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Giu 13, 2018

In cosa consiste l’infiammazione intestinale?

infiammazione intestinale

Uno dei disturbi digestivi più comuni è l’infiammazione e l’irritazione della barriera intestinale, con conseguenti, innumerevoli problemi di salute.

 Le cause scatenanti dell’infiammazione intestinale, possono essere molteplici:

  • Un bilanciamento sfavorevole dei batteri intestinali
  • Una dieta alimentare ricca di carboidrati (zuccheri, farina bianca, prodotti a base di cereali raffinati, ecc.)
  • Una dieta alimentare carente di proteine
  • Una concentrazione elevata di tossine quali pesticidi, erbicidi, metalli pesanti, conservanti alimentari, ecc.
  • Stress cronico (fisico o mentale)
  • Assunzione di farmaci, in particolare antibiotici

In molti casi, l’infiammazione intestinale è causa di malattie infiammatorie croniche non localizzate espressamente nell’apparato digerente. Quando gli individui sperimentano tali problematiche, molti di loro non hanno idea dell’origine di tale problema.

Nell’eventualità che l’organismo sia soggetto a infiammazione cronica, la risposta immunitaria dell’organismo stesso non accenna a diminuire e rimane costante. Tale produzione ininterrotta di cellule immunitarie danneggia in modo permanente l’organismo. Quando l’organismo attacca costantemente gli agenti patogeni che causano l’infiammazione, il sistema immunitario non si focalizza sulla riparazione dei tessuti sani che sono danneggiati. L’infiammazione può correlarsi a innumerevoli condizioni patologiche, come ad esempio:

  • Nevriti
  • Diabete
  • Sindrome metabolica
  • Perdite di funzionalità renale e polmonare
  • Malattie autoimmuni
  • Elevata pressione sanguigna
  • Apnea notturna o del sonno
  • Malattie infiammatorie intestinali (morbo di Crohn, colite ulcerosa, colite ischemica ecc.)
  • Asma
  • Fibromialgia
  • Sindrome da fatica cronica (Encefalomielite mialgica)
  • Sindrome dell’intestino permeabile o sindrome dell’intestino gocciolante

síntomas intestino permeable

Sindrome dell’intestino permeabile in relazione al proprio organismo

Anche se risulta difficile credere che l’infiammazione del tratto intestinale possa causare dolore cronico in altre parti dell’organismo, tale affermazione è estremamente giustificata.

 La sindrome dell’intestino permeabile, accade quando le pareti intestinali diventano più permeabili di quanto siano normalmente, tale permeabilità consente l’infiltrazione di sostanze dall’intestino all’organismo.

Questa condizione permette che gli alimenti, i batteri e altri contenuti non digeriti passino attraverso le pareti del tratto digestivo nella circolazione sanguigna e nei tessuti circostanti, provocando infiammazioni in tutto l’organismo e danni alla salute.

Non è stata ancora individuata una risposta soddisfacente alla sindrome dell’intestino permeabile utilizzando metodi convenzionali. Tuttavia, si tratta di una problematica concreta e ben documentata. Tale sindrome è direttamente correlata a un lungo elenco di sintomatologie, come ad esempio:

  • Sindrome da fatica cronica (Encefalomielite mialgica)
  • Dolori
  • Emicranie
  • Insonnia
  • Stipsi e diarrea
  • Nebbia mentale (difficoltà nella concentrazione, confusione mentale)
  • Depressione
  • Sindrome dell’intestino irritabile (SII)
  • Disturbi cardiaci
  • Pancreatite o infiammazioni del pancreas
  • Artriti di origine infiammatoria

 Correlazione fra l’intestino e le proprie articolazioni

Molti individui, che soffrono di diversi tipi di dolori articolari, cercano di trovare una “soluzione rapida” mascherando il dolore con farmaci o medicamenti topici. Tali soluzioni sono solo temporanee. Se purtroppo alcuni tipi di artrite articolare non possono essere curate, non si deve comunque perdere la speranza. Si può tentare di risolvere la problematica risalendo all’origine della stessa.

Coloro che soffrono della sindrome dell’intestino permeabile sperimentano frequentemente la diffusione dell’infiammazione e della tossicosi.
Quando le tossine, batteri, residui di cibo non digerito ed elementi contaminanti fuoriescono dalle pareti danneggiate dell’intestino, queste sostanze s’infiltreranno in altre parti dell’organismo creando danni e problematiche. Se tendenzialmente si soffre d’infiammazioni articolari, tale sindrome potrebbe essere l’origine del problema.

Recenti ricerche, infatti, hanno associato la sindrome dell’intestino permeabile all’artrite reumatoide. Pertanto, se si soffre di disturbi articolari, è possibile che ci si concentri sul sintomo trascurando qual è la causa reale.

