Che cosa dobbiamo sapere sull’artrite reumatoide?
L’artrite reumatoide è una disfunzione del sistema immunitario che provoca debolezza, affaticamento, febbre, anemia e altri problemi, caratterizzata da uno stato infiammatorio che interessa principalmente le articolazioni. È una delle patologie autoimmuni, in cui l’organismo attacca i propri tessuti sani, confondendoli per aggressori esterni.
Per una buona diagnosi kinesiologica delle patologie autoimmuni, si raccomanda la consultazione del nostro breve articolo sulle “Patologie autoimmuni in kinesiologia”.
Nella sua forma più lieve, l’artrite reumatoide si caratterizza per la comparsa di disturbi articolari che determinano la perdita di cartilagine ed erosione ossea. Solitamente le aree maggiormente interessate sono mani e piedi, polsi, caviglie, ginocchia, gomiti e spalle.
In base al tipo di artrite da cui si è affetti, la risposta infiammatoria associata alla patologia può manifestarsi in più articolazioni, limitarsi a una sola articolazione o estendersi perfino a muscoli, tendini, legamenti, organi interni e anche alla pelle.
Esistono vari fattori che sembrano influire sull’origine dell’artrite reumatoide:
L’artrite si sviluppa in soggetti predisposti tramite l’azione di un fattore ambientale di tipo batterico, virale, fungino, immunologico o chimico. Tale fattore ambientale produce una risposta immunitaria anomala in cui le difese stesse dell’individuo attaccano l’articolazione, provocando una reazione infiammatoria.
Il fattore genetico è la causa principale della predisposizione di un individuo a contrarre questa patologia.
Anche la scarsa lubrificazione delle articolazioni può concorrere alla sua manifestazione. Il responsabile della lubrificazione delle nostre articolazioni è il liquido sinoviale che, tuttavia, potrebbe perdere la sua funzione benefica a causa di una cattiva alimentazione. Per porvi rimedio, dobbiamo ingerire alimenti ricchi di aminoacidi, acidi grassi essenziali, vitamine, oligoelementi e minerali.
Può esservi anche uno squilibrio ormonale, con conseguenti alterazioni di calcio nell’organismo. Ciò significa che il problema non è la carenza di calcio ma che la sua regolazione si verifica in modo non corretto o non equilibrato, provocando depositi in luoghi sbagliati invece che nelle ossa e nelle articolazioni.
Questo comporterà la creazione di porosità in tali ossa o articolazioni predisponendoli a una maggiore degradazione.
Per evitare questa condizione, è opportuno fare esercizio fisico moderato, non seguire una dieta acidificante, vale a dire evitando caffè, alcol, alimenti con zucchero bianco (raffinato), farine raffinate, non consumare troppa carne né grassi saturi, evitare lo stress eccessivo e mantenere il controllo degli ormoni tiroidei nel sangue, poiché lo squilibrio di questi ormoni si ripercuote a sua volta sulla regolazione del calcio.
Come si può notare, lo stile di vita ha un impatto notevole sullo sviluppo e sul trattamento dell’artrite reumatoide.
Inoltre, è stato osservato che nelle società con un tipo di alimentazione più primitiva non si riscontrano soggetti affetti da artrite reumatoide ed esiste, invece, una relazione diretta con società sviluppate che basano la loro dieta su alimenti industrializzati, raffinati e manipolati.
Pertanto, più la nostra alimentazione è naturale, più il nostro organismo ne gioverà e meno probabilità avremo di contrarla. Allo stesso modo, è bene evitare sostanze tossiche alimentari quali conservanti, coloranti, antiossidanti, aromatizzanti, pesticidi o metalli pesanti.
Una dieta inadeguata è solitamente associata a un deficit di vitamine, minerali e oligoelementi, carenza che va compensata il prima possibile.
Qualora necessario, tra le vitamine che dovremmo apportare in modo complementare vi sono le vitamine C, A, E, D, B2, B5, B6, B12 e l’acido folico. In particolare, la vitamina B5 migliora la rigidità mattutina, il dolore e la limitazione funzionale. Normalmente, nei casi di artrite reumatoide si riscontrano livelli considerevolmente bassi di questa vitamina.
Per quanto riguarda minerali e oligoelementi, giocheranno un ruolo importante calcio, magnesio, silicio, manganese, fosforo, zolfo, fluoro, zinco, rame e boro.
Altro aspetto importante da non sottovalutare è il controllo degli alimenti che tendono a causare allergie. In alcuni casi, la persona potrebbe non essere consapevole del fatto che un alimento le stia provocando una particolare intolleranza e che semplicemente eliminandolo dalla sua dieta potrebbe prodursi un miglioramento sostanziale della patologia e persino la sua remissione.
Nel tempo, si è inoltre riscontrato che problemi nella flora intestinale possono causare permeabilità intestinale provocando il passaggio nel sangue di sostanze tossiche che possono accumularsi nelle nostre ossa e articolazioni. Quando il nostro sistema immunitario avverte questi aggressori esterni, come reazione attacca il nostro stesso organismo. Pertanto, è importante mantenere in costante equilibrio la flora intestinale di altre mucose e della pelle.
Analía Iglesias (analia@sibuscas.com)
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