Nov 5, 2015

Come curare un trauma psichico con la kinesiologia

Trauma psichico

Il trauma psichico è un’esperienza che rimane archiviata nella memoria della persona come conseguenza di un episodio doloroso vissuto nel passato.

Solitamente, il termine trauma si associa a qualcosa di grande ed evidente, tuttavia, occorre ricordare che può trattarsi anche di qualcosa di piccolo e cumulativo.

In molti casi, un trauma non risolto è all’origine di depressione, ansia e sintomi psicosomatici.

Quando ci approcciamo a ciò che percepiamo come qualcosa di inevitabile o come una minaccia opprimente per la nostra vita, istintivamente ci prepariamo a lottare o fuggire e, se per qualsiasi ragione, non riusciamo a reagire in questo modo perché mettiamo in pericolo la nostra vita, il cervello trascura i nostri impulsi e istinti, portandoci all’immobilizzazione o congelamento.

Il corpo non riesce a portare a termine la sua reazione istintiva di lottare o fuggire da quello che percepisce come minaccioso o inevitabile, mantiene intrappolata nell’organismo l’energia e le sostanze chimiche che genera producendo il trauma o le conseguenze dello stress post-traumatico che determinano la manifestazione di sintomi di varia natura:

Fisicamente: sensazioni di dolore persistente nel corpo, fatica cronica, dolore al torace o mal di schiena, tensione muscolare, fibromialgia, emicrania, nausea, gastrite, ulcera, ipereccitazione, ipervigilanza, intrusione di immagini del trauma, incubi, esagerate risposte di soprassalto, attacchi di panico, ipersensibilità a suoni, odori, tatto.

Emotivamente: cambi bruschi di temperamento, capacità ridotta di gestire lo stress, difficoltà a relazionarsi con gli altri, isolamento, pianto frequente, reazioni emotive esagerate impossibili da controllare. Difficoltà a controllare il tremore e persistenza di terrore anche dopo il verificarsi dell’evento. Sentimenti di sconforto, impotenza, scoraggiamento, depressione, perdita di interesse per la famiglia, il lavoro e verso attività che prima procuravano piacere.

Mentalmente: paranoia, pensieri ossessivi e compulsivi, confusione, difficoltà di concentrazione, poca tolleranza per le diversità.

Molte persone non sono consapevoli dei loro traumi ma convivono, tuttavia, con i suoi sintomi; attraverso un test kinesiologico potremo aiutare queste persone ad acquisirne consapevolezza e a recuperare l’equilibrio della psiche.

 Kit del Test basico ampliato

Test kinesiologico per il trauma psichico

Se il paziente richiede un trattamento di tipo emotivo, verificheremo se ha sofferto di un trauma che ancora lo destabilizza. A tale scopo, collocheremo la fiala della psiche del Kit del Test basico ampliato sul paziente: il verificarsi di un AR implica che il paziente deve elaborare un trauma del passato.

Dopo aver registrato le informazioni in AR, chiederemo al paziente di dire la sua età e di tornare indietro con gli anni fino a quando uno di questi non elimini l’AR.

Al raggiungimento di tale anno, registreremo nuovamente le informazioni e interrogheremo il paziente in merito a possibili situazioni difficili a livello emotivo verificatesi in quel particolare momento della sua vita. Per aiutarlo nella ricerca, testeremo diverse emozioni o più ambiti della sua esistenza.

Successivamente, effettueremo il Test dei Fiori di Bach per trovare i fiori legati all’emozione del trauma passato e daremo al paziente tre gocce allo stato puro del fiore di Bach appropriato.

Continueremo quindi con la tecnica di Integrazione delle emozioni. Ricordiamo che questa tecnica consiste nella stimolazione dei punti neurovascolari dello stomaco del paziente mentre si chiede a quest’ultimo di ricordare il fatto traumatico e di visualizzarlo.

Dopo alcuni minuti, realizzeremo la tecnica conosciuta come Liberazione della tensione emotiva, in cui il paziente dovrà svuotare la mente e respirare in modo rilassato. Per farlo, collocheremo la mano sinistra sulla sua fronte e la mano destra nella zona occipitale, mantenendo la posizione per alcuni minuti. Con questa tecnica, riusciremo a liberare la tensione provocata dall’esperienza traumatica.

Concludiamo effettuando il controllo della terapia per verificare se il trattamento sia sufficiente o se sia necessario approfondirlo. Se sufficiente, torneremo all’età attuale, facendola pronunciare ad alta voce dal paziente stesso. In seguito, testeremo e verificheremo che non sia cambiato l’indicatore.

Va detto che non è possibile curare più traumi in una stessa seduta ma che è necessario concentrarsi solo su un singolo trauma. Nei giorni seguenti, ripeteremo di nuovo il test per approfondire il livello emotivo successivo, ovvero per trovare un trauma precedente a quello trattato nella prima seduta.

 Analía Iglesias (analia@sibuscas.com)

Kinepharma

Ott 30, 2015

Che cosa dobbiamo sapere sull’artrite reumatoide?

Artrite Reumatoide

L’artrite reumatoide è una disfunzione del sistema immunitario che provoca debolezza, affaticamento, febbre, anemia e altri problemi, caratterizzata da uno stato infiammatorio che interessa principalmente le articolazioni. È una delle patologie autoimmuni, in cui l’organismo attacca i propri tessuti sani, confondendoli per aggressori esterni.

Per una buona diagnosi kinesiologica delle patologie autoimmuni, si raccomanda la consultazione del nostro breve articolo sulle Patologie autoimmuni in kinesiologia”.

