Browsing articles in "Test"

Depressione esogena ed endogena

La depressione rappresenta uno dei principali problemi affrontati in ambito emozionale. Quando una persona entra in questa condizione è necessario trattarla con la massima delicatezza e non pensare che si tratti di un aspetto facile da trattare. Tale stato necessita di grande comprensione delle motivazioni che lo provocano.

In chinesiologia analizziamo questi pazienti facendo una distinzione tra due tipologie di depressione.

  • Esogena: Quando la persona ha vissuto un fatto concreto che gli provoca questo stato, come la morte di un familiare, di un amico, un incidente o problemi vari, ad esempio di natura lavorativa o familiare.
  • Endogena: Quando la persona vive periodi di depressione senza un motivo specifico. Ciò caratterizza una persona depressiva per costituzione. Per questo motivo, utilizzando gli strumenti che ci mette a disposizione la chinesiologia olistica, tratteremo la causa ultima del problema. In questo modo solitamente il problema scompare per non ripresentarsi.

Test

Per il test utilizzeremo due fiale in funzione del tipo di depressione. Per la depressione esogena verificheremo con mandragora 30 DH e per la depressione endogena con mandragora 60 DH, che troveremo entrambe in un Test diagnostico basico.

Se una delle fiale dà esito AR significa che la persona soffre di questo disturbo, motivo per cui fisseremo l’informazione e con mudras richiederemo il trattamento:

  • Chimico: Tonificanti quali Ginseng, Pappa Reale, Eleuterococco, Rosmarino, Vitamine come la C, Complesso B, Oligoelementi quali Cobalto, Manganese-Cobalto, Litio, Rame-Oro-Argento ed equilibratori del sistema nervoso quali Avena, Composor 2, Lievito di birra o Germe di grano.
  • Emozionale: Fiori di Bach, Integrazione di emozioni e liberazione della tensione emotiva (IE e LTE).
  • Energetico: Agopuntura, auriculoterapia, Cromoterapia, gemmoterapia.

Ángel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)

Kinepharma.

Test sulla circolazione linfatica

 La circolazione linfatica scorre attraverso il percorso lungo il quale il liquido interstiziale può giungere al sangue. Si tratta di un sistema esclusivamente di ritorno, che non prende parte al nutrimento cellulare.

Il liquido interstiziale proviene dai capillari arteriosi nei quali viene filtrato, quindi bagna le cellule e viene riassorbito nella circolazione sanguigna, tramite i capillari venosi, sebbene una parte di tale liquido (10%) si dirige verso i vasi linfatici, verso un canale che si unirà alla circolazione venosa. Tale parte di liquido interstiziale in circolazione nei vasi linfatici si chiama linfa.

I vasi linfatici servono per trasportare le molecole principali, che non riescono a entrare nei capillari venosi. La maggior parte di tali molecole sono proteine e derivano dallo scarto cellulare (tossine).

L’eliminazione delle proteine da parte del Sistema linfatico è una funzione vitale senza la quale il corpo umano non vivrebbe nemmeno 24 ore. Tra le altre funzioni del sistema linfatico troviamo:

  • Agevolare l’assorbimento dei prodotti nutritivi, in particolare i lipidi. Dopo un pasto con abbondante contenuto di grassi, la linfa può contenere dall’1% al 2% di grasso a livello dei vasi linfatici dell’intestino.
  • Trasportare batteri e altri microrganismi che possono provocare infezioni. Questi vengono trasportati ai gangli linfatici, dove vengono distrutti. Si tratta pertanto di una parte molto importante del nostro sistema immunitario.

 

Test e trattamento

Nella chinesiologia ci interessa sapere se esiste un blocco della circolazione linfatica. In caso affermativo sarebbe presente anche una cattiva circolazione venosa. Ciò si verifica solitamente in persone soggette a edemi, a malesseri e tensioni alle gambe, con seno duro e gonfio, eccesso di minzione (pollachiuria) o minzione notturna (nicturia), con scarsa vitalità in generale e difficoltà di cicatrizzazione.

Il test si effettua facendo flettere al massimo la testa al paziente. In caso di presenza di AR, si riscontra un problema generale del sistema linfatico e una circolazione linfatica toracica carente.

