Sistema nervoso vegetativo simpatico e parasimpatico

Il sistema nervoso vegetativo o nervoso autonomo (SNA) è costituito da una componente  centrale e una periferica. Le strutture più importanti della componente centrale sono l’ipotalamo e la corteccia cerebrale frontale. La componente periferica è costituita da una divisione efferente o motoria e una divisione afferente o sensoriale.

I nervi motori del sistema nervoso vegetativo si suddividono in due componenti: la componente parasimpatica o cranio sacrale e la componente simpatica o toraco-lombare.

Il sistema nervoso vegetativo ha due funzioni principali:

  • Il sistema simpatico che ci prepara a fare qualcosa, ci mette in allerta eliminando tutto ciò di cui non abbiamo bisogno in quel momento. In tale situazione avremo più forza e faremo cose che non siamo in grado di fare in circostanze normali. In un attaco di panico risponde il sistema simpatico.
  • Il sistema parasimpatico ci prepara a rilassarci, per ricaricare le energie. È il momento della regolazione e il riequilibrio.

In situazioni di normalità, entrambi i sistemi sono regolati. Nelle persone che sono abitualmente sotto stress e non si rilassano mai, il sistema simpatico e parasimpatico sono sempre simpaticotonici e mai vagotonici. Tutto ciò che accade nel nostro corpo, avviene per influenza del sistema simpatico o parasimpatico.

La stimolazione parasimpatica è soprattutto colinergica e rilascia acetilcolina nelle terminazioni nervose. Il sistema parasimpatico è essenzialmente anabolico, poichè il suo scopo è preservare, accumulare e immagazzinare le energie corporee. Quando si dorme diminuisce l’attività del sistema simpatico e aumenta quella del parasimpatico.

La stimolazione simpatica è principalmente adrenergica, rilascia adrenalina e noradrenalina nelle terminazioni nervose. L’effetto complessivo del sistema nervoso simpatico è catabolico, poiché provoca dispendio di energia corporea e inibisce l’ingestione e l’assorbimento dei nutrienti principali.

Pertanto lo sforzo muscolare, lo stress psicologico, la rabbia, la paura stimolano il rilascio di adrenalina e noradrenalina da parte della ghiandola surrenale nel sangue.

È molto importante bilanciare entrambe le funzioni, poichè se per esempio l’attività del sistema simpatico aumenta, quella del parasimpatico diminuisce e di conseguenza saremo alterati. Questo squilibrio nell’uno o nell’altro, provoca alterazioni in alcuni organi del paziente causando uno squilibrio.

  • L’iperattività del sistema simpatico causa nel paziente: Tachicardia, ansia, tic nervosi, midriasi, spasmi, insonnia, secchezza della bocca e del naso.
  • L’iperattività del sistema parasimpatico può causare nel paziente: astenia, vertigini, ipotensione, salivazione notturna, rinite.

L’informazione entra nel corpo umano attraverso i sensi e la sua elaborazione da parte del cervello produce sentimenti ed emozioni. Quando questi ultimi sono positivi, risultano essere buoni per l’essere umano; quando sono negativi ma possono essere espressi, risultano essere anch’essi positivi, ma quando non si possono esprimere o condividere possono produrre alterazioni. Se il corpo riceve un’emozione come qualcosa di negativo patologico si possono avere tre tipi di risposte:

  • Una risposta del sistema nervoso vegetativo che comporta cambiamenti nei neurotrasmettitori.
  • Una risposta endocrina; quando l’emozione è negativa, si rilascia più adrenalina.
  • Una risposta immunitaria deficiente che comporta l’abbassamento degli anticorpi e altri elementi di difesa.

Queste tre risposte combinate sono ciò che la medicina definisce come risposta neuro-endocrino-immunitaria; pertanto è molto importante esprimere e condividere le emozioni negative, altrimenti possono sbilanciare questi tre sistemi.

Test

Per verificare la presenza di uno squilibrio nel sistema nervoso vegetativo, abbiamo una fiala con due sostanze, ipotalamo 4DH e ipofisi 4DH. Questa fiala è quella della distonia vegetativa e la possiamo trovare in un test di base.

Per verificare se vi sono emozioni negative che influenzano il paziente, possiamo utilizzare un kit di emozioni negative. Inoltre possiamo verificare la presenza di uno squilibrio ormonale con un test del sistema endocrino, attraverso il quale possiamo dimostrare se vi è un eccesso o carenza di neurotrasmettitori e ormoni.

Nei prossimi articoli vedremo come trattare tali deficienze e come le carenze di determinate vitamine e aminoacidi possano influenzare il funzionamento del sistema nervoso vegetativo causando disturbi della memoria, del sonno e nervosismo per lo squilibrio tra sistema simpatico e parasimpatico.

 

Ángel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)

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I benefici della meditazione

Alla fine del 2011, Judson A. Brewer, prestigioso medico e psichiatra dell’Università di Yale, presentò i risultati del suo ultimo studio sul cervello delle persone che praticano la meditazione, confermando di esserne rimasto sorpreso. Non si aspettavano i grandi benefici derivanti dall’interpretazione degli scanner collegati a questa tecnica.

