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Ott 14, 2017

4 benefici dell’Ubiquinolo “CoQ10” che ne dimostrano l’importanza

Ubiquinolo "CoQ10"

L’Ubiquinolo, più conosciuto come Coenzima Q10, è presente in tutte le nostre cellule. Si tratta di un enzima naturale che svolge un ruolo importante in una serie di funzioni del corpo. Sebbene il nostro organismo lo sintetizzi naturalmente, è possibile che si renda necessaria un’integrazione a seconda dell’età o dello stato di salute.

Quando siamo giovani, il nostro corpo sintetizza livelli sufficienti di ubiquinone in ubiquinolo per contrastare i radicali liberi e creare energia sufficiente. Man mano che invecchiamo però, il nostro corpo non è più in grado di produrre ubiquinolo a sufficienza e i radicali liberi hanno maggiori possibilità di danneggiare le cellule.

Avere bassi livelli di ubiquinolo può comportare una perdita di energia e un’accelerazione della comparsa dei segni di invecchiamento.

Cosa può fare l’ubiquinolo?

In presenza di livelli ottimali di ubiquinolo, il nostro corpo è più attrezzato per svolgere determinati processi organici importanti per la salute.

La salute cardiovascolare: studi condotti dimostrano che una presenza salutare di ubiquinolo comporta un cuore sano. Tra gli altri benefici, l’integrazione di ubiquinolo aiuta i pazienti con insufficienza cardiaca a pompare il sangue in maniera molto più efficace, anche di più rispetto ai casi in cui viene assunto ubiquinone, ovvero la forma non sintetizzata di ubiquoinolo.

Livelli di zucchero nel sangue: in seguito a recenti ricerche è stato inoltre dimostrato che le persone affette da diabete hanno in corpo all’incirca il 75% in meno di ubiquinolo rispetto al gruppo di controllo non diabetico a causa degli effetti dello stress ossidativo. Integrare tali carenze può contribuire a migliorare la salute delle persone diabetiche.

 Produzione di energia: l’ubiquinolo agisce sintetizzando l’energia mitocondriale e producendo ATP (adenosina trifosfato). Si tratta della principale energia intermedia negli organismi viventi, motivo per il quale l’ubiquinolo può aumentare davvero i livelli di energia. È raccomandato per gli atleti che si dedicano a discipline di resistenza e a tutte le persone che soffrono di affaticamento, stanchezza e letargia.

Ubiquinolo "CoQ10", energia

Antinvecchiamento: Contrastare gli effetti dell’invecchiamento significa sostanzialmente combattere i radicali liberi.

I radicali liberi sono gli atomi che hanno perso un elettrone diventando instabili. Per recuperare l’elettrone mancante, rubano gli elettroni degli altri atomi. L’ubiquinolo – Coenzima Q10 è ricco in elettroni e fornisce ai radicali liberi elettroni di ricambio. In questo modo si evita una reazione a catena in cui gli atomi rimangono intrappolati in un ciclo di perdita e furto di elettroni.

Aumentare i livelli di ubiquinolo significa dunque aiutare a ridurre i segni dell’invecchiamento. Aiuta inoltre a rompere la struttura dei radicali liberi. In questo modo li neutralizza, evitando ulteriori danni.

Set 22, 2017

5 importanti nutrienti consumati in tutto il mondo

Cina – Ginseng

In Cina si utilizzano la radice intera e l’estratto della pianta di ginseng, da cui si ottengono tutti i vantaggi dei componenti naturali del ginseng e dei relativi ingredienti attivi più potenti. Il ginseng viene classificato come un “adattogeno”. Gli adattogeni sono sostanze naturali che aiutano a regolare gli ormoni e a supportare il sistema immunologico, aiutando il corpo a riequilibrare e contrastare lo stress persistente. Il ginseng può aumentare l’energia, la lucidità mentale e la resistenza allo stress.

Cuba – Guayaba

La guayaba è uno dei dolci più diffusi sull’isola caraibica. Tale usanza pare apportare benefici alla pressione arteriosa. In uno studio controllato condotto su 120 pazienti che presentano una pressione arteriosa alta, 61 pazienti hanno mangiato una guayaba al giorno prima di un pasto e gli altri 59 non hanno apportato alcuna variazione alla loro dieta. Dopo 12 settimane, i pazienti che hanno mangiato la guayaba tutti i giorni hanno visto ridursi la pressione arteriosa sistolica in media di nove punti, mentre la pressione diastolica si è abbassata di otto punti.