Per testare la circolazione di ritorno delle gambe e dell’addome, si sollevano le gambe del paziente ad angolo retto per 30 secondi. In caso di presenza di AR, si riscontrano problemi a tale livello.

È inoltre possibile effettuare il test con la fiala di linfa o sistema linfatico presente nel test diagnostico di base, sebbene si tratti di un test generale da effettuare prima di quello più specifico sopra indicato.

Il trattamento varierà a seconda del mudra risultante come prioritario:

  • Se è strutturale: Drenaggio linfatico
  • Se è chimico: Potremo usare per il test aglio, dente di leone, cardo mariano, fumaria, echinacea, equiseto, resverasor, lecitina di soia, ecc.
  • Se è emozionale: Fiori di Bach o qualsiasi altra tecnica emozionale
  • Se è energetico: Auriculoterapia, agopuntura, ecc.

Ángel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)

Kinepharma.

Analisi delle vitamine in chinesiologia

In presenza di situazioni di stress o di non corretta alimentazione, molto probabilmente si verifica una carenza di vitamine. Tale carenza può provocare cali energetici la comparsa di varie patologie, dal momento che le vitamine agiscono come veri e propri catalizzatori e propulsori del metabolismo cellulare.

Siccome il corpo non è in grado di sintetizzarle, è molto importante seguire un’alimentazione corretta e, in caso di carenze, è importante assumere gli opportuni integratori, che nel nostro caso indicheremo mediante un test chinesiologico.

Test

La fiala per scoprire la presenza di ipovitaminosi è quella di Manganum 200 DH. Nel caso in cui si verifichi uno squilibrio chimico, il test ci indicherà questo problema. Questa fiala si trova in un Kit di test diagnostici basico.

È inoltre possibile toccare il punto 41 E (articolazione tibio-astragalica, parte anteriore di entrambi i malleoli). In caso di AR  (Arm Reflex) saremo in presenza di una carenza vitaminica.

In entrambi i casi, una volta stabilito tale AR è possibile eseguire una terapia di localizzazione sui punti riflessi di Ridler per verificare quale sia nello specifico la vitamina carente. Se la terapia di localizzazione viene effettuata da un terapeuta che elimina l’AR, significa che c’è una carenza. Se a effettuare la localizzazione è il paziente e le informazioni cambiano, c’è un eccesso di tale vitamina.

Vediamo i punti riflessi delle principali vitamine:

1- Vitamina A: Sulla palpebra destra chiusa.
2- Complesso vitamina B: Sulla punta della lingua.
3- Vitamina C: Nella parte inferiore della clavicola sinistra, punto 13 E sinistro.
4- Vitamina D: Nel punto intermedio del legamento inguinale sinistro.
5- Vitamina E: Nella parte inferiore della clavicola destra, nel punto 13 E destro.
6- Vitamina F: Trattandosi di acidi grassi essenziali, sopra il muscolo sternocleidoioideo-mastoideo destro, nella parte superiore dell’articolazione sterno-clavicolare.
7- Vitamina K: Lateralmente a 1 cm dell’ombelico, sulla sinistra.
8- Vitamina P (Bioflavonoidi): Nella parte inferiore della clavicola sinistra a 1,5” di fianco alla linea intermedia.

Un altro modo di testare la vitamina mancante nello specifico consiste nell’utilizzate un test di vitamine, nel quale è possibile vedere ogni singola vitamina.

Angel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)

Kinepharma

Patologie autoimmuni nella kinesiologia

Nel libro del Dottor Jean Seignalet “La 3ª Medicina” si pone l’accento sul rapporto diretto tra alimentazione e autoimmunità, e pertanto una serie di problematiche connesse a tale patologia.

In realtà le patologie autoimmuni dipendono sempre a un gran numero di fattori: genetici, immunologici, ormonali, ambientali e psicologici. Ma come indica Seignalet nel suo libro il modo in cui si scatena tale processo e le sue esatte ripercussioni sono chiaramente sconosciuti.

