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Fattori che scatenano patologie secondo la medicina cinese

Secondo la medicina cinese, gli agenti sono quei fattori che provocano una deviazione nella linearità od ortopatia, cioè che colpiscono alla salute di un individuo e si differenziano in:

  • Agenti esterni, che in cinese sono noti anche come o sei eccessi climatici.
  • Agenti interni, noti anche come le sette emozioni (movimento interno).
  • Agenti neutri nei quali rientrano i disturbi alimentari, gli eccessi di attività o inattività o gli eccessi sessuali e le lesioni esterne.

I sei eccessi climatici

  • Vento. Può risultare utile immaginare che il paziente sia stato esposto al vento. In questo caso, come avviene per gli altri agenti, non ha importanza se l’evento si sia realmente verificato. I segni tipici di un’aggressione da vento esterno sono i seguenti: mal di testa, congestione nasale, flusso lacrimale, occhi arrossati, mal di gola, tosse irritante, brividi. Approfondendo ulteriormente possono aggiungersi dolori casuali, nevralgie, disturbi articolari, spasmi o paresi, eruzioni cutanee, prurito, febbre. Corrisponde alla funzione energetica del fegato.
  • Freddo. Una prolungata esposizione al freddo determina sintomi quali febbre senza sudori, mal di testa, dolore alla nuca, dolori diffusi al corpo, lingua umida e ricoperta da una patina bianca. Quando avanza verso i meridiani: convulsioni, dolori agli arti, cianosi a labbra e unghie, estremità fredde. Quando la penetrazione del freddo è più profonda si presentano dolori addominali, diarrea, vomito, lingua pallida ricoperta, lingua umida e battito profondo. Corrisponde alla funzione energetica di reni e polmoni.
  • Umidità. La comparsa di sintomi determinati dall’umidità è un chiaro segnale cdi scarsa forza di assimilazione della funzione energetica della milza. Umidità significa mancanza di elaborazione, di pulizia e conseguente permanenza dei residui. Si stabilisce una differenza tra i segni dell’umidità dell’area superiore: nausea, congestione nasale, pelle giallastra, difficoltà respiratorie e nell’area inferiore: gonfiore addominale, disturbi ginecologici, flusso torbido, oltre a umidità esterna, sudorazione generale, grande stanchezza e avvilimento, gonfiore, disturbi articolari costanti e umidità interna: sensazione di compressione al petto e al centro dell’addome, mancanza di appetito, nausea e vomito, diarrea, ecc. Corrisponde alla funzione energetica della milza.
  • Afa estiva. I segni tipici includono febbre, obnubilazione, fiato corto, sudore generale, sete intensa, lingua di colore rosso scuro, lingua ricoperta da una patina giallastra. Corrisponde alla funzione energetica del cuore.
  • Grande secchezza. Si stabilisce una differenza rispetto alla secchezza fredda: lieve mal di testa, brividi, mancanza di sudorazione, tosse, mal di gola, congestione nasale, lingua ricoperta da una patina asciutta e secchezza calda: febbre accompagnata da sudori, mal di gola, tosse secca, dolori al petto, scarsa espettorazione muco-sanguinolenta, secchezza del naso, lingua ricoperta da una patina asciutta e giallastra. Corrisponde alla funzione energetica dei polmoni.
  • Calura. I sintomi tipici sono: febbre alta, grande inquietudine del paziente, sete intensa, mal di gola, arrossamento al viso, sclere arrossate, lingua di colore rosso scuro, lingua ricoperta da una patina giallastra spessa e asciutta. Corrisponde alla funzione energetica del cuore.

Sette emozioni

Sotto forma di movimenti interni o commozione interna, queste forze sono in grado di determinare un’eteropatia come agente endogeno.

  • Desiderio o anelito. Questa espressione di sentimenti nel senso di un intenso vissuto emotivo corrisponde alla funzione energetica del cuore.
  • Rabbia, agitazione, ira. L’eccessiva eccitazione corrisponde alla funzione energetica del fegato.
  • La preoccupazione. Determina una ripercussione sugli eventi ritmici nella funzione energetica dei polmoni.
  • Pensare, meditare. Questa emozione contraddistingue la forza di integrazione, la forza di trasformazione e la forza di assimilazione dell’individuo. Per tale motivo corrisponde alla funzione energetica della milza.
  • Il lutto. Corrisponde alla funzione energetica dei polmoni.
  • Paura. La paura e l’ansia inibiscono le manifestazioni della vita e determinano una paralisi dei movimenti interni. Il timore corrisponde pertanto alla funzione energetica dei reni.
  • Spavento, shock. Un evento che provoca spavento o shock blocca il flusso Qi e compromette le funzioni energetiche di cuore e reni.

Oltre ai sintomi descritti per una migliore definizione della diagnosi energetica, è possibile usare un Test di meridiani di  agopuntura, utilizzando le fiale più adeguate per confermare la diagnosi.

Questo articolo trae spunto dal libro Atlante di agopuntura (Atlas de acupuntura) di Carl-Hermann Hempen.

 

Ángel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)

Kinepharma.

L’esercizio moderato migliora i trattamenti contro il cancro

Una ricerca dell’Università Statale del Kansas offe informazioni alternative per i pazienti affetti da cancro: Una camminata o una passeggiata lenta eseguite regolarmente possono rappresentare la chiave per migliorare i trattamenti contro il cancro.

Brad Behnke, professore associato di fisiologia dell’esercizio, e i suoi collaboratori hanno dimostrato che l’esercizio moderato svolto in modo regolare migliora l’ossigenazione del tumore, consentendo un miglioramento dei trattamenti nei pazienti affetti da tumore. Behnke ha ricevuto una sovvenzione di 750.000 dollari dalla Società Americana per il Cancro per studiare l’esercizio moderato come modo di far sì che i radio-trattamenti siano più efficaci, in particolare per i tumori difficili da trattare.

