i radicali liberi, come gli enzimi super-ossido-dismutasi (SOD) o la glutatione-prossidasi (GSPx). Questi enzimi dipendono fortemente dai sali minerali Zn, Cu, Mn e Se, nonché dalla vitamina C e da quelle appartenenti al gruppo B.

La fase I di attivazione è tanto più efficace quanto più siamo regolarmente esposti a una tossina, ma non dimentichiamo che il risultato della medesima consiste in composti instabili estremamente pericolosi per la salute.  Paradossalmente può dunque aggravare l’effetto nocivo di una tossina, come nel caso delle persone dipendenti da caffè o alcol. Per tale motivo è pericolosa.

In quest’ultimo caso la persona affetta da alcolismo cronico sente sempre meno le conseguenze fisiche di un consumo elevato, mentre accumula sempre più derivati tossici, come nel caso dell’alcolismo acetaldeide.

Inoltre, a causa dell’accumulo di questi derivati e dalla carenza di enzimi tipici della fase II di unione, tali composti che danneggiano l’organismo saranno metabolizzati più lentamente tramite un eccesso di radicali liberi, che compromette la salute determinando una maggiore usura e invecchiamento dell’organismo, patologie degenerative, cancro, problematiche cutanee, ecc. Ciò può essere ancora più grave se la persona non dispone del numero adeguato di enzimi o se presenta deficit alimentari, come nel caso della maggior parte degli alcolisti.

Rilevazione di tossicità nell’organismo

Tutto ciò può essere individuato nel dettaglio con il test chinesiologico, tramite la fiala per radicali liberi con un test di base, nonché quella per SOD, GPSx per il test del sistema endocrino o le fiale di sali minerali e vitamine.

Esiste poi una serie di sintomi che può aiutare a individuare il problema:

  • Lingua bianca o impastata
  • Emicrania
  • Alito cattivo
  • Pallore o pelle gialla
  • Disturbi digestivi (insufficienza biliare)
  • Stanchezza
  • Disturbi del sonno (risveglio tra l’1 e le 3 della mattina).

La cosa fondamentale è individuare le fonti delle tossine, concedendo una tregua al fegato per eliminare il maggior numero di tossine, ma sarà necessario anche migliorare l’alimentazione e la mineralizzazione tramite enzimi “vivi” (frutta fresca e verdure), vitamine, amminoacidi solforati (in particolare la taurina) e soprattutto bere molta acqua di buona qualità.

Per maggiore informazione sulla depurazione dell’organismo, raccomandiamo leggere l’articolo di kinepharma del tre di Marzo 2015  “La depurazione“.

 

Ángel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)

Kinepharma.

Test per le carenze nutrizionali

Paradossalmente nel XXI secolo e nella società occidentale, caratterizzate dalla ricchezza maggiore di tutte le epoche della storia dell’umanità, riscontriamo il sussistere di innumerevoli problematiche nutrizionali.

Come già abbiamo commentato in svariate occasioni, queste problematiche nascono dalla mancanza di un’adeguata alimentazione, della non corretta combinazione di alimenti, dallo stress, e in generale dalle nostre abitudini di vita poco salutari, che fanno sì che a livello cellulare il metabolismo diventi praticamente impossibile e si verifichino carenze nutrizionali.

Per questi motivi spesso nella chinesiologia ci troviamo a dover testare varie di queste carenze:

  • Disidratazione.
  • Enzimi.
  • Vitamine.
  • Sali minerali e oligoelementi.
  • Amminoacidi.
  • Sali di Shussler.

Test

  • Disidratazione: L’acqua è il principio nutritivo fondamentale che regola il corpo umano ed è pertanto essenziale per il corretto funzionamento dell’intero sistema metabolico dell’organismo. Esistono vari modi per verificare se l’organismo presenta una carenza d’acqua. Uno di questi consiste nell’usare una fiala d’acqua per correggere un AR (Arm Reflex).

In caso affermativo, il nostro paziente dovrà bere acqua per poter proseguire il test. Un’altra modalità prevede il tirare delicatamente i capelli. Nel caso in cui il paziente presenti un AR significa che siamo in presenza di disidratazione.