Risulta tuttavia chiaro che una delle cause principali dello scatenarsi di tali patologie si scatena nella membrana dell’intestino tenue e nel colon destro. Non dimentichiamo che questo disturbo ha molto a che fare con tali organi, motivo per il quale è fondamentale che siano in ottimo stato, dal momento che anomalie nella permeabilità della membrana faranno sì che il sistema immunologico possa subire notevoli alterazioni dall’ingresso di molecole e sostanze nel torrente sanguigno. Ciò può determinare una variazione totale delle nostre difese, che finiscono col non riconoscere le cellule dell’organismo stesso. Articolo di Kinepharma dell’8 dicembre 2012 “Intestino permeabile nel processo infiammatorio”.

Se l’autoimmunità è fisiologica, la malattia autoimmune ha natura patologica ed è caratterizzata da una risposta immunitaria indirizzata contro le cellule dell’individuo stesso, creando lesioni o anomalie nel funzionamento degli organi, dal momento che gli anticorpi si manifestano prima come IgM e in seguito come IgG.  Tra le patologie autoimmuni più comuni spiccano le seguenti:

  • Celiachia
  • Artrite reattiva
  • Insufficienza ipofisaria
  • Sclerosi multipla
  • Spondilite anchilosante
  • Miastenia
  • Poliartrite reumatoide
  • Morbo di Crohn
  • E molte altre

Test

Per effettuare un’adeguata diagnosi a livello di autoimmunità è possibile effettuare test con una gamma piuttosto ampia di fiale. Vediamone una serie:

  • Tendenza autoaggressiva: Segna l’autoimmunità. È la fiala allergie inyectopase de Pascoe, che si usa come trattamento per le allergie respiratorie.
  • Disbiosi: Le fiale di Indikan e Scatholum, entrambe D30, rispettivamente per la disbiosi dell’intestino tenue e crasso. Questo indica problemi nell’intestino.
  • Mucosa intestinale: Con tonaca mucosa intestinale e tonaca mucosa coli., rispettivamente per l’intestino tenue e crasso.
  • Sistema immunitario intestinale: Placche di Peyer.
  • Le fiale per un test sull’infiammazione, in particolare le fiale di interferone gamma e interleucina 4, citochine in concentrazioni elevate, aumenteranno la permeabilità della membrana, risultando pertanto fondamentali nelle patologie autoimmuni. Inoltre l’interferone gamma è l’unico interferone ad aumentare l’espressione dei geni HLA di classe II (queste molecole si uniscono ad antigeni esogeni quali batteri, farmaci, pollini, alimenti, ecc.) fondamentale nello sviluppo dell’autoimmunità.

Questi primi quattro fiale sono in un Test basico ampliato. Per il paziente è importante controllare l’alimentazione. Gli elementi più consumati quali cereali, latte, uova e zucchero possono aumentare la carica di antigeni che scatenano il processo autoimmune, oltre a compromettere la membrana intestinale. Sarà pertanto opportuno evitare o perlomeno testare tali prodotti se non è possibile evitare di consumarli.

Si raccomanda inoltre di proteggere la membrana intestinale con acidi grassi omega 3, e integratori quali MSM ó  L-glutatione.

Si dovrà inoltre prestare attenzione a non potenziare ulteriormente il sistema immunitario rinforzandolo, dal momento che si aumenterà la sua reazione nei confronti dell’organismo stesso. Si dovranno pertanto evitare sostanze quali reishi, shitake, maitake, liquerizia, astragalo, echinacea, noni, ecc. Sarà in cambio opportuno cercare immunomodulatori che autoregolino l’immunità, quali zinco, Q10, magnesio, borracina bianca, Vitamine A,E e C, ecc.

Ángel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)

Kinepharma.

 

La depressione in kinesiologia

La Depressione è un male dei nostri tempi, ha cause interne ed esterne sebbene spesso si tratti di una combinazione di entrambi i fattori. Verificheremo dunque con mandragora 60 DH se si tratta di una depressione endogena (cause interne della persona), o 30 DH se si tratta di una depressione esogena o, mediante fattori esterni, esterna alla persona.