Questi studi concretizzarono qualcosa che era già stato analizzato dallo psicologo e neuroscienziato Richard J. Davidson tra il 2007 e il 2009 presso l’Università del Wisconsin: il cervello umano beneficia di molteplici vantaggi, quando è regolarmente impegnato a meditare. La ragione è puramente fisica. È stato dimostrato che praticando la meditazione, si verificano tre fatti evidenti nel nostro cervello:

  • Inanzitutto si ha una diminuzione considerevole dell’attività del DMN (default mode network, pilota automatico del cervello), una rete collegata ai disturbi dell’attenzione, all’ansia, all’iperattività e persino alle aree in cui si registrano in seguito gli accumuli di placche beta amiloidi coinvolte nell’Alzheimer. Più bassa è l’attività di queste aree, meno possibilità vi sono di sviluppare questo genere di malattie.
  • In secondo luogo, si attiva l’area prefrontale sinistra, responsabile delle emozioni positive dell’allegria.
  • Infine le persone che meditano, sviluppano un nuovo default mode network, in cui vi è una maggiore consapevolezza di sé, del presente e meno fantasticherie.

Che cosa è esattamente la meditazione?

L’accademia nordamericana di Medicina la definisce come un esercizio mentale di profonda contemplazione, accompagnato da silenzio, relax e controllo della respirazione, ma in realtà è qualcosa di più, pensiamo che sia collegata alla consapevolezza di sé e al suo rapporto con la totalità.

Le prime testimonianze scritte di persone che praticavano la meditazione arrivano dall’India e risalgono al 1500 a.C.; sebbene la pratica in sè non sia stata teorizzata fino al 600 a.C. nella filosofia paulista e buddista della Cina. Nel XII secolo d.C. in questa disciplina furono introdotte tecniche di controllo della respirazione. Oggi si stima che in Occidente oltre dieci milioni di persone la praticano.

Marco Ferrini, autore del libro “Come migliorare la Propria Vita con la Meditazione” offre un percorso di conoscenza ed esperienza utile a migliorare il benessere globale dell’individuo, mettendo a punto, in aiuto alle difficolta personali, soluzioni praticabili nel quotidiano.

Vi sono oltre 40 tipi di meditazione (secondo la scuola filosofica orientale), sebbene in Occidente se ne siano diffuse solamente tre:

  • La buddista, che cerca di mantenere la mente concentrata sul momento presente e lasciarsi andare;
  • La trascendentale che viene dall’India e dirige l’attenzione su un oggetto; e
  • Il mantra di meditazione, che si basa sulla ripetizione di un canto o di una frase per concentrare la mente.

A queste tre discipline di base si è unito il mindfulness, una tecnica che, secondo Daniel Goleman, famoso psicologo nordamericano utilizza la respirazione come sostegno per porre l’uomo di fronte alla dura realtà della sua esperienza, osservando ogni evento come se stesse accadendo per la prima volta.

Possiamo sintetizzare i seguenti benefici:

  • Benefici fisici: a lungo termine aumenta la densità neuronale. Il cervello rimane giovane più a lungo. Inoltre quest’ultimo presenta una maggiore ruvidità, aspetto collegato alla capacità di elaborare le informazioni.
  • Aiuta il sistema cardiaco: Questo succede perché riduce l’attività del sistema nervoso simpatico, responsabile dell’aumento della frequenza cardiaca quando si è sotto stress, e aumenta quella del parasimpatico, che al contrario controlla la riduzione della frequenza cardiaca.
  • Aiuta a controllare il dolore.
  • Migliora le abilità visive, in particolare la stessa memoria visiva a breve termine.
  • Rafforza il sistema immunitario: ciò è possibile perché, come ha dimostrato un team di biologi del Wisconsin, aumenta le emozioni positive che permettono una guarigione più veloce dalle malattie.
  • Allontana la depressione e controlla le cattive abitudini nelle persone con questa tendenza, in quanto queste ultime presentano una maggiore attività dell’area prefrontale destra del cervello; al contrario le persone con maggior capacità di controllo delle proprie emozioni, utilizzano maggiormente la sinistra. Aumenta l’autostima e rilascia endorfine, di conseguenza si ha una sensazione maggiore di benessere a livello fisico.

Nonostante gli effetti benefici della meditazione, in caso di problemi a livello del sistema nervoso o distonia vegetativa, sarà particolarmente indicata questa fiala che troviamo in un kit di base di test diagnostici.

 

Angel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)

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Disidratazione

L’acqua è l’elemento base regolatore o nutritivo funzionale di tutte le reazioni biologiche presenti in natura, pertanto essenziale per una corretta alimentazione e l’adeguato funzionamento delle relazioni metaboliche.