Nella sua forma più lieve, l’artrite reumatoide si caratterizza per la comparsa di disturbi articolari che determinano la perdita di cartilagine ed erosione ossea. Solitamente le aree maggiormente interessate sono mani e piedi, polsi, caviglie, ginocchia, gomiti e spalle.

In base al tipo di artrite da cui si è affetti, la risposta infiammatoria associata alla patologia può manifestarsi in più articolazioni, limitarsi a una sola articolazione o estendersi perfino a muscoli, tendini, legamenti, organi interni e anche alla pelle.

Esistono vari fattori che sembrano influire sull’origine dell’artrite reumatoide:

L’artrite si sviluppa in soggetti predisposti tramite l’azione di un fattore ambientale di tipo batterico, virale, fungino, immunologico o chimico. Tale fattore ambientale produce una risposta immunitaria anomala in cui le difese stesse dell’individuo attaccano l’articolazione, provocando una reazione infiammatoria.

Il fattore genetico è la causa principale della predisposizione di un individuo a contrarre questa patologia.

Anche la scarsa lubrificazione delle articolazioni può concorrere alla sua manifestazione. Il responsabile della lubrificazione delle nostre articolazioni è il liquido sinoviale che, tuttavia, potrebbe perdere la sua funzione benefica a causa di una cattiva alimentazione. Per porvi rimedio, dobbiamo ingerire alimenti ricchi di aminoacidi, acidi grassi essenziali, vitamine, oligoelementi e minerali.

Può esservi anche uno squilibrio ormonale, con conseguenti alterazioni di calcio nell’organismo. Ciò significa che il problema non è la carenza di calcio ma che la sua regolazione si verifica in modo non corretto o non equilibrato, provocando depositi in luoghi sbagliati invece che nelle ossa e nelle articolazioni.

Questo comporterà la creazione di porosità in tali ossa o articolazioni predisponendoli a una maggiore degradazione.

Per evitare questa condizione, è opportuno fare esercizio fisico moderato, non seguire una dieta acidificante, vale a dire evitando caffè, alcol, alimenti con zucchero bianco (raffinato), farine raffinate, non consumare troppa carne né grassi saturi, evitare lo stress eccessivo e mantenere il controllo degli ormoni tiroidei nel sangue, poiché lo squilibrio di questi ormoni si ripercuote a sua volta sulla regolazione del calcio.

alimentazione

Come si può notare, lo stile di vita ha un impatto notevole sullo sviluppo e sul trattamento dell’artrite reumatoide.

Inoltre, è stato osservato che nelle società con un tipo di alimentazione più primitiva non si riscontrano soggetti affetti da artrite reumatoide ed esiste, invece, una relazione diretta con società sviluppate che basano la loro dieta su alimenti industrializzati, raffinati e manipolati.

Pertanto, più la nostra alimentazione è naturale, più il nostro organismo ne gioverà e meno probabilità avremo di contrarla. Allo stesso modo, è bene evitare sostanze tossiche alimentari quali conservanti, coloranti, antiossidanti, aromatizzanti, pesticidi o metalli pesanti.

Una dieta inadeguata è solitamente associata a un deficit di vitamine, minerali e oligoelementi, carenza che va compensata il prima possibile.

Qualora necessario, tra le vitamine che dovremmo apportare in modo complementare vi sono le vitamine C, A, E, D, B2, B5, B6, B12 e l’acido folico. In particolare, la vitamina B5 migliora la rigidità mattutina, il dolore e la limitazione funzionale. Normalmente, nei casi di artrite reumatoide si riscontrano livelli considerevolmente bassi di questa vitamina.

Per quanto riguarda minerali e oligoelementi, giocheranno un ruolo importante calcio, magnesio, silicio, manganese, fosforo, zolfo, fluoro, zinco, rame e boro.

Altro aspetto importante da non sottovalutare è il controllo degli alimenti che tendono a causare allergie. In alcuni casi, la persona potrebbe non essere consapevole del fatto che un alimento le stia provocando una particolare intolleranza e che semplicemente eliminandolo dalla sua dieta potrebbe prodursi un miglioramento sostanziale della patologia e persino la sua remissione.

Nel tempo, si è inoltre riscontrato che problemi nella flora intestinale possono causare permeabilità intestinale provocando il passaggio nel sangue di sostanze tossiche che possono accumularsi nelle nostre ossa e articolazioni. Quando il nostro sistema immunitario avverte questi aggressori esterni, come reazione attacca il nostro stesso organismo. Pertanto, è importante mantenere in costante equilibrio la flora intestinale di altre mucose e della pelle.

 Analía Iglesias (analia@sibuscas.com)

Kinepharma

Ott 22, 2015

La kinesiologia applicata può regolare il nostro orologio interno?

orologio interno

Quando parliamo di ritmi biologici, bioritmi, ci riferiamo a un orologio interno, tipico di tutti gli esseri viventi, che ci consente di seguire un ritmo costante di attività per mantenere la omeostasi o l’equilibrio nel funzionamento interno del nostro organismo.

Esiste un ritmo giornaliero, settimanale e annuale che ci regola a nostra insaputa. Tuttavia, interrompere la regolarità di questo orologio interno, può, a lungo termine, essere la causa di vari disordini a livello psico-fisico.

Le persone che viaggiano spesso per lavoro e sono soggetti a fusi orari diversi o coloro che cambiano turno di lavoro settimanalmente o mensilmente rischiano di deregolamentare il loro orologio interno e di manifestare alcuni problemi di salute.

Questi disturbi possono essere di natura molto diversa: sintomi di affaticamento, disorientamento e insonnia, disturbi psichiatrici e neurologici, così come bipolarismo e alcuni disturbi del sonno che possono degenerare in potenziali patologie viscerali e che, a lungo termine, portano potenzialmente a conseguenze multi-sistemiche.