È stato dimostrato che anche il succo di guayaba riduce i livelli di zucchero nel sangue in maniera significativa. Si consiglia di tenere sotto controllo i livelli di insulina quando si consuma la guayaba tutti i giorni e, se necessario, ridurre le dosi.

Gambia – Papaya

Alcuni medici pediatri di Banjul, in Gambia, hanno scoperto che la polpa della papaya è un ottimo rimedio contro le ustioni. Contiene in effetti enzimi proteolitici quali la papaina e la chimopapaina, che aiutano a eliminare i tessuti morti, tenendo pulita la ferita e prevenendo le infezioni. Tale capacità unica spiega anche perché per secoli la papaya sia stata utilizzata per eliminare con successo le verruche e altre imperfezioni della pelle.

Semi di Chia

Messico – Semi di Chia

L’olio di chia contiene la maggior quantità di acidi grassi omega-3 di qualsiasi pianta conosciuta. Il suo utilizzo vanta una storia lunghissima nelle culture azteca e maya. È ricco di antiossidanti. Rappresenta inoltre un’ottima fonte di proteine e calcio, con un ridotto contenuto di sodio. Contiene meno carboidrati netti rispetto ad altri cereali ed è un’eccellente fonte di fibra solubile e insolubile.

Giappone – Tè verde

In Giappone il tè verde è la bevanda più diffusa, con un consumo medio compreso tra le 8 e le 10 tazze al giorno. I polifenoli del tè verde promuovono livelli normali di colesterolo, inibendo l’aggregazione piastrinica. Gli studi condotti hanno dimostrato che bere tè verde può aiutare a curare e prevenire varie condizioni di salute, inclusi acne, osteoartrite, ingrandimento della prostata, nonché a ridurre il rischio di tumore al colon, al seno, alle ovaie, alla prostata e ai polmoni. Supporta il sistema immunologico e aiuta il corpo a combattere le infezioni.

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Set 1, 2017

La Kombucha: 7 proprietà scientificamente dimostrate

kombucha, proprietà

Il tè fermentato noto con il nome di kombucha ha origine in Cina nel III secolo aC. Poi arrivò in Russia, India e Giappone, dove divenne essenziale tra i guerrieri samurai.

Il Kombucha viene preparato a base di tè verde, nero o bianco. Viene fatto fermentare per almeno una settimana con zucchero e una coltura di funghi che consiste in una miscela di batteri e lieviti. Si tratta di una bevanda probiotica che contiene batteri utili che supportano la digestione e il sistema immunitario. Contiene inoltre enzimi, amminoacidi, antiossidanti e polifenoli.

Recentemente i ricercatori dell’Università della Lettonia hanno riunito 75 studio che attestano le proprietà salutari dimostrate del kombucha. Per citarne alcune:

 Disintossicante

Contiene quantità notevoli di acido glucuronico, noto per le sue proprietà disintossicanti. Si unisce a tossine quali prodotti farmaceutici e agenti inquinanti ambientali, trasformandoli in composti solubili in modo tale che il copro possa eliminarli. Aiuta inoltre a prevenire l’assorbimento delle tossine da parte dei tessuti.

 Antiossidante

Il Kombucha contiene antiossidanti in abbondanza, incluse le vitamine E e C, betacarotene e altri carotenoidi. Proprio come il tè nero, contiene polifenoli e altri composti dal potere antiossidante. Essendo fermentato è però molto più potente rispetto al normale tè. Svolge un’attività antiossidante 100 volte superiore rispetto a quello della vitamina C e 25 volte superiore rispetto alla vitamina E. Per questo motivo, bere il Kombucha può aiutare a curare patologie croniche causate dallo stress ossidativo.

Immunità

Lo stress ossidativo sopprime il sistema immunitario, ma gli elevati livelli di vitamina C che contiene supportano l’immunità. Il suo potere antiossidante protegge anche contro i danni cellulari, le patologie infiammatorie, l’immunosoppressione e i tumori.