“Se possiamo aumentare l’efficacia del trattamento di radiazione, allora la prognosi del paziente sarà migliorata”. “L’esercizio ha effetti secondari sempre positivi rispetto ad altri trattamenti che potrebbero avere effetti collaterali dannosi”. L’esercizio è un tipo di terapia da cui traggono beneficio innumerevoli sistemi nel copro e può cambiare costantemente il contesto del tumore.”

L’Istituto Nazionale per il Cancro degli Stati Uniti raccomanda l’esercizio ai pazienti affetti da cancro e a quelli che hanno superato la malattia, ma sono poche le ricerche che mostrano cosa accade all’interno dei tumori durante l’esercizio. Ciò ha portato Behnke a unire la propria esperienza nella fisiologia integrativa alla ricerca sul cancro. ha ricevuto anche il sostegno del Centro di Ricerca sul Cancro dell’università di Johnson.

“Mi sono interessato per scoprire cosa succede all’interno del tumore durante e dopo l’esercizio come mezzo per migliorare i risultati del trattamento”, ha dichiarato Behnke.

Per le ultime ricerche, Behnke sta utilizzando modelli di tumori alla prostata per trovare il modo di migliorare l’ossigenazione dei tumori. Quando un tumore è ipossico o presenta un ridotto livello di ossigeno, spesso è molto aggressivo. E questo perché l’ossigeno è fondamentale in questa patologia, dal momento che aiuta a distruggere le cellule tumorali. Ne deriva che i tumori che presentano una scarsa ossigenazione sono spesso resistenti alle terapie tradizionali contro il cancro, come la radioterapia e gli interventi. Per tale motivo la respirazione a ossigeno concentrato è sempre più utilizzata per migliorare l’ossigenazione delle cellule tumorali prima del trattamento.

“Se miglioriamo tutti i sistemi del corpo (polmoni, cuore e vasi sanguigni) con l’esercizio, possiamo sfruttare la disfunzione vascolare del tumore e migliorare il flusso di sangue nello stesso”, sostiene Behnke. “Il tumore diventa la via meno resistente per l’elevata richiesta cardiaca dell’esercizio, traducendosi in un sostanziale aumento di ossigenazione del tumore durante e dopo l’attività.”

Ma la chiave è l’esercizio moderato. Un esercizio troppo scarso può non avere alcun effetto, ma l’esercizio eccessivo può avere un effetto negativo e può chiudere il flusso sanguigno alla regione del tumore o mettere in pericolo il sistema immunologico.

Secondo Behnke l’esercizio moderato è da intendersi come un’attività che sfrutta dal 30 al 60% della capacità aerobica della persona. L’attività di per sé non deve essere stressante e in linea di massima può essere svolta da tutti, come una camminata o una passeggiata lenta.

La ricerca ha inoltre dimostrato che l’esercizio moderato può aiutare i pazienti affetti da cancro a contrarrestare alcuni effetti secondati del trattamento, come lo scarso afflusso di sangue, l’affaticamento, la cachessia e la perdita di massa muscolare. Ciò ha condotto molti ricercatori a classificare questa terapia come “terapia dell’esercizio aerobico” per i pazienti affetti da cancro.

“In realtà non esiste alcun effetto secondario negativo dell’esercizio di intensità moderata”, ha detto Behnke. “L’esercizio spesso viene prescritto per migliorare gli effetti secondari del cancro e il trattamento. Ma ciò che l’esercizio fa all’interno del tumore porta già di per sé grandi benefici.”

Raccomandiamo di leggere l’articolo di Kinepharma del 28 dicembre 2012, “Li tre aspetti fondamentali da testare nel cancro

Ángel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)

Kinepharma.

I meccanismi di disintossicazione dell’organismo

L’organismo ha la capacità di eliminare tutte le impurità e le tossine che accumula nel corso del processo di vita. L’organo più importante per questa “pulizia” è il fegato. La disintossicazione è un processo metabolico che consente di trasformare le tossine in prodotti che possono essere eliminati direttamente tramite l’intestino o i reni.

La maggior parte delle tossine sono liposolubili quando sono presenti in eccesso e non possono essere direttamente trasportate dal sangue vengono stoccate nel tessuto adiposo. Lo scopo della disintossicazione epatica consiste nel rendere solubili queste molecole in modo che possano essere eliminate.

L’attività metabolica associata a questa pulizia necessita di tantissima energia, secondo il dottor Fievet l’80% dell’energia (ATP) necessaria per il funzionamento dell’organismo. In questo processo è possibile individuare tre fasi:

  • Fase I: Attivazione.
  • Fase II: Unione.
  • Fase III: Trasporto ed eliminazione.

Nella fase di attivazione si ossidano le tossine liposolubili tramite una serie di enzimi detti citocromi P450. I prodotti di questo processo metabolico sono instabili e se non vengono metabolizzati rapidamente danno vita ai cosiddetti radicali liberi, determinando il cosiddetto stress ossidativo che provoca innumerevoli problemi di salute.

Per questo motivo la fase di unione riduce i prodotti ossidati nella fase precedente tramite ossidanti che captano i radicali liberi, come gli enzimi super-ossido-dismutasi (SOD) o la glutatione-prossidasi (GSPx). Questi enzimi dipendono fortemente dai sali minerali Zn, Cu, Mn e Se, nonché dalla vitamina C e da quelle appartenenti al gruppo B.

La fase I di attivazione è tanto più efficace quanto più siamo regolarmente esposti a una tossina, ma non dimentichiamo che il risultato della medesima consiste in composti instabili estremamente pericolosi per la salute.  Paradossalmente può dunque aggravare l’effetto nocivo di una tossina, come nel caso delle persone dipendenti da caffè o alcol. Per tale motivo è pericolosa.

In quest’ultimo caso la persona affetta da alcolismo cronico sente sempre meno le conseguenze fisiche di un consumo elevato, mentre accumula sempre più derivati tossici, come nel caso dell’alcolismo acetaldeide.