Per poter vivere, l’acqua è più importante del cibo. Una persona può sopravvivere per settimane senza mangiare, ma solo pochi giorni senz’acqua. Quest’ultima è un elemento essenziale del sangue, della linfa, delle secrezioni corporee (liquido extracellulare) e delle cellule del corpo (liquido intracellulare). Più della metà del peso di un adulto (60% negli uomini e 54% nelle donne) si deve a questo composto. Il mezzo extracellulare contiene un terzo dell’acqua corporea totale, compreso il liquido plasmatico e quello che occupa gli spazi interstiziali; il mezzo intracellulare a sua volta contiene i restanti due terzi. Le cellule comunicano correttamente tra loro se vi è un’idratazione adeguata; se invece ciò non avviene, sopraggiunge la malattia.

L’acqua è il mezzo universale di cui tutti gli organi hanno bisogno per garantire il proprio funzionamento.  È coinvolta nella digestione, l’assorbimento, la circolazione e la secrezione; è essenziale nella regolazione della temperatura corporea e svolge un ruolo importante in tutte le funzioni meccaniche, in quanto serve come lubrificante nelle articolazioni e consente il movimento delle viscere nella cavità addominale. I prodotti di scarto o tossine dei tessuti sono trasportati al sangue in soluzioni acquose, il cui contenuto in acqua è di circa l’80%, per poi essere eliminati attraverso le urine che a loro volta sono formate per nove decimi da questo composto.

L’acqua svolge un ruolo importantissimo nei succhi gastrici secreti dalle ghiandole, nel trasporto degli enzimi all’apparato digerente, nel trasporto dei nutrienti digeriti al sangue e alla linfa. Nel torrente sanguigno circolano continuamente più di 4 litri di acqua. Il rene ha bisogno di grandi quantità di acqua per trasportare tossine o materiali di rifiuto disciolti.

A livello del sistema respiratorio, l’acqua fluidifica il muco, nel sistema urinario favorisce una corretta diuresi, nell’apparato digerente mantiene le feci pastose permettendo una corretta defecazione e a livello cutaneo interviene nei processi di purificazione (brufoli, eczema, orticaria, ecc) canalizzando l’eliminazione delle sostanze tossiche attraverso gli organi emuntori.

Il corpo perde acqua in quattro modi:

  • Attraverso la pelle sottoforma
  • Di traspirazione dai polmoni, come vapore acqueo nell’aria espirata,
  • Dai reni nelle urine e
  • Dall’intestino attraverso le feci.

L’organismo ha bisogno di 1,8/2,8 litri di acqua al giorno, a seconda della costituzione, del clima e l’attività della persona.

Per tale ragione è indispensabile ingerire ogni giorno almeno 4-6 bicchieri di acqua ovvero 1/1,5 litri di acqua per favorire il corretto funzionamento degli organi. Molta acqua in eccesso si assorbe attraverso l’alimentazione, cioè attraverso frutta e verdura e tutti gli alimenti ingeriti.  Pertanto è consigliabile consumare alimenti con alto contenuto di acqua, ricchi di acqua fisiologica, che dovrebbero far parte della nostra dieta quotidiana in una percentuale considerevole, come le verdure e la frutta fresca, i legumi e i semi.

Una volta ingerita, l’acqua è rapidamente assorbita attraverso il tratto digerente, per poi raggiungere il sangue e la linfa, sebbene una parte resti con i residui alimentari nel colon per favorire una corretta evacuazione.

Test

Per verificare la presenza di disidratazione, tireremo delicatamente i capelli del paziente, se il test dà AR (Arm Reflex) vi è mancanza di acqua. Se ciò si verifica, anche il test degli indici fotonici darà problemi, poiché quest’ultimo si basa sulla comunicazione efficace delle cellule. Se vi è disidratazione, questo test ci può indicare che i prodotti non sono corretti, quando il problema è la mancanza di acqua nel paziente. Pertanto deve essere il primo test da realizzare.

Se facendo la ruota dei muscoli, vi sono vari muscoli che tremano durante il test, siamo in presenza di mancanza di acqua. E ‘importante per compensare questo disidratazione con acqua di qualità senza contaminare, mai acqua corrente del rubinetto e preferibilmente acqua pura.

 

Angel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)

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Gli squilibri del sistema immunitario

Vi sono cinque diversi tipi di squilibri del sistema immunitario:

Immunità deficiente: in particolare, è il caso di quei bambini o adulti costantemente malati, i quali dopo essere guariti da una malattia ne contraggono un’altra. È necessario ricostruire le loro difese immunitarie, in mancanza delle quali il processo patologico non fa che aggravarsi.

Immunità esuberante: si verifica quando la reazione delle difese immunitarie è eccessiva. Di fronte a un agente aggressore, la risposta immunitaria alle aggressioni è sproporzionata. Esempi evidenti di questo genere sono le allergie, l’artrite e i reumatismi. Questa situazione deriva da un eccesso di PGE2 (Prostaglandine E2) associata a un deficit di PGE1 (Prostaglandine E1). Il corpo mette in atto mezzi di difesa immunitaria che non è poi in grado di controllare.

In caso di carenza di acidi grassi essenziali, l’azione frenante della PGE1 scompare, lasciando il campo libero alla PGE2 la quale, a quel punto, non può essere più controllata.