Il ritmo biologico ci indica quando è il momento di riposare e quando dobbiamo metterci in moto, ovvero, i periodi di sonno e di veglia.

Il nostro sistema nervoso ha il compito di rilevare i cambiamenti di luce durante il giorno, esortando la ghiandola pineale a secernere melatonina alla percezione del buio.

Tutti gli essere viventi seguono un ritmo interno. I fiori delle piante si aprono al mattino e si chiudono col sopraggiungere del buio, ritirando gran parte delle sostanze contenute nelle parti esposte fino alle radici o ai bulbi durante la notte. Gli animali, per esempio gli uccelli migratori, seguono cicli esatti e precisi nelle loro migrazioni annuali.

Conseguentemente, anche noi, dobbiamo saper ascoltare il nostro orologio interno e concederci un periodo di riposo quando necessario. Questo ci consente di recuperare le energie così che il nostro sistema continui a funzionare nel modo corretto.

E, per quanto forziamo la nostra macchina, la nostra energia non è illimitata e, esattamente come la nostra auto ha bisogno di riposare, anche a noi serve un riposo settimanale e annuale mediante il quale ridurre il corso dell’incessante attività e riposarci, fisicamente o mentalmente.

Se interrompiamo questo ritmo naturale, il corpo ci chiederà in qualche modo di riprenderlo, attraverso la fatica o una determinata forma patologica.

ruota muscolare

La kinesiologia applicata ritiene che esista una correlazione diretta tra i muscoli, gli organi e i meridiani di agopuntura. Tale legame ci permette di conoscere, realizzando il test muscolare, lo stato di forza o debolezza del muscolo esaminato e dell’organo meridiano associato.

La kinesiologia applicata è quindi uno strumento favoloso per restituire l’energia di quegli organi e meridiani che hanno smesso di seguire il ritmo biologico e non stanno funzionando in simbiosi con il resto degli organi.

Il corpo, nel tentativo di ottimizzare l’energia disponibile e trasmettere a ogni organo tutta quella necessaria, fa appello al cosiddetto ritmo circadiano periferico o degli organi. Questo ritmo, si riferisce all’orario naturale prestabilito di maggiore attività per ognuno degli organi del nostro corpo.

Su tale ritmo circadiano periferico si basa il concetto della ruota muscolare con la quale opera la kinesiologia applicata.

Analía Iglesias (analia@sibuscas.com)

Kinepharma

Ott 15, 2015

Per chi è consigliabile la soia?

Benefici della soia

 La soia è una pianta appartenente alla famiglia delle leguminose, originaria dell’Asia, utilizzata da migliaia di anni. A partire dal 1950 la sua coltura ha iniziato ad assumere rilevanza a livello mondiale.

Le varietà di soia sono tre: la soia verde e la soia gialla, le più commercializzate, e la soia rossa o azuki, meno comune, ma proveniente, come le altre due, dal centro della Cina e della Corea.

Questo alimento vegetale si distingue principalmente per il suo alto contenuto di proteine di buona qualità, superiore a quello delle carni di normale consumo.

Cento grammi di soia contengono l’equivalente di 34,74 grammi di proteine mentre 100 grammi di carne di vitello apportano solo 20 grammi di proteine. Per questo motivo, il consumo di soia riveste una notevole importanza nelle diete vegetariane, sia sotto forma di legume o germoglio, sia come formaggio (tofu), olio o latte.

Il seme della pianta, o seme di soia, contiene un ormone simile agli estrogeni che si rivela molto efficace nel contrastare i disturbi legati alla menopausa femminile e all’andropausa maschile.

In questa fase della vita, il corpo blocca la produzione di estrogeno e la soia contribuisce a compensarne la carenza in modo naturale.

È inoltre consigliabile effettuare un Test dell´apparato endocrino per tenere sotto controllo e regolare tali squilibri ormonali responsabili in modo particolare dell’insorgenza di alcuni disturbi nelle donne.

Un altro grande vantaggio della soia è il suo alto contenuto di fibra: 100 grammi di soia forniscono 20 grammi di fibra, e sotto questo aspetto si rivela una preziosa alleata per contrastare molti problemi di salute.

  • L’elevato apporto di fibra favorisce la prevenzione o la regressione della stitichezza.
  • Rallenta il passaggio di glucosio o zucchero nel sangue, impedendo i picchi glicemici che destabilizzano i livelli di glucosio nei diabetici. Pertanto, è un alimento particolarmente appropriato per il trattamento del diabete.
  • Riduce i livelli di colesterolo e previene l’arteriosclerosi.

 Grazie alla sua concentrazione di isoflavoni, la soia è un alimento cardioprotettore. È ricca di acidi grassi polinsaturi, considerati “grassi buoni”. A partire dai 40 anni si raccomanda il consumo di olio di soia per i suoi effetti benefici contro ipercolesterolemia, ateromatosi, arteriosclerosi, ipertensione arteriosa, problemi circolatori e iperuricemia.

Tofu

Inoltre, dopo uova e sesamo, è il nutriente più ricco di lecitina. Risale all’anno 1952 la scoperta dell’importante contributo della lecitina nella cura delle lesioni cerebrali e ancora oggi viene utilizzata con grande efficacia e successo per problemi cardiovascolari e del sistema nervoso. Contribuisce anche alla pulizia del fegato e a purificare i reni.

Con il 23,5% di idrati di carbonio è assolutamente indicata nelle diete per diabetici o persone obese.

È particolarmente ricca di minerali alcalinizzanti come potassio, fosforo, calcio, magnesio, ferro, zolfo, fluoro, rame e zinco.