Inoltre, a causa dell’accumulo di questi derivati e dalla carenza di enzimi tipici della fase II di unione, tali composti che danneggiano l’organismo saranno metabolizzati più lentamente tramite un eccesso di radicali liberi, che compromette la salute determinando una maggiore usura e invecchiamento dell’organismo, patologie degenerative, cancro, problematiche cutanee, ecc. Ciò può essere ancora più grave se la persona non dispone del numero adeguato di enzimi o se presenta deficit alimentari, come nel caso della maggior parte degli alcolisti.

Rilevazione di tossicità nell’organismo

Tutto ciò può essere individuato nel dettaglio con il test chinesiologico, tramite la fiala per radicali liberi con un test di base, nonché quella per SOD, GPSx per il test del sistema endocrino o le fiale di sali minerali e vitamine.

Esiste poi una serie di sintomi che può aiutare a individuare il problema:

  • Lingua bianca o impastata
  • Emicrania
  • Alito cattivo
  • Pallore o pelle gialla
  • Disturbi digestivi (insufficienza biliare)
  • Stanchezza
  • Disturbi del sonno (risveglio tra l’1 e le 3 della mattina).

La cosa fondamentale è individuare le fonti delle tossine, concedendo una tregua al fegato per eliminare il maggior numero di tossine, ma sarà necessario anche migliorare l’alimentazione e la mineralizzazione tramite enzimi “vivi” (frutta fresca e verdure), vitamine, amminoacidi solforati (in particolare la taurina) e soprattutto bere molta acqua di buona qualità.

Per maggiore informazione sulla depurazione dell’organismo, raccomandiamo leggere l’articolo di kinepharma del tre di Marzo 2015  “La depurazione“.

 

Ángel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)

Kinepharma.

La verità sul colesterolo

Il colesterolo NON è una delle principali cause di infarto e di eventi cerebrovascolari (infarti cerebrali). Si tratta di un’informazione assolutamente falsa. Le statine prescritte per questo “sintomo” sono i farmaci utilizzati per combattere il colesterolo. In Spagna la metà della popolazione adulta ha il colesterolo alto. Il 50% ne è consapevole e quasi la metà assume farmaci per ridurlo.

Ma il colesterolo non è il diretto responsabile dei problemi cardiovascolari. In realtà è una difesa dell’organismo rispetto a un problema. Le persone che assumono le statine mettono pertanto a rischio la loro stessa salute, perché oltre a eliminare il colesterolo quando necessario, possono assistere a un interminabile elenco di effetti collaterali: insufficienza cardiaca, dolori muscolari, perdite di memoria, lesioni al fegato, ecc.

Uno studio pubblicato dall’American Heart Journal nel 2009, con 137.000 pazienti ricoverati per crisi cardiache, ha dimostrato che circa il 75% dei pazienti aveva livelli “normali” di colesterolo.

Tale aspetto è stato già analizzato nell’articolo di Kinepharma del 3 dicembre 2003 “ La nutrizione nelle patologie cardiache” nel quale il Dott. Dwight Lundell, responsabile del Servizio di Chirurgia Coronarica del Banner Heart Hospital conclude che senza infiammazioni nel corpo è impossibile che si accumuli colesterolo sulle pareti dei vasi sanguigni e che si verifichino patologie cardiache.

E la principale causa dell’infiammazione è il sovraccarico di idrati di carbonio semplici ed elaborati, come altresì l’eccesso di consumo di oli vegetali di scarsa qualità presenti in molti alimenti elaborati.

Che senso assume dunque questa prescrizione?

Perché medici, ospedali, aziende farmaceutiche e professionisti sanitari non ci dicono la verità sulle statine?

Perché non ci dicono che i farmaci che riducono la percentuale di colesterolo provocano innumerevoli effetti collaterali e non proteggono dalle patologie cardiovascolari? Le motivazioni sono svariate:

Innanzitutto le centinaia di grandi cardiologi e cattedratici di Medicina che dovrebbero riconoscere pubblicamente di essere in errore da trent’anni. Oggi le persone che si mostrano critiche o in disaccordo con questa tendenza vengono tacciate di essere apostate e ignoranti e vengono ridicolizzate. Lo straordinario libro del cardiologo francese Michel de Lorgeril sulla prevenzione degli infarti mediante rimedi naturali è stato completamente ignorato dalla stampa.

Tuttavia Michel de Lorgeril, noto ricercatore del Centro Nazionale della Ricerca Scientifica in Francia (CNRS), ha scritto centinaia di articoli sulle più prestigiose riviste scientifiche. Il suo libro contiene le informazioni più attuali relative a questo studio, oltre a numerosi consigli di vitale importanza che tranquillizzano le persone in ansia per il cuore e le arterie. Vista l’importanza di queste conclusioni per milioni di malati in tutto il mondo, il silenzio dei mass media è davvero inspiegabile.

In secondo luogo, la medicina è diventata un’attività commerciale e se non si consumano farmaci, assegnando la priorità alla prevenzione o alle cure con rimedi naturali, non si guadagna.

Effetti delle statine e assenza di colesterolo

Uno degli effetti più dannosi per la salute delle statine consiste nella perdita del coenzima Q10, fondamentale per il funzionamento dei muscoli, in particolare il cuore. È aneddotico curare il cuore eliminando le riserve di CoQ10. Dovemmo rapidamente compensarlo assumendo integratori di CoQ10 e attualmente sono pochissimi i medici che forniscono informazioni in merito ai pazienti.

Solitamente medici e scienziati trattano con disprezzo il colesterolo, fatto che vediamo ogni giorno e che si riflette sull’intera società, anche negli spot televisivi, ma si tratta sicuramente di un componente fondamentale del corpo umano. Di fatto, una percentuale di colesterolo troppo bassa è direttamente connessa a problemi di salute, in particolare emorragie cerebrali (infarti), e a un maggior rischio di essere soggetti al cancro.