Fortunatamente, ci sono modalità e accorgimenti per lavorare sulla cura dell’intestino in modo tale che la salute dell’organismo possa essere ristabilita. Uno dei passaggi più importanti per il ripristino di una flora intestinale sana è la scelta dell’integratore probiotico adeguato.

Quando si sceglie il probiotico ottimale, occorre tenere presente che è più importante avere una combinazione diversificata di ceppi che una maggiore quantità di CFU (Unità Formanti Colonie).

Questi 7 ceppi batterici sembrano essere efficaci nel trattamento disintossicante e nella salute in generale:

  1. acidophilus
  2. fermentum
  3. plantarum
  4. rhamnosus
  5. salivarius
  6. bifidum
  7. longum
Mag 30, 2018

Quali sono i fattori che causano la stipsi?

stipsi

La funzione di evacuazione intestinale ideale dovrebbe consistere in due o tre evacuazioni giornaliere. La frequenza corretta di evacuazione giornaliera dovrebbe essere almeno di una volta al giorno ma se si verifica che tale funzione avviene a intervalli temporali più prolungati si manifesta una sintomatologia intestinale detta stipsi.

D’altra parte, si consumano generalmente tre pasti giornalieri, ognuno dei quali produce sostanze di scarto che devono essere eliminate.

Per riuscire ad alleviare tale sintomatologia intestinale è innanzitutto necessario determinare qual è o quali sono le cause principali scatenanti.

Una volta accertato che la stipsi non deriva da malattie gastro-intestinali (quali SII (Sindrome dell’Intestino Irritabile), disbiosi, candidosi ecc.) è opportuno considerare i seguenti fattori quali possibili cause di questa sintomatologia intestinale.

  • Carenza di fibra nella dieta alimentare
  • Valvola ileocecale chiusa
  • Assunzione giornaliera insufficiente di acqua
  • Assunzione di integratori a base di ferro

Carenza di fibra nella dieta alimentare
Generalmente un organismo richiede un’assunzione minima giornaliera di fibra che varia dai 25 ai 30 grammi per evitare che si manifestino i sintomi della stipsi. Purtroppo, le tecniche moderne di trasformazione dei prodotti alimentari tendono frequentemente a eliminare la fibra dagli alimenti, di conseguenza, l’assunzione giornaliera di molte persone è inferiore ai 20 grammi. In tal caso per alleviare i sintomi della stipsi, è sufficiente aumentare l’assunzione giornaliera di fibra.

fibra nella dieta alimentare

Valvola ileocecale chiusa
La valvola ileocecale è posizionata tra l’intestino tenue e l’intestino crasso. In buona sostanza essendo situata nella stessa area dell’appendice molto frequentemente quello che si ritiene sia un problema di irritazione all’appendice, si rivela come un problema a carico di questa valvola. Questa piccola valvola svolge due funzioni molto importanti. In primo luogo funge da barriera impedendo al contenuto tossico dell’intestino crasso di riversarsi nell’intestino tenue. In secondo luogo, impedisce alle sostanze alimentari contenute nell’intestino tenue di passare nell’intestino crasso prima che i processi digestivi siano completati.

Questa valvola talvolta può incepparsi o bloccarsi, dando origine alla cosiddetta valvola ileocecale chiusa. Questa condizione può causare sintomi di stipsi.

Fortunatamente, mediante un test kinesiologico, possiamo controllare lo stato della valvola ileocecale ed eseguire semplici manipolazioni che permettono di riaprire la valvola qualora essa sia bloccata.


Assunzione giornaliera insufficiente di acqua
A volte l’organismo necessita solamente di un apporto più regolare di acqua in modo tale che la funzione intestinale si svolga correttamente. È stato dimostrato che bere giornalmente dai sei agli otto bicchieri d’acqua può, in alcune persone, correggere i sintomi della stipsi.


Assunzione di integratori a base di ferro
L’assunzione di ferro in varie forme, utilizzando integratori per il trattamento dell’anemia oppure contenuto in qualche complesso multi-vitaminico può, in alcune persone, causare sintomi di stipsi.

In questi casi, è consigliabile assumere il complesso multi-vitaminico o l’integratore durante il pasto più abbondante della giornata, generalmente a mezzogiorno, quando i livelli di acido cloridrico nello stomaco sono elevati. Per essere assimilato e digerito adeguatamente, il ferro richiede livelli appropriati di acido cloridrico.

