Mar 26, 2018

Possibili cause della fibromialgia e integratori nutrizionali che contribuiscono a contrastarla

fibromialgia

Con il termine fibromialgia ci si riferisce a una sindrome reumatica idiopatica e multifattoriale che comporta l’infiammazione del tessuto connettivo fibroso di articolazioni, tendini e legamenti. Si presume che possa essere causata dall’esposizione a umidità o freddo, virus, batteri, tossiemia, traumi e stress emotivi.

Tuttavia, è necessario considerare altre possibili cause.

Principalmente dobbiamo assicurarci che il problema non sia relazionato ad una cronicizzazione di uno stato di costipazione o di diarrea. Queste due condizioni possono saturare il corpo di tossine e causare dolori muscolari e articolari.

Tra l’intestino tenue e quello crasso, vicino all’appendice, è posizionato uno sfintere muscolare chiamato valvola ileocecale. 

Nell’eventualità che tale valvola rimanga aperta, possono aver luogo scariche diarroiche che determinano il reflusso delle tossine dall’intestino crasso all’intestino tenue e il conseguente riassorbimento delle stesse da parte dell’organismo. 

Nel caso in cui la valvola rimanga chiusa, possono aver luogo stati costipativi. Gli alimenti quindi che dovrebbero essere espulsi dal corpo restano all’interno dell’intestino, decomponendosi e provocando un accumulo di sostanze tossiche. In concomitanza a tali condizioni è necessario prendere in esame la possibilità che esista una permeabilità intestinale o uno squilibrio nella flora intestinale.

La presenza di tossine in quantità elevata provoca dolore muscolare, affaticamento e molti altri sintomi associati alla fibromialgia.

Se non sono presenti problemi intestinali, è importante controllare il sistema linfatico. Generalmente, qualsiasi terapia o trattamento volto a migliorare la circolazione linfatica aiuta a ridurre i sintomi indotti dalla fibromialgia.

Per eseguire una diagnosi più accurata dello stato della valvola ileocecale e dei principali organi del sistema linfatico, è possibile utilizzare il kit del test basico ampliato.fibromialgia

Integratori che contribuiscono a contrastare la fibromialgia

Per quanto concerne l’alimentazione, l’integrazione nutrizionale con aggiunta di acido malico e magnesio può essere di notevole giovamento.

In una sperimentazione, 15 pazienti affetti da fibromialgia sono stati trattati per via orale con 1.200-2.400 mg di acido malico e 300-600 mg di magnesio per un periodo di otto settimane. La maggior parte dei pazienti ha notato un miglioramento sostanziale entro i primi due giorni di trattamento. Al termine delle otto settimane, i pazienti hanno sperimentato una diminuita sensibilità al dolore di un terzo o della metà rispetto al periodo precedente all’assunzione di acido malico e magnesio.

Un altro integratore nutrizionale che può essere di aiuto per la fibromialgia è il triptofano. Comparando campioni di plasma prelevati da 29 pazienti affetti da fibromialgia, si è riscontrato che presentavano livelli di triptofano significativamente bassi.

 

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