  • Enzimi: Gli enzimi sono sostanze fondamentali per il normale svolgimento di tutte le funzioni del corpo umano. Fungono da catalizzatori delle reazioni chimiche che si verificano nell’organismo per ottenere l’energia utilizzata dalle cellule al fine di conservare la vita. Per effettuare tale verifica è necessario usare la fiala per la carenza di enzimi, che è quella di Zinco metallico a 200 CH.

  • Vitamine: La loro mancanza potrebbe dipendere dalla scarsa qualità degli alimenti o al loro eccessivo riscaldamento durante la preparazione o a uno squilibrio della flora intestinale. Il procedimento per testarla si svolge in presenza di un AR biochimico, regolato con una fiala per la carenza di vitamine, che è la fiala Manganum metalicum a 200 CH.  Questa carenza può essere riscontrata anche toccando bilateralmente i due punti 41E in caso di correzione dell’AR.
  • Sali minerali e oligoelementi: Come avviene per le vitamine, la loro carenza può dipendere dalla scarsa qualità degli alimenti.Il procedimento per testarla si svolge in presenza di un AR biochimico, regolato con una fiala per la carenza di sali minerali e oligoelementi, che è la fiala Cuprum metalicum a 200 CH e Cobaltum metalicum a 200 CH. Questa carenza può essere riscontrata anche toccando bilateralmente i due punti 4TR in caso di correzione dell’AR.
  • Amminoacidi: Gli amminoacidi sono alla base di qualsiasi processo vitale, dal momento che sono assolutamente indispensabili nei processi metabolici. Le loro principali funzioni sono il trasporto ottimale dei principi nutritivi e l’ottimizzazione dello stoccaggio di tutti i nutrienti, ovvero acqua, grassi, carboidrati, proteine, sali minerali e vitamine.La loro carenza si individua nel caso in cui l’AR venga corretto con la fiala per gli amminoacidi o se toccando il punto 25 VG (punta del naso) si verifica un AR che regoli il mudra chimico.
  • Sali di Shussler: Possono stimolare o ripristinare le funzioni corporee, oltre che correggere i disturbi funzionali dell’organismo. Schussler ha scoperto che a partire da questi sali era possibile elaborare rimedi molto più efficaci dei puri minerali derivanti dall’alimentazione. È possibile eseguire il test con la fiala dei Sali di Shussler, costituita dai 12 sali.

Troviamo tutto ciò in un kit di base per la diagnosi e in un kit di sali di Shussler.

Ángel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)

Kinepharma.

La verità sul colesterolo

Il colesterolo NON è una delle principali cause di infarto e di eventi cerebrovascolari (infarti cerebrali). Si tratta di un’informazione assolutamente falsa. Le statine prescritte per questo “sintomo” sono i farmaci utilizzati per combattere il colesterolo. In Spagna la metà della popolazione adulta ha il colesterolo alto. Il 50% ne è consapevole e quasi la metà assume farmaci per ridurlo.

Ma il colesterolo non è il diretto responsabile dei problemi cardiovascolari. In realtà è una difesa dell’organismo rispetto a un problema. Le persone che assumono le statine mettono pertanto a rischio la loro stessa salute, perché oltre a eliminare il colesterolo quando necessario, possono assistere a un interminabile elenco di effetti collaterali: insufficienza cardiaca, dolori muscolari, perdite di memoria, lesioni al fegato, ecc.

Uno studio pubblicato dall’American Heart Journal nel 2009, con 137.000 pazienti ricoverati per crisi cardiache, ha dimostrato che circa il 75% dei pazienti aveva livelli “normali” di colesterolo.

Tale aspetto è stato già analizzato nell’articolo di Kinepharma del 3 dicembre 2003 “ La nutrizione nelle patologie cardiache” nel quale il Dott. Dwight Lundell, responsabile del Servizio di Chirurgia Coronarica del Banner Heart Hospital conclude che senza infiammazioni nel corpo è impossibile che si accumuli colesterolo sulle pareti dei vasi sanguigni e che si verifichino patologie cardiache.

E la principale causa dell’infiammazione è il sovraccarico di idrati di carbonio semplici ed elaborati, come altresì l’eccesso di consumo di oli vegetali di scarsa qualità presenti in molti alimenti elaborati.

