Curiosità utili sui chakra
I centri energetici del corpo sono posizionanti all’interno della nostra colonna vertebrale, connessi al cosiddetto canale Sushuma. Questo canale sale dal perineo (punto situato tra l’ano e i genitali) fino all’apice della testa.
I chakra sono dei veri vortici di energia che ruotano su se stessi, cambiando il senso di rotazione da un chakra all’altro, dall’uomo alla donna.
In base alla polarità dei chakra, la rotazione può avvenire in senso orario o in senso antiorario.
La rotazione verso destra si caratterizza per la predominanza del principio maschile o yang. In stato di armonia, rappresenta la volontà e l’attività, in disarmonia, l’aggressività e la violenza.
La rotazione verso sinistra è correlata al principio femminile o yin. In stato di armonia, rappresenta la sensibilità, la ricettività e l’accordo, in disarmonia, la debolezza.
Il 1°, 3°, 5° e 7° chakra sono chakra maschili mentre il 2°, 4° e 6° sono chakra femminili.
Tenendo presente che la rotazione varia in base al sesso della persona:
– Nella donna, i chakra maschili si muovono verso sinistra e quelli femminili verso destra.
– Nell’uomo, avviene il contrario, i chakra maschili si muovono verso destra e quelli femminili verso sinistra.
Questo spiega molti degli stereotipi radicati nella nostra cultura. Per esempio, il chakra basale o 1° nell’uomo ruota verso destra, esprimendo più attivamente il senso di conquista e di dominio nell’ambito materiale e sessuale.
Nel caso della donna, il chakra basale, ruota verso sinistra, rendendola più sensibile alla forza vivificatrice e generatrice della terra.
Nel 2° chakra si invertono i segni. Nella donna va verso destra, indicando una maggiore energia attiva nell’espressione dei sentimenti e nell’uomo gira verso sinistra tendendo verso qualcosa di ricettivo, spesso perfino verso l’atteggiamento passivo.
Un’altra curiosità legata ai chakra è la loro evoluzione. Alcuni esperti nel campo propendono per cicli evolutivi nei centri energetici, nello specifico, cicli di 7 anni per ognuno dei centri.
Secondo queste teorie, durante ogni ciclo di 7 anni, siamo aperti a determinate influenze o esperienze, vale a dire che viviamo esperienze legate a un chakra, (partendo sempre dal 1° o dal 7° chakra).
Secondo la tradizione indù, il periodo di maggiore attivazione di ogni singolo chakra dura mediamente sette anni (il che significa che questa non può verificarsi in un altro momento della vita).
Il chakra 1° si svilupperebbe da 0 a 7 anni.
Il 2° da 7 a 14.
Il 3° da 14 a 21.
Il 4° da 21 a 28.
Il 5° da 28 a 35.
Ciò non implica che i sette tipi di energia non agiscano tutti nello stesso momento secondo la fase della vita: quello che cambia è la predominanza.
Se un chakra non è riuscito a svilupparsi adeguatamente nell’età che gli è confacente, le successive fasi della vita continueranno a risentire di qualche carenza o squilibrio a livello di quel chakra.
Tuttavia, le esperienze che ci si presentano nella vita offrono sempre la possibilità di un ripescaggio per recuperare le occasioni non realizzate. Da qui, l’importanza di mantenere tutti i chakra sbloccati e in funzione contemporaneamente. Da questo dipenderà il nostro stato di pace e armonia.
La kinesiologia è un buono strumento di diagnosi dello stato dei nostri chakra. A questo scopo è possibile utilizzare il kit di test dei chakra e verificare se questi stiano operando correttamente o meno.
Analía Iglesias (analia@sibuscas.com)
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