 Patologie gastriche

È stato dimostrato che cura efficacemente l’ulcera gastrica. I ricercatori ritengono che il tè fermentato protegga il contenuto di mucina dello stomaco. La sua attività antiossidante protegge inoltre il rivestimento intestinale.
Riduce inoltre la secrezione di acido gastrico, che può danneggiare la membrana mucosa. Di fatto è risultato efficace quanto l’omeprazolo, ma senza effetti indesiderati.

 Tossicità renale

Può aiutare a eliminare i danni renaoli causati dagli agenti inquinanti ambientali, con benefici per i pazienti che soffrono di insufficienza renale. Previene la calcificazione ai reni e la formazione dei calcoli renali.

 Sistema nervoso

Contiene vari amminoacidi, alcaloidi di metilxantina (caffeina, teofilina e teobromina), acido ascorbico (vitamina C) e vitamine B (incluso l’acido folico-B9), necessari per il normale metabolismo del sistema nervoso. Può alleviare il mal di testa, la tensione nervosa e prevenire l’epilessia. Può inoltre prevenire la depressione nelle persone anziane.

 Infezioni resistenti agli antibiotici

 Antibatterico con proprietà per contrastare le patologie infettive quali difterite, scarlattina, influenza, febbre tifoidea, febbre paratifoidea e dissenteria.  La sua elevata acidità totale lo rende efficace contro l’Helicobacter pylori, la Salmonella il typhimurium, lo Staphylococcus aureus e il Bacillus cereus.

Ago 11, 2017

Le alghe: il nostro più valido alleato contro le mancanze nutrizionali

Le alghe: il nostro più valido alleato contro le mancanze nutrizionali

Attraverso il processo di fotosintesi, le alghe riescono a trasformare l’anidride carbonica in ossigeno e l’acqua in glucosio grazie alla clorofilla e mediante la luce solare.

Le alghe assorbono la CO2 dall’atmosfera ed espellono l’ossigeno e i gas solforosi responsabili della formazione delle nubi. In questo modo, regolano il clima, fanno diminuire l’effetto serra e depurano l’aria.

Il loro alto valore nutrizionale le rende ideali per prevenire e combattere alcune malattie.

Che cosa contengono le alghe in realtà?

Le alghe sono un alimento molto ricco di proteine. Queste ultime costituiscono il 25% del loro peso da secche e sono di alta qualità, poiché contengono un gran numero di aminoacidi essenziali, ossia quelli che il nostro organismo non può sintetizzare ma solo assimilare attraverso l’alimentazione.  Questi aminoacidi sono facili da digerire grazie alla particolare composizione delle alghe, ricche di sali minerali ed enzimi. Oltre ad avere un coefficiente di digeribilità del 95%, queste alghe sono solitamente digerite quattro o cinque volte più velocemente delle proteine animali. Non contengono colesterolo, grassi saturi, residui di antibiotici, pesticidi o ormoni della sintesi, come accade con le proteine della carne.

le alghe sono un alimento poco calorico

Questi vegetali sono relativamente poveri di carboidrati e zuccheri, il che li rende un complemento ideale in fase di crescita, durante periodi di convalescenza, durante una gravidanza o una dieta dimagrante.

Tra i pochi carboidrati che contengono, possiamo trovare il mannitolo, uno stimolante epatico leggermente lassativo che non alza il livello di glucosio nel sangue, quindi non nocivo per i diabetici.

Ovviamente, le alghe sono un alimento poco calorico. Gli zuccheri che contengono sono per lo più mucillaginosi, perché hanno la caratteristica di gonfiarsi nell’acqua, senza essere assimilati dall’organismo. Questa proprietà impedisce l’aumento del livello di zucchero nel sangue ed è utile per chi soffre di stitichezza.

D’altra parte, la tossicità dei metalli pesanti ai quali siamo esposti quotidianamente si riduce alla presenza dei polisaccaridi contenuti nelle alghe.

Per quanto riguarda i grassi, le alghe ne contengono meno del 5% del loro peso da secche. Per questo motivo, gli acidi grassi polinsaturi che presentano le rendono alimenti a basso contenuto calorico.

Inoltre, le alghe sono ricche di:

VITAMINE: vitamina C, E, del gruppo B (soprattutto vitamina B12) e provitamina A.