Che senso assume dunque questa prescrizione?

Perché medici, ospedali, aziende farmaceutiche e professionisti sanitari non ci dicono la verità sulle statine?

Perché non ci dicono che i farmaci che riducono la percentuale di colesterolo provocano innumerevoli effetti collaterali e non proteggono dalle patologie cardiovascolari? Le motivazioni sono svariate:

Innanzitutto le centinaia di grandi cardiologi e cattedratici di Medicina che dovrebbero riconoscere pubblicamente di essere in errore da trent’anni. Oggi le persone che si mostrano critiche o in disaccordo con questa tendenza vengono tacciate di essere apostate e ignoranti e vengono ridicolizzate. Lo straordinario libro del cardiologo francese Michel de Lorgeril sulla prevenzione degli infarti mediante rimedi naturali è stato completamente ignorato dalla stampa.

Tuttavia Michel de Lorgeril, noto ricercatore del Centro Nazionale della Ricerca Scientifica in Francia (CNRS), ha scritto centinaia di articoli sulle più prestigiose riviste scientifiche. Il suo libro contiene le informazioni più attuali relative a questo studio, oltre a numerosi consigli di vitale importanza che tranquillizzano le persone in ansia per il cuore e le arterie. Vista l’importanza di queste conclusioni per milioni di malati in tutto il mondo, il silenzio dei mass media è davvero inspiegabile.

In secondo luogo, la medicina è diventata un’attività commerciale e se non si consumano farmaci, assegnando la priorità alla prevenzione o alle cure con rimedi naturali, non si guadagna.

Effetti delle statine e assenza di colesterolo

Uno degli effetti più dannosi per la salute delle statine consiste nella perdita del coenzima Q10, fondamentale per il funzionamento dei muscoli, in particolare il cuore. È aneddotico curare il cuore eliminando le riserve di CoQ10. Dovemmo rapidamente compensarlo assumendo integratori di CoQ10 e attualmente sono pochissimi i medici che forniscono informazioni in merito ai pazienti.

Solitamente medici e scienziati trattano con disprezzo il colesterolo, fatto che vediamo ogni giorno e che si riflette sull’intera società, anche negli spot televisivi, ma si tratta sicuramente di un componente fondamentale del corpo umano. Di fatto, una percentuale di colesterolo troppo bassa è direttamente connessa a problemi di salute, in particolare emorragie cerebrali (infarti), e a un maggior rischio di essere soggetti al cancro.

Innumerevoli studi scientifici hanno analizzato il rapporto tra l’essere soggetti al cancro e il colesterolo. Ecco perché è pericoloso e nocivo per la salute cercare di mantenere bassi i livelli mediante un’alimentazione povera di grassi o peggio ancora mediante l’assunzione di farmaci.

Il colesterolo è inoltre necessario per avere un livello ottimale di vitamina D, dal momento che il colesterolo ne è l’ingrediente basico. Ciò spiegherebbe il legame tra una bassa percentuale di colesterolo e la presenza del cancro. La carenza cronica di vitamina D può favorire i tumori cancerogeni.

Per quattro anni è stata svolta una ricerca sul consumo di due farmaci anti-colesterolo: la Simvastatina e l’Ezetimibe.  Le conclusioni sono state categoriche: i risultati nei pazienti che avevano assunto congiuntamente entrambi i farmaci hanno mostrato che il rischio di morte era aumentato del 45%. In maniera assolutamente sorprendente, tali risultati non sono mai stati presi in considerazione.

Parte di questo articolo si basa sul articolo di Jean-Marc Dupuis, caporedattore della e-letter gratuita “Tener S@lud” (essere in buona salute).

Angel Salazar (angelsalamag@gmail,com)

Kinepharma

La ghiandola pineale e il terzo occhio

La ghiandola pineale si trova al centro del cervello, vicino alla ghiandola pituitaria. Regola la temperatura, la colorazione della pelle e i ritmi circadiani. Le sue dimensioni non superano quelle di un chicco di riso e si occupa di elaborare le informazioni creative, della vita e della spiritualità. Questa ghiandola rappresenta uno dei principali centri con i quali l’organismo svolge la missione di aprire la mente alla connessione con il tutto circostante e comprendere la vera natura del nostro essere e dell’universo.