 

Mag 2, 2018

6 benefici comprovati della propoli

propoli

Le api producono una sostanza chiamata propoli raccogliendo le secrezioni resinose dagli alberi di pino e da altri sempreverdi. Miscelano tale resina con particelle di cera e polline e la trasportano all’alveare. Questa miscela è utilizzata dalle api come materiale costruttivo, isolante e rivestimento protettivo di tutte le superfici interne dell’alveare (riparare le celle, sigillare le eventuali fessure, ridurre il foro di volo alla giusta misura in previsione dell’inverno, sigillare l’arnia, ecc..).

Non solo, la propoli funge anche da barriera antisettica, proteggendo l’alveare da contaminazioni e da invasori esterni come topi, serpenti e lucertole. L’etimologia della parola “propoli” deriva dal greco “propolis”, in altre parole “davanti alla città” che, in senso figurato, assume il significato di “difesa della città”.

Le proprietà antimicrobiche della propoli proteggono l’alveare da virus e batteri. I ricercatori hanno scoperto analizzando le api che vivono in alveari nei quali vi è la presenza di questa sostanza, una percentuale di batteriosi nel loro organismo molto bassa e un sistema immunitario molto più forte e resistente.

Non solo le api beneficiano della propoli. Per migliaia di anni l’uomo, e nella fattispecie medici, guaritori o chi praticava la medicina popolare, a qualsiasi latitudine, (le proprietà di questa sostanza erano note a Greci, Romani, Arabi e Incas) hanno utilizzato la propoli per curare ascessi, guarire ferite e combattere le infezioni. A tal proposito è bene ricordare che la propoli era elencata come farmaco ufficiale già nelle farmacopee londinesi del XVII secolo.

Studi recenti confermano un lungo elenco di benefici per la salute che offre la propoli. È altresì importante ricordare che attualmente, sono stati eseguiti oltre 2000 studi e ricerche riguardanti quest’argomento. Di seguito sono elencati solamente alcuni dei suoi effetti benefici per la salute.

Azione antimicrobica

La Propoli presenta molteplici proprietà antibatteriche, antimicotiche e antivirali. Nei bambini, si è scoperto che:

  • Previene le infezioni delle vie respiratorie
  • Rafforza le vie aeree superiori, evitando i sintomi causati dal comune raffreddore
  • Previene le infezioni dell’orecchio medio

 

propoli

Cura le ustioni

La propoli può favorire la guarigione delle ustioni minori. I ricercatori hanno comparato una crema per la pelle a base di propoli a un farmaco utilizzato per trattare le ustioni, la sulfadiazina argentica. I risultati della ricerca hanno dimostrato che la propoli è efficace quanto il farmaco nel trattamento delle ustioni di secondo grado.

 Previene la carie.

I medici greci e romani utilizzavano la propoli come disinfettante orale. Studi recenti dimostrano che può essere efficace nel trattamento di parodontiti e gengiviti.

Numerosi studi hanno inoltre dimostrato che gli estratti di propoli limitano il formarsi della placca e riducono il rischio di carie dentaria.

Altri studi dimostrano che può anche aiutare a rigenerare la polpa dentale, così come il tessuto osseo e cartilagineo.

 

Tratta i parassiti

Test preliminari dimostrano che la propoli può eliminare i parassiti. In una ricerca, i soggetti che hanno assunto propoli hanno avuto un indice di successo compreso tra il 52% e il 60% nell’eliminazione della giardia (protozoo parassita che causa la giardiasi).


Rimuove le verruche

In un esperimento cieco semplice, randomizzato, di 3 mesi, 135 pazienti, con diversi tipi di verruche, hanno assunto propoli per via orale, echinacea o placebo. I pazienti con verruche comuni hanno raggiunto rispettivamente un indice di guarigione del 75% e del 73%. I risultati sono stati, dunque, significativamente migliori rispetto a quelli associati all’echinacea o al placebo.

Utile nella lotta contro il cancro del/della:

  • Cervello
  • Pancreas
  • Testa e collo
  • Rene e della vescica
  • Pelle
  • Prostata
  • Torace
  • Colon
  • Fegato
  • Sangue

 

La Propoli è una sostanza sorprendentemente complessa che contiene fino a 300 principi attivi. Si è scoperto che questi principi sono utili nella cura del cancro in vari modi, tra cui:

  • Prevenire la crescita di nuovi vasi sanguigni che alimentano le cellule tumorali
  • Prevenire la diffusione o la metastasi del cancro da un organo all’altro
  • Interrompere la divisione delle cellule tumorali
  • Indurre l’apoptosi o morte cellulare programmata

Inoltre, è stato riscontrato che la propoli riduce gli effetti collaterali o la tossicità dei farmaci chemioterapici utilizzati nel trattamento del cancro.