SALI MINERALI: calcio, ferro, sodio, potassio, fosforo e magnesio.

OLIGOELEMENTI: iodio, zinco, silicio, cobalto, cromo e manganese.

Analía Iglesias
analia@sibuscas.com

Ago 4, 2017

I benefici cardiovascolari della Bromelina

bromelina, ananas

La bromelina è un enzima digestivo estratto dalla pianta dell’ananas. Viene anche chiamata “proteasi” perché scompone le proteine nei loro elementi di base, gli amminoacidi.

500 anni fa, Cristoforo Colombo “scoprì” l’esistenza dell’ananas sull’isola caraibica di Guadalupe. Già allora si sorprese dei suoi usi medicinali: i nativi bevevano il suo succo per digerire la carne e curare i dolori di stomaco, le donne lo utilizzavano per nutrire la loro pelle e i guerrieri per curare le ferite. Studi recenti dimostrano che l’ananas, più nello specifico la bromelina estratta dal fusto, può rivelarsi molto utile per prevenire e trattare malattie cardiovascolari.

Infatti, i coaguli che si formano nelle arterie sono costituiti per lo più da proteine, in particolare dalla fibrina. Essi contengono anche molecole di grasso e di colesterolo, ma è la rete della fibrina che li trattiene. La bromelina, quindi, opera affinché essi vengano scomposti.

Inoltre, sembra che la bromelina riesca a “pulire” le arterie dalle placche aterosclerotiche prima che possano causare problemi seri.

bromelina, beneficios

D’altro canto, è molto efficace nel trattamento di processi infiammatori, senza provocare gli effetti collaterali tipici dell’aspirina o degli antinfiammatori non steroidei.

La somministrazione di 2.250 mg di bromelina due volte al giorno durante i pasti si è rivelata efficace per il trattamento dell’artrite reumatoide. Uno studio ha evidenziato che più del 70% dei partecipanti al programma ha registrato risultati positivi, vedendo diminuire il gonfiore delle articolazioni, sentendo meno dolore e acquisendo maggiore capacità di movimento.

Per alleviare dolori digestivi comuni, la bromelina deve essere somministrata dopo i pasti. Se assunta durante i pasti, invece, l’enzima digestivo può agire come antinfiammatorio in sostituzione dell’aspirina.

Analía Iglesias

analia@sibuscas.com

 

Lug 28, 2017

Enzimi digestivi e probiotici: qual è la differenza?

Enzimi digestivi e probiotici

Per scomporre gli alimenti in modo efficiente ed efficace, il nostro organismo deve sempre essere rifornito di una quantità sufficiente di enzimi digestivi.

Alcuni di questi enzimi digestivi vengono originati dal pancreas, mentre altri vengono prodotti dallo stomaco o secreti dalle ghiandole salivari e da quelle dell’intestino tenue. Mentre gli alimenti crudi contengono enzimi naturali che ne favoriscono la digestione, tutti gli altri hanno bisogno di enzimi digestivi che il nostro corpo deve produrre da solo in modo tale da assorbire correttamente le sostanze nutritive.

Sfortunatamente, col trascorrere degli anni, l’efficienza del nostro intestino cala, producendo una quantità minore di enzimi digestivi. Il tratto digerente diventa via via più alcalino e la rottura delle catene di proteine, grassi e carboidrati che ingeriamo risulta sempre più difficile, di conseguenza vengono prodotti meno enzimi digestivi. Questo può condurre a una serie di problemi di salute, da gas in eccesso e gonfiore ad allergie e intolleranze alimentari.

Sebbene siano entrambi fondamentali per la digestione e coinvolti nella decomposizione degli alimenti, numerosi fraintendimenti ruotano intorno alle funzioni dei probiotici e degli enzimi digestivi.

Gli enzimi digestivi agiscono da solvente, frammentando gli alimenti in modo tale che le sostanze nutritive vengano assorbite e utilizzate dall’organismo. Lavorano lungo tutto il tratto gastrointestinale inferiore, ma sono presenti in quantità maggiori nello stomaco e nella parte superiore.