Innumerevoli studi scientifici hanno analizzato il rapporto tra l’essere soggetti al cancro e il colesterolo. Ecco perché è pericoloso e nocivo per la salute cercare di mantenere bassi i livelli mediante un’alimentazione povera di grassi o peggio ancora mediante l’assunzione di farmaci.

Il colesterolo è inoltre necessario per avere un livello ottimale di vitamina D, dal momento che il colesterolo ne è l’ingrediente basico. Ciò spiegherebbe il legame tra una bassa percentuale di colesterolo e la presenza del cancro. La carenza cronica di vitamina D può favorire i tumori cancerogeni.

Per quattro anni è stata svolta una ricerca sul consumo di due farmaci anti-colesterolo: la Simvastatina e l’Ezetimibe.  Le conclusioni sono state categoriche: i risultati nei pazienti che avevano assunto congiuntamente entrambi i farmaci hanno mostrato che il rischio di morte era aumentato del 45%. In maniera assolutamente sorprendente, tali risultati non sono mai stati presi in considerazione.

Parte di questo articolo si basa sul articolo di Jean-Marc Dupuis, caporedattore della e-letter gratuita “Tener S@lud” (essere in buona salute).

Angel Salazar (angelsalamag@gmail,com)

Kinepharma

Attività fisica e diabete di tipo 2

L’esercizio aerobico aiuta a ridurre il rischio di diabete di tipo 2. Un recente studio condotto su un campione elevato di donne e pubblicato sul portale PLoS Medicine, ha rivelato che l’allenamento di resistenza aerobica e con i pesi potrebbe aiutare a ridurre il rischio di soffrire di questa patologia.

Lo studio è stato realizzato da ricercatori della Scuola di salute pubblica di Harvard, di Boston e dell’Università della Danimarca del Sud, nell’ambito del quale sono stati esaminate oltre 99.000 donne adolescenti e di età media.

All’inizio dello studio, nessuna delle donne era affette da diabete e i ricercatori hanno analizzato il rapporto tra le loro abitudini relative all’esercizio fisico e l’incidenza dello sviluppo della patologia. Nello specifico è stato esaminato il tempo che le donne dedicavano ogni settimana allo svolgimento di vari tipi di esercizio fisico, tra i quali esercizi di potenziamento muscolare con i pesi di intensità lieve, esercizi di risveglio muscolare quali stretching, tonificazione e yoga, nonché esercizi di tipo aerobico.

Sia l’allenamento di potenziamento muscolare con i pesi, sia gli esercizi di risveglio muscolare di lieve intensità hanno mostrato una relazione autonoma con la riduzione del rischio di diabete, ma a tale fine risultavano più efficaci se combinati tra loro.

I ricercatori sono giunti alla seguente conclusione: “I risultati del nostro studio suggeriscono che… l’inserimento di attività di potenziamento muscolare e di stretching uniti all’attività aerobica offrono benefici sostanziali per la prevenzione nel diabete nelle donne.”

Quali sono i livelli di esercizio raccomandati?

Almeno 150 minuti di esercizio aerobico la settimana e almeno due volte la settimana di allenamento di potenziamento muscolare con i pesi, che i ricercatori considerano in almeno 60 minuti. Le donne che hanno seguito queste raccomandazioni hanno mostrato un minor rischio di diabete, ma anche dedicando un tempo minore a queste attività si sono notevolmente ridotti i rischi di tale patologia.

L’équipe ha inoltre concluso che “l’esercizio di potenziamento muscolare con i pesi può ridurre il rischio di diabete di tipo 2 tramite vari meccanismi,” facendo sì che le donne in sovrappeso o che presentavano obesità potessero assistere a una maggiore riduzione del rischio rispetto alle altre.

Anche negli uomini il rischio si è ridotto

La ricerca precedente, pubblicata sulla rivista Archives of Internal Medicin, nell’agosto 2012 e condotta da ricercatori degli stessi istituti, ha anch’essa concluso che gli uomini che si allenano regolarmente con i pesi possono ridurre il rischio di diabete di tipo 2 fino al 34 per cento. Un allenamento costante potrebbe essere di 30 minuti a sessione, 5 volte alla settimana.

In linea con il recente studio, si è scoperto che l’allenamento di resistenza combinato ad attività aerobiche come correre o camminare a un’andatura leggera possono determinare risultati anche migliori: una riduzione del rischio fino al 59 per cento.

Tale studio è risultato pioniere nella constatazione di come l’allenamento di potenziamento muscolare con i pesi potrebbe aiutare a prevenire il diabete di tipo 2. Ora è chiaro che entrambi i sessi possono trarne beneficio.

È importante sottolineare, affinché l’allenamento di potenziamento con i pesi eseguito da solo, senza unirlo a esercizi aerobici o ad altre tipologie di esercizi, pare offrire una notevole riduzione del rischio. Per questo motivo, le persone che hanno problemi di tempo nello svolgimento di questi ultimi trovano un’alternativa valida ed efficace nei pesi.

L’allenamento anche con i pesi aiuta i diabetici

Se guardiamo più indietro nel tempo, uno studio pubblicato su JAMA nel novembre 2010 ha riscontrato che lo svolgimento di esercizi aerobici e di potenziamento con i pesi aiutava a migliorare i livelli di glicemia tra i malati di diabete tipo 2 molto più di quanto avvenisse con i soli esercizi.

Una pubblicazione ha segnalato che “i pazienti affetti da diabete di tipo 2 che desiderano ottimizzare gli effetti dell’esercizio e del controllo della glicemia devono svolgere sia esercizi aerobici sia esercizi di potenziamento con i pesi.” Tale pubblicazione ha aggiunto che “se si ha a disposizione un tempo limitato da dedicare allo sport, è meglio dedicarlo a entrambi gli esercizi piuttosto che a uno solo.”

 

Angel Salazar (angelsalamag@gmail.com)

Kinepharma.