Mar 26, 2018

Possibili cause della fibromialgia e integratori nutrizionali che contribuiscono a contrastarla

fibromialgia

Con il termine fibromialgia ci si riferisce a una sindrome reumatica idiopatica e multifattoriale che comporta l’infiammazione del tessuto connettivo fibroso di articolazioni, tendini e legamenti. Si presume che possa essere causata dall’esposizione a umidità o freddo, virus, batteri, tossiemia, traumi e stress emotivi.

Tuttavia, è necessario considerare altre possibili cause.

Principalmente dobbiamo assicurarci che il problema non sia relazionato ad una cronicizzazione di uno stato di costipazione o di diarrea. Queste due condizioni possono saturare il corpo di tossine e causare dolori muscolari e articolari.

Tra l’intestino tenue e quello crasso, vicino all’appendice, è posizionato uno sfintere muscolare chiamato valvola ileocecale. 

Nell’eventualità che tale valvola rimanga aperta, possono aver luogo scariche diarroiche che determinano il reflusso delle tossine dall’intestino crasso all’intestino tenue e il conseguente riassorbimento delle stesse da parte dell’organismo. 

Nel caso in cui la valvola rimanga chiusa, possono aver luogo stati costipativi. Gli alimenti quindi che dovrebbero essere espulsi dal corpo restano all’interno dell’intestino, decomponendosi e provocando un accumulo di sostanze tossiche. In concomitanza a tali condizioni è necessario prendere in esame la possibilità che esista una permeabilità intestinale o uno squilibrio nella flora intestinale.

La presenza di tossine in quantità elevata provoca dolore muscolare, affaticamento e molti altri sintomi associati alla fibromialgia.

Se non sono presenti problemi intestinali, è importante controllare il sistema linfatico. Generalmente, qualsiasi terapia o trattamento volto a migliorare la circolazione linfatica aiuta a ridurre i sintomi indotti dalla fibromialgia.

Per eseguire una diagnosi più accurata dello stato della valvola ileocecale e dei principali organi del sistema linfatico, è possibile utilizzare il kit del test basico ampliato.fibromialgia

Integratori che contribuiscono a contrastare la fibromialgia

Per quanto concerne l’alimentazione, l’integrazione nutrizionale con aggiunta di acido malico e magnesio può essere di notevole giovamento.

In una sperimentazione, 15 pazienti affetti da fibromialgia sono stati trattati per via orale con 1.200-2.400 mg di acido malico e 300-600 mg di magnesio per un periodo di otto settimane. La maggior parte dei pazienti ha notato un miglioramento sostanziale entro i primi due giorni di trattamento. Al termine delle otto settimane, i pazienti hanno sperimentato una diminuita sensibilità al dolore di un terzo o della metà rispetto al periodo precedente all’assunzione di acido malico e magnesio.

Un altro integratore nutrizionale che può essere di aiuto per la fibromialgia è il triptofano. Comparando campioni di plasma prelevati da 29 pazienti affetti da fibromialgia, si è riscontrato che presentavano livelli di triptofano significativamente bassi.

 

Feb 19, 2018

Relazione tra l’insorgenza allergica causata da fattori ambientali e le funzionalità dell’intestino e del fegato

Relazione tra l’insorgenza allergica causata da fattori ambientali e le funzionalità dell’intestino e del fegato

In relazione ai disturbi derivanti da allergie causate da fattori ambientali, l’intestino e il fegato svolgono un ruolo cardine di rafforzamento nei confronti di tali patologie.

Nel caso in cui, il nostro intestino non è in grado di smaltire correttamente determinate sostanze di scarto e nel corso degli anni diventa permeabile, questa condizione concomitante, può innescare infiltrazioni deleterie per l’intero organismo. Quando ciò accade, s’innesca un processo infiammatorio che pone in allarme il sistema immunitario.

In questo contesto, per contrastare l’infiammazione in essere, il sistema immunitario inizierà a reagire in misura spropositata a tutte le minacce percepite, compresi gli allergeni presenti nell’aria.

Pertanto, se vogliamo mitigare e contrastare efficacemente un’allergia delle vie respiratorie, dobbiamo tenere conto in primis dello stato di salute del nostro intestino.

 Le cause principali che provocano un’infiammazione intestinale sono principalmente due: la dieta alimentare praticata e i batteri intestinali.

 

Eliminare gli alimenti contenenti allergeni

 Concretamente, dobbiamo eliminare dalla nostra dieta gli alimenti che innescano una risposta allergica. Esistono alcuni alimenti che sono responsabili di gran parte delle reazioni allergiche. Alcuni di essi sono: latte, uova, arachidi, noci, pesce, frutti di mare, soia e i cereali.