Immunità aberrante: quando il tessuto trattiene agenti aggressori (tossine) nelle cellule, a volte può succedere che l’organismo non riconosca più il tessuto come parte integrante di se stesso, ma come agente aggressore. Essendo un estraneo, il corpo deve distruggerlo e produce anticorpi contro le proprie cellule o tessuti. È ciò che accade nelle malattie autoimmuni: miopia, sclerodermia, lupus eritematoso, sclerosi multipla, sclerosi a placche, diabete, morbo di Parkinson, ecc.…

Immunità deviata o perversa: la osserviamo nei tumori dapprima benigni e poi maligni (cancro).

Immunità perduta: l’AIDS e le malattie ad esso associate sono legate alla scomparsa delle difese immunitarie o energia. Secondo la dottoressa Kousmine, l’insorgere dell’AIDS sarebbe la conseguenza logica degli errori alimentari.

Lo squilibrio del sistema immunitario ha origine nel tratto gastrointestinale. Infatti, la mucosa intestinale è formata da un solo strato di cellule che rappresenta approssimativamente una superficie di 250/400 metri con uno spessore di 25 millesimi di millimetro.

Gli oltre 100 milioni di batteri che contiene l’intestino in circostanze normali non sono dannosi. Se la flora intestinale perde tale equilibrio possono insorgere malattie di tipo immunitario. Affinché si conservi questo equilibrio, il nostro organismo rinnova la mucosa ogni 4-5 giorni, ma per svolgere tale funzione il corpo deve avere a disposizione il materiale necessario. Da ciò deriva l’importanza di una dieta sana e completa, in quanto l’impermeabilità della parete intestinale dipende dall’apporto adeguato di acidi grassi essenziali.

In situazioni normali vi è sempre un passaggio minimo di agenti infettivi dall’intestino al sangue e alla linfa, in seguito il fegato si occuperà della disintossicazione da queste sostanze. Per svolgere questa funzione di eliminazione degli agenti infettivi o tossici, il corpo si avvale di emuntori, il cui scopo è espellere i rifiuti dal corpo all’esterno:

  • La pelle attraverso la sudorazione;
  • I polmoni attraverso la respirazione;
  • Il sistema urogenitale attraverso l’urina e le mestruazioni;
  • Il sangue attraverso la circolazione sanguigna e linfatica;
  • L’intestino attraverso le feci.

Questi organi emuntori sono vere valvole di scarico. Se il fegato è sopraffatto quando gli emuntori funzionano male, o non funzionano, il corpo deve utilizzare necessariamente altri meccanismi di scarico per sopravvivere. Con quest’atto ha inizio il processo subdolo della malattia, che se non sradicato fin dal principio, può causare una malattia degenerativa cronica, di tipo allergico, artritico-reumatoide, autoimmune, un tumore benigno o maligno e l’AIDS.

Test

Vi è una fiala che è quella dell’autoimmunità allergie inyectopase di Pascoe. Ma dovremmo verificare altre fiale tra cui quella del sistema immunitario intestinale, della mucosa intestinale, del reticolo endoteliale, tutte quelle che appartengono ad un test basico.

Trattamento: tra i prodotti necessari per equilibrare il sistema immunitario vi sono la vitamina C, la Vitamina A, la Vitamina E, la vitamina P (bioflavonoidi), la vitamina B6, la vitamina B12, l’acido folico, la vitamina F, l’olio di enotera, l’olio di borragine, olio di pesce, olio di lino, l’echinacea, il propoli, la pappa reale, il germanio, il selenio, il ferro, il magnesio, il rame-oro-argento.

Altri test che possono indicare se il sistema immunitario funziona male sono: switching, timo, surrene, midollo osseo e della milza.

Angel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)

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Suture del cranio

Nel campo strutturale uno dei problemi più importanti del cranio è a livello delle suture. Le ossa del cranio si muovono e se per qualche motivo si produce un blocco di questo movimento, possono insorgere problemi di salute. Il cranio è formato da molte ossa la cui mancanza di movimento può danneggiare il resto del corpo.

Fino al sesto anno di vita, il tessuto intrasuturale è ancora mobile e spugnoso. In questo periodo, le membrane intracraniche danno stabilità al cranio. Dai sei o sette anni, il tessuto intrasuturale diventa più rigido per poter svolgere la funzione di stabilità, permettendo allo stesso tempo la mobilitazione e l’adattamento delle ossa del cranio. Questa fase della sutura dura fino a età avanzata.

Lo sviluppo delle suture dipende principalmente dalla forza di trazione e dalle tensioni che ricevono. Queste sollecitazioni sono prodotte dallo stesso spostamento delle ossa del cranio e dalla tensione muscolare. Le funzioni principali delle suture sono:

  • Permettere una mobilità minima ma vitale del cranio e il suo sviluppo.
  • Permettere insieme alle membrane, l’unione e il legame delle diverse ossa del cranio.
  • Offrire resistenza e protezione contro le sollecitazioni meccaniche (urti, cadute, ecc).
  • Permettere il passaggio attraverso il canale del parto, grazie alla mobilità e alla flessibilità durante la nascita.