Fonte di vitamine A, B, E, D e K che contribuisce in misura notevole all’apporto vitaminico nel corpo, il suo consumo è particolarmente appropriato per le donne durante la gravidanza, per lo sviluppo, per le emorragie, per la diarrea cronica o per i malati epatici.

Grazie al basso contenuto di sodio e cloro, la soia è un valido alleato per le diete senza sale. Povera di amido e senza glutine né lattosio, è un alimento adatto per chi soffre di celiachia o intolleranze al lattosio.

Va detto che i semi di soia risultano difficili da digerire, ovvero richiedono una digestione molto lunga, e per questo motivo possono causare flatulenza. Questo piccolo inconveniente, non è una peculiarità esclusiva della soia ma è tipica di tutti i legumi ed è dovuta alla cellulosa della loro buccia esterna.

Di conseguenza, prima di cucinarli, si raccomanda di lasciarli in ammollo per intenerirli leggermente, e di procedere quindi a una cottura prolungata. Per facilitarne la digestione, è fondamentale masticarli e insalivarli bene.

Analía Iglesias (analia@sibuscas.com)

Kinepharma

Ott 8, 2015

La febbre ha effetti benefici?

Febbre

La febbre è un meccanismo di difesa, regolato in modo molto preciso, messo in atto dal nostro organismo in risposta a fattori esterni, dannosi per la nostra salute.

Quando la temperatura corporea aumenta a causa della febbre, si producono dei processi di combustione nell’organismo e i rifiuti trattenuti al suo interno vengono degradati e consumati sotto forma di energia come via di eliminazione.
In altre parole, tutte quelle tossine che abbiamo accumulato e che rimangono intrappolate nel nostro organismo, vengono degradate per effetto della combustione prodotta dall’elevata temperatura interna.

Spesso, a causa di una cattiva alimentazione o dell’ambiente circostante, tendiamo a generare tossine che si depositano in zone troppo profonde e che, in molti casi, sono eccessivamente grandi e impossibili da espellere tramite le normali vie di evacuazione o eliminazione.
La febbre fa sì che queste particelle si riducano di dimensione, si stacchino e possano essere eliminate.

Possiamo quindi affermare chiaramente, che malgrado i sintomi più o meno acuti che manifestiamo in presenza di febbre, tali sintomi fanno parte di una reazione benefica e consapevole del corpo che ci permette di realizzare una pulizia e depurazione interna.
Dopo questo processo naturale, si potrebbe dire che il nostro organismo ha portato a termine la sua “messa a punto” per continuare a funzionare nel modo corretto.

Tuttavia, cosa accade a livello anatomico perché la febbre possa compiere la sua funzione depurativa?
Ebbene, quando il nostro sistema immunitario aumenta la temperatura corporea, l’organismo si sente minacciato dal calore eccessivo. Per compensare questo calore e riuscire a mantenere il suo equilibrio termico, l’organismo risponde con tre reazioni diverse.

Vasi sanguigni

Da un lato, i nostri vasi sanguigni si dilatano, ossia, aumentano di dimensione così da aprirsi, per certi versi, verso l’esterno in modo da non trattenere il calore.

Con l’aumento delle dimensioni, aumenta il flusso sanguigno che scorre al loro interno, il sangue circola più facilmente e rapidamente restando in costante movimento, esso rimane freddo e di conseguenza raffredda al suo passaggio i vasi sanguigni.

Questa reazione dei vasi sanguigni, si produce principalmente nei capillari. Ricordiamo che i capillari sono minuscoli vasi sanguigni che collegano i nostri organi con le vene e le arterie principali del corpo.
Di conseguenza, quando questi capillari si dilatano, il sangue che irrora il resto del corpo riesce ad accedere agli angoli più impenetrabili dell’organo in questione, trasportando con sé le tossine accumulate al suo interno per rilasciarle nella circolazione sanguigna ed essere successivamente eliminate.
I capillari rimasti ostruiti per l’eccesso di tossine, irrorati nuovamente dal sangue, tornano a funzionare correttamente e rimangono liberi così da consentire il trasporto ottimale delle sostanze nutritive necessarie al tessuto organico che collegano.

La seconda reazione consiste nell’accelerazione della circolazione sanguigna. Come si è detto nel paragrafo precedente, il sangue scorre più rapidamente nel tentativo di impedire che rimanga troppo tempo in contatto con la fonte di calore, raffreddando i tessuti surriscaldati.
Questa velocità, tuttavia, non solo contribuisce al raffreddamento ma permette anche il trascinamento dei rifiuti incrostati nelle pareti dei vasi sanguigni.

La terza e ultima reazione è interpretata dalla nostra pelle, che inizia a traspirare eccessivamente in modo che l’organismo possa cedere all’esterno il calore accumulato attraverso l’evaporazione. Ciò significa che sudiamo per perdere calore e, durante il processo, eliminiamo gran parte delle tossine.

Per conoscere il livello di rifiuti che sta accumulando il nostro organismo, in kinesiologia è possibile realizzare il test delle tossine e stabilire se sia necessario procedere con una pulizia  di “messa a punto”.

Analía Iglesias (analia@sibuscas.com)

Kinepharma

Ott 1, 2015

Quali reazioni provoca lo stress nel nostro corpo e quali principi nutritivi sono efficaci per mitigarne l’effetto?

 Stress

Lo stress è una risposta automatica del nostro organismo quando si presentano circostanze minacciose o provocatorie.

Nella preistoria l’uomo attivava questa risposta spontanea del corpo quando aveva bisogno di fuggire da un predatore o combattere per proteggersi da un pericolo imminente.
Oggi le situazioni che allertano il nostro organismo per aiutarlo a superare le difficoltà sono molto diverse, ma la reazione organica è la medesima.