Inoltre, lo zucchero è un precursore fondamentale per quanto riguarda le reazioni allergiche. Lo zucchero in eccesso o i carboidrati raffinati concorrono nel generare una risposta infiammatoria simile a quella del sistema immunitario a contatto con un allergene.

Pertanto l’approccio olistico, volto a contrastare le allergie dell’apparato respiratorio si basa iniziando dall’eliminazione degli allergeni alimentari o degli alimenti che possono causare intolleranze. A tal fine è opportuno eseguire il test kinesiologico per le allergie e intolleranze alimentari.

 

Ripopolamento dei macrobioti intestinali.

Se l’intestino crasso e tenue sono poveri di batteri benefici, è più probabile che si manifestino allergie. Pertanto, l’assunzione regolare di probiotici è molto utile per combattere le allergie derivanti da fattori sia ambientali sia alimentari.

Pulizia intestinale

 Oltre a evitare l’assunzione di alimenti contenenti allergeni nella dieta alimentare, è consigliabile eseguire una pulizia intestinale che contribuisca all’eliminazione delle infiammazioni intestinali e che consenta la normalizzazione della risposta del sistema immunitario.

Per realizzare quest’obiettivo, possiamo eseguire idroterapie del colon, seguite da un trattamento con probiotici (acidophilus, bifidus), per sostituire e ripopolare l’intestino di batteri benefici. In alternativa, si possono effettuare regolarmente enteroclismi o assumere lassativi per mantenere l’intestino in perfetta efficienza.

Depurazione del fegato

Depurazione del fegato

Gli allergeni alimentari congestionano l’intestino ed esercitano altresì una sollecitazione considerevole sulle funzionalità del fegato.

Il fegato deve gestire le tossine derivanti dall’inquinamento atmosferico, alimentari e da altri contaminanti cui siamo esposti quotidianamente.

 La depurazione e la tonificazione di quest’organo influenza positivamente tutto l’organismo e in particolare, concorrono nel ridurre gli effetti allergici.

Come rimedi o terapie per depurare e rafforzare le funzionalità del fegato si possono utilizzare:

La pianta per eccellenza protettiva e rigenerante del fegato, il cardo mariano. Assumere capsule o estratto di cardo mariano è una soluzione eccellente. Oltre al cardo mariano, il dente di leone o tarassaco comune rappresenta una scelta valida.

 -La radice della bardana e la curcuma si possono cuocere stufate, a fuoco lento e per lungo tempo, oppure in alternativa, sono assumibili sotto forma di capsule.

-Un bicchiere d’acqua con limone appena spremuto aiuta anche a purificare il fegato e l’organismo in generale.
– L’agopuntura e la riflessologia plantare sono altresì strategie efficaci per la depurazione e la tonificazione del fegato.

 Inoltre, oltre agli intestini e al fegato, un altro organo essenziale con funzionalità di disintossicazione è la pelle. Inducendo la sudorazione, molte tossine possono essere eliminate, consentendo di alleviare il carico sugli altri organi deputati a questa funzione. Trascorrere quindi qualche minuto in sauna o fare regolarmente esercizio fisico contribuirà a ridurre l’insorgenza di allergie.

Dic 5, 2017

5 nutrienti per raffreddore e influenza

raffreddore e influenza

Il modo più efficace di proteggersi dai comuni raffreddori e dall’influenza consiste nel rafforzare il nostro sistema immunologico. È stato dimostrato che molti nutrienti potenziano notevolmente il sistema immunitario, migliorando e curando raffreddore e influenza. Di seguito ve ne consigliamo alcuni.

Vitamina D
La ricerca ha mostrato che l’ottimizzazione dei livelli di vitamina D rappresenta una delle migliori strategie per mantenersi in salute ed evitare i comuni raffreddori, l’influenza e altri virus stagionali. Tramite una catena di reazioni chimiche, la vitamina D aumenta la produzione di una sostanza chiamata catelicidina nelle cellule del sistema immune, come le cellule killer naturali (NK), neutrofili e monociti, che attaccano i patogeni invasori.

 Vitamina C
La vitamina C è particolarmente abbondante nei globuli bianchi. I globuli bianchi attirano invasori estranei, per poi distruggerli con enzimi e radicali liberi. La vitamina C protegge i globuli bianchi dai danni durante tale processo. E aumenta la produzione e la funzione di altri componenti del sistema immune, incluse le cellule killer naturali e l’interferone (un messaggero biochimico che promuove l’attività antivirale).

La vitamina C non viene prodotta dal corpo, quindi deve essere ottenuta con altri mezzi. Un modo consiste nel mangiare più delle cinque porzioni di frutta e verdura raccomandate quotidianamente. Poiché è poco probabile che la maggior parte delle persone consumino sufficiente vitamina C nella loro dieta, si raccomanda di assumere un integratore, in particolare nei momenti in cui si è colpiti da raffreddore o influenza.