Test delle suture

Test generale per verificare se vi è qualche sutura bloccata: il paziente pone le dita sulla sutura parietale. Per determinare se il blocco è prioritario, senza tirare le braccia chiediamo al paziente di inspirare, se l’AR (Arm Reflex) cambia, vi è  una lesione primaria. Se quest’ultimo non cambia, è una lesione secondaria (il test può essere effettuato anche attraverso il mudra).

Trattamento strutturale delle suture

Per il trattamento strutturale di una sutura, poniamo due dita di una mano, uno su ogni lato del punto chiave della stessa e al polo opposto della testa poniamo due dita dell’altra mano (terapia di polarità). Esercitiamo una pressione molto leggera con le due dita posizionate sulla sutura e con le due dita che si trovano al polo opposto inviamo mentalmente energia su quest’asse, come se volessimo sbloccare la sutura.

Si consiglia di trattare qualsiasi anomalia cranica con un trattamento osteopatico in quanto la cura delle stesse non risulta essere facile e solo chi ha conoscenze di Osteopatia dovrebbe cercare di risolverle.

 

Trattamento generale delle anomalie craniche

Vi è un trattamento generale per tutti questi tipi di anomalie:

Il paziente tocca il punto 20 VG e il terapeuta i punti di riflesso neurovascolare (NV) dei flessori del collo (all’angolo della mandibola, all’altezza della bocca) e con l’altra mano tratta i punti neurolinfatici (NL) dello stesso muscolo sul lato opposto (tra le costole 1-2, a 3 e 1/2” dello sterno). Questo trattamento funziona bene se l’anomalia craneale è prioritaria e lo eseguiremo in modo bilaterale.

Vi è un altro modo per risolvere i problemi cranici in generale: si respira da 12 a 20 volte in un sacchetto di plastica. Con questo metodo le suture del cranio sono costrette ad aprirsi, per un aumento della pressione intracranica dovuta a una vasodilatazione delle arterie del cranio, per difendersi dall’aggressione dovuta alla mancanza di ossigeno nel sangue, ma in questo caso bisogna monitorare il paziente nel caso in cui soffra un capogiro.

 

Angel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)

Kinepharma.

Il nesso tra cancro e obesità

Il cancro e l’obesità sono correlate per mezzo di un evidente legame che è costituita dalla tossicità. Il corpo è una macchina fantastica molto complessa e ben sincronizzata, lo squilibrio di una zona induce effetti su di un organo o su un insieme di tessuti ad esso correlato. Quando le sostanze chimiche entrano nella circolazione sanguinea i suoi componenti nocivi, si depositano negli organi e nei tessuti più deboli e vulnerabili, poiché questi ultimi non riescono ad eliminarli del tutto.

Gli organi indeboliti si danneggiano o si ammalano e infine iniziano a funzionare male. Il risultato sono le cisti, la resistenza all’insulina, le malattie polmonari e renali, i calcoli biliari, i disturbi del sistema immunitario (il 65% del nostro sistema immunitario si trova nell’intestino), l’infiammazione cronica, i problemi ormonali e così fino anche al manifestarsi di un tumore.

Anche se ciò avviene, è sempre possibile invertire questo processo, il sovrappeso e l’obesità provengono da una “crisi di tossicità“, uno stato in cui l’individuo non può far fronte al sovraccarico tossico.

Le tossine utilizzano come rifugio il tessuto grasso, questo è il modo attraverso il quale il nostro corpo si mantiene lontano da mali maggiori: accumulando l’eccesso di scorie metaboliche e di altre tossine. Accumulando queste sostanze nelle cellule grasse, le quali presentano un indice metabolico basso, l’organismo mantiene i suoi veleni fuori dal flusso sanguigno, in modo che non possano raggiungere altri tessuti e organi.

Indubbiamente gli individui obesi presentano nel loro organismo un’accumulazione tossica che induce il mal funzionamento di altri organi e sistemi. Come conseguenza di ciò, tutto il corpo soffre e comincia a non funzionare correttamente. È per ciò che molte volte nella nostra particolare esperienza, ci rendiamo conto che arrivati ad un determinato punto costa tanto dimagrire. Dopo che ci siamo liberati di qualche chilo in più, è come se il grasso non vuole più diminuire. Questo deriva dal fatto che il sistema è sovraccarico di tossine, o perché il corpo presenta un’obesità elevata, di conseguenza tutti gli organi del corpo riducono l’attività ed iniziano a perdere il processo naturale di funzionamento al quale sono destinati.

Perdono anche la capacità di metabolizzare e ridurre il grasso in maniera efficace questo si riflette anche a livello cellulare: il metabolismo della cellula rallenta poiché incontra una maggiore difficoltà nel metabolizzare i diversi elementi che sopraggiungono, poiché sono più faticosi per la cellula i processi di eliminazione e acquisizione di energia. Questo si manifesta nella persona attraverso un perenne stato di assopimento e stanchezza.

L’intero processo crea un circolo vizioso in cui l’eccesso di tossine porta all’obesità, l’eccesso di grasso e della cellulite rallenta il metabolismo e quest’ultimo porta a guadagnare più peso.