Potremmo dire che lo stress si verifica quando le circostanze della nostra vita superano la nostra capacità di affrontarle e chiediamo dunque al nostro corpo un maggiore sforzo, sia esso di natura fisica o psicologica.

Purtroppo è molto difficile poter condurre una vita costantemente senza stress. Ci sono sempre situazioni che possono provocarci stress nel corso della giornata.

Possiamo dire che esistono tre tipi di stress:

–  Stress interno: è quello che si verifica all’interno del corpo, a livello organico.

–  Stress esterno: è quello più noto, ovvero lo stress derivante da cause esterne che improvvisamente ci creano stress, come il clacson di un’auto o l’assalto di un ladro.

–  Stress psicologico: si genera in presenza di situazioni negative o comunque che provocano emozioni.
Situazioni che provocano emozioni stressanti, come la preparazione di un esame, l’arrivo di parenti che non si vedono da tanto tempo, un nuovo lavoro o anche uno stress negativo, come la mancanza di lavoro, rapporti negativi, ecc.

Indipendentemente dal tipo di stress che viviamo, gli effetti sugli organi e le funzioni corporali si presentano in maniera analoga.

Sono il  cuore e il sistema cardiovascolare gli organi che esercitano il maggiore sforzo in queste situazioni. Ma anche il sistema immunitario vede ridotte le proprie capacità, poiché l’organismo, cercando di individuare le priorità, decide di impiegare più energia in altre funzioni organiche fondamentali per superare la situazione di pericolo o di stress. Ciò comporta un abbassamento delle difese immunitarie in caso di infezioni di ogni tipo o malattie varie.

Adrenalina

In circostanze di stress, parte dell’attività dell’organismo viene generata dalle ghiandole surrenali. La funzione di queste ghiandole è quella di regolare il metabolismo e di mantenere l’organismo in situazioni di stress tramite la sintesi principale di glucocorticoidi, come il cortisolo e catecolamine, quali adrenalina, noradrenalina e dopamina.

–  I Glucocorticoidi vengono rilasciati quando determinati stimoli estremi come le emozioni intense provocano uno stato di stress.  L’effetto del loro rilascio non pare aiutare contro lo stress, ma senza dubbio provoca una riduzione delle funzioni del sistema immunitario, impedendo la generazione delle cellule che producono gli anticorpi e inibendo i processi antinfiammatori che ci proteggono da virus, batteri, funghi, ecc.

–  L’ Adrenalina è un ormone vaso-attivo o vaso-dilatatore che viene rilasciato in situazioni di allerta e che consente al corpo di fornire una risposta rapida in caso di pericolo.  L’aspetto negativo è che più adrenalina rilasciano le ghiandole surrenali, maggiore sarà lo stato di stress.

–  La Noradrenalina aumenta lo stato di veglia e dunque lo stato di allerta dell’individuo, da cui deriva la difficoltà di conciliare il sonno.

–  La Dopamina provoca l’aumento della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa.

 La ghiandola surrenale svolge dunque un ruolo importante nelle situazioni di stress.

Esiste una serie di principi nutritivi utili per il trattamento dello stress e per aiutare gli organi che prendono parte a tale reazione.

Le vitamine A, C ed E, sali minerali quali selenio, germanio, zinco, rame e manganese combattono i radicali liberi che si producono nelle situazioni di stress. Tali antiossidanti si trovano in kiwi, prugne, pomodori, ortaggi arancioni, gialli, rosso e verde scuro, semi di sesamo, di girasole e di zucca e il pesce.

La vitamina B5, C e il magnesio sono necessari per il corretto funzionamento delle ghiandole surrenali.
Pertanto, per aiutare a controllare gli effetti dello stress a cui ci esponiamo quotidianamente, è importante inserire nella nostra dieta alimenti che contengano questi re principi nutritivi.

–   Gli alimenti notoriamente ricchi in vitamina C sono il kiwi, gli agrumi, le patate e i peperoni.

–   Gli alimenti ricchi in magnesio sono i cereali, gli ortaggi a foglia verde, i germi di grano, la soia, le mandorle, il baccalà e lo sgombro.

–   Gli alimenti ricchi in vitamina B5 sono i cereali integrali, gli ortaggi a foglia verde, la carne e i latticini.

Attraverso ciò che mangiamo mettiamo a disposizione dell’organismo le armi per difendersi e mantenersi in condizioni ottimali.  Non dobbiamo dunque relegare la nostra alimentazione in secondo piano, poiché da essa dipende la maggior parte dei processi organici che se mancano comportano un rischio per la salute.

Analía Iglesias (analia@sibuscas.com)

Kinepharma

Set 24, 2015

Cosa si capisce per diatesi e che peso ha nella nostra salute

diatesi

L’oligoterapia è bassata nel studio degli oligoelementi essenziali per raggiungere il ricupero della salute, in funzione del terreno organico d’ogni persona.

Gli oligoelementi, nonostante sono presenti nel nostro organismo in piccoli parti, sono il complemento essenciale affinché siano dati in forma giusta tutte le reazioni chimiche che permettono  che nostro organismo esega ogni delle sue funzione.

Gli oligoelementi aiutano il lavoro delle enzime, incaricate di dare luogo a queste reazioni. Il complesso di queste reazioni chimiche constituisce il metabolismo del nostro corpo.

Ognuno di no abbiamo diversi metabolismi, cioè, le reazioni metaboliche o enzimatiche sono dati in forma diferente. La vita del organismo umano, non è più che il risultato delle piccole vite degli innumerabili cellule che lo formano. Il ruolo di ogni cellula e quello di continuare compiendo il suo proprio ciclo vitale, in caso che suo mezzo di vita sia opportuno.