Nella Depressione è sempre coinvolto il fegato, organo che solitamente si fa carico dei problemi del sistema endocrino a livello tossico. Sicuramente nel test che effettueremo quest’organo ci chiederà qualcosa a livello di drenaggio e disintossicazione.

Se queste fiale per la depressione confermano i nostri sospetti, dovremmo quindi analizzare il sistema limbico del paziente. È possibile consultare il nostro articolo del 7 maggio 2013 “Tecniche emozionali in kinesiologia”. Se il test corregge il AR, ovvero dà esito positivo, in terapia troveremo sempre qualche oligoelemento.

Una volta riscontrata la depressione è necessario verificare se l’AR (Arm Reflex) si corregge con:

  • Serotonina: Problema alla ghiandola pineale. Si tratta di persone che presentano disturbi del sonno, la cui alimentazione presenta un eccesso di idrati di carbonio e che si mostrano tristi, malinconiche, con la tendenza a chiudersi e a non uscire. Non fanno nulla, nemmeno le cose che amano, hanno tendenza alla staticità. È necessario trattare la parte chimica, un’eventuale intossicazione causata da metalli pesanti, veleni, ecc. Sarà opportuno eseguire un trattamento con test a base di Iperico e 5HtP.
  • Noradrenalina: Problema alle ghiandole surrenali. Si tratta di persone che per parecchi anni hanno praticato sport estremi. Soffrono di lombalgia, problemi alla prostata, esaurimento, impotenza, problemi digestivi, pancreatite, diabete o problemi cardiaci. Si effettueranno test con L- tirosina, L-Fenilalanina, test gingseng (americani, coreano e siberiano) o compresse di surrenali essiccate (cavallo, pecora…). Queste persone dovranno seguire anche terapie di rilassamento, poiché al minimo recupero tendono a ricadere in nuove “emozioni” che porteranno di nuovo all’esaurimento.

Possiamo testare queste fiale con il Test dell´apparato endocrino.

Drenanti e trattamento per il sistema nervoso:

  • Sedatif de Boiron, meglio se in compresse.
  • L-72 di Lehning, funziona come l’iperico.
  • Nervoheel Heel, desomatizza.
  • Reckeweg 14 (R-14) allevia il nervosismo somatico e calma, ansiolitico molto consigliato.
  • Depuranti: quali Scrofularia 2 DH, Bardana 2 DH, Ulivo 2 DH.
  • Litio oligoelemento.

Dopo il trattamento si dovrebbero testare nuovamente la serotonina, l’adrenalina, l’insulina e il glucosio. In caso di assenza dell’AR, l’equilibrio sarà stato ripristinato.

Ángel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)

Kinepharma

Trattamento delle ferite con gli oli essenziali

Quasi tutti gli oli essenziali sono antisettici e dunque estremamente validi per la pulizia e il trattamento delle ferite, ma alcuni svolgono questo compito in maniera decisamente notevole. Alcuni stimolano anche la rigenerazione dei tessuti e leniscono il dolore. La combinazione di queste proprietà in un unico olio lo rende ideale nel trattamento delle ferite.

Un’altra proprietà fondamentale a tale scopo è che l’olio non danneggi né irriti l’area esposta. Alcuni oli antisettici più potenti sono più indicati per la pulizia dell’area in questione o per la nebulizzazione piuttosto che per l’applicazione diretta sulla ferita.

Tali caratteristiche fanno sì che la scelta ricada su un ridotto numero di oli. Ciò non è tuttavia uno svantaggio, dal momento che qualsiasi olio essenziale è un rigenerante davvero potente. La lavanda è stata utilizzata a tale scopo per migliaia di anni: non a caso il suo nome deriva dal latino “lavare”. Veniva infatti impiegata per il lavaggio delle ferite.

La mirra veniva impiegata n maniera analoga dai greci e l’albero del tè, sebbene sia stato introdotto soltanto relativamente recentemente in Europa, vanta una lunga storia di impiego da parte degli aborigeni australiani.

Trattamento

Innanzitutto è necessario toccare la ferita per la terapia di localizzazione (TL), stabilendo l’AR. Utilizzando un kit di oli essenziali selezioniamo la sostanza (olio essenziale, vegetale, idrolato o estratto) in grado di eliminare l’AR in questione in maniera prioritaria e sufficiente.