Test

Il sovrappeso ci indicherà che questo processo è in corso, dovremo anche conoscere le abitudini alimentari e lo stile di vita del nostro paziente. Non sarà raro trovare nel paziente una dieta povera, alcune intolleranze alimentari, una condizione non buona del fegato e degli intestini, una vita sedentaria, lo stress ed una ridotta idratazione. Tutto ciò determina uno stato di bomba ad orologeria ed inoltre si genera un circolo vizioso dal quale è difficile uscire fuori.

Forse vi è una situazione di blocco di un qualche organo che occorre rimuovere. Possiamo utilizzare un kit per il controllo degli organi soprattutto lo stato degli organi emuntori e del sistema linfatico, nonché di un test  basico che possa rilevare lo stato di precancro e cancro, ma, inoltre, sarà necessario individuare gli alimenti che il nostro paziente dovrà eliminare dalla sua dieta e dargli alcune raccomandazioni sul suo stile di vita, per esempio una qualche attività fisica, una corretta idratazione quotidiana e l’evitare di ingerire gli alimenti tossici e le proteine animali, ecc.

 

Angel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)

Kinepharma.

Test dell’articolazione temporo-mandibolare (ATM)

I sintomi che indicano una possibile disfunzione dell’articolazione temporo-mandibolare (ATM) sono  scricchiolio, apertura irregolare della mandibola e dolore alla stessa. Il 50% delle cellule sensoriali e motorie del cervello sono coinvolte nell’area dell’ATM, vale a dire il 50% dei messaggi cerebrali sono filtrati attraverso quest’area. L’ATM è come un computer che indica al corpo cosa fare. È fondamentale testare e correggere l’ATM, per tale motivo le dedicheremo particolare attenzione al tema.

Test generale

Il paziente è sottoposto al test (LT)  nel punto 24 VC (punto del mento). Se il test dà AR, vi è un problema all’ATM, o meglio il paziente si tocca l’articolazione temporo-mandibolare. Se il risultato è AR,  bisogna investigare quale articolazione dà tale AR per poter fissare in tal modo l’informazione.

Effettueremo il trattamento strutturale dei muscoli ipertonici coinvolti nel problema dell’ATM,  in quanto connessi all’80% dei problemi dell’ATM. Realizzeremo test specifici per individuare il muscolo specifico che causa il problema. I tre principali problemi si verificano quando si apre la bocca e per il modo in cui si morde e si mastica.

Test specifici

  • Il paziente apre la bocca e realizziamo il test. Se toglie l’AR, vi è un problema, in quanto il muscolo pterigoideo risulta essere ipertonico. Il muscolo pterigoideo si trova verso la parte più interna della bocca e lo si può trattare solo con un dito. L’origine e l’inserzione sono inaccessibili, di conseguenza si può trattare solo il centro del muscolo. Per il trattamento strutturale, per rilassarlo si pizzicano le anulo spirali con un solo dito, utilizzando un ditale e premendo da un lato all’altro in modo molto veloce, come un tornello. Il punto si trova dietro l’ultimo dente della mascella superiore.
  • Il paziente morde e realizziamo il test. Se toglie l’AR, vi è un problema in cui sono coinvolti due muscoli, il buccinatore e il massetere. Il trattamento strutturale si effettua pizzicando simultaneamente il ventre di entrambi i muscoli, buccinatore e massetere sul lato interessato. Si fa pressione da un lato verso l’altro in modo rapido e con forza (al centro della faccia).
  • Il paziente mastica e realizziamo il test. Se toglie l’AR, vi è un problema in quanto il muscolo temporale risulta essere ipertonico. Tratteremo il muscolo temporale ipertonico e a tal fine lo pizzicheremo a forma di croce, sopra e intorno all’orecchio. Questo muscolo è spesso coinvolto negli schiocchi della mandibola e se abbiamo avuto un problema con essi, bisogna raccomandare al paziente di effettuare tutti i giorni il trattamento sull’articolazione temporo-mandibolare.

In relazione ai problemi connessi all’ATM bisogna tenere sotto controllo quelli relativi alle amalgame dentali. Se dopo diverse sessioni il problema non si risolve, il caso deve essere trattato da un osteopata, in quanto potrebbe essere coinvolto un altro componente dell’articolazione: condilo, legamenti ecc; o potrebbe essere connesso a un’altra disfunzione. Potrebbe essere necessario visitare un dentista specializzato nel trattamento di  riabilitazione neuro-occlusale, ortopedia funzionali della mascella ecc. Può prescrivere una stecca dentale per correggere i problemi strutturali, che altrimenti influenzare negativamente il paziente.

Angel Salazar Magaña (angelsalamag@gmail.com)

Kinepharma.