Le caratteristiche biologiche, genetiche e psiquiche specifiche che ci definono come individuo, permettono che le nostre enzime e cellule del corpo lavorano in una direzione o un’altra. In un altro modo, tutti questi fattori individuali confirmano quello che si conosce come il terreno organico.

Considerando le caratteristiche del nostro terreno organico, avremmo più o meno facilità per mantenerci sani, oltre più o meno predisposizione per soffrire certe malattie o disfunzione nel nostro organismo.

Il Dottore Menétrier, si ha centrato nel studio del terreno di ogni dei suoi  pazienti, per determinare il tratamento giusto per le loro malattie.

Ha realizzato un’investigazione di carattere empírico sulle caratteristiche terapeutiche degli oligoelementi nel Instituto Pasteur a Parigi. Cosí, ha somministrato in un modo sistematico, certi oligoelementi a gruppi omogenei di pazienti, cioè, a gruppi di pazienti con terreni organici similari, controllando che per la stessa malattia non servono come cure gli stessi oligoelementi.

Quindi le risposte positive al tratamento con oligoelementi non potevano essere vinculate solo ai problemi di assenza degli oligoelementi, ma dovevano intrattenere uno stretto rapporto con il terreno organico di ogni paziente.

terreno organico, oligoterapia

Menétrier ha chiamato ai cuatro gruppi omogenei della sua investigazione col termino “diatesi”, questo termino fa riferimento alla predisposizione per contrarre una determinata afezione patologica, considerando fattori ereditari, della ricettività o resistenza a certe dolenze e del attegiamento, tanto fisico come psicologico.

Le cuatro diatesi, respondono bene al tratamento con sali diluiti di Manganese, Manganese-Rame, Manganese-Cobalto e Rame-Oro-Argento. Così:

Diatesi numero 1 corrisponde al Manganese

Diatesi numero 2 corrisponde al Manganese-Rame

Diatesi numero 3 corrisponde al Manganese-Cobalto

Diatesi numero 4 corrisponde al Rame-Oro-Argento

Alternamente, possiamo fare una subdivisione:

Diatesi 1 e 2, sono considerate come “Giovani Diatesi”. Siccome le persone che formano parte di questo grupo omogeneo hanno mostrato segni di vitalità e di capacità di autodifesa, organica e psicologica.

Diatesi 3 e 4, si chiamano “Vecchi Diatesi”, perche sono giuste per le persone che hanno un logoramento dei sistemi di difesa, così delle strutture del loro organismo.

Cioè, nella infancia e nella gioventù è normale corrispondersi con le due prime diatesi, tendendo a passare alle altre due nel trascorso della vita.

Se regolarizzamo il metabolismo, prima che una disfunzione diventi lesiva, ci possiamo mantenere nelle prime due diatesi per un periodo più lungo.

Di solito dovremmo inquadrare alla persona in due diatesi, prima in quella che le corresponde in essenza, e poi in quella che le corresponde in questo punto preciso della sua vita.

Grazie al test kinesiologico, possiamo determinare in modo preciso la diatesi predominante di ogni paziente e raccomandare il tratamento più efficace in ogni caso.

Nel nostro articolo anteriore intitolato “Diatesi in Kinesiologia” puoi conoscere un po’ di più sull modo di diagnosticare la diatesi è vedrai ogni tipo di diatesi in profondità.

Analía Iglesias (analia@sibuscas.com)

Kinepharma

Set 17, 2015

Come possono le emozioni negative provocare patologie fisiche?

L’equilibrio psico-emotivo è un fattore importante di cui tenere sempre conto in caso del trattamento di qualsivoglia stato doloroso o patologia.

Tramite i meridiani dell’agopuntura le emozioni si rapportano al campo energetico, agli organi e anche alla struttura corporea.

Come ha scoperto il Dott. John Diamond esiste un rapporto molto stretto tra determinate emozioni e certi organi. Questi possono risultare compromessi nel caso in cui non si domini o controlli il proprio stato emotivo.

Ogni atteggiamento emotivo negativo blocca la circolazione energetica del relativo meridiano, interessando gli organi connessi a tale meridiano.

I conflitti psichici impediscono il corretto funzionamento delle correnti energetiche corporee, provocando una tensione da cui dipendono eventuali disturbi al normale funzionamento degli organi, che perdurando nel tempo finiscono col provocare lesioni gravi.

Effettuare costanti controlli sullo stato dei meridiani e lo sblocco mediante agopuntura, fiori di Bach o affermazioni positive consente di mantenere in equilibrio la nostra energia vitale e di prevenire eventuali conseguenze per la salute.

Da un punto di vista psicosomatico è possibile affermare che sono 4 le parti del cervello che svolgono un ruolo fondamentale nell’influenza di pensieri e sensazioni sul metabolismo e sul funzionamento del corpo umano.

1-      La corteccia funziona come un pc e il compito di ricevere tutte le informazioni che arrivano dall’esterno tramite i sensi.
Ciascuna informazione trasmessa dai vari sensi viene raccolta da una parte o dall’altra della corteccia.  Quindi le informazioni ricevute vengono confrontate con i dati già archiviati (esperienza, pensieri, …) e salvate.

2-      Anche il talamo riceve informazioni direttamente dall’esterno, ma sotto forma di stimoli sensoriali, ovvero termici, chimici, ecc. che hanno la facoltà di esagerare quelli rilevanti e inibire quelli che secondo lui no lo sono.