 

 

La depurazione

Il drenaggio tissutale o cura depurativa aiuta l’organismo a disintossicarsi dall’accumulo di tossine nel sangue. Ciò comporta una stimolazione e un potenziamento delle funzioni fisiologiche degli organi che eliminano le impurità, purificando il sangue in modo biologico. Se eseguito correttamente, il recupero e il mantenimento della salute sono assicurati senza alterazioni dell’equilibrio del nostro organismo.

La parola drenaggio deriva da drenare, che significa prosciugare, scaricare, in sostanza pulire ovvero un’esigenza fisiologica indispensabile per regolare l’omeostasi e prevenire e conservare la salute. Tale concetto viene spesso utilizzato da naturopati e chinesiologi come prima fase di trattamento per regolare una funzione organica, ma viene sottovalutato e scarsamente utilizzato da altri professionisti sanitari.

Senza una corretta eliminazione organica dei resti tissutali non possiamo essere in uno stato di buona salute, dal momento che le tossine e le impurità ristagnano nel nostro organismo.

È possibile distinguere due tipi diversi di tossine:

  • Le tossine endogene sono sostanze elaborate dal nostro corpo tramite il metabolismo o un meccanismo di difesa e/o depurazione interno, come possono essere le infezioni e ogni tipo di malattia.
  • Le tossine esogene sono di natura esterna, entrano nell’organismo attraverso le vie respiratorie, le vie digerenti mediante l’alimentazione e la via tegumentaria (pelle e mucose). Quando è consigliato l’utilizzo di depurazione e drenaggio?

Come base al trattamento biologico principale, è necessario eseguire un drenaggio-depurazione rispettivamente dell’organismo e del sangue, per una maggiore efficacia dei processi curativi e di normalizzazione del corpo.

All’inizio di qualsiasi trattamento terapeutico. Nei processi cronici è fondamentale, dal momento che il corpo è completamente bloccato dall’esaurimento nei sistemi di eliminazione o nelle vie di drenaggio.

Nelle fasi acute, come si osserva in natura, quando gli animali sono malati, la prima cosa che fanno è smettere di mangiare, bevono solo acqua pura e lasciano che il procedimento di digiuno e i meccanismi di regolazione interna riequilibrano l’omeostasi.

Vie organiche di depurazione:

  • Mediante drenaggio organico
  • Intestino tenue: pulizia del colon
  • Digerente: Igiene gastro-intestinale
  • Urinaria o renale: drenaggio renale
  • Respiratoria drenaggio bronco-polmonare
  • Tegumentaria o cutanea drenaggio epatico-renale.

Per quanto riguarda la via digerente-intestinale, dobbiamo innanzitutto mantenere lo stomaco pulito e forte, con il giusto livello di acidità e di equilibrio; quindi è necessario mantenere il colon e l’intestino tenue in perette condizioni di equilibrio affinché la microflora batterica svolga correttamente le proprie funzioni e il colon possa mantenere il proprio equilibrio ed eliminare alla perfezione i residui.

Per quanto riguarda la via urinaria, è necessario mantenere i reni sani con una buona diuresi a case di acqua pura e naturale.

Per quanto concerne le vie respiratorie, è opportuno controllare i polmoni e respirare aria pura che ossigeni le cellule. È inoltre necessario fare quotidianamente esercizi respiratori profondi.

La via tegumentaria rappresenta un riflesso delle vie precedentemente indicate. Se queste funzionano correttamente anche le funzioni di protezione e di eliminazione avvengono in modo corretto. Risultano inoltre favorite in caso di digiuno parziale e totale.

Per conseguire questo obiettivo è necessario seguire sei fasi:

  • Riposo alimentare: digiuno, dieta depurativa.
  • Rilassamento psico-emotivo: praticare yoga, passeggiare in aree verdi e senza rumori o inquinamento.
  • Respirazioni profonde: Esercizi in aree che presentano aria pura.
  • Depurazione epatica: Piante quali dente di leone, boldo, carciofo, principi nutritivi e sali di Shussler (9,10 e 11).
  • Drenaggio renale: Piante diuretiche quali equiseto, uva ursina, ginepro e Sali di Schussler (9,10 e 11).
  • Pulizia del colon: Idroterapia al colon e integrazione con prodotti quali il Colosan.

Test

Per capire se sia necessario eseguire una depurazione è necessario osservare l’organismo, dal momento che spesso i processi curativi coinvolgono il meccanismo stesso dell’organismo per depurarsi. Ma è possibile contrastare le condizioni del sangue e i principali organi emuntori quali reni, fegato, pelle, intestino e polmoni. Per il trattamento è inoltre possibile utilizzare un kit di fitoterapia e uno di sali di Schussler.

Si raccomanda altresì la metodologia di Hulda Clark per la pulizia del sangue e dell’intestino, oltre al digiuno parziale.

 

Angel Salazar (angelsalamag@gmail.com)

Kinepharma.

L’obesità in kinesiologia

L’obesità è un sintomo causato dall’eccessivo assorbimento corporeo che comporta un maggiore accumulo di grassi e proteine rispetto a quanto serva al nostro organismo per vivere in maniera salutare. Ciò può comportare innumerevoli problemi di salute. Uno dei quali è il diabete tipo 2.