Lievito di birra
Si tratta di uno dei lieviti più studiati e viene utilizzato da secoli per preparare pane, birra e vino. Il lievito di birra aumenta di quattro volte l’attività delle cellule killer naturali (NK). Questa maggiore efficacia consente al sistema immunitario di funzionare a livelli superiori con meno cellule NK, evitando al corpo lo stress e il dispendio energetico di doverne produrre di più.

Glutatione, broccoli

Glutatione
Il glutatione è un composto presente in ogni singola cellula del nostro organismo ed è indispensabile per la vita stessa. Se ciascuno di noi possedesse un “misuratore di glutatione” all’interno del corpo, simile al misuratore di benzina di un’automobile, occorrerebbe mantenerlo sempre il più pieno possibile per ottenere una funzione immunologica ottimale e un invecchiamento salutare.

Tutti i gruppi alimentari contengono glutatione, ma le fonti più ricche sono le verdure crucifere, come i cavolini di Bruxelles, il cavolfiore, i broccoli, il cavolo, il cavolo cappuccio, il crescione, ecc.

 Propoli
Il propoli è la resina marrone, cerosa e appiccicosa che le api raccolgono dai germogli degli alberi essudati, che vanta incredibili proprietà antisettiche, antibatteriche, antimicotiche, antivirali, antinfiammatorie e antipiretiche (antifebbrili), il che lo rende un ottimo alleato contro i virus.

Ott 27, 2017

5 alternative ai farmaci tradizionali per alleviare i dolori dell’artrite

artrite

Per alleviare il dolore e aumentare la mobilità nei casi di artrite, la medicina naturale prevede, tra le altre, le seguenti sostanze nutritive:

Curcuma / Curcumina

La curcuma (Curcuma longa) è una spezia caratteristica della cucina indiana, e la curcumina è l’ingrediente attivo responsabile dell’aroma della curcuma e del colore arancio-giallognolo. Tuttavia, la curcumina non è solo un semplice pigmento. È anche un potente rimedio medicinale. La curcuma è un forte antiossidante ed eliminatore di radicali liberi, ma le sue proprietà antinfiammatorie lo rendono particolarmente efficace per alleviare i dolori dell’artrite. Assunta per via orale, la curcuma può arrestare i dolori dell’artrite in tutto il corpo. Applicata localmente, si può usare per trattare articolazioni specifiche.

Capsaicina

La capsaicina è il componente che conferisce il sapore piccante ai peperoncini. Applicare la capsaicina localmente è una terapia clinicamente dimostrata e sicura per alleviare il dolore dell’artrite. La capsaicina si unisce ai recettori nervosi e inizialmente causa una sensazione di formicolio ardente, seguita da un effetto analgesico o da un blocco del dolore. Puoi realizzare tu stesso la crema di capsaicina. Mescola semplicemente una parte di polvere di cayenna con cinque parti di vasellina riscaldata e applica l’unguento sulle articolazioni doloranti.

Bromelina

Enzima estratto dalla pianta dell’ananas, la bromelina ha dimostrato la sua efficacia nel trattamento dell’infiammazione. Di fatto, l’uso di 250 mg di bromelina due volte al giorno tra i pasti si è rivelato efficace addirittura nel trattamento dell’artrite reumatoide. In uno studio, oltre il 70% dei pazienti che ha assunto bromelina ha riferito meno infiammazioni e dolore alle articolazioni e una maggiore mobilità. Quando si usa come aiuto alla digestione deve essere assunta dopo i pasti, ma quando si usa per l’infiammazione e il dolore, è meglio assumerla tra i pasti.

Niacinamide

Nel corso degni anni ’30, il Dott. William Kaufman documentò centinaia di casi di pazienti gravemente immobilizzati a causa dell’artrite che riacquistarono la mobilità e l’autosufficienza grazie alla terapia a lungo termine con niacinamide. Sebbene la niacinamide (una forma di vitamina B3) non si consideri un composto antinfiammatorio o analgesico, a quanto pare la sua capacità di scatenare la riparazione delle superfici delle articolazioni riduce drasticamente il dolore e l’infiammazione.

Glucosamina condroitina

Il solfato di glucosamina funziona nella creazione delle proteine che compongono la cartilagine sana. La rigidità e il dolore delle articolazioni segnalano che queste proteine essenziali si stanno scomponendo e, di conseguenza, che la cartilagine si sta erodendo. Per contribuire a evitare questa erosione, il solfato di condroitina assicura una fornitura costante dei nutrienti necessari per riparare le proteine danneggiate e crearne di nuove.