3-      Quindi è il turno del grande Ipotalamo, principale punto di integrazione tra il sistema nervoso e quello endocrino. Questi riceve gli impulsi nervosi dalla corteccia e dal talamo e impartisce gli ordini di generare tutte le variazioni necessarie nel nostro corpo.
In parole semplici, l’ipotalamo è il responsabile che si fa carico di impartire gli ordini affinché tutte le funzioni e gli organi del corpo entrino in funzione.

4-      L’ipofisi riceve gli ordini direttamente dall’ipotalamo e si fa carico di coordinare le rispettive azioni.
Nello specifico l’ipotalamo ordina che vengano rilasciati gli ormoni o che ne venga inibito il rilascio (in funzione dei messaggi previamente ricevuti dalla corteccia o dal talamo). Quindi l’ipofisi coordina e trasmette l’ordine alle varie ghiandole del sistema endocrino.

Tra le ghiandole effettivamente coinvolte nelle emozioni troviamo le surrenali, che secernono troppi ormoni tra cui il cortisolo (ormone responsabile dello stress), estrogeni e adrenalina. Nello specifico le emozioni sono solitamente accompagnate da secrezioni di adrenalina che, se in eccesso, disturbano il funzionamento di un’altra importante ghiandola: la tiroide.

Le reazioni fisiologiche derivanti da questo processo sono identiche a quelle scatenate impulsivamente nelle situazioni di pericolo, nelle quali il corpo si prepara a difendersi, agire o fuggire.

Se non riusciamo a liberarci dallo choc emotivo, al reazione fisiologica persiste, comportando alterazioni all’organismo.

Giunti a questo punto è importante menzionare il ruolo svolto dal nostro sistema nervoso autonomo (sistema nervoso simpatico e parasimpatico) nella risposta finale dei vari organi del corpo.

Il sistema nervoso simpatico è il nostro sistema di emergenza, che si avvia quando dobbiamo affrontare uno stress di qualsivoglia natura, trasmettendo impulsi nervosi a varie parti del corpo necessarie per reagire e determinando rapidi cambiamenti generali in tutto l’organismo.
Il sistema nervoso parasimpatico funge da contrappeso della funzione simpatica, che aiuta a restituire all’organismo il suo normale stato.

Nella tabella seguente si mostrano le varie reazioni del corpo rispetto all’attivazione del sistema nervoso simpatico in seguito agli ordini impartiti dall’ipotalamo del cervello.

Pertanto il perdurare nel tempo delle emozioni negative, quali uno stile di vita controproducente, pregiudizi che ci limitano, responsabilità assunte, stress, ansia, ecc.  possono provocare nel corpo effetti collaterali a lungo termine.

Con la chinesiologia è possibile agevolare lo sblocco di situazioni quotidiane in essere, traumi passati, migliorare l’autostima o qualsiasi blocco emotivo che alteri il nostro equilibrio esca dallo stato di allerta e ripristini la propria omeostasi o equilibrio energetico e funzionale.

 

Analía Iglesias (analia@sibuscas.com)

Kinepharma

 

Set 10, 2015

Cure per il diabete con la medicina naturale

Il diabete è un disturbo metabolico caratterizzato dall’aumento dei livelli di zucchero nel sangue. Dipende semplicemente dal fatto che il pancreas non produce l’insulina sufficiente o combinata con una resistenza all’azione dell’insulina da parte delle cellule del corpo.

Nell’articolo del 26 giugno 2015 dal titolo “Trattamento del diabete applicando la biodecodifica” si trovano informazioni più dettagliate sulle caratteristiche di questa malattia sempre più comune.

Oltre al trattamento con insulina si aggiunge l’esigenza di apprendere nuove abitudini alimentari, strettamente volti a mantenere i giusti livelli di zucchero. Al fine di stabilire quale sia la dieta più indicata, si dovrà tenere conto delle esigenze caloriche di ciascun individuo, in funzione del suo stile di vita e del peso.

Raccomandazioni dietetiche

Seguire una corretta alimentazione consentirà di ottenere un buono stato nutrizionale e mantenere la persona diabetica al peso ideale, evitando o riducendo le eventuali complicanze tipiche di questa patologia.

Dalla  terapia dietetica è possibile ottenere alcune importanti raccomandazioni:

Per seguire una corretta dieta per il diabete è fondamentale eliminare tutti gli alimenti ricchi di zucchero: dolci, bevande zuccherine o alcoliche, miele, marmellata e zucchero raffinato e di canna. È sempre possibile usare il fruttosio per edulcorare alimenti o bevande.

D’altro lato è necessario ridurre il consumo di idrati di carbonio e sostituire gli alimenti raffinati, quali pane bianco, pasta, riso e oli con alimenti integrali e oli vegetali spremuti a freddo, come ad esempio l’olio d’oliva extra vergine.

Aumenteremo l’assunzione di alimenti che contengono proteine, per poter compensare l’eventuale carenza calorica, sostituendo in prevalenza i grassi saturi con grassi monosaturi e polinsaturi.

Ciò dipende dal fatto che il glucosio tende ad addensare il sangue, agevolando l’accumulo dei lipidi (lipoproteine) sulle pareti arteriose. Un’eccessiva assunzione di grassi saturi potrebbe dunque provocare arteriosclerosi, trombosi, infarto, cecità o cancrena alle estremità, ovvero mani e piedi.

Consumeremo pertanto proteine ricche di grassi polinsaturi, ovvero pesce, ricco di omega 3, o verdure, tra le quali spicca la soia, che oltre a contenere tante proteine e grassi polinsaturi contiene vitamine A, E, B e sali minerali. E se si consuma la carne è bene preferire pollo o tacchino per il ridotto contenuto in grassi saturi.