L’olio essenziale può essere utilizzato direttamente sulle ferite lievi. Provoca un bruciore immediato che però sparisce velocemente. Il metodo più sicuro che evita di dover toccare la ferita consiste nel versare alcune gocce di prodotto su un cerotto e sistemarlo sulla ferita.

Per le lesioni più grandi è meglio versare alcune gocce di olio essenziale su una garza e usarla per coprire la ferita. In caso di ferite molto grandi è meglio recarsi dal proprio medico. In caso di dubbi, soprattutto se i bordi della ferita necessitano di essere uniti con uno o più punti di sutura, è possibile utilizzare l’olio essenziale come sostanza di primo intervento, ma è bene accompagnare la persona ferita da un medico il prima possibile.

Sono innumerevoli gli oli essenziali ideali per il trattamento delle ferite, tra i quali benzoino, bergamotto, camomilla, eucalipto, ginepro e rosmarino. Solitamente quelli che risultano essere più utili sono la lavanda e l’albero del tè, riservando la mirra per il trattamento delle ferite che impiegano molto tempo a guarire, in particolare in caso di suppurazione.

 

Ángel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)

Kinepharma.

L’importanza del test delle infiammazioni

Una delle principali analisi effettuate in kinesiologia, è l’infiammazione, come abbiamo visto nel nostro articolo del 18 febbraio 2013 “L’infiammazione e cancro,” Harold Dvorak professore di patologia alla Harvard, nel suo articolo “I tumori: le ferite che non guariscono “(Tumors: wounds that do not heal). In questo articolo il professore ha dimostrato che i meccanismi coinvolti nei processi infiammatori e tumori sono sorprendentemente molto simili. Ma l’infiammazione è importante non solo nei processi tumorali, ma tutti i tipi di malattie degenerative, malattie circolatorie come l’aterosclerosi, la sindrome metabolica in, infezioni e molte altre malattie. Da qui l’importanza di questo test. Le fiale principale, si trovano in un test delle infiammazione e sono:

  • CRP: La proteina C-reattiva è un esame generale per verificare se c’è un’infiammazione in tutto il corpo. Non è un esame specifico; ovvero, può rivelare se vi è un’infiammazione in qualche parte del corpo, ma non può indicarne l’esatta localizzazione. Tuttavia, si usa fondamentalmente per verificare l’esacerbazione di malattie infiammatorie come l’artrite reumatoide, il lupus o la vasculite. A lungo termine livelli elevati possono causare un infarto.
  • PG2: Prostaglandine procedenti dagli omega 6 che stimolano l’infiammazione e sono arrestati dai PG1 e dai PG3 provenienti dagli omega 3. È la prostaglandina più importante nel processo infiammatorio, produce vasodilatazione e dolore, sebbene aumenti anche la permeabilità vascolare. Sono responsabili di allergie, dell’aumento del colesterolo, di tensione arteriosa e di dolore e provengono fondamentalmente dai grassi di origine animale.
  • Kinin: Il sistema kallikrein-kinin include un insieme di proteine, e quando è attivato conduce alla liberazione dei kinin vasoattivi. I Kinin sono coinvolti in molti processi fisiologici e patologici, compresi quelli della regolazione della pressione arteriosa e del flusso (attraverso la modulazione della via di renina-angiotensina), della coagulazione del sangue, della proliferazione cellulare e dello sviluppo, dell’angiogenesi, delle apoptosi e del processo infiammatorio, che include reazioni di danno cellulare, coagulazione e fibrinolisi, attivazione del complemento, secrezione delle citochine e liberazione delle proteasi. La sua azione nelle cellule endoteliali porta alla vasodilatazione, all’aumento della permeabilità vascolare, alla liberazione dell’attivatore del tessuto del plasminogeno (tPA), alla produzione di ossido nitrico (NON) e alla mobilizzazione dell’acido arachidonico.
  • Leukotriene 4: I leucotrieni   sono   ormoni  he derivano dall’acido arachidonico e sono prodotti dai globuli bianchi. Una delle loro funzioni è quella di innescare contrazioni nei muscoli lisci che ricoprono la trachea. La loro sovrapproduzione è una causa importante dell’infiammazione nell’asma e nella rinite allergica.
  • IL-4,5,6,10 (TH2). Modulano e in un certo modo inibiscono l’infiammazione, trattandosi di citochine dall’attività antinfiammatoria e dall’effetto immunosoppressore che impediscono la crescita cellulare e sopprimono la secrezione di altre citochine.