L’obesità può dipendere da:

  • Alimentazione eccessiva e/o eccessivo consumo di alimenti “cattivi” (eccesso di sale, grassi e zucchero) e scarso consumo di alimenti “buoni” (verdure, frutta e fibre).
  • La vita sedentaria
  • Tossicità cellulare causata sostanzialmente dall’alimentazione, tramite la quale il corpo avvolge la tossina di grasso e la accumula lontano dalle zone in cui possa provocare danni.
  • Problemi emotivi che vi fanno “trattenere” e proteggerci tramite l’“accumulo”. Il peso eccessivo rappresenta l’esigenza di protezione. Cerchiamo protezione da ferite, affronti, critiche, abusi, ecc. L’obesità riflette il nostro timore nei confronti della vita.
  • Stress

Molte di queste cause possono trovare una soluzione semplicemente educando le persone, non soltanto per quando riguarda l’alimentazione (e il bere), ed essendo consapevoli del fatto che ogni conflitto passa attraverso la mente e può spingere l’individuo a mangiare in questo modo. Ma può diventare anche:

  • Una semplice abitudine
  • Non sapere davvero cosa si consuma
  • Conflitto fondamentale o affezione emozionale (esempio semplice). Ad esempio il pensiero consapevole “Voglio perdere peso” e il pensiero non consapevole “Se perdo peso devo comprare dei vestiti nuovi e non me lo posso permettere”
  • Trauma passato relativo all’immagine e all’autostima

La kinesiologia può aiutare in questo processo mediante l’osservazione della risposta muscolare a semplici test: può scoprire dove risiede lo squilibrio nel corpo e anche se c’è qualche conflitto in corso. Nel caso in cui siano presenti sostanze tossiche, metalli pesanti, stress emotivo, cause strutturali o energetiche che compromettano il circuito, il test muscolare AR (Arm Reflex) ce lo dirà, indicando uno squilibrio.

Una volta individuato lo squilibrio, ci indicherà quali sono i fattori che lo provocano e cosa servirà per aiutare ripristinare il giusto equilibrio.

Le cause possono essere migliaia: un alimento specifico che dà intolleranza, problemi strutturali o cause energetiche. Ricercheremo ogni eventualità, circoscrivendo sempre di più il problema.

Un approccio kinesiologico al controllo del peso implicherebbe innanzitutto una storia clinica completa del cliente, inclusi i dettagli relativi alle sue abitudini alimentari. Al primo appuntamento si cerca di riequilibrare la persona nell’ambito prioritario compromesso. Una volta riequilibrato il corpo, la kinesiologia è in grado di mostrare al  cliente l’effetto del consumare determinati alimenti in modo tale da poterli eliminare in tempo.

Nel caso in cui il problema si riscontri a livello chimico, potrebbero esserci integratori nutrizionali in grado di aiutare rapidamente a risolvere il problema: il cromo, la radice di liquerizia (ottimo integratore per aiutare a regolare lo zucchero nel sangue) o ad esempio il complesso B e la vitamina C, che sono ottimi integratori per equilibrare l’eccesso di peso provocato dallo stress adrenalinico, o gli enzimi digestivi che aiutano il corpo ad assorbire i principi nutritivi e a scomporre gli alimenti per ottenere energia, o ancora gli oligoelementi quali cromo, potassio, zinco-rame o litio ed altri ancora possono aiutare a migliorare il problema.

Se il problema di peso dipende dallo stress emotivo, i Fiori di Bach possono aiutare in maniera decisiva: cherry plum per chi ha paura di perdere il controllo, pine per chi si sente in colpa per qualche motivo o chesnut bud nel caso in cui si ripetano costantemente gli stessi modelli negativi.

Tutte queste informazioni possono essere ottenute mediante il test muscolare e con un buon kit di lavoro, come il kit dei Fiori di Bach nel caso in cui il problema derivi da cause emotive.

 

Ángel Salazar (angelsalamag@gmail.com).

Kinepharma.

 

Fattori importanti nell’osteoporosi

Contrariamente a quanto fa solitamente il medico per arrestare la decalcificazione delle ossa, che consiste nell’apportare elevate dosi di calcio, ciò che si deve fare è migliorarne l’assimilazione, in particolare nelle persone che hanno superato i 50 anni.

Gli eccessi di principi nutritivi quali sodio, fosforo o fluoro, l’eccessivo consumo di prodotti lattei, proteine di origine animale e zuccheri o la carenza di sali minerali quali magnesio, zinco o boro creano uno scompenso nell’organismo, rendendo difficoltosa l’assimilazione del calcio da parte delle ossa.

Un’eccessiva interazione di questo sale minerale quando l’organismo non è in rado di assimilarlo correttamente può inoltre avere gravi conseguenze, tra cui l’accumulo di calcio nelle arterie, nelle articolazioni o in organi come reni o fegato.

Vediamo quali sono i fattori principali che determinano futuri problemi di osteoporosi:

  • Essere donna. Statisticamente le donne sono due volte più predisposte rispetto agli uomini a subire fratture a causa dell’osteoporosi, poiché hanno una massa ossea inferiore e vivono più a lungo. È molto importante anche il rapido abbassamento dei livelli di estrogeni che si producono durante la menopausa, il quale influisce sulla perdita di massa ossea. Tutte le patologie, i disturbi o i processi biologici quali la menopausa che riducono i livelli di estrogeni.
  • Un’alimentazione non sana come quella che contiene un eccesso di proteine, di alimenti raffinati carenti in enzimi vivi, che determinano un eccesso di acidità, come le proteine animali, i grassi animali, gli alimenti fritti, il caffè, l’eccesso di sale e di zucchero raffinato, gli additivi, la carenza di acqua. Questa alimentazione provoca un’acidità tissutale, o acidosi, che fa sì che l’organismo utilizzi le riserve di elementi minerali alcalini quali magnesio, calcio, ecc. sottraendoli a ossa e articolazioni.
  • Una carenza di vitamina D provocata da una non corretta alimentazione o dalla mancanza di luce solare, articolo Kinepharma gennaio 2015 “Benefici della luce solare“.
  • Uno stile di vita sedentario, con carenza di esercizio fisico o mancanza di ossigenazione e negli spazi all’aria aperta.
  • Essere di razza caucasica o asiatica, sebbene le donne statunitensi di origine africana e le donne ispaniche presentino un notevole rischio di soffrire per questa patologia.
    Avere una struttura fisica piccola e snella, con un peso che si aggira sui 50 kg.
  • Alimentazione povera in sali minerali e calcio.
  • L’uso di glucocorticoidi, farmaci per le convulsioni come l’epilessia, ormoni che rilasciano gonadotropina per il trattamento dell’endometriosi, antiacidi che contengono alluminio, così come alcuni trattamenti per il cancro alla mammella e alla prostata possono provocare una perdita di massa ossea.
  • Ipertiroidismo o problemi alla ghiandola paratiroide.
  • I farmaci diuretici o le piante medicinali che regolano l’eliminazione della ritenzione idrica e fanno sì che i reni eliminino più calcio e altri sali minerali.
  • L’eccessivo consumo di alcol che riduce la formazione dell’osso e interferisce nelle funzioni del corpo destinate all’assorbimento del calcio.
  • Le persone che sperimentano gravi processi di depressione presentano maggiori percentuali di perdita di massa ossea.
  • Fumare, dal momento che riduce gli estrogeni e crea demineralizzazione.
  • La carenza di testosterone negli uomini.