Infine è possibile consumare senza limiti tutti quegli alimenti dal ridotto indice glicemico, tra i quali troviamo legumi quali lenticchie, ceci, fagioli secchi o soia, tutti gli alimenti integrali, frutta come mela, pompelmo, pera, ciliegie, kiwi, arancia o prugna, oltre a tutte le verdure ad eccezione di barbabietola, carota o patate, che devono essere assunte in quantitativi moderati.

Piante medicinale e oligoelementi

A integrazione della dieta si raccomanda l’assunzione di lievito di birra e germe di grano, entrambi ricchi in vitamina B1, che hanno effetti simili a quelli di insulina e vitamina E, che è ipoglicemizzante. Inoltre il lievito di birra contiene cromo, regolatore del livello di glucosio.

Esistono inoltre innumerevoli piante medicinali dal forte effetto ipoglicemizzantecome il copalchi e il travalera, entrambe popolarmente note come insulina vegetale, o la gymnema silvestre, che oltre ad essere ipoglicemizzante ha la facoltà di rigenerare le cellule beta del pancreas, incaricate di sintetizzare e secernere l’insulina. Sono poi ottimi integratori per i diabetici anche piante più comuni, quali noce, eucalipto o carciofo.

Tra gli oligoelementi, lo Zinco – Nichel – Cobalto spicca per la sua utilità nelle disfunzioni ipofisi-pancreatiche, regolando in buona parte i livelli di glucosio nel sangue e riducendo l’ansia da dolce. È possibile effettuare una verifica in tal senso utilizzando un kit per il sistema endocrino.

Analía Iglesias (analia@sibuscas.com)

Kinepharma

Terapie di medicina energetica

Con il termine medicina energetica si intende l’insieme delle tecniche che partendo dall’energia emanata dal corpo ne ripristinano l’armonia e dunque l’equilibrio biofisico, mentale ed emotivo delle persone. Agiscono ripristinando la comunicazione delle cellule tramite la lettura delle vibrazioni elettromagnetiche per migliorare tutti gli aspetti dell’essere umano.

Questo metodo intende l’essere umano come tutti gli altri essere ed elementi dell’universo, come “energia pura” nel vero senso della parola e agisce affinché questa sia in equilibrio. Aspetti esterni quali stress, pressione, stile di vita non corretto, pensieri negativi possono compromettere l’equilibrio energetico della persona, provocando disfunzioni dell’organismo.

Spesso la medicina energetica non ha bisogno del supporto di altri trattamenti medici alternativi o convenzionali, ma possono curare le patologie tramite la stabilizzazione delle energie del corpo, attivando la capacità di cura dell’organismo stesso. Ne deriva che si parla sempre più di “autocura” e si fatica a comprendere che qualcosa o qualcuno di esterno ci curi, essendo la patologia un modo del copro per dirci che stiamo percorrendo una strada sbagliata. E ciò si riflette nel campo energetico sotto forma di squilibrio.

Questo tipo di tecnica è consigliata alle persone che soffrono di ansia, stress, stanchezza eccessiva o che sentono che il loro corpo non sta funzionando in maniera corretta. La somatizzazione delle emozioni è un fatto reale ed estrarre le energie negative dal corpo per stabilizzare le vibrazioni fisiologiche (normale energia funzionale del corpo) può risultare utile nel trattamento di malattie o patologie più complesse.

Alcune tecniche di medicina energetica

Esistono varie tecniche di medicina energetica al mondo. Il continente asiatico è stato uno dei grandi precursori, apportando pratiche quali Agopuntura, Qi-Gong o Chi-kung , terapie dei Chakra o il Reiki per citarne alcune.

Quest’ultimo funziona mediante la canalizzazione dell’energia universale tramite le mani del guaritore, consentendo il riequilibrio delle energie del paziente tramite l’imposizione delle mani, il disegno o la visualizzazione di simboli guaritori.

Altri metodi della medicina energetica noti sono la terapia con i fiori, la cromoterapia (uso della luce per stabilizzare l’energia), l’omeopatia, la gemmoterapia e la terapia dei cristalli, tecnica che utilizza cristalli di quarzo che a contatto con il corpo umano aiutano a ritrovare l’equilibrio del flusso elettromagnetico delle cellule ripristinando l’armonia fisica, mentale e spirituale della persona.

La terapia dei campi magnetici è un’altra tecnica che segue questo tipo di approccio e consiste nella ricerca dell’anelato equilibrio energetico tramite la creazione di campi statici prodotti da vari magneti o coppie biomagnetica, eliminando tramite l’esposizione a questo campo per un periodo definito le vibrazioni patologiche (energia elettromagnetica negativa) che impediscono l’equilibrio.

Vantaggi della medicina energetica

L’aspetto più interessante delle terapie alternative è che non sono invasive e il corpo è internamente pulito da qualsiasi elemento naturale. La maggior parte di esse si basano su un approccio al trattamento del corpo e della mente. Le terapie energetiche vanno oltre. Sono consapevoli che l’essere umano è costituito anche da una sfera spirituale ed emotiva non scindibile ed è proprio su questa che lavora, in modo tale da ottenere l’equilibrio del corpo sotto tutti gli aspetti.

Non è difficile praticarle, ma è necessario l’impegno da parte del paziente nel ripristinare uno stile di vita sano e nel mantenere l’equilibrio ottenuto con la terapia. Tenere a bada lo stress o le energie negative non è semplice, ma con l’adeguato aiuto da parte di un professionista è possibile.

 

Ángel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)

Kinepharma.

Pagine:«1...17181920212223...30»
  • Spagnolo
  • Francese
  • Italiano
  • Portoghese, Portogallo

Recent Comments

    Archives