 

Set 15, 2017

In che modo il microbiota intestinale migliora la salute immunitaria

microbiota intestinale

Proprio come ci si aspetta, il nostro microbiota intestinale svolge funzioni specifiche che migliorano la capacità di digerire, assorbire ed eliminare gli alimenti che consumiamo; tuttavia, i benefici dei batteri intestinali vanno ben oltre la digestione.

Uno dei benefici non legati alla digestione più noti dei batteri intestinali buoni è un sistema immunitario più forte. Ciò accade in diversi modi, ma generalmente è il risultato della capacità del nostro microbiota di evitare che gli organismi patogeni si impossessino del nostro corpo.

Come un sottoprodotto naturale dello stesso metabolismo, i microbi che vivono con noi producono sostanze che il nostro corpo utilizza per rafforzare le difese contro i batteri, i lieviti e altri organismi invasori. Gli studi hanno dimostrato, ad esempio, che i batteri che ricoprono gli intestini rafforzano la barriera che impedisce agli agenti patogeni di uscire dal tratto gastrointestinale e di penetrare nell’organismo. Questo è particolarmente importante nell’intestino crasso, dove la materia fecale si accumula prima di essere eliminata. Senza una barriera forte in questa zona, le tossine delle feci possono essere riassorbite, causando un carico supplementare per il nostro sistema immunitario. È quello che succede nel caso della sindrome dell’intestino permeabile.

Questo meccanismo di protezione dipende da un acido grasso conosciuto come butirrato o acido butirrico, prodotto dalle specie di batteri intestinali Lactobacillus e Bifidobacterium. Una delle principali funzioni del butirrato è promuovere la crescita delle membrane mucose che ricoprono gli intestini e aumentare la produzione di muco. Questa mucosa allinea e protegge le pareti degli intestini e si stacca costantemente portando con sé gli agenti patogeni.

membrane mucose

I batteri buoni favoriscono la salute immunitaria mantenendo nell’apparato digerente un livello di pH al quale è difficile, se non impossibile, che i batteri indesiderati, come la salmonella (che provoca intossicazioni alimentari), la shigella (che causa diarrea) e l’E. coli (che può causare patologie intestinali e insufficienza renale cronica), mettano radici e si sviluppino. La flora intestinale sana produce anche un acido grasso volatile che, insieme ad altri sottoprodotti, rende difficile la sopravvivenza di funghi e lieviti.

Infine, il microbiota aiuta anche a mantenere un transito intestinale regolare. Più breve è il tempo di transito dell’intestino, meno possibilità ci sono che le tossine siano riassorbite nel nostro sistema sanguigno.

Per realizzare una diagnosi sullo stato del sistema immunitario intestinale, della mucosa intestinale e per verificare la presenza di batteri, virus o parassiti, è disponibile il kit di test di base o di base ampliato.

 

 

Set 8, 2017

Onde beta e alfa: Come controllare l’energia elettrica del nostro cervello?

Onde beta e alfa

Il nostro cervello è costituito da migliaia di milioni di cellule cerebrali chiamate neuroni, che utilizzano l’elettricità per comunicare tra loro.

La combinazione di milioni di neuroni che inviano segnali contemporaneamente produce una notevole attività elettrica nel cervello, che può essere rilevata utilizzando apparecchiature mediche sensibili, quali l’elettroencefalogramma.

Tale attività elettrica del cervello viene percepita come un modello di onde cerebrali, per la sua natura ciclica (ondulatoria)

Le onde Beta corrispondono al modello di onda cerebrale più comune. Le onde cerebrali Beta si producono quando siamo completamente svegli, vigili, attivi. Si tratta delle onde che vengono attivate in condizioni di lotta-fuga percepite dal nostro cervello. L’emisfero sinistro (razionale) è quello che rimane maggiormente attivo. Quando l’attività delle onde Beta diventa molto intensa, i nostri emisferi cerebrali non sono più sincronizzati.

 Lo stato Beta è necessario per il corretto funzionamento nella vita quotidiana. Un aumento della frequenza delle onde compromette sicuramente la lucidità e la capacità decisionale, nonché l’apprendimento.

Le onde Alfa hanno una frequenza più bassa. Tale stato si genera quando i pensieri non sono davvero concentrati e la mente vaga liberamente. E ci si trova in una condizione di rilassamento, meditazione o di sonno veglia. Le onde cerebrali Alfa sono attive anche quando si è immersi nelle attività quotidiane, come ad esempio curare il giardino, farsi una doccia o passeggiare. Le onde Alfa sono considerate come il ponte di collegamento tra la mente cosciente e il subconscio.