  • IL-2: Chiamato anche modulatore immune è l’interleuchina-2 ed è una proteina componente delle citochine del sistema immunitario. Si  comporta come fattore di sviluppo dei linfociti T, induce tutti i tipi di sottopopolazioni di linfociti ed attiva la proliferazione di linfociti B. IL-2 stimola il sistema immunitario e aumenta il numero di cellule CD4 (cellule T di ausilio).
  • IL-1,6,8: Sono citochine (proteine) proinfiammatorie. Entrambe, insieme alla PCR, sono segnali di identificazione di infezioni.
  • TNF-α: È una proteina del gruppo delle citochine liberate dalle cellule del sistema immunitario che interviene nell’infiammazione e nella distruzione articolare secondarie all’artride reumatoide, così come in altre patologie.
  • NF KAPPA B: Il cancro attiva la sua secrezione, chiave per il suo sviluppo ed estensione, è un complesso proteico che  controlla la trascrizione del DNA. È la sostanza più proinfiammatoria che esista. Si trova nella maggior parte dei tipi di cellule animali ed è implicato nella risposta cellulare di fronte a stimoli come lo stress, le citochine, la radiazione ultravioletta, LDL ossidate e antigeni batteri e virali. Gioca un ruolo chiave nella regolazione della risposta immunitaria dovuta all’infezione (le catene leggere kappa sono componenti cruciali delle immunoglobuline). La regolazione difettosa del F-N-Kb è in relazione, come abbiamo detto, con il cancro, ma oltre a ciò anche con malattie infiammatorie e autoimmuni, shock  setticemico, infezioni virali o uno sviluppo immunitario inadeguato. Inoltre è implicato nei processi di plasticità sinaptica e della memoria.
  • Interferone gamma: È un potente attivatore di macrofagi, stimola i neutrofili e i linfociti B oltre a indurre la sintesi di IL-1 y TNF-α.Vanta potenti funzioni antivirali e antiproliferanti nonché proprietà immunomodulanti. Altera inoltre la sintesi di collagene e regola la sintesi e l’attività di altre citochine, in particolare IL-1, IL-2 e TNF-α. È dunque in grado di indicare la presenza di infezioni o tumori.

 

Ángel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)

Kinepharma.

 

Fiala di omocisteina

Poco tempo fa ho letto su un quotidiano questa notizia: “La Medicina ha trovato un nuovo marker vascolare. Nonostante la mancanza di studi definitivi, un aumento dell’omocisteina riscontrato in un’analisi del sangue può essere indice della possibilità che si verifichi un evento cardiovascolare. Le persone che presentano precedenti in tal senso, gli obesi e gli anziani devono prestare la massima attenzione a tali livelli per evitare uno spavento fatale”.

L’omocisteina (HC) acido 2-ammino-4-sulfanil-butanoico è un amminoacido solforato molto importante nel trasferimento dei gruppi metilici nel metabolismo cellulare, considerato un fattore di grande influenza nello sviluppo delle patologie cardiovascolari e cerebrovascolari. Questo componente, che viene rilasciato quando il corpo digerisce acido folico e altre vitamine del gruppo B (in particolare B6 e B12) è effettivamente un indicatore del fatto che qualcosa non funziona nell’organismo e si manifesta quando si verifica un aumento della sostanza a livello plasmatico.

A parte le patologie cardiovascolari, la carenza di alcune delle vitamine summenzionate (B6 e B12) può provocare addirittura un deterioramento cognitivo. L’insufficiente disponibilità di gruppi metilici impedisce il corretto metabolismo della mielina, dei neurotrasmettitori e della membrana di fosfolipidi, che in seguito sfociano in patologie neurologiche: Alzheimer, Parkinson, epilessia, demenza, ecc.