Da tempo immemorabile questa ghiandola viene considerata come il centro del potere superiore dell’uomo, per i cattolici (occhio della provvidenza), per i massoni (occhio che tutto vede), egizi che lo chiamavano l’occhio di Horus o indù che lo chiamavano il terzo occhio. Attualmente questo simbolo è stampato sulle banconote da un dollaro e su loghi di aziende come Procter and Gamble.

A livello energetico, nell’uomo la ghiandola pineale è direttamente collegata alla parte energetica o astrale, il cosiddetto terzo occhio, che è il sesto chakra. Quando inizia ad attivarsi e ad aprirsi durante la meditazione o i sogni, i colori diventano più brillanti e si raggiunge un elevato livello di intuizione e percezione.

Ma come descrive Samuel Sagan nel suo libro Come risvegliare il terzo occhio :

Il terzo occhio non è fisico. La parte più materiale del terzo occhio è una struttura energetica che si integra nel corpo eterico, o piano della forza vitale. Il corpo eterico ha innumerevoli connessioni con il corpo fisico, dunque il terzo occhio, essendo il “commutatore principale” del corpo eterico, è anch’esso strettamente collegato a determinate strutture del corpo fisico, quali ad esempio le ghiandole pituitaria e pineale. Sarebbe tuttavia semplicistico dire che il terzo occhio è la ghiandola pituitaria o la ghiandola pineale, come si afferma in alcuni libri”.

La sua attivazione energetica

L’attivazione della funzione energetica di questa ghiandola farà sì che la persona si collochi in una frequenza più alta, consentendo di espandere la propria consapevolezza e di vedere la realtà di livelli e dimensioni superiori. Si tratta di un salto quantico in termini di percezione, un cambiamento di vita per vivere in una frequenza più elevata.

Pertanto l’apertura dell’occhio è un simbolo del risveglio spirituale e si intensificherà sempre più con l’evoluzione della consapevolezza. Questo terzo occhio ha una lente, che è la ghiandola pineale, che secerne melatonina. Questa viene prodotta al buio ed è sintetizzata a partire dal neurotrasmettitore serotonina e dall’amminoacido triptofano. La produzione di melatonina è inibita dalla luce e stimolata dal buio. La sua secrezione raggiunge un picco a metà della notte e dal quel momento cala fino al mattino.

L’uomo produce una sintesi costante di melatonina, che si riduce drasticamente a partire dai 30 anni. Dopo la pubertà si verifica una calcificazione che ricopre la ghiandola pineale, sebbene continui a fornire melatonina all’organismo.

La ghiandola pineale produce anche dimetiltriptamina (DMT) che agisce come neurotrasmettitore. Si tratta della sostanza psichedelica ad azione più intensa che si conosca e che presenta maggiore impatto visivo. La DMT viene prodotta anche a partire dalla serotonina ed è la responsabile della produzione degli effetti visivi durante il sonno. Anche René Descartes pensava che la ghiandola pineale collegasse corpo e anima.

Per questo motivo l’esperienza di accesso ai campi creativi superiori fa sì che si sperimentino esperienze sensoriali, stimoli colorati visivi che risvegliano memorie ancestrali. Abbiamo bisogno di imparare a creare consapevolmente mediante la visualizzazione e l’attivazione del terzo occhio, a partire dall’attivazione di questa ghiandola.

Quando si verifica un malfunzionamento della produzione di melatonina a causa della mancanza di serotonina, questo potrebbe dipendere da un problema esistente nella ghiandola, che potrebbe essere a un problema di natura organica o anche semplicemente a una mancanza di stimolo costante della stessa da nei campi di attivazione superiore, rendendo più difficile la funzione di tale ghiandola per queste funzioni di percezione e induzione superiori.

Per verificare il corretto funzionamento a livello organico di queste ghiandole è possibile usare  un Test dell´apparato endocrino e degli amminoacidi, verificando il funzionamento della ghiandola e la carenza o meno di serotonina, melatonina e triptofano.

Parte di questo articolo si basa sul libro Riprogetta la tua vita (Rediseña tu vida) di Guillermo Ferrara.

 

Angel Salazar (angelsalamag@gmail,com)

Kinepharma

 

 

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