Test

Per fare il test possiamo utilizzare varie fiale, una delle quali sarà naturalmente quella di calcio. È anche possibile usare la fiala della ghiandola paratiroide per vedere se sia in buone condizioni. In caso contrario potrebbero verificarsi problemi nella corretta regolazione dell’assorbimento di calcio nel sangue.

Questa analisi può essere osservata da molti punti di vista. Possiamo ad esempio ottenere una conferma estremamente chiara della diagnosi, utilizzando fiale molto diverse come quella dell’acidità. Nello specifico sappiamo che un pH acido implica un eccesso di acidità nel sangue, da compensare con le riserve minerali delle ossa.

Possiamo anche utilizzare la fiala di estrogeni o degli scompensi ormonali nella donna (una carenza di estrogeni provocherà una riduzione della massa ossea) e quella di testosterone nell’uomo. Anche in questo modo potremo sapere se lo scompenso ormonale, come quasi sicuramente succederà, può provocare problemi di decalcificazione alle ossa. Molte di queste fiale si trovano in un Kit basico ampliato.

Una volta confermata l’esistenza dell’osteoporosi possiamo osservare che le ossa sono più coinvolte e a tale fine potremo utilizzare un Kit della articollazione sacro-iliaca e lombare per vedere il coccige, l’osso sacro, ecc e vigilare sul processo.

 

Ángel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)

Kinepharma.

Tossine non-fisiche

Il dizionario definisce la parola “tossina” come “veleno” e il “veleno” è: una sostanza che una volta introdotta o assorbita dall’organismo vivo distrugge la vita o ne danneggia la salute.

Ma a cosa ci riferiamo con la parola sostanza? In generale, ci si riferisce a qualcosa fisicamente presente come il mercurio, l’arsenico e il monossido di carbonio.  I mezzi offerti dalla scienza ci consentono di conoscere queste sostanze e la loro azione. Tali sostanze sono note in quanto causano problemi a tutti gli esseri umani e sono, in un modo o nell’altro,  ostili alla vita umana.

Vi sono altre sostanze fisiche che agiscono come tossine su individui con caratteristiche specifiche, ad esempio il glutine per i celiaci o gli allergeni per i soggetti allergici. Queste ultime non colpiscono tutti allo stesso modo, ma in un determinato soggetto possono agire provocandone la morte o  danneggiandone la salute. Molte di queste sostanze possono avere addirittura benefici per il resto delle persone.

Le ultime ricerche hanno dimostrato che fumare marijuana può migliorare la salute mentale.  Al momento non è chiaro se lo stato psicologico del fumatore dipenda da un effetto diretto sul cervello o, come si suppone, principalmente da un effetto sul corpo eterico.

Oltre a poter essere suscettibili alle tossine tangibili o fisiche, i corpi sottili possono essere influenzati anche dalle tossine non-fisiche.

Tossine non-fisiche

La maggior parte delle persone limitano la propria idea di tossina solo alle sostanze fisiche, nonostante vi siano molte altre cose che possono avere un determinato effetto sull’energia del corpo, distruggendo la vita o danneggiando la salute.

Il nostro corpo eterico è in pericolo quando lavoriamo come terapisti: a volte trascorriamo molto tempo lavorando nel campo energetico, con accesso a zone di energia alterata. Se non prestiamo la dovuta attenzione, il nostro campo sottile, cioè la nostra struttura eterea, potrebbe essere soggetta ad alterazioni, facendo si che uno stato di malattia e senza armonia possa essere considerato normale. Questi modelli di energia non sono sostanze fisiche, però il loro effetto è altrettanto tossico.

A volte dei colleghi terapisti commentano casi in cui un paziente con una malattia grave ha copiato il modello energetico di qualcuno vicino, acquisendo una dinamica propria della malattia.

Un collega mi raccontò che quando lavorava come terapista, molto impegnato visitando un gran numero di clienti, ebbe la brillante idea di trascorrere del tempo con persone sane con energia positiva ogni settimana. Mi disse che ciò non aveva benefici solo sulla sua salute ma anche a livello economico in quanto evitava di ammalarsi.

Mi commentò: alcuni anni fa, visitai una nuova cliente che aveva avuto la tosse per molti mesi. Le lastre mostrarono la presenza di qualcosa nel lobo inferiore di entrambi i polmoni. Mi disse che aveva assunto antibiotici e un broncodilatatore, che non avevano sortito nessun tipo di effetto. Naturalmente lei e la sua famiglia sospettavano il peggio, mi commentò che anche il suo fidanzato aveva avuto la tosse come lei per cinque mesi.  La prova muscolare dimostrò che il suo sistema di energia aveva acquisito il modello di energia della tosse del suo fidanzato e che ciò non era causato da un processo infettivo normale, bensi da una forma di inquinamento dell’energia. Usai dei procedimenti di kinesiologia per disconnetterla da questo modello di energia negativa, riattivando in lei i meccanismi salutari comuni. Una settimana dopo mi chiamò per comunicarmi che si era recuperata del tutto.