L’omocisteina, che oggi viene analizzata nei casi di rischio cardiovascolare, è coinvolta nello sviluppo dell’aterosclerosi. E compromette anche il sangue, rendendo le piastrine più adesive e favorendo la formazione dei coaguli, che possono ostruire completamente le arterie e le vene, provocando trombosi e altri eventi cardiovascolari. L’omocisteina riduce inoltre la flessibilità delle arterie e delle vene, impedendone la dilatazione.

I fattori che impediscono l’aumento dell’omocisteina sono i seguenti:

  • Carenza di folati, pirossidina o problemi nell’assorbimento della vitamina B12.
  • Alterazioni al fegato, ai reni, ipotiroidismo e trapianto.
  • Intossicazione da farmaci o da eccesso di alcol o caffè.
  • Problemi enzimatici.

Se oltre a un elevato livello di tale amminoacido è presente un elevato indice di massa corporea (IMC), i rischi di ictus criptogenetico (di origine sconosciuta) sono di gran lunga maggiori.

Test e trattamento

Per effettuare il test useremo la fiala di omocisteina del kit dell’apparato endocrino ampliato. Potremo inoltre testare l’infiammazione e le due informazioni ottenute ci aiuteranno a definire in maniera più chiara il rischio di un evento cardiovascolare immediato. Prenderemo in considerazione le fiale di un test delle infiammazioni, nella fattispecie le seguenti: interleucine (IL) IL-1,6, 8, interferone gamma , TNF-α, leucotriene-4 e la proteina C Reattiva (PCR). La fiala di IL-4,5,6,10 (TH2) ci informerà tuttavia del fatto che viene modulata e inibita in un certo modo l’infiammazione, affievolendo il rischio cardiovascolare.

In caso di alterazioni della memoria e di altre problematiche neurologiche  degenerative, le fiale di omocisteina, vitamina B6 e B12 possono risultare di grande aiuto, rivelando una carenza di entrambe le vitamine o altri fattori che inducono l’iperomocisteinemia.

Per variare, e lo diciamo con una certa ironia dal momento che influisce sulla prevenzione di tutte le patologie, combatteremo il problema mediante un’opportuna dieta ricca di frutta e verdura che apporti acido folico e mediante l’assunzione di integratori di vitamina B6 e B12. Dobbiamo tuttavia fare riferimento a quanto pubblicato nel nostro articolo della settimana scorsa, “Nutrizione nelle patologie cardiache”, nel quale viene chiaramente indicato tutto ciò che può contribuire a eliminare l’infiammazione.

 

Angel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)

Kinepharma.

 

Variazioni nel sistema nervoso associate all’età

Il ruolo del Sistema Nervoso Centrale (SNC) quale regolatore e integratore delle attività dell’organismo e delle relative variazioni legate all’età segna il processo di invecchiamento della persona. A parte le logiche variazioni morfologiche quali la riduzione del volume e del peso del cervello sino a 15% nelle persone anziane di 80-90 anni, si verifica un deterioramento dei processi biochimici e cellulari. Oggi si parla più di variazioni che di perdite cellulari.

Negli anziani considerati sani a livello di neocorteccia e di ippocampo le perdite neuronali sono minime, a differenza dei pazienti affetti da Alzheimer, che presuppone perdite notevoli. Inoltre nei pazienti che presentano questo tipo di problematiche, i processi di neuroplasticità, che comportano uno sviluppo di strutture e funzioni nuove a seconda dell’insediamento di nuove connessioni sinaptiche, sono quasi scomparsi.

Problemi degenerativi

Sono strettamente connessi alle variazioni che avvengono nei sistemi di neurotrasmissione. In questi casi svolge un ruolo chiave lo stress ossidativo, la cui causa principale è la produzione di radicali liberi con l’invecchiamento e che comporta danni al DNA, alle proteine e al materiale lipidico del cervello quando aumentano i livelli di perossidazione. In sostanza le cellule nervose subiscono danni irreversibili.

Tali processi negativi sul SNC attribuibili a percentuali più elevate di radicali liberi si osservano prevalentemente in pazienti affetti da Alzehimer e altre patologie del  sistema nervoso.