Trattamenti con acqua di mare

Le cellule del nostro corpo sono circondate da un fluido: il fluido interstiziale. Attualmente sappiamo che l’acqua di mare contiene più di 75 elementi chimici della tavola periodica degli elementi di Mendeléiev. Tutti questi elementi sono fondamentali per il corretto funzionamento del nostro organismo. Tra questi bisogna rimarcare il sodio, il più abbondante, che, insieme al potassio, si occupa della regolazione della quantità di acqua presente nei nostri tessuti; il calcio, che contribuisce alla formazione delle ossa e partecipa attivamente a molte reazioni metaboliche come quelle che facilitano la contrazione muscolare e la coagulazione del sangue; il magnesio, responsabile della regolazione del metabolismo del calcio; il silicio, che si trova nelle ossa, nelle unghie e nei capelli ed agisce sul sistema immunitario e lo iodio, che è l’elemento specifico dell’acqua di mare.

Il pH dell’acqua salata è di 7.2; lo stesso del corpo umano. Al suo interno possono vivere perfettamente i globuli bianchi, a differenza della soluzione salina, comunemente usata, che ha un pH di 5.5 (pH acido).

In Canada e in altri paesi (non in Europa) è legale persino iniettarla. Nel XX secolo, lo scienziato francese René Quinton (1867-1925) rimarcò le proprietà curative dell’acqua di mare nella pubblicazione del suo famoso Metodo Marino. Salvò migliaia di bambini malati iniettandogli acqua salata. Gli dedicarono un monumento e lo nominarono Ufficiale della Legion d’Onore. In Francia fino agli anni 80 la prescriveva la previdenza sociale fino a quando non fu proibito iniettare qualsiasi sostanza che non fosse stata sterilizzata. L’acqua di mare perde le sue proprietà quando supera i 40 gradi centigradi, di conseguenza non può essere utilizzare.

Mariano Arnal, nel suo libro “Come bere acqua di mare” parla delle sue eccellenti proprietà. Tra esse bisogna evidenziare:

  • La proprietà alcalinizzante/regolatrice dell’ambiente interno.
  • La proprietà disinfettante e cicatrizzante.
  • La proprietà disintossicante e purgante. Per la pulizia dell’intestino propria dello yoga (Shank Prakshalana).

Nel suo libro Mariano Arnal sostiene che se si considera che la quantità di sale consigliata al giorno è di 9 grammi e la quantità di sale per litro di acqua di mare è di 36 grammi di sale per litro; la quantità raccomandata di acqua di mare da ingerire è di ¼ di litro di acqua di mare con ¾ di litro di acqua o succo.

TEST

Useremo un campione di sale marino naturale. Se dà AR, effettueremo il test per cambiamento di indicatore:

  • Diversi campioni a diverse concentrazioni di sale marino in acqua minerale (1 g/l, 3 g/l, 6g/l, 9 g/l).
  • Quanta acqua alla concentrazione adeguata dovrebbe essere consumata quotidianamente in ml.
  • Per quanto tempo bisogna continuare il trattamento.

A tal fine si utilizeranno bolle o fiale vuote che saranno riempite con acqua di mare alle concentrazioni sopra indicate o con acqua pura e sale marino non raffinato.

In pratica osserveremo che i clienti spesso necessitano meno di un litro al giorno a concentrazioni molto più basse di quelle raccomandate da Mariano Arnal. Ciò è dovuto, nella maggior parte dei casi, al consumo eccessivo di sale raffinato. Consigliamo l’abolizione totale di quest’ultimo dalla dieta. Ripeteremo nuvamente il test dopo minimo 21 giorni.

 

Maria Josefa Obiol Saiz.

Collaboratrice Kinepharma.

 

Basi della dieta paleo applicabili alla kinesologia

Il Dr. Loren Cordain ha pubblicato nel 2002 il libro “La dieta paleolitica”, in cui descrive come la dieta seguita dai nostri antenati ottenesse ottimi risultati contro tutti i tipi di malattie e processi infiammatori. Questa interpretazione si basa sulla logica  semplice secondo cui la dieta migliore per gli esseri umani è quella a cui siamo più adatti  geneticamente. Vediamo come ciò si applica al nostro trattamento di kinesiologia.

La Dieta Paleo è un approccio nutrizionale basato sulla biologia evolutiva. Consiglia una dieta simile a quella che l’uomo seguirebbe in un ambiente naturale, a base di carne, pesce e frutta. Sostiene che l’uomo ha un sistema digestivo adatto a questo tipo di alimentazione da 190.000 anni e non al tipo predominante ora, precedente all’agricoltura, che ha solo 7000 anni.

La Dieta Paleo sconsiglia:

  • Consumo di cereali. Il glutine presente nei cereali contiene gliadina, una proteina che i semi utilizzano come arma biochimica contro i predatori. E’ tossica per l’uomo in quanto genera permeabilità intestinale, principale causa di insorgenza di infiammazioni croniche associate a malattie autoimmuni come il cancro, malattie cardiache e articolari.
  • Consumo di legumi. Sostiene che gli esseri umani sono evolutivamente impreparati ad assimilare le loro proteine, contrariamente a quanto ritenuto dalla macrobiotica, secondo cui esse vengono assimilate se consumate insieme ai cereali.
  • Fruttosio e zuccheri raffinati. Sono i principali responsabili dei processi infiammatori. Il glucosio, vitale per organi come il cervello, può essere sintetizzato dall’organismo dai grassi animali, mediante il processo di gluconeogenesi.
  • L’alcol, aceto, sale e cibi raffinati.