Molte famiglie presentano processi allergici simili perchè si trasmette sempre più energia negativa che positiva, senza il coninvolgimento di nessun virus o batterio. Mi sono ritrovato con situazioni simili in coppie sposate, forse perchè più vicine a livello emotivo. Tutto ciò è trasferibile a:

  • Modelli emotivi tossici: relazioni distruttive che causano dolore e angoscia. Il risentimento, l’ira, la paura, etc.
  • Modelli mentali tossici: molte persone parlano a sè stessi in un certo modo, questi messaggi mentali hanno un effetto tossico sulla persona.

Ciò lo possiamo testare con un kit di chakra o meridiani di agopuntura che ci consentono di capire se a livello energetivo vi è un’alterazione.

 

Ángel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)

Kinepharma.

Benefici della luce del sole

La regolare esposizione al sole ha effetti molto positivi per l’organismo, grazie alla lunghezza d’onda della luce ultravioletta dagli effetti genocidi, che combatte con successo ed efficacia germi, acari, funghi, batteri e virus. La luce del sole, grazie al potente effetto stimolante del sistema immunologico, è uno dei principali inibitori delle malattie.

Purtroppo negli ultimi decenni si è diffusa l’idea che la luce del sole abbia un effetto negativo sulla salute. Tale idea è fomentata dalla medicina convenzionale, soprattutto dagli specialisti di oncologia e dai produttori di creme e prodotti per la protezione solare. Essi non offrono in realtà argomenti validi, dal momento che non esiste una sola prova scientifica che dimostri che la luce del sole, in seguito ad esposizione moderata, provochi il cancro. Al contrario, la vitamina D che si genera quando si prende il sole aumenta l’immunità evitando la formazione di tumori, oltre a combattere ogni tipo di patologia.

In pochi sanno che purtroppo lo spettro ultravioletto della luce del sole è quello più facile da eliminare tramite i vetri delle finestre, gli occhiali da sole, gli indumenti e soprattutto le lozioni. Prima del 1930, quando non esistevano gli antibiotici, le comunità scientifica e medica, almeno in Europa, erano in grado di apprezzare il potere curativo del sole, dal momento che la terapia basata sull’esposizione al sole (la cosiddetta elioterapia) era considerata uno degli strumenti più efficaci contro le malattie infettive.

Alcuni studi hanno mostrato che i pazienti esposti all’irraggiamento solare in modo controllato subiscono una riduzione della pressione arteriosa nonché dei livelli di colesterolo nel sangue, facendo sì che il zucchero sia metabolizzato con maggiore facilità nelle persone diabetiche e che si innalzino i livelli di globuli bianchi, che consentono di combattere meglio le malattie.

Il medico e scrittore Auguste Rollier è stato uno dei medici più famosi ad aver utilizzato l’elioterapia. Ha iniziato a farlo nella sua clinica di Leysin in Svizzera nel 1903 e dopo pochi anni dirigeva oltre 36 cliniche, la maggior parte delle quali situate a un’altitudine superiore ai 1500 m sul livello del mare, che consentiva ai pazienti di ricevere un maggior quantitativo di raggi UV. Utilizzò questa terapia per trattare patologie quali la tubercolosi, il rachitismo, il vaiolo, il lupus, ecc.

Rollier aveva seguito le orme del medico danese Niels Finsen, che nel 1930 vinse il Premio Nobel per il trattamento della tubercolose con la luce ultravioletta. Rollier scoprì che i bagni di sole nelle prime ore del mattino, unitamente a una dieta nutritiva, apportavano i risultati migliori. La sorprendente cura della tubercolosi e di altre malattie ottenute da questi medici occuparono le prime pagine dei giornali dell’epoca.

Nel 1933 si era riscontrato che la luce del sole e i relativi trattamenti costituivano una terapia ideale per oltre 165 diverse patologie. Tuttavia nel 1954, in seguito alla morte di Rollier e al crescente potere dell’industria farmaceutica, l’uso dell’elioterapia iniziò a subir una rapida discesa. Nel decennio del 1960, i miracolosi farmaci creati da Rollier si sostituirono al fascino medico nei confronti del potere curativo del sole e nel decennio del 1980 si iniziò a bombardare sempre più la popolazione con l’informazione secondo cui i bagni di sole comportavano l’enorme rischio di contrarre tumori alla pelle.

Benefici della luce ultravioletta, tra gli altri:

  • Migliora i risultati degli elettrocardiogrammi
  • Riduce la pressione arteriosa e il battito cardiaco a riposo
  • Migliora il rendimento del cuore quando necessario
  • Riduce il colesterolo quando opportuno
  • Aumenta le riserve di glicogeno nel fegato
  • Equilibra il livello di zucchero nel sangue
  • Aumenta l’energia, la resistenza e la forza muscolare
  • Migliora la resistenza dell’organismo rispetto alle infezioni causate dall’aumento del livello di linfociti e dei fagociti
  • Aumenta la capacità di trasporto dell’ossigeno nel sangue
  • Aumenta gli ormoni sessuali
  • Aumenta la tolleranza allo stress e riduce la depressione.

Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Cancro nel marzo 2002, un’esposizione insufficiente e la riduzione dei raggi ultravioletti possono costituire un fattore di rischio nell’Europa occidentale e nel Nord America. Lo studio ha evidenziato almeno 13 tipi di tumori connessi alla mancanza di luce solare, la maggior parte all’apparato riproduttivo e digestivo, in ordine di importanza: il cancro alla mammella, al colon e alle ovaie, seguito dai tumori a vescica, utero, esofago, retto e stomaco. È inoltre risaputo che la luce solare previene la sclerosi multipla, le cardiopatie, la gastrite e il diabete.

È inoltre noto che tali terapie costituiscono, assieme a una corretta alimentazione a base di abbondanti frutta e verdura e povera in proteine animali, oltre alla pratica di attività sportive salutari, costituiscono gli elementi ideali per mantenersi sani e in forma a lungo.

 

Ángel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)

Kinepharma.

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