È possibile allenare il cervello per modificare il tipo di onde cerebrali con l’apprendimento della meditazione e di tecniche di meditazione.

meditazione

In generale viviamo a un ritmo cerebrale Beta, ovvero in uno stato di allerta, pronti a elaborare risposte, soluzioni o reazioni.

Le frequenze delle onde Beta oscillano tra i13 e i 60 impulsi al secondo nella scala Hertz. Lo stato Beta si contraddistingue per una condizione di agitazione, tensione, pressione, premura, ansia e stress.

 Quando modifichiamo lo stato cerebrale in stato Alfa, riduciamo le onde cerebrali. Ne deriva il beneficio di essere dello stato ideale del cervello per un rendimento ottimale e di apprendimento.

Siamo più efficienti quando si analizzano situazioni complesse, si apprendono nuove informazioni, si memorizzano dati o si svolgono attività complicate.

Anche alcune forme di meditazione, esercizi di rilassamento e attività che consentono di raggiungere una sensazione di tranquillità, creando naturalmente questo stato Alfa.

D’accordo con i neuroscienziati, l’effetto di riduzione del ritmo cerebrale da Beta ad Alfa tramite tecniche di rilassamento profondo cambia i livelli di alcune sostanze chimiche che apportano benefici.

Gli studi mostrano che gli stati Alfa aumentano notevolmente i livelli di beta-endorfina, norepinefrina e dopamina. Questi prodotti chimici naturali sono legati a sentimenti di chiarezza mentale diffusa e generano un contesto interno per il nuovo apprendimento e l’accesso alle informazioni previamente incamerate. Questo effetto positivo dura ore e a volte addirittura giorni.

 

 

Lug 21, 2017

Trattamento naturale non chirurgico della cataratta

cataratta

Nonostante l’operazione chirurgica sia oggi considerata la soluzione più comune per la rimozione della cataratta, alcuni studi svolti in Russia hanno dimostrato la possibilità di procedere con metodi e trattamenti meno invasivi.

Il Dott. Mark Babizhayev e i suoi collaboratori del Helmholtz Eye Institute di Mosca continuano a studiare gli effetti del composto naturale N-acetilcarnosina (N-AC da non confondere con la N-acetilcisteina) approsimativamente dal 1991.

Il Dott. Babizhayev è riuscito a dimostrare che, grazie all’applicazione di una soluzione liquida con un 1% di N-acetilcarnosina direttamente nell’occhio, si può prevenire la formazione della cataratta. Inoltre, ha raggiunto ottimi risultati nella riduzione e nella rimozione della cataratta senza ricorrere alla chirurgia e ai farmaci.

Man mano che le cellule dell’occhio invecchiano, esse si ossidano attraverso il processo di glicazione, durante il quale gli zuccheri si combinano con le proteine. Grazie alle gocce di N-acetilcarnosina si può prevenire e far regredire la reticolazione delle proteine del cristallino che porta all’opacizzazione e all’alterazione della vista.

Dopo solo un mese di trattamento si sono raggiunti risultati importanti, senza alcun effetto collaterale.
Capita che alcuni pazienti vedano sfuocato una o due ore dopo il trattamento, ma pare che questo sia dovuto alla disintegrazione della cataratta stessa. Gli studi suggeriscono poi che la sua regressione inizi dai contorni, riducendosi via via verso l’interno.

cataratta, N-acetilcarnosina

Durante questo processo, che si sviluppa in sei mesi circa, la vista si fa progressivamente più chiara. Più del 41% degli occhi trattati con gocce di N-acetilcarnosina ha registrato miglioramenti nella trasmissione della luce attraverso il cristallino, l’88,9% ha presentato miglioramenti significativi per quanto riguarda l’offuscamento e nel 90% dei casi l’acutezza visuale è migliorata in modo evidente.
In nessun caso si è avuto un peggioramento della situazione. I test si sono svolti per periodi lunghi fino a due anni e hanno tutti avuto esiti positivi.
Secondo i risultati ottenuti, si raccomanda l’applicazione di una o due gocce di N-AC in ciascun occhio, due volte al giorno.
L’effetto ottiminale sull’acutezza visuale si presenta solitamente dai 3 ai 5 mesi dall’inizio del trattamento.
L’efficacia di quest’ultimo dipenderà dal lasso di tempo durante il quale la cataratta ha interessato l’occhio. Nei casi inferiori ai 7 anni i risultati sono stati migliori e si sono ottenuti più rapidamente. Gli esiti si sono rivelati buoni anche per periodi dai 7 ai 15 anni, mentre superati i 15 anni gli effetti sono stati minori.

 

 

Analía Iglesias

analia@sibuscas.com

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