I benefici della meditazione
Alla fine del 2011, Judson A. Brewer, prestigioso medico e psichiatra dell’Università di Yale, presentò i risultati del suo ultimo studio sul cervello delle persone che praticano la meditazione, confermando di esserne rimasto sorpreso. Non si aspettavano i grandi benefici derivanti dall’interpretazione degli scanner collegati a questa tecnica.
Questi studi concretizzarono qualcosa che era già stato analizzato dallo psicologo e neuroscienziato Richard J. Davidson tra il 2007 e il 2009 presso l’Università del Wisconsin: il cervello umano beneficia di molteplici vantaggi, quando è regolarmente impegnato a meditare. La ragione è puramente fisica. È stato dimostrato che praticando la meditazione, si verificano tre fatti evidenti nel nostro cervello:
- Inanzitutto si ha una diminuzione considerevole dell’attività del DMN (default mode network, pilota automatico del cervello), una rete collegata ai disturbi dell’attenzione, all’ansia, all’iperattività e persino alle aree in cui si registrano in seguito gli accumuli di placche beta amiloidi coinvolte nell’Alzheimer. Più bassa è l’attività di queste aree, meno possibilità vi sono di sviluppare questo genere di malattie.
- In secondo luogo, si attiva l’area prefrontale sinistra, responsabile delle emozioni positive dell’allegria.
- Infine le persone che meditano, sviluppano un nuovo default mode network, in cui vi è una maggiore consapevolezza di sé, del presente e meno fantasticherie.
Che cosa è esattamente la meditazione?
L’accademia nordamericana di Medicina la definisce come un esercizio mentale di profonda contemplazione, accompagnato da silenzio, relax e controllo della respirazione, ma in realtà è qualcosa di più, pensiamo che sia collegata alla consapevolezza di sé e al suo rapporto con la totalità.
Le prime testimonianze scritte di persone che praticavano la meditazione arrivano dall’India e risalgono al 1500 a.C.; sebbene la pratica in sè non sia stata teorizzata fino al 600 a.C. nella filosofia paulista e buddista della Cina. Nel XII secolo d.C. in questa disciplina furono introdotte tecniche di controllo della respirazione. Oggi si stima che in Occidente oltre dieci milioni di persone la praticano.
Marco Ferrini, autore del libro “Come migliorare la Propria Vita con la Meditazione” offre un percorso di conoscenza ed esperienza utile a migliorare il benessere globale dell’individuo, mettendo a punto, in aiuto alle difficolta personali, soluzioni praticabili nel quotidiano.
Vi sono oltre 40 tipi di meditazione (secondo la scuola filosofica orientale), sebbene in Occidente se ne siano diffuse solamente tre:
- La buddista, che cerca di mantenere la mente concentrata sul momento presente e lasciarsi andare;
- La trascendentale che viene dall’India e dirige l’attenzione su un oggetto; e
- Il mantra di meditazione, che si basa sulla ripetizione di un canto o di una frase per concentrare la mente.
A queste tre discipline di base si è unito il mindfulness, una tecnica che, secondo Daniel Goleman, famoso psicologo nordamericano utilizza la respirazione come sostegno per porre l’uomo di fronte alla dura realtà della sua esperienza, osservando ogni evento come se stesse accadendo per la prima volta.
Possiamo sintetizzare i seguenti benefici:
- Benefici fisici: a lungo termine aumenta la densità neuronale. Il cervello rimane giovane più a lungo. Inoltre quest’ultimo presenta una maggiore ruvidità, aspetto collegato alla capacità di elaborare le informazioni.
- Aiuta il sistema cardiaco: Questo succede perché riduce l’attività del sistema nervoso simpatico, responsabile dell’aumento della frequenza cardiaca quando si è sotto stress, e aumenta quella del parasimpatico, che al contrario controlla la riduzione della frequenza cardiaca.
- Aiuta a controllare il dolore.
- Migliora le abilità visive, in particolare la stessa memoria visiva a breve termine.
- Rafforza il sistema immunitario: ciò è possibile perché, come ha dimostrato un team di biologi del Wisconsin, aumenta le emozioni positive che permettono una guarigione più veloce dalle malattie.
- Allontana la depressione e controlla le cattive abitudini nelle persone con questa tendenza, in quanto queste ultime presentano una maggiore attività dell’area prefrontale destra del cervello; al contrario le persone con maggior capacità di controllo delle proprie emozioni, utilizzano maggiormente la sinistra. Aumenta l’autostima e rilascia endorfine, di conseguenza si ha una sensazione maggiore di benessere a livello fisico.
Nonostante gli effetti benefici della meditazione, in caso di problemi a livello del sistema nervoso o distonia vegetativa, sarà particolarmente indicata questa fiala che troviamo in un kit di base di test diagnostici.
Angel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)
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