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Dieta depurativa per compensare gli eccessi di Natale

Come è logico queste feste sono state per tutti noi un po’ “intossicanti” dal punto di vista alimentare: abbiamo mangiato troppo e male. Abbiamo abusato di alcol tabacco, grassi saturi, fritti e zuccheri e abbiamo mangiato troppo per cena, cosa da evitare sempre.

Le nostre cellule e il nostro apparato digerente sono al limite e abbiamo risentito della stitichezza avendo praticamente disidratato il corpo. Ciò dipende sostanzialmente dalla mancanza del consumo di acqua, dall’eccesso di alcol , dalla mancanze di fibre e dai troppo alimenti ricchi di sale, dal momento che la nostra alimentazione è stata sostenzialmente costituita da proteine e idrati di carbonio, molti dei quali a elevato indice glicemico. A lungo andre anche la mancanza di esercizio e l’assunzione di lassativi compromettono la regolazione del transito intestinale mettendo a rischio l’intestino.

Consegunze

La cattiva alimentazione e la stitichezza cronica possono comportare varie patologie gravi. Quando le feci rimangono nel colon per vari giorni, questa zona diventa tossica e tale tossicità si diffonde a tutte le zone del corpo, accumulandosi prevalentemente negli organi più deboli. Ci intossicazione cellulare. Nel torrente sanguigno, queste tossine interferiscono con il rilascio di ossigeno alle cellule e ai tessuti del corpo. Aumentano il danno cellulare e i radicali liberi, che danneggeranno ulteriormente i nostri tessuti.

Si verificano inoltre un’iper-acidificazione del sangue e un sovraccarico per il fegato e i reni, che comportano una riduzione delle difese immunitarie metterndo a rischio la salute.

Trattamento

Si raccomanda di tornare quanto prima alle buone abitudini, sostanzialmente le seguenti:

  • Aumentare il consumo di alimenti ricchi di fibra, in particolare le insalate.
  • Evitare l’eccesso di proteine, assumendo almeno un pasto che ne sia privo.
  • Effettuare una dieta depurativa, almeno due o tre giorni, frutta, verdura e molti liquidi.
  • Evitare gli alimenti ad elevato indice glicemico, il sale, caffè, tabacco, alcol, cioccolato e i grassi saturi.
  • Mangiare semi e cereali integrali non raffinati.
  • Evitare gli alimenti troppo cotti o friti al posto di alimenti “vivi” ovvero crudi o poco cotti.
  • Masticare gli alimenti da 30 a 40 volte.
  • Assumere molti liquidi, in particolare acqua di qualità (da 6 a 10 bicchieri al giorno)
  • Bere acqua 30 minuti prima di ciascun pasto.
  • Fare esercizio o camminare.
  • E soprattutto evitare per quanto possibile i lassativi, per evitare l’effetto rebound.

 

Ángel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)

Kinepharma.

 

 

La nutrizione nelle patologie cardiache

La nostra attenzione è stata catturata dal Dott. Dwight Lundell, responsabile del Servizio di Chirurgia Coronarica presso il Banner Heart Hospital, il quale ha recentemente abbandonato la chirurgia per dedicarsi al trattamento nutrizionale nelle patologie cardiache. È il fondatore dell’Healthy Humans Foundation, che promuove la salute umana con un approccio che possa aiutare le Associazioni a sostenere la salute.

Oltre 75 milioni di cittadini statunitensi soffrono di patologie cardiache, 20 milioni di diabete e 57 milioni di prediabete. Questi disturbi stanno coinvolgendo persone sempre più giovani, il cui numero aumenta anno dopo anno e contrariamente a quanto ci è sempre stato insegnato, la colpa non è degli elevati livelli di colesterolo, bensì dell’infiammazione derivante dalle cattive abitudini alimentari.

Questo medico dichiara che senza la presenza di un’infiammazione è impossibile l’accumulo del colesterolo sulle pareti dei vasi sanguigni che provoca patologie cardiache e infarti. Senza infiammazione il colesterolo si muove liberamente nel corpo. È l’infiammazione a far sì che il colesterolo rimanga intrappolato.

L’infiammazione è semplicemente una reazione naturale del corpo nei confronti di batteri, tossine, virus, ecc. Si tratta di una forma di protezione del corpo. Tuttavia, se esponiamo in maniera cronica l’organismo a danni derivanti da tossine o da alimenti che non è previsto vengano elaborati dal corpo umano, è necessario il sussistere di una condizione detta infiammazione cronica.

La maggior parte delle persone si limita a seguire la dieta consigliata, a ridotto contenuto di grassi e ricca in grassi polinsaturi e carboidrati, senza sapere che stiamo provocando ripetuti danni ai nostri vasi sanguigni. Questa costante aggressione determina un’infiammazione cronica che porta alla patologia cardiaca, a eventi cerebrovascolari, al diabete e all’obesità.

 

In sintesi, la principale causa dell’infiammazione cronica è il sovraccarico di idrati di carbonio semplici ed elaborati (zucchero, farina e tutti i prodotti derivati) oltre all’eccessivo consumo di oli vegetali contenenti omega-6, quali olio di soia, mais e girasole, presenti in parecchi alimenti elaborati.

Quando consumiamo idrati di carbonio semplici, i livelli di zucchero nel sangue si alzano rapidamente e il pancreas secerne insulina. Se la cellula è già piena e non ha bisogno di glucosio, i livelli di zucchero nel sangue si alzano producendo maggiore insulina e il glucosio viene stoccato sotto forma di grasso.

Ma cos’ha a che vedere tutto questo con l’infiammazione? La quantità di zucchero nel sangue è controllata secondo intervalli piuttosto rigidi. Le molecole di zucchero si uniscono a una grande varietà di proteine, che provocano lesioni sulle pareti dei vasi sanguigni. Tali ripetute lesioni sulle pareti sanguigne scatenano l’infiammazione. Quando il livello di zucchero nel sangue si alza varie volte al giorno, tutti i giorni, è come sfregare con un foglio di carta vetrata la delicata parete interna dei vasi sanguigni.

Se a ciò si unisce l’eccesso di acidi grassi omega 6 dei prodotti elaborati, che spezza l’equilibrio con gli omega 3, che deve essere pari a 3:1 e non a 15:1 come avviene attualmente, la membrana della cellula produce sostanze chimiche dette citochine, che provocano direttamente l’infiammazione.

È sempre più importante essere consapevoli della propria alimentazione, lo abbiamo visto in articoli passati del Dott. Shinya. Riteniamo tuttavia che entrambe le teorie siano compatibili e debbano essere integrate tra loro. Speriamo che la medicina tradizionale inizi ad adottare corrette norme alimentari come principale fattore di prevenzione delle patologie.

Per il test è possibile utilizzare un kit malattie apparato circolatorio, in particolare le fiale come quelle arteria aterosclerosi, in grado di rilevare problematiche che compromettono la salute del cuore.

 

Ángel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)

Kinepharma.

Pancreatite

Se sentite dolore nella parte superiore dello stomaco (vicino all’epigastrio) è possibile che non si tratti nè di una gastrite nè di un’ulcera, potrebbe trattarsi di pancreatite. È una malattia che consiste nell’infiammazione del pancreas causata dagli enzimi che secreta, in particolar modo la tripsina, e che si attivano in questo organo invece che nell’intestino tenue. Può essere acuta o cronica secondo la sua gravità, in tal caso è possibile trovare delle cicatrici nel tessuto e in alcuni casi la calcificazione.

I sintomi principali sono:

  • Gas e gonfiore addominale
  • Dolore addominale che peggiora dopo i pasti che arriva fin sulla spalla
  • Vomito
  • Eczemi cutanei  
  • Ipotensione
  • Feci maleodoranti e di color giallognolo

Le cause principali che si sono sempre analizzate, sono il consumo di alcol ed i calcoli biliari. Nonostante ultimamente si è scoperta un’altra causa importante, la cattiva alimentazione, specialmente il consumo di cibi fritti e con eccesso di grassi animali saturi. Inoltre, può essere causata da infezioni virali.

Test e trattamento

Per la diagnosi chinesiologica, analizzeremo in primis i sintomi descritti e che tipo di alimentazione ha il nostro paziente, pochi anni or sono in Giappone è stato provato che il consumo di alimenti fritti era la causa di numerose pancreatiti, e quindi questo è un indizio. Si tenga conto che questo problema è connesso ad una cattiva digestione e quindi a problemi digestivi, pertanto faremo un esame con un kit per organi, la fiala del pancreas modificherà l’informazione dell’esame. É possibile che ci sia anche una cattiva assimilazione degli alimenti e quindi mancheranno alcuni nutrienti, vitamine, oligoelementi, acidi grassi ecc.

Inoltre è possibile ci sia anche un malessere intestinale, che dovrà condurci ad un drenaggio ed alla pulizia dell’intestino.

Si raccomanda di evitare i fritti, l’alcol, la caffeina, il cioccolato, i condimenti piccanti, i grassi saturi, lo zucchero, le benvande, la pasticceria industriale ecc… Non bisogna inolte, ingerire un eccesso di idrati di carbonio, proteine in modo da non sovraccaricare il pancreas.

Evitare il latte di mucca ed in generale i prodotti lattei. Nella dieta si raccomanda il consumo di alimenti ricchi di vitamine C, vitamine B e di zinco e bere molto, ma acqua di buona qualità.  Le ingestioni devono essere poco abbondanti e divise in più di 4 pasti al giorno.

Per il trattamento di questa malattia, quindi si possono assumere infusi per alleviare e migliorare le funzioni del pancreas.

  • Cumino, anice o finocchio. Per i gas ed il gonfiore.
  • Erba di San Giovanni (Iperico)
  • Rosmarino.
  • Coda di cavallo (Equiseto).
  • Camomilla
  • Boldo. Migliora il funzionamento della vescica. Quando questa è ostruita o funziona male danneggiando il pancreas.

 

Angel Salazar (angelsalamag@gmail.com)

Kinepharma.

 

 

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