I batteri probiotici si trovano prevalentemente nel tratto gastrointestinale inferiore e sono organismi vivi che letteralmente convivono con noi. I benefici che generano sono per lo più dovuti ai loro sottoprodotti. Queste sostanze, ad esempio l’acido lattico, favoriscono l’equilibrio dell’ambiente del tratto digerente, ostacolando la nascita di batteri nocivi. Ognuno di noi eredita i batteri intestinali probiotici dalla propria madre, ma questi possono diminuire a causa degli antibiotici, di una dieta povera, dello stress o di un eccesso di tossine nell’organismo.

Nonostante le differenze che li caratterizzano, nel nostro corpo troviamo circa 5000 categorie diverse di enzimi. Di queste, circa 3000 sono prodotte dai batteri intestinali. Per questo motivo, attraverso il test kinesiologico è utile controllare sia la capacità enzimatica che la flora intestinale.

Analía Iglesias

analia@sibuscas.com

Lug 14, 2017

La glicina: che cos’è e quali sono i suoi usi terapeutici

glicina, aminoacidi

La glicina è uno degli aminoacidi più conosciuti e dalla struttura più semplice. Tuttavia, è un componente necessario per svolgere molte funzioni nel nostro corpo, tanto che una sua carenza può provocare diversi problemi.

La glicina viene classificata come aminoacido non essenziale (questo significa che si trova abbondantemente nei cibi che consumiamo e il nostro corpo può scegliere quando sintetizzarlo in caso di necessità). Per questo motivo, si è data poca importanza al suo potenziale nell’uso terapeutico.

La maggior parte degli studi sulla glicina si realizzarono all’inizio del 1900 e fu allora che molti medici iniziarono a parlare dei vari problemi di salute che si potevano alleviare o curare con l’aumento dei livelli di glicina. Sfortunatamente, il fatto che il corpo riesca a sintetizzare la glicina non significa necessariamente che i suoi livelli vengano mantenuti nei tessuti.

La continua presenza di sostanze chimiche nell’acqua, negli alimenti e nell’ambiente, e lo stress possono ostacolare la nostra capacità di sintetizzare la glicina in modo adeguato, soprattutto se manca la materia prima.

Il nostro corpo necessita di un rifornimento di proteine di alta qualità per sintetizzare la glicina in più. Questa proteina presente nel nostro regime alimentare è molto comune negli anziani, non solo per il tipo di dieta che sono soliti seguire, ma anche per la ridotta capacità di produrre gli enzimi digestivi e l’acido cloridrico necessari per la corretta digestione della proteina stessa.

Lo stesso accade anche durante la gravidanza, dal momento che il feto ha bisogno da due a dieci volte in più della quantità normale di glicina. Una sua carenza può colpire tanto la madre quanto la crescita del piccolo.

glicina, la gravidanza

E’ stato altresì dimostrato che la glicina calma il sistema nervoso centrale e si può utilizzare per controllare l’epilessia e ridurre i sintomi della schizofrenia.

In caso di una ferita, l’aumento della glicina può favorirne la guarigione. E’ inoltre fondamentale per la sintesi dei nucleotidi DNA e RNA.

La glicina svolge un ruolo importante anche nella sintesi del glutatione, un tripeptide composto da tre aminoacidi (glicina, acido glutammico e cisteina).

Inoltre, è fondamentale per la sintesi dell’emoglobina portatrice di ossigeno, dei sali biliari e digestivi e del glucosio.

In più, si occupa della disintossicazione di alcuni composti come l’acido benzoico. Questo è ampliamente usato nell’industria alimentare come antimicrobico e conservante. Si può trovare anche nei dentifrici, nei collutori, nei cosmetici, nei deodoranti e in molti cibi.

Per verificare i tuoi livelli di glicina o il suo uso terapeutico puoi utilizzare il kit del test degli aminoacidi. 

Analía Iglesias

analia@sibuscas.com

Lug 7, 2017

Che benefici otteniamo includendo la zucca nella nostra dieta?

la zucca

La zucca è ricca di carotenoidi, potenti antiossidanti che la rendono un superalimento.

I carotenoidi hanno la capacità di diminuire notevolmente il rischio di sviluppare diversi tipi di cancro e di malattie cardiache, cataratte e degenerazioni maculari dell’occhio.

Questi antiossidanti neutralizzano i radicali liberi, mantenendo sotto controllo le cellule cancerogene e la pelle senza rughe.

Esistono diversi motivi per cui sarebbe importante aggiungere la zucca alla propria lista della spesa. Ad esempio:

  • Grazie al suo alto contenuto di fibre contribuisce alla perdita di peso e al corretto transito intestinale.
  • I semi di zucca sono ricchi di fitosteroli, che contribuiscono a ridurre il colesterolo LDL o colesterolo “cattivo”.
  • Contiene beta-carotene, un antiossidante che svolge un ruolo fondamentale nella prevenzione del cancro.
  • I semi di zucca sono poi ricchi di amminoacidi triptofano, importanti per la produzione della serotonina e del GABA, per regolare il nostro stato d’animo.

I semi di zucca

Inoltre, sono particolarmente consigliati agli uomini. Alcuni studi dimostrano che l’olio dei semi di zucca blocca la crescita della prostata. 30 gr di semi di zucca contengono circa 2,75 mg di zinco (circa il 17% del consumo giornaliero consigliato agli adulti), che favorisce la salute sessuale maschile. Secondo uno studio realizzato dall’Università Statale del Wayne, gli uomini che hanno ridotto la dose giornaliera di zinco nella loro dieta hanno visto i propri livelli di testosterone abbassarsi notevolmente già dopo 20 settimane.

Circa 125 gr di zucca cotta ricarica il nostro organismo con 564 mg di potassio. Questo potassio extra aiuta a ristabilire l’equilibrio degli elettroliti nel corpo dopo un allenamento pesante e a mantenere i muscoli in ottimo stato.

Con ben 7.384 mg ogni 100 g, la zucca è uno degli ortaggi della famiglia delle Cucurbitacee che contiene più vitamina A, fornendo approssimativamente il 246% dell’RDA (o dose giornaliera consigliata). La vitamina A è un potente antiossidante naturale necessario per mantenere integra la pelle e la mucosa e fondamentale per la vista.

Inoltre, è una fonte di vitamina C. 125 gr di zucca contengono più di 11 mg di vitamina C, quasi il 20% dei 60 mg al giorno che l’IOM consiglia alle donne (per gli uomini sono 75 mg).

La zucca è poi un’ottima fonte di vitamine del complesso B, come l’acido folico, la niacina, la vitamina B6 (piridossina), la tiamina e l’acido pantotenico.

Possiamo quindi affermare che sia la zucca che i suoi semi sono ricchissimi di proteine (amminoacidi), sali minerali e vitamine fondamentali per la nostra salute. Non li hai ancora inseriti nel tuo menù? Cosa stai aspettando!

Analía Iglesias

analia@sibuscas.com

 

Giu 30, 2017

I batteri intestinali influiscono sulle nostre preferenze alimentari

I batteri intestinali

Le nuove scoperte degli ultimi anni hanno dimostrato quanto sia importante avere e mantenere una buona flora intestinale. Possibili squilibri potrebbero causare di tutto, dal cancro alle malattie cardiache a stati d’ansia.

Il nostro corpo è ricoperto da questi microorganismi. Il numero di batteri che vivono all’interno del corpo umano supera di 10 volte quello delle cellule. Per questo motivo, sembra che possano influire sulle nostre decisioni riguardo a cosa mangiare e bere.

Nell’intestino ci sono microorganismi di diverso tipo, ma tutti hanno un obiettivo principale: sopravvivere. Specie diverse prediligono sostanze nutritive diverse, come lo zucchero, i grassi o i vegetali.

Gli esperti hanno dimostrato che i batteri intestinali influenzano il nostro comportamento e il nostro stato d’animo, alterando chimicamente gli impulsi nervosi che il cervello utilizza per monitorare l’attività dell’intestino.

Liberando determinate sostanze chimiche, i nostri recettori gustativi possono cambiare e indurre stati d’ansia, facendoci preferire alcuni alimenti su altri.

Gli esperti stanno studiando come questi batteri siano in grado di liberare tossine per farci sentire male quando mangiamo qualcosa non di loro gusto, rimediando con la produzione di sostanze chimiche che ci facciano sentire bene quando scegliamo l’alimento “giusto”.

preferenze alimentari

Se sono batteri benefici, non c’è nessun problema. Tuttavia, se sono i batteri patogeni (cattivi) ad avere il controllo dell’intestino, la battaglia tra le diverse specie per il cibo può generare alcuni cambiamenti indesiderati nel nostro organismo.
La loro alimentazione non sempre combacia con la nostra dieta e questo lo notiamo spesso nel modo di sentirci e di comportarci: sbalzi d’umore, disturbi d’ansia, perdita di controllo dei livelli di zucchero nel sangue.
Influenzando i nostri desideri e il nostro umore per soddisfare le loro necessità, i batteri intestinali sono una delle cause dell’obesità e delle malattie cardiache, due delle patologie più comuni che colpiscono la nostra società.

I batteri intestinali vivono nel loro micro-ambiente nel nostro tratto digestivo e sono in contatto diretto con il nostro sistema immunitario, nervoso ed endocrino. Con il tempo, scoprono quali sono esattamente gli impulsi chimici che danno loro una maggiore quantità di alimenti per sopravvivere e prosperare.

Con l’aiuto del Kit per il test basico possiamo verificare se mancano o abbiamo troppi batteri intestinali di un determinato tipo.

 

 

Analía Iglesias

analia@sibuscas.com

9 sostanze nutritive per trattare la depressione

la depressione

Durante il trattamento della depressione è molto importante fornire al nostro organismo alcuni nutrienti che svolgono funzioni importanti, i quali, incidono direttamente o indirettamente sul nostro umore.

L’ Omega-3 aiuta a ridurre i livelli di colesterolo e l’accumulo di placca nel sangue. Riducendo il colesterolo cattivo, il corpo riceve un aiuto importante nella riduzione dello stress, dell’ansia e della tensione, prevenendo anche malattie cardiovascolari.

Acido Folico: (necessario per la produzione di energia) viene considerato uno dei principali alimenti del cervello. Se quest’ultimo funziona correttamente, si può prevenire l’ansia e l’affaticamento.
L’acido folico funziona meglio se combinato con la vitamina C, la vitamina B6 e la vitamina B12. Molti studi dimostrano che una carenza di acido folico può causare depressione, insonnia, perdita della memoria, iperirritabilità, apatia, affaticamento e ansia.

Il GABA (acido gamma-aminobutirrico) è un amminoacido che aiuta a ridurre l’ansia e a rilassarsi, permette di prendere decisioni in modo razionale, favorisce un sonno ristoratore e migliora la fase di recupero successiva a un allenamento. Alcuni studi dimostrano che ha effetti simili alla benzodiazepina.

SAM-e, abbreviazione della S-adenosil-metionina, si utilizza da tempo per il trattamento di questa sindrome. Sembra avere effetti più rapidi dell’erba di San Giovanni come terapia nutrizionale per curare la depressione. I risultati iniziano a vedersi solo dopo due settimane, ma è necessario assumerla per almeno un mese.

Il Selenio è un importante antiossidante che protegge i neurotrasmettitori. La carenza di selenio ha un effetto negativo sullo stato d’animo. Lo troviamo nell’erba medica, nei semi di finocchio, nel ginseng, nel burro, nell’aglio, nel fegato, nelle noci del Brasile, nei molluschi e altri pesci, nei semi di girasole, nell’achillea millefoglie, nelle germe di grano e lievito di birra.

selenio, noci del Brasile

La vitamina B1 (tiamina) ha effetti positivi sul sistema nervoso e sul benessere mentale. Lo troviamo nei piselli, nella soia, nel pane fortificato, nei cereali, nella pasta, nel pesce, nel maiale, nei chicchi di grano e nei fagioli. L’assunzione prolungata di grandi quantità di alcool esaurisce la riserva di vitamina B1 del corpo.

La carenza di vitamina B6 causa ansia e depressione. La formazione di alcune sostanze chimiche nel cervello richiede questa vitamina. Essa è presente nelle carni (in particolare negli organi, come il fegato), nei chicchi e nel germe di grano.

La vitamina B12 è necessaria per produrre energia, per la funzione cerebrale e per un sistema nervoso sano. Per questo motivo, è parte integrante della terapia nutrizionale per combattere la depressione.

Zinco: questo sale minerale essenziale ha effetti positivi sul sistema nervoso e aiuta a produrre un effetto calmante. Lo troviamo nelle ostriche, nella carne, nel pollame, nelle noci, nei fagioli e nei latticini.

 

 

 

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