Test e trattamento

Per il test è possibile utilizzare un kit per le patologie del cervello e del sistema nervoso, in particolare le fiale come quelle per l’Alzheimer, in grado di rilevare problematiche degenerative che compromettono la memoria e il coordinamento della persona. Si dovrebbe tuttavia intervenire con grande anticipo con una terapia di prevenzione, verificando i livelli di radicali liberi nella persona, come altresì le carenze di vitamine, sali minerali, antiossidanti, ecc.

Sono innumerevoli i consigli suggeriti per evitare questo tipo di problemi. Fondamentale tra questi è quello che riguarda l’alimentazione, come abbiamo visto in uno dei nostri articoli dello scorso 18 settembre: “ La detoxificación celular del Dr. Shinya”. L’eccesso di proteine lascia residui proteici nelle cellule e sarebbe strettamente legato a patologie quali Alzheimer, Parkinson ecc. Risulta pertanto opportuno controllarne l’eccessivo consumo, come altresì quello dei grassi animali saturi.

Inoltre le diete ricche in “enzimi”, ovvero di alimenti “vivi” quali insalate e frutti dall’elevato potere antiossidante, rivestono grande importanza.

Integratori quali la vitamina B12, l’acido folico o la niacina sono estremamente importanti per il sistema nervoso delle persone anziane, migliorandone la memoria e il coordinamento. A ciò si dovrebbero aggiungere gli integratori di acidi grassi essenziali quali l’omega 3 e 6.

Angel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)

Kinepharma.

 

 

Osteoartrite, l’artrite più comune

L’osteoartrite è uno dei tipi di artrite più comuni, colpisce milioni di persone in tutto il mondo ed è riguarda l’infiammazione delle cartilagini delle articolazioni. La loro usura, che è degenerativa, comporta la comparsa del dolore nello svolgere attività fisiche semplici, quali camminare, chinarsi o addirittura dormire. Si possono manifestare anche intorpidimento o rigidità nelle zone articolari.

Prorpio come l’artrite reumatica, si tratta di una patologia infiammatoria e dalle molteplici cause. Ciò viene illustrato benissimo nell’articolo del blog kinepharma “Enfermedades inflamatorias” (Patologie infiammatorie) del 15 novembre 2012. Il corpo presenta una serie di sovraccarichi e quando non è in grado di eliminare tutto, cede. In quel momento si manifestano dolori, eczemi, asma, allergie, reumatismi e tra questi l’osteoartrite.

Il metodo più comune per stabilire se siamo affetti da osteoartrite consiste nell’effettuare una radiografia (mediante raggi X) o una risonanza magnetica.

L’osteoartrite può colpire qualsiasi parte del corpo, ma prevalentemente punti quali ginocchia, gomiti, collo, schiena, anche o mani. Una serie di studi dimostra la correlazione tra l’intestino e le allergie alimentari con le patologie reumatiche.

Test e trattamento

Il test può essere effattuato con un test per le infiammazioni, in particolare la fiala di TNF-α o CRP, ma al contempo è possibile studiare lo stato dell’intestino tenue e dell’intestino crasso e della relativa membrana, nonché le eventuali allergie alimentari.

I fattori positivi in questo tipo di patologie sono i seguenti:

  • Il movimento: La mancanza di esercizio fisico rappresenta una delle principali cause di osteoartrite. L’esercizio costituisce la prevenzione a questa patologia.
  • L’alimentazione: Un’alimentazione ricca in antiossidanti e pesce unitamente all’eliminazione di latticini, zucchero e glutine sono fondamentali. È risaputo che l’alterazione del metabolismo provocata dal glucosio incide parecchio sui processi infiammatori. Ciò presuppone non soltanto un adeguato livello di gluscosio, ma anche di insulina, dal momento che a volte si verifica un eccesso della medesima a causa della resistenza dell’organismo alla sua azione.

È poi necessario evitare altri fattori negativi, quali caffè, alcol o tabacco.

 

Angel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)

Kinepharma

 

Pagine:«1234
  • Spagnolo
  • Francese
  • Italiano
  • Portoghese, Portogallo

Recent Comments

    Archives