La dieta Paleo raccomanda:

  • Consumo di tutti i tipi di verdure. Essi saranno la base della nostra alimentazione, essendo la fonte dei pochi carboidrati consumati e micronutrienti (vitamine, minerali, ecc). Fra i carboidrati, sono consentiti solo riso bianco e patate.
  • Consumo di proteine animali (carne, pesce e uova) e noci. Ricche di calorie, stimolano una bassa produzione di insulina e sono una perfetta fonte di proteine e grassi sani. Basti pensare che la percentuale di acidi grassi essenziali negli animali che vivono allo stato brado è più elevata, in particolare di omega-3, cosa che  favoriva i processi digestivi. Tuttavia questa raccomandazione non viene seguita, al contrario non ci alimentiamo di proteine animali e consumiamo proteine vegetali.
  • Consumo moderato di frutta. Preferibilmente la più acida.

Non si può stabilire quale sia dieta migliore per tutti ma piuttosto una linea chiara che ci dice di consumare cibi più naturali e meno elaborati, con abbondanza di prodotti vegetali. Ogni persona è diversa, ha esigenze e squilibri differenti. In kinesiologia utilizzeremo il test di base e il test delle intolleranze alimentari al momento di consigliare un trattamento nutrizionale, testando tutti i cibi e ottenendo così una chiara indicazione di quella che dovrebbe essere la dieta dei nostri clienti.

Maria Josefa Obiol Saiz.

Collaboratrice Kinepharma.

Proteina animale vs proteina vegetale

Definendo la DIGERIBILITÀ come la facilità di digerire un alimento, la proteina animale è più digeribile di quella di origine vegetale. La proteina di origine animale contiene alte quantità di aminoacidi essenziali e contribuisce ad una buona assimilazione del ferro quando ingerita. Le proteine vegetali sono meno digeribili. Bisogna saperle cucinare e combinare con carboidrati di buona qualità per usufruire dei loro nutrienti, senza provocare squilibri. Per ottenere un alto valore proteico, secondo l’Alimentazione Energetica bisogna combinare i cereali integrali con i legumi in un rapporto di 3 parti di cereali e 4 di legumi mentre secondo la Macrobiotica il rapporto si basa su 1 parte di legumi e 4 di cereali. Si consiglia di testare il rapporto su ogni paziente.

 La digestione delle proteine animali presuppone un consumo di energia e di minerali non richiesto dalle proteine di origine vegetale che si digeriscono con uno sforzo minore. Le proteine vegetali contengono alte quantità di minerali e vitamine che non producono tanta “acidità biologica” una volta metabolizzate. Le proteine animali richiedono minerali per essere metabolizzate. Queste ultime contengono pochi minerali, vitamine, fibre e antiossidanti.

Durante la digestione le proteine animali vanno in putrefazione invece di favorire la fermentazione. Tutto ciò contribuisce alla perdita della flora intestinale buona (Bacillus Acidophilus). La digestione delle proteine di origine vegetale non provoca tale processo. Esse si definiscono proteine “pulite”.

Le proteine vegetali contengono per lo più grassi insaturi mentre le proteine animali contengono grassi saturi che possono essere facilmente convertiti in colesterolo.

Le proteine animali contengono livelli elevati di acido urico a causa della presenza di alte quantità di amminoacidi. Poiché non tutti questi amminoacidi sono utilizzati, questi ultimi diventano tossici trasformandosi in Urea. Le proteine vegetali producono meno sostanze tossiche, per questo non sovraccaricano il fegato e i reni. Inoltre le proteine animali contengono antibiotici, ormoni, pesticidi, erbicidi e conservanti che intossicano il corpo.

A livello energetico, le proteine animali producono un effetto di contrazione e blocco molto importante a tutti i livelli. Ogni paziente è differente e, nonostante tutto quello che abbiamo detto in precedenza, alcune persone si ristabiliscono con una dieta ricca di proteine animali, come la Paleodieta. Parleremo di questa dieta in un altro momento.

Con un Test delle intolleranze alimentari da testare sul paziente si può determinare se a quest’ultimo conviene di più ingerire proteine animali o vegetali, tenendo in considerazione le sue particolari esigenze. Inoltre attraverso questo test si può definire per esempio, se le proteine animali di cui egli ha bisogno sono quelle che derivano dalla carne di pollame che è più digeribile rispetto a quella di manzo o bovino o di quelle di origine vegetale.

Come già abbiamo visto negli articoli precedenti di Kinepharma “L´ispessimento del sangue” generalmente consigliamo l’ingestione di poche proteine, meno del 20% del totale ingerito. Nella maggior parte dei casi ingerendo proteine derivanti da alimenti vegetali noteremo un cambiamento importante nella nostra qualità di vita.

Maria Josefa Obiol Saiz.

Collaboratrice Kinepharma.

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