Effetti del sale raffinato sull’organismo

Il sale naturale è un elemento indispensabile per il mantenimento della salute dell’organismo. Ricordiamo che l’intera vita del pianeta è iniziata dal mare e che tutti gli esseri umani hanno nel corpo questa soluzione salina.

Le sue principali funzioni fisiologiche sono le seguenti:

  • Agevola la produzione della bile
  • Aumenta il movimento peristaltico dell’intestino, contribuendo alla corretta digestione.
  • Alcalinizza il  sangue, arrestando l’effetto acidificante dell’alimentazione attuale.
  • Il sodio partecipa alla conduzione degli impulsi nervosi e favorisce la contrazione muscolare.
  • Torna agli alimenti maggiormente nutrienti rafforzandone il sapore, conferendo al contempo energia e vitalità.
  • Stimola la funzione renale e un adeguato utilizzo promuove l’assorbimento del calcio e l’impiego di principi nutritivi in generale.
  • Viene considerata un alimento purificante e aiuta l’organismo a eliminare le tossine.

Secondo Olga Cuevas, Laureata in Scienze Chimiche, con un dottorato in Biochimica presso l’Universidad Complutense di Madrid, l’ideale sarebbe consumare 1 gr. di sale ogni litro d’acqua, senza superare i 2 o 3 gr. di sale non raffinato al giorno (contrariamente all’OMS che consiglia fino a 6 gr di sale al giorno).Non soltanto bisogna evitare il consumo di sale per eliminare l’eccesso di sodio (il pane comune, ad esempio, contiene 500 mg di sodio ogni 100 gr).

Nel suo libro «  Il Sale » Nestor Palmetti, Tecnico in Dietetica e Nutrizione Naturale, apporta valide informazioni in merito agli effetti della Raffinazione e dell’Additivazione del Sale nell’organismo.

La modalità ideale di consumo di sale sarebbe assumerlo attraverso gli alimenti freschi, che lo contengono in maniera biologicamente assimilabile e sotto forma di sale marino non raffinato in piccole quantità.

Il processo di raffinazione del sale lo trasforma in un componente tossico per l’essere umano. Dal punto di vista chimico, raffinare il sale significa privarlo degli 84 oligoelementi indispensabili per la vita. Quando questa molecola antinaturale dotata di innumerevoli radicali liberi nell’organismo tende ad adattare la sua forma molecolare originale, assumendo gli oligoelementi che le vengono tolti durante la raffinazione da ossa, tessuti e plasma. In questo modo si verifica una demineralizzazione, e dunque un’acidificazione del mezzo con le relative nefaste conseguenze.

Lo scopo del costoso e complesso processo di raffinazione del sale consiste  nell’ottenimento di un POTENTE REAGENTE, il CLORURO DI SODIO, componente fondamentale nello sviluppo di prodotti di sintesi chimica, nella produzione di materie plastiche, carta, oli minerali, prodotti per la sformatura, ecc.

Si tratta dello stesso sale che viene usato per il consumo umano, ma proprio per questa potente reattività gli organismi viventi lo considerano TOSSICO.

Al problema della raffinazione bisogna aggiungere il problema dell’additivazione. Al sale raffinato viene aggiunto industrialmente, d’obbligo per legge, lo iodio (utile per risolvere problemi alla tiroide) e fluoro (necessario per proteggere la salute dentale). Il corpo non è tuttavia in grado di metabolizzare tale additivazione.

Le conseguenze dell’additivazione:

  • Questi additivi sono i responsabili della formazione di nitrati nello stomaco, trattandosi di sostanze cancerogene molto aggressive e responsabili di reazioni allergiche.
  • L’additivazione con gli ioduri può provocare ipertiroidismo, tiroidite immune e riduzione della fertilità.
  • Il fluoro è collegato a problemi neurologici ed endocrini, coinvolge il sistema nervoso, provoca disturbi da deficit di attenzione (DDA) in bambini e adulti.
  • L’idrossido di alluminio aggiunto al sale per evitarne l’indurimento è collegato a disfunzioni neuronali quali il morbo di Alzheimer.

Altri problemi derivanti dal sale raffinato sono la ritenzione di liquidi, l’obesità, la cellulite e la sclerosi da cristallizzazione di tale molecola quando non viene eliminata dai reni.

Nel test Basico Ampliato è disponibile la fiala per verificare la carenza di oligoelemnti e sali minerali, oltre alla fiala per l’acidità.

Maria Josefa Obiol Saiz

Collaboratore